28
Ott
2009

Un consiglio non richiesto sull’Agenzia nucleare

Il primo passo concreto per il ritorno all’atomo – dopo l’approvazione della legge sviluppo, che delega il governo a emanare decreti su una quantità di questioni – è la creazione dell’Agenzia per la sicurezza nucleare. Bozze apocrife dello statuto e quintetti di candidati al momento privi di paternità circolano da un po’, ma i giochi non sono ancora chiusi. E’ significativa e positiva, allora, la mano tesa verso l’opposizione del sottosegretario allo Sviluppo economico, Stefano Saglia, che, in occasione del Forum su “Meeting the Challenges of Returning to Nuclear Energy: Italian and US Perspectives” (per gli abbonati a Quotidiano Energia, qui il resoconto di Luca Tabasso), ha avanzato alcune interessanti ipotesi di lavoro.

Read More

28
Ott
2009

La paura tedesca e la retromarcia dell’FDP

Paura della libertà. Ludwig von Mises parlò addirittura di odio. Il capitalismo alle pendici del Reno è, da che mondo e mondo, la cartina di tornasole del modo di pensare tedesco. Il mercato non è cosa per ruvidi sassoni. Più sicurezza, meno libertà. Questo è il fil rouge che corre- pur con qualche lodevole eccezione- da Otto von Bismarck ad Angela Merkel. Read More

27
Ott
2009

La globalizzazione non comprime i diritti sociali, li estende

Il mercato dove è possibile, lo Stato quando necessario. Era questa, nella campagna elettorale 2008, la formula standard con la quale Giulio Tremonti ribadiva la proposta ampiamente illustrata nel suo libro, La paura e la speranza: non tirarsi indietro nell’uso dei dazi, sia pur coordinati a livello europeo, per rispondere alla concorrenza sleale in tanti settori esercitata dalla Cina, precipitosamente ammessa al WTO nel 2001 per sostenere, in realtà, lo squilibrio delle partite estere degli Usa in cambio dell’ingresso in forze nel mercato a più alti consumi del mondo. Ma già dal 2003 Tremonti aveva preso a indicare la via dei dazi anticinesi. In quell’anno si recò insieme a Bossi per la prima a volta apposta a Prato, nel distretto tessile occupati dai cinesi in forze, per dire che il leader leghista aveva ragione, e che bisognava piantarla con il mercatismo arrendevole. Senonché oggi Tremonti parla di posto fisso, dell’IRAP intoccabile, della finanziaria da tutelare dall’assalto dei suoi colleghi di governo. Di dazi, non parla più. Né lui né la Lega. Un caso? Non proprio. Sono almeno tre, le ragioni per cui il tema ha perso punti. Read More

27
Ott
2009

Il comitato economico del PdL

Siamo seri. La soluzione varata questa sera ad Arcore è una pezza a colori. La presidenza a Tremonti del comitato economico del PdL, formato dai tre coordinatori del partito e dai capigruppo a Camera e Senato formalizza che il ministro deve coordinarsi con chi lo critica, e che Berlusconi – come prescrive la Costituzione – è sovraordinato. La mia personalissima opinione è che Tremonti abbia comunque formalizzato da parte sua una distinzione politica molto forte, da Berlusconi e dall’attuale PdL. In vista del futuro, che si preannuncia travagliato. E chi vivrà vedrà, in che cosa possa consistere. Non lo sa di preciso nessuno dei protagonisti. Neanche Tremonti. Né Silvio. Ma la distinzione politica è stata segnata. Il comitato serve solo a tirare avanti in qualche modo. Voglio vedere come, appena si comincia a votare sugli emendamenti alla finanziaria.

27
Ott
2009

Le zone franche mignon

Catania, Gela, Erice (Sicilia), Crotone, Rossano e Lamezia Terme (Calabria), Matera (Basilicata), Taranto, Lecce, Andria (Puglia), Napoli, Torre Annunziata e Mondragone (Campania), Campobasso (Molise), Cagliari, Iglesias e Quartu Sant’Elena (Sardegna), Velletri e Sora (Lazio), Pescara (Abruzzo), Massa Carrara (Toscana), Ventimiglia (Liguria).
Tutti in doppiopetto, una firma, un lungo applauso ed un brindisi. Mercoledì prossimo i sindaci di questi 22 comuni firmeranno, alla presenza di Scajola e di Berlusconi, un protocollo con il Ministero dello Sviluppo Economico per l’istituzione di altrettante zone franche urbane.

Read More

27
Ott
2009

Potenza della burocrazia!

E’ noto agli addetti ai lavori che l’aeroporto italiano con più traffico cargo è quello di … Francoforte. Non è invece noto perchè non lo sia uno più vicino al cuore delle attività economiche del nostro paese come Malpensa. Ieri a un convegno sul trasporto aereo che si è tenuto presso l’Università Statale di Milano il rappresentante di Anama, l’associazione degli spedizionieri di merci aeree, ha svelato l’arcano: signori, è la burocrazia!
Riporto integralmente il suo esempio. Immaginiamo che una merce destinata a Pavia arrivi per via area a Malpensa in un certo orario: considerando che la burocrazia doganale rilascia quella merce 24 ore dopo, essa arriverà a Pavia 26-27 ore dopo lo sbarco. Immaginiamo che una merce sempre destinata a Pavia arrivi invece a Francoforte nello stesso identico orario: qui i tempi della burocrazia sono di sole quattro ore; aggiungendo quindici ore di viaggio (tempo standard) per la meta finale, essa arriverà a Pavia dopo circa 20 ore, battendo nettamente la sua consimile atterrata a Malpensa.
Potenza della burocrazia italiana! Riesce persino a rendere competitivo l’aeroporto di Francoforte, 650 km più a nord di Malpensa. Il ministro Brunetta è consapevole di questa performance, degna del guinness dei primati?

26
Ott
2009

Vita e morte delle grandi città

Jane Jacobs è mancata nel 2006 a novant’anni dopo una lunga vita spesa in varie attività e in un attento studio dei fenomeni urbani (una brillante ricostruzione della sua vita di studiosa si trova in Pierre Desrochers, ‘The Death and Life of a Reluctant Urban Icon’, Journal of Libertarian Studies, 2007).

Il libro più famoso e importante di Jane Jacobs, Vita e morte delle grandi città, è stato riedito recentemente da Einaudi (l’edizione originaria è del 1961). Il libro ha avuto fortune alterne, a volte acclamato come pionieristico e imprescindibile, altre trattato con sufficienza e denigrato (la stessa Jacobs è stata accusata di essere poco più di una giornalista e niente affatto una studiosa seria e documentata).

Read More

26
Ott
2009

God @ Wal-mart

Numerose relazioni presentate durante il Mises Seminar organizzato a Sestri Levante dal’Istituto Bruno Leoni hanno evidenziato la rilevanza dei fattori culturali, ed in particolare di quello religioso, nel discorso economico.

Una nuova pubblicazione della Harvard University Press, B. Moreton, To serve God and Wal-Mart. The making of a Christian Free Enterprise, HUP, 2009,  evidenzia la rilevanza della religione nell’ambito del fenomeno Wal-Mart, il più grande rivenditore al dettaglio del mondo.

Non ho ancora letto il libro, ma, che si aderisca meno alle teorie dell’autrice, non si può non sottolineare che potrebbe trattarsi di una buona lettura.

Segue sinossi:

In the decades after World War II, evangelical Christianity nourished America’s devotion to free markets, free trade, and free enterprise. The history of Wal-Mart uncovers a complex network that united Sun Belt entrepreneurs, evangelical employees, Christian business students, overseas missionaries, and free-market activists. Through the stories of people linked by the world’s largest corporation, Bethany Moreton shows how a Christian service ethos powered capitalism at home and abroad…(continua)

    .

26
Ott
2009

Quando votiamo siamo intelligenti, quando compriamo siamo stupidi?

Dalle 8.30 alle 9.00 di stamane (lunedì 26 ottobre), nel programma “Bianco o nero?” condotto da Alessandro Milan sull’emittente Radio 24, ho discusso in merito al finanziamento pubblico dei mezzi di informazione nel corso di una trasmissione a cui hanno preso parte anche la senatrice Emanuela Baio Dossi (Pd) e l’onorevole Flavia Perina (Pdl). Quest’ultima, che dirige il quotidiano “Il Secolo d’Italia”, ha immaginato una riforma che tolga gli aiuti a tutte le testate eccezion fatta per quelle di partito e quindi ha un poco polemizzato con il sottoscritto, che ha invitato ogni mezzo di informazione a vivere del suo. Read More