21
Dic
2009

Energia. 10 libri per Natale

Cosa bisogna leggere per documentarsi sui temi energetici? Su Foreign Affairs, Ed Morse – blasonato analista energetico, oggi in quota Louis Capital Management e già capoeconomista sull’energia per Lehman Brothers – dà una serie di interessanti consigli (*). Lo scopo di questo post è appunto segnalare una decina di testi che meritano di essere comprati, o regalati, o entrambe le cose. La maggior parte sono stati pubblicati nel 2009, ma non tutti: ci sono alcuni evergreen che l’età non rende meno attuali, semmai di più.

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20
Dic
2009

Trent’anni di follia

Nonostante il titolo, questo articolo non è autobiografico: parlerò infatti degli ultimi 30 anni di politiche monetarie USA, del perché l’attuale sistema non può funzionare, e del perché tutto ciò era evidente da almeno un decennio. Capire i problemi dei mercati finanziari non richiede più di un corso di introduzione alla microeconomia. Il problema è risolverli: la politica è efficace nel creare problemi, ma nel risolverli fa pietà. Read More

19
Dic
2009

Yegor Gaidar (1956 – 2009). Il coraggio di essere impopolare

Oggi la città di Mosca ha reso l’ultimo saluto a Yegor Gaidar, l’architetto delle riforme che hanno consentito la transizione della Russia dalla bancarotta del comunismo a un sistema, più o meno, di mercato. Il presidente russo, Dmitri Medvedev, lo ha ricordato per i suoi

passi decisi per riformare i fondamentali del libero mercato e spostare il nostro paese verso un sentiero di sviluppo fondamentalmente nuovo… In un momento di cambiamento radicale, egli si è assunto la responsabilità di misure impopolari, sebbene cruciali.

Non so se le parole di Medvedev siano sincere, né so se Medvedev davvero interpreti – come alcuni sostengono – lo slancio riformista ancora presente nel paese. Di certo, però, ha colto perfettamente la funzione svolta da Gaidar.

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19
Dic
2009

Tremonti s’interroga sui “modelli attrattivi di sistema”

Ampia intervista stamane di Giulio Tremonti all’ottimo Nicola Porro del Giornale.  A un certo punto, giustamente l’intervistatore chiede al ministro se non sia il caso di por mano a condizioni meno “respingenti”, per imprese e capitali esteri che volessero esaminare l’ipotesi di investire in Italia. La risposta fa molto riflettere, almeno chi la pensa come noi. E stride con il pacchetto ieri approvato in Germania dal Bundesrat. Read More

19
Dic
2009

Un patto contro lo sviluppo

Intendiamoci: da Copenhagen non è uscito nulla, e contemporaneamente è uscito qualcosa. Non è uscito nulla, nel senso che il mini-accordo non contiene alcun obiettivo specifico, alcuna indicazione sugli strumenti di policy, neppure il più vago accenno di una roadmap operativa. E questo è bene. Però contiene anche il germe di uno scenario che, nell’improbabile caso in cui abbia conseguenze, lascerebbe completamente fuori il Sud del mondo, che infatti non ha mancato di comunicare il proprio disappunto. Non senza ragioni.

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18
Dic
2009

La scelta di Obama

Vi sono due modi per discutere una tesi: 1) contestarne le premesse fin dall’inizio; 2) accettarle e vedere “dove si va a parare”. Nel caso degli Stati Uniti, si può contestare la premessa dell’Amministrazione, asserendo che la politica economica comunque non cura la crisi, oppure, accettare la premessa, e vedere dove si “va a parare”. Seguiamo il secondo approccio. Riassumiamo così il lavoro del Levy Institute, un’organizzazione che raccoglie i seguaci di H. Minsky – sorta di keynesiani “estremisti”. A nostro avviso, il loro lavoro riflette bene il punto di vista dei Liberal. Semplificando oltremisura – riportiamo il testo originale per chi volesse approfondire (1) – essi affermano quanto segue.