Riforma della Costituzione: non basta dipingere a strisce un mulo per farlo diventare una zebra
In un bel film del 1951 – L’asso nella manica di Billy Wilder – un giornalista privo di scrupoli si imbatte, in una località sperduta del New Mexico, nel crollo di una vecchia miniera dismessa, dove è rimasto sepolto un poveraccio che andava alla ricerca di antichi cocci degli indiani nativi. Fiutando lo scoop, il giornalista si assicura l’esclusiva e convince la moglie, lo sceriffo e gli appaltatori a perforare la montagna dalla cima, anziché entrare nella galleria e puntellarla a dovere. Così un’operazione di soccorso che poteva essere risolta in poche ore si trasforma in un lavoro di giorni alla presenza della comunità dei mass media, oltreché dal contorno vociante e festoso di una miriade di curiosi che confluiscono lì con le roulotte da ogni parte del Paese, portandosi appresso venditori di hot dog, saltimbanchi ed intrattenitori di ogni tipo. Persino un Luna Park attrezzato. Alla fine, il poveraccio, costretto a rimanere sepolto per alcuni giorni, ci lascia le penne.




















