17
Ago
2009

Par condicio per obesi ed ortoressici

Sul Corriere di oggi la notizia da manuale dell’uomo che morsica il cane: “di cibo sano si può morire”. La malattia inizia con l’esclusione dall’alimentazione dei cibi trattati con pesticidi o con qualsiasi additivo artificiale. Poco alla volta, poi, i criteri di ammissibilità di un alimento diventano sempre più restrittivi fino a portare il malato ad avere una dieta talmente povera da poter riportare gravi danni sul piano nutrizionale. L’Economist racconta invece del consenso sempre più ampio  che vi sarebbe negli Stati Uniti all’introduzione di una fat (senza “l”, purtroppo) tax per internalizzare i costi che le persone sovrappeso scaricano su un sistema sanitario avviato ad accentuare il suo carattere socialista. Dubitiamo che in futuro le stesse voci si alzeranno per invocare analoghi provvedimenti per i cultori del, politicamente corretto, cibo sano (oggi, spesso, generosamente incentivato e propagandato dal soggetto pubblico). Insomma, i classici due pesi e due misure. Due regolamentazioni opposte e sbagliate: meglio fare affidamento su mercato e responsabilità individuale.

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