10
Apr
2012

No, no e no a Giarda e all’eccidio fiscale!

Come purtroppo c’era da temere – per me era scontato, l’ho piùvolte scritto – l’intervista di stamane alla Stampa di Piero Giarda conferma che la spending review non darà un euro per meno tasse con meno spesa. A parte le gravi imprecisioni a fondamento del ragionamento di Giarda – la spesa pubblica non è affatto “sostanzialmente” stabilizzata da anni, come esordisce, mentre è vero che un giro di vite al suo tasso di accrescimento è stato dato da Tremonti assai più che dal salva-Italia del governo attuale – quel che conta è la sostanza. Il governo attuale non crede affatto alla necessità di un turaround serio del perimetro pubblico e della spesa corrente, e non crede affatto che l’abbassamento della pressione fiscale record sull’Italia che lavora e produce e paga sia la “vera” cura nel breve per ridare un’orizzonte di crescita all’Italia. Il governo prla di manutenzione della spesa pubblica, quando serve impugnare – con inteligenza e sapendo dove incidere – ascia e bisturi. Temo le illusioni cala-spread di Monti e dei suoi siano finite. Il mondo si è accorto che sono le banche italiane a ricomprare i titoli pubblici. E a questo ritmo di recessione e di ripresa del ballo europeo ci aspetta molto probabilmente un’altra manovra tassaiola entro fine anno.  E’ il caso di tornare ai fondamentali di che cosa sia e a che cosa debba servire un moderno ed equilibrato sistema fiscale. Per dire, ripetere urlare tre volte no, a questa errata mistificazione che spaccia per moderazione e prudenza “tecnica” la conferma di un errore ventennale ed esiziale della politica di bilancio italiana. Read More

10
Apr
2012

Riforma del lavoro: un passo in avanti e due indietro – di Emmanuele Massagli e Michele Tiraboschi

In Parlamento e nelle piazze già si preannuncia battaglia. La scelta di un disegno di legge (e non, come in un primo tempo ipotizzato, di un decreto d’urgenza) apre indubbiamente una fase turbolenta che, nel serrato confronto tra esecutivo, partiti politici e parti sociali, potrebbe dare luogo anche a un imprevedibile cortocircuito. Fatto sta che la riforma del mercato del lavoro pare essere ormai delineata. Il documento reso noto dal Ministro Fornero segna un confine di profonda discontinuità con le politiche del lavoro dell’ultimo decennio. Sussidiarietà, differenziazione e prossimità sono state le parole chiave della riforma Biagi. L’impianto di riforma reso noto alle parti sociali e alla pubblica opinione può invece essere letto nell’ottica del centralismo regolatorio di matrice statuale, che vede con diffidenza non solo la concertazione e i corpi intermedi, ma anche i comportamenti dei privati cittadini, lavoratori e imprese, la cui condotta viene fortemente limitata in termini dirigisti e sanzionatori.

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10
Apr
2012

Consultazione sulla (non) abolizione del valore legale del titolo di studio / 1

Qualcosa parrebbe muoversi nella discussione in merito al valore legale del titolo di studio, ma certo non sarebbe ragionevole essere ottimisti. Nelle scorse settimane il governo di Mario Monti aveva annunciato una drastica riforma e poi, nei fatti, ha finito per rimediare un’autentica figuraccia, quando varie ore di consiglio dei ministri sono servite solo a rinviare il tutto. In quell’occasione, al premier che avrebbe voluto abolire il valore legale si sono opposti numerosi ministri, determinati a lasciare tutto così com’è adesso. E il risultato è che si è deciso di soprassedere in vista di tempi migliori. Read More

6
Apr
2012

Riforma del lavoro. La buona fede e la cattiva vista (da lontano): il caso delle startup

Il disegno di legge presentato dal governo dovrebbe avere l’obiettivo di promuovere la crescita economica rendendo il mercato del lavoro più dinamico, eppure i policy maker e il dibattito pubblico si sono dimenticati di un fattore importante in una prospettiva di futuro, innovazione e, appunto, crescita: quello delle startup.

Sebbene l’occupazione in questo settore sia in costante espansione, la riforma tenderà a limitarla rendendo svantaggiosi fiscalmente i contratti temporanei e introducendo nuovi limiti alla loro adozione con il risultato di ridurre quella flessibilità che è condizione imprescindibile degli investimenti in startup. Read More

6
Apr
2012

La Consob semplifica – di Valentino Govigli

Riceviamo e volentieri pubblichiamo da Valentino Govigli.

Anche la Consob si occupa di semplificazione normativa. La Commissione Nazionale per la Società e per la Borsa ha infatti emesso un comunicato stampa, il 22 marzo 2012, nel quale presenta, con il fine di “razionalizzare la disciplina vigente e favorire l’accesso al mercato per imprese e risparmiatori”, delle modifiche alle norme riguardanti alcuni obblighi informativi, le offerte pubbliche e la composizione dei soci necessaria per la nomina degli organi di amministrazione. L’obbiettivo è triplice: razionalizzare gli oneri informativi a carico delle imprese, semplificare le norme per favorire l’accesso dei risparmiatori sul mercato ed allineare la struttura normativa del mercato mobiliare italiano a quello comunitario.

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5
Apr
2012

Riforma-lavoro? Non la voterei. Tagli di spesa? Questi e altri, per meno tasse a lavoro e impresa

Ho appena appreso con soddisfazione che domani il senatore Nicola Rossi, presidente dell’Istituto Bruno Leoni, annuncerà motivando in un’intervista al Sole il suo no alla riforma del mercato del lavoro. Per come essa ha preso forma definitiva ieri, io non la voterei. Resta tutto il giro di vite alla flessibilità in entrata, mentre il giudice con la sua piena discrezionalità domina in ogni forma di licenziamento. Il finanziamento al sussidio universale di disoccupazione resta largamente inadeguato a renderlo appunto universale. I contributi salgono, invece di scendere per il lavoro e per l’impresa. In più, sui aggiunge come pessima trovata dell’ultimora la nuova sberla di due euro di tassa aggiuntiva per ogni passeggero aereo, e di dieci punti in più per i proprietari di casa che non affittino a cedolare secca: nuove sberle fiscali per prendere dove si può, uno schifo ve-ro!  Non credo che ne verrà più occupazione, e spero di sbagliarmi perché Dio solo sa se ce ne sarebbe bisogno. I toni di Monti anche stamane mi sembrano sempre più enfaticamente simili a quelli berlusconiani. Questo in sintesi il mio giudizio. Vengo a un altro punto, per rispondere ai molti che mi obiettano quando continuo a ripetere che anche coi tecnici al governo purtroppo a mancare è la svolta vera: meno spese per meno tasse. Facci vedere dove taglieresti tu, caro saputello maicontento! Ma non lo sai che tagliare è pressoché impossibile? Non ci è riuscito nessuno, non riescono a dire dove farlo luminari come Giavazzi e Alesina che pure hanno miglior titolo di te per parlare, e allora come puoi pensare che si possa dar retta a te, eccentrico sparacazzate? Bene, all’obiezione replico con un esercizietto a mero titolo indicativo. Per expertise tecniche serie, sono a disposizione di qualunque governo anche per 48 ore al giorno gratis, pur di dimostrare che è possibile eccome, tagliare molta spesa e abbassare di parecchio la pressione fiscale. Nel budget presentato il 21 marzo dal governo Cameron, la spesa pubblica complessiva passa dal 45,8% del Pil UK 2011 al 40,3% nel 2015, e i dipendenti pubblici diminuiranno non di 480mila unità come previsto ma di 730mila! Sono pazzi loro, o racconta comode frottole a noi, chi dice che in Italia è impossibile? Read More

5
Apr
2012

Canone RAI: non aprite quella porta!

Pochi giorno fa, ha bussato alla porta di casa un signore, che, qualificandosi in maniera piuttosto vaga, chiedeva se in casa ci fosse un televisore.
In una mano teneva un bollettino di conto corrente postale che con sollecitudine ha compilato a mano per il pagamento del canone RAI, e nell’altra qualche brochures promozionale del servizio radiotelevisivo pubblico. Read More