Crowdfunding: le contraddizioni dello Stato e l’intelligenza della crowd
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Il decreto legge n. 179 del 18 ottobre 2012 (c.d. “decreto crescita bis”, convertito con modifiche nella legge n. 221 del 17 dicembre 2012) ha introdotto nell’ordinamento italiano l’istituto del crowdfunding.[1]
Diffusa inizialmente come donation o reward-based crowdfunding (o crowdfunding basato su ricompense), questa modalità di finanziamento (funding) mediante raccolta di capitali dal pubblico (crowd) si è progressivamente diffusa in tutto il mondo anche come equity-based crowdfunding (o crowdfunding basato su strumenti finanziari). Non è ancora disciplinata nei singoli Paesi Europei – ove alcune Autorità di vigilanza (UK, Belgio, Germania), mediante iniziative di moral suasion, riconducono il fenomeno nell’ambito delle disposizioni in materia finanziaria – mentre è stata solo recentemente regolamentata tramite il “JOBS Act” (Jumpstart Our Business Startups Acts) negli USA, ove entro la metà del 2013 si prevede venga adottata la relativa disciplina secondaria da parte della SEC.











