8
Ott
2009

GermaniaFutura

Ieri e oggi grande spazio sui media per la nuova associazione di Montezemolo, “ItaliaFutura”. Il Corsera dedicava ieri una pagina intera al rapporto sulla mobilità sociale presentato a Roma. Il Foglio riporta oggi il testo integrale del discorso dell’ex presidente di Confindustria tenuto nella medesima occasione. Nel corso della presentazione di “ItaliaFutura”, tre proposte sono state avanzate per togliere il gesso al paese. Non avendo intenzione di analizzarle una per una mi concedo un brevissimo commento sulla prima: non era più semplice intervenire direttamente sulle borse di studio? Read More

8
Ott
2009

G5 batte G7, nel mondo nuovo

Gli andamenti dei Paesi del vecchio mondo avanzato – il G7 – divergono sempre più sostanzialmente da quelli dei Paesi leader – il G5 composto da Brasile, India, Cina, Messico e Sud Africa — del blocco precedentemente noto come Brics, che nel frattempo ha perso la Russia, troppo instabile e troppo dipendente dal solo andamento del prezzo energetico. La divergenza comporta conseguenze sulla exit strategy, ma non solo su di essa. Read More

8
Ott
2009

Il dollaro sotto attacco

Negli States, dopo lo smacco sulla riforma sanitaria e quello sulle Olimpiadi, su Obama continua a piovere. Ora i maggiori media sono pieni di analisi come questa e questa. Dopo la dichiarazione congiunta di Brasile, Russia, India e Cina sulla preoccupazione di un dollaro dagli andamenti di cambio troppo unilateralmente indotti alla svalutazione e la loro conseguente richiesta di un sistema monetario internazionale più bilanciato in ragione dei rispettivi pesi nell’economia mondiale, in America si parla esplicitamente di dollaro sotto attacco da una parte, e dall’altra ci si interroga però sugli effetti reali di un dollaro inevitabilmente portato a indebolirsi ulteriormente. Read More

8
Ott
2009

Banche centrali e governi, se l’uno annulla l’altro

Più urla e grida la bufera politica italiana, più occorre occuparsi di cose serie. Può allora sembrare quasi una studiata e un tantino spocchiosa fuga nell’astratto, tipo le Nuvole di Aristofane. E mi rendo conto che gli appassionati di politica e regolazione monetaria siano pochini. Ma ecco un esempio di ottima applicazione  di teoria monetaria al vero problema dei problemi del tempo attuale: che non sono i lodi di cui si occupa la politica italiana, bensì come stimolare la crescita. È Scott Sumner, su TheMoneyIllusion a porre il problema. Vedi qui. Read More

7
Ott
2009

Le Poste vogliono fare la banca ma impediscono agli altri di fare le poste

Nel precedente post in tema di Poste ho sottolineato il ruolo improprio del sindacato come “azionista di riferimento” dell’azienda, mai messo in discussione in due diverse repubbliche, un trentina d’anni e almeno una ventina di governi, compresi quelli che hanno gestito le privatizzazioni degli anni ’90. Non ho invece preso posizione sulla specifica proposta di Bonanni che, almeno in parte, posso condividere. Read More

7
Ott
2009

Put your policies where your mouth is

Il ministro dello Sviluppo economico, Claudio Scajola, lamenta spesso lo svantaggio competitivo di cui le imprese italiane sono gravate, a causa di costi energetici più alti della media europea e di un sistema energetico meno efficiente e meno flessibile. Con l’ultima segnalazione al Mse, l’Autorità per l’energia offre risposte esaustive e convincenti a una serie di problemi strutturali e gravi. Non sono d’accordo su tutto (per esempio ho dei dubbi sul ricorso estensivo alle gas release e sull’approccio del regolatore alla distribuzione locale del gas) ma, nella maggior parte dei casi, l’organismo presieduto da Alessandro Ortis si puntella su un’analisi corretta e avanza suggerimenti interessanti. Non sarebbe forse il caso di prenderlo sul serio e applicare almeno alcune delle ricette presentate?

6
Ott
2009

L’azionista di riferimento di Poste Italiane

In un’intervista a Sergio Rizzo sul Corriere del 2 ottobre il leader della Cisl Bonanni ha sostenuto che “… non c’è che una soluzione per riaprire i rubinetti del credito alle imprese: le Poste. … Basterebbe fare come la Francia, che attraverso le poste ha creato La Banque postale. Funziona benissimo. Le Poste italiane raccolgono molti soldi e hanno 14 mila sportelli: nessuno ha una rete così capillare. Ma per fare mutui o servizi bancari devono ricorrere alle altre banche, come la Deutsche bank». Che cosa propone? – gli chiede Rizzo «Che le Poste diventino una banca a tutti gli effetti, perché sono in grado di far costare meno i servizi. Che prestino direttamente loro i soldi alle imprese…».
Naturalmente chiunque ha il diritto di formulare proposte economiche, a maggior ragione il segretario di un grande sindacato; tuttavia fa una certa impressione associare questa intervista all’influenza consistente che la Cisl ha sempre avuto e conserva inalterata sulla gestione di Poste Italiane (o forse addirittura accresciuta se si considera che nella primavera 2008 il governo appena costituito ha nominato alla presidenza dell’azienda, e si tratta della prima volta dalla riforma del 1994, un ex sindacalista Cisl).
Circa una quindicina d’anni e una dozzina di governi fa il compianto senatore Beneamino Andreatta si riferiva alla Cisl come all’ “azionista di riferimento” delle Poste. Molto buste sono transitate da allora nelle cassette delle lettere: le Poste, che ai tempi della frase di Andreatta erano una delle direzioni del Ministero delle Poste e Telecomunicazioni e registravano deficit paurosi, sono divenute ente pubblico economico nel 1994 e società per azioni nel 2008. I partiti di allora sono tutti scomparsi; la prima repubblica ha ceduto il passo alla seconda; il sistema multipartitico proporzionale è stato sostituito da quello bipolare e maggioritario; il centrodestra ha vinto nel 1994, perso nel 1996, rivinto nel 2001, riperso nel 2006 e ririvinto nel 2008. Ma l’azionista di riferimento delle Poste non è mai cambiato.