28
Apr
2010

Epicèdio sentimentale della bicicletta senza casco

Ci stanno portando via tutto. Non ce ne accorgiamo ma ci stanno portando via tutto. Legge dopo legge. Codicillo dopo codicillo. Emendamento dopo emendamento. Senza troppo chiasso. Perché quando si tratta di dar del danno non c’è uno straccio di opposizione, non c’è un surrogato di corrente (né antica né moderna), non c’è un facsimile di movimento: niente. Ci stanno portando via tutto. Non soltanto parte significativa del nostro tempo, non soltanto quasi metà del nostro reddito, non soltanto il 49% della nostra libertà. Ci stanno portando via tutto. Non soltanto il nostro presente fatto di quotidiani affanni burocratici, di continue batoste fiscali, di onnipresenti insensati divieti e obblighi. Ci stanno portando via tutto. Non soltanto il nostro passato fatto di valori, tradizioni e consuetudini troppo genuine per essere compatibili con spietati programmi ministeriali di solidarietà pubblica e dunque laica. Ci stanno portando via tutto. Non soltanto il nostro futuro e quello dei nostri figli che dovranno vedersela con uno dei debiti pubblici più grandi del mondo, un sistema previdenziale insostenibile e in generale un’economia (e quindi una società) al collasso.

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27
Apr
2010

La vera storia della patata Ogm

Non sempre le potentissime lobbies del cibo transgenico hanno la vittoria garantita. A sorpresa hanno appena subito una cocente sconfitta sui loro piani di introdurre nuovi tipi di patate ogm

E la sconfitta, annunciata con toni così trionfalistici da Repubblica, sarebbe la seguente: interpellati recentemente da Greenpeace in Germania, i colossi del fast food hanno confermato di non volere ammettere nei loro menu patate geneticamente modificate. Non è proprio uno scoop, anzi la storia è abbastanza vecchia, e vale la pena riportarla correttamente (e non c’entra nulla con la vicenda della patata Amflora, la cui coltivazione è stata recentemente ammessa dall’UE, ma che non è destinata all’uso alimentare).

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27
Apr
2010

L’Italia e il rischio post-greco

Sono d’accordo con Ugo Arrigo: il venticello che spira potentemente nel mix politico-mediatico sull’Italia “tedesca e virtuosa” si fonda su elementi largamente esagerati, manifestamente politici più che oggettivi. Contemporaneamente, mi sembra utile approfondire il vero stato dell’arte comparata tra paesi dell’euroarea. Con una convinzione. Se salta Grecia e poi Iberia, noi saremmo i prossimi per le ragioni che dice Arrigo. Per inciso, io penso che un default di chi ha fatto moral hazard inibisca più moral hazard futuro di quanto ne incoraggi invece ogni salvataggio, si parli di una banca o di uno Stato. Penso al contempo che ai tedeschi converrebbe, un euro ristretto all’area franco-renana-olandese più paesi a Est in cui Berlino ha delocalizzato. Eppure, penso che alla fine i tedeschi non perseguiranno tale obiettivo: ma il rischio che la situazione sfugga di mano, prima e dopo il 9 maggio quando si vota in Nord-Renania Westfalia, c’è eccome. E’ chiaro per altro che all’Italia l’euro conviene, anche se abbiamo completamente buttato nel water i 7 punti di Pil di minor spesa pubbluica per interessi che l’euro ha rappresentato per il nostro Paese: invece di meno tasse, i politici di ambo i colori hanno alzato la spesa corrente Read More

26
Apr
2010

Il Governo elargisce incentivi, i parlamentari propongono più tasse?

Con l’emanazione del decreto legge 40/10, il Governo ha deciso adottare misure di rilancio dell’economia con un pacchetto di incentivi a beneficio di specifici settori. Una linea d’azione opinabile, dato che lo strumento più adatto a far carburare un’intera economia non può che essere la riduzione della pressione fiscale. Dati alla mano, è dimostrato che la crescita in termini di consumi e produzione conseguente ad un taglio delle tasse porta ha un effetto più che compensativo in termini di contabilità pubblica.

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26
Apr
2010

Nucleare entro tre anni. Perché non si può

Il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, ha spiazzato tutti promettendo che i lavori per la prima centrale nucleare in Italia “saranno iniziati entro tre anni“. La determinazione del Cav. è inedita e lodevole, ma bisogna stare attenti a fare promesse che non si possono mantenere. Sarebbe più utile concentrarsi sui più modesti, ma necessari, obiettivi di breve termine, senza i quali non avremo l’atomo né tra tre, né tra trent’anni.

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25
Apr
2010

Tremonti al FMI e la ‘virtù’ improvvisa dell’Italia

“Al pari della Germania sui conti” titola il Sole 24 Ore on line, riprendendo le trionfali dichiarazioni del Ministro dell’Economia Tremonti ai margini della riunione del Fondo Monetario Internazionale:

Secondo il ministro dell’economia Giulio Tremonti a dar conto della posizione relativamente buona dell’Italia nel campo della fiscal sustainability e del fatto che, in confronto a molti altri, da noi si dovranno fare meno sacrifici, sono proprio i dati comparativi del Fmi sull’aggiustamento fiscale che si richiede oggi a ciascun paese per tornare, dopo l’espansione anomala imposta dalla crisi finanziaria internazionale, verso una dimensione di bilancio fisiologica, nel giro di dieci anni. Read More

25
Apr
2010

Una teoria del ricatto. Di Francesco Dario Rossi

Riceviamo e volentieri pubblichiamo da Francesco Dario Rossi.

Scopo di questo mio scritto è l’introdurre la categoria di RICATTO come chiave interpretativa di molti comportamenti umani, in campo psicologico, affettivo, relazionale, sociale, economico, politico. Il ricatto può essere visto come categoria unificante per comprendere la prassi umana nell’ambito della NON GRATUITA’. La GRATUITA’ è infatti la categoria che contraddistingue l’amicizia, l’amore disinteressato e l’arte (ad es. la poesia, la musica, la pittura, ecc. finché esse non sono oggetto di profitto); esse sono sfere di comportamento in cui non viene usato il ricatto e rimangono tali solo se il ricatto non viene usato. Da questo punto di vista la LIBERTA’ è tale in quanto NON  RICATTABILITA’.

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