Tirrenia, finta privatizzazione ko: buffonata doppia
La notizia è stata appena battuta. «Con riferimento alla procedura di privatizzazione della Tirrenia, Fintecna comunica che non essendo intervenuta la sottoscrizione del contratto da parte di Mediterranea Holding, all’uopo convocata in data odierna, viene conseguentemente dichiarata la chiusura senza esito della procedura di dismissione». Il Consiglio dei ministri oggi pomeriggio ha dovuto varare d’urgenza un decreto legge per stanziare nuovi denari per la conitnuità aziendale Tirrenia-Siremar. Era una semplice buffonata, che la cosiddetta privatizzazione esitasse in una compagine in cui la quota maggiore annunciata era quella della Regione Sicilia. Evidentemente, i soci privati annunciati, dal gruppo Lauro alla percentuale poco più che simboloica dell’ex presidente di Confitarma, alla fine non se la sono sentita visto che per domani era annunciatio un incontro tra la Regione Sicilia e le banche creditrici del gruppo e finanziatrici dell’operazione. La doppia buffonata è aver dovuto attendere anche la mancata firma dell’unica cordata dopo che altre 16 si erano liquefatte constatando quanto cattivo odore emanasse dagli attivi patrimoniali della società, e quanti denari occorressero per tenerla in piedi malgrado l’unica cosa certa che ci si aggiudicava con la gara, e cioè pingui contriobuti naturalmente ancora pubblici per gli anni a venire. Da ieri, era ufficiale che la Mediterranea Holding risultata aggiudicataria non avrebbe mai avuto un capitale tale – al momento: 120mila europ versati – per sostenere i 560 milioni di debito da accollarsi per Tirrenia-Siremar. ma regione Sicilia era senmpre stata convinta che sarebbero state le banche, a garantire i debiti, e non si capisce su che basi, visto che poi a decidere e gestire sarebbe stata la politica siciliana. Che si debbano chiedere denari a noi contribuenti per queste prese in giro è semplicemente vergognoso. Gli armatori italiani da anni avevano chiesto la fine del carrozzone pubblico, e un’asta separata per le rotte. La politica di tutti i colori ha preferito dar retta ai sidnacati. Ecco il risultato. Continueremo a pagare noi.