18
Apr
2010

SEC Vs. Goldman Sachs… perfect timing (Update)

Come ipotizzato nel post precedente il Presidente degli Stati Uniti prende la palla al balzo e dichiara, attraverso il blog della White House (QUI), la necessità dell’approvazione della riforma finanziaria in tempi brevi. Nei cinque minuti del filmato Obama sottolinea l’importanza di difendere il “taxpayer” e il legame forte esistente tra il partito dei Repubblicani e le lobbies di Wall Street. In estrema sintesi: la “guerra” tra Main Street e Wall Street è entrata nel vivo.Se la decisione per quale fazione schierarsi non appare poi così scontata, almeno fino a quando non verranno definite in dettaglio le linee della nuova riforma, ci sentiamo di ribadire senza se e senza ma un concetto espresso dal Presidente Obama: “no more taxpayer bailouts”.

Allo steso tempo sulla scia delle dichiarazioni di ieri  la banca olandese Rabobank riafferma con forza, qui, (prima denuncia alla SEC nel 2008) di aver subito lo stesso trattamento riservato da Goldman Sachs ai suoi clienti per l’acquisizione di tranche di CDO (denominato Norma) dalla banca d’investimento Merrill Lynch.

3 Responses

  1. Nikolai Alexandrevic Pugachov

    Forse semplifico ma dato che le “regole” della finanza hanno portato allo sfacelo che abbiamo visto e che non si è ancora esaurito, non è forse inevitabile che permanendo tali “regole” si perpetuino gli stessi disastri oltretutto amplificati dalla certezza di farla franca?
    Sulla presunta “riforma” del settore finanziario bisognerà poi vedere se sarà stilata dal Gattopardo in persona. Cioè quello che cambiava tutti per non cambiare nulla.

  2. Il problema di tali dichiarazioni è che a fronte di tutto ciò resta negli annali il suo finanziamento elettorale ottenuto durante la campagna presidenziale del 2008 da parte di molte aziende e lobbies (indebitate) di Wall Street (che guarda caso lo hanno fatto vincere e a loro volta hanno ricevuto il bailout).
    Per non parlare della ancora poco chiara e mai troppo citata questione Citigroup-Nemazee (che coinvolgerebbe i Clinton) o della presenza di numerosi uomini Goldman Sachs nelle stanze della White House e Fed.
    Insomma Obama pensa di risalire la china dei consensi personali e dei Democrats in vista della prova di Mid-term attraverso mero populismo massmediatico privo di ogni coerenza e logica.
    Altro che Main street vs Wall Street!.
    Il governo americano manderà in strada molta gente continuando a stampare e spendere denaro.
    La questione tra gli americani è semmai sempre più randianamente tra parassiti vs produttori.
    Appare allora evidente dove Obama si collochi; questi ci ha già provato anche qualche mese fa con la storia degli stipendi e stock option dei manager e abbiamo visto poi come è andata a finire.
    Insomma il tentativo di distorsione del mercato per opera della politica continua… idem la crisi.
    Saluti da LucaF.

  3. AndreaPN

    La mossa della SEC è il sintomo di una fortissima guerra di potere nemmeno tanto sotterranea. Per quanto sia notorio che GS sia a suo modo ricettacolo di insiders governativi (e viceversa), fino a prova contraria il “potere” regale di “tagliare la testa” resta sempre in capo al sovrano. Un tempo contro i consiglieri divenuti troppo potenti o sgraditi il re ordinava la decapitazione.
    Questo è, allegoricamente ma non tanto, il rischio che sta correndo GS: è diventata troppo potente e viene (forse) ricondotta all’ordine: ognuno userà le armi di cui meglio dispone (non è un caso il calo delle borse, di cui GS è regina manipolatrice “automatica”), ma Obama, o chi per lui, ha dalla sua il tanto bistrattato consenso popolare, consenso che potrebbe essere usato per dimostrare che non esistono più (per ora) entità too big to …
    Qui non è questione di liberalismo o altro, è questione di guerra o, se vogliamo mitigare i termini, di crisi (e pur sempre di conflitto si tratta).
    Andrea PN

    P.S.
    Addossare la colpa della crisi solo all’americano subprime rappresenta un torto all’intelligenza, perché sulla torta subprime in tanti hanno campato.

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