10
Ott
2011

Né condono, né patrimoniale

Dal prossimo numero di Tempi

E’ ufficiale, il direttore di Tempi ormai si diverte a utilizzarmi come le mitiche rubriche della Settimana Enigmistica, tipo “gianni te lo dice” o “lo sai che?”. Questa volta il quesito impossibile che mi prega di affrontare è il seguente. Ma siamo proprio sicuri che il condono tombale edilizio e fiscale non sia meglio della patrimoniale alla quale Confindustria, banche, assicurazioni, cooperative, artigiani e commercianti hanno aperto nel loro manifesto in cinque punti per salvare l’Italia? Devo premettere un’osservazione. A mio giudizio, trattasi di alternativa capziosa. Io dico no e poi no.

Per due ordini di motivi. Il primo è che le due misure vengono avanzate dai proponenti per fini tra loro diversi. Il che le rende non omogenee, come dovrebbero invece essere due proposte alternative. Il secondo è che a me personalmente, poi, non convince né l’una né l’altra. Nel senso che i fini dichiarati dai proponenti io li perseguirei in modo diverso. Abbiate pazienza, non conto nulla, non sono né l’onorevole Cicchitto che ha difeso il condono né Emma Marcegaglia, ma dovrò pur tenere conto di quello che penso visto che a scrivere sono io.

Vediamo perché è una falsa alternativa. Cicchitto, e chi come lui la pensa nel Pdl, ha difeso il condono tombale – rispetto a Tremonti che ha già detto no – ma al fine di destinarne i proventi all’abbattimento del debito pubblico. E’ la logica dell’one off, un colpo e via e più ricco è il gettito più scende il debito. Le imprese, a sorpresa, hanno invece aperto alla patrimoniale – una patrimoniale per altro modesta, cifrata in 6 miliardi di gettito, per patrimoni sopra il milione e mezzo e con soglie di esenzione – ma come imposta ordinaria, destinata a coprire fin dall’anno prossimo l’equivalente in sgravi fiscali al lavoro e all’impresa, per crescere di più. Le due misure dunque non sono affatto alternative, visto che che una riguarda il conto patrimoniale e l’altro il conto economico cioè il bilancio annuale, e potrebbero paradossalmente benissimo convivere.

Ora veniamo a quel che penso io. A mio avviso entrambe le proposte sono figlie della disillusione, cioè di un amaro realismo rispetto alle difficoltà di riforme vere, serie e impegnative. Cicchitto e il partito del condono pensano che chi propone – come me – di ridurre lo stock di debito sovrano con massicce dismissioni di immobili pubblici sia un illuso, perché tra dire e il fare c’è di mezzo il mare, perché vattelapesca quanto ci si mette per aggiornare i valori catastali dei beni pubblici, dioguardi che poi si debba mettere la cessione in mano a consorzi di banche e soggetti di mercato, e alla fine non esiti tutto in bei favori sottocosto a interessi privati. Meglio un bel condonazzo tombale dunque, ché almeno è volontario e rapido, e più definitivo e vantaggioso è – cioè ad aliquote di sanatoria bassissime rispetto a quanto si sarebbe dovuto ordinariamente pagare – più incassa, meglio è.

Dall’altra parte, anche la proposta del fronte delle imprese nasce dalla demotivazione. Respinge l’idea che serva una botta di patrimoniale allo scopo di abbattere il debito pubblico pescando dalle tasche degli italiani, come proposto da Giuliano Amato, carlo de benedetti, Alessandro Profumo eccetera. E propone invece una patrimonialina solo perché si è perso ogni illusione nella possibilità di un’organica riforma fiscale, che tassi meno le persone e più le cose, e che si affianchi a una riduzione strutturale della spesa pubblica attraverso riforme radicali come l’azzeramento delle pensioni d anzianità.

Spero ora sia più chiaro, perché il sottoscritto respinge entrambe le proposte. Un condono tombale frutterebbe al massimo, ma proprio se si propongono sanatorie a prezzi di realizzo secolare, quattro o cinque punti di Pil in meno, dei 120 di debito pubblico. In cambio dei quali torneremmo a dare a tutti i contribuenti italiani l’idea che la riforma fiscale non arriverà mai, ma intanto per chi può la cosa migliore è sottrarsi al dovere fiscale, perché tanto lo Stato è puntualmente costretto a pagare il prezzo della sua ipocrita pretesa offrendoti di rimettere tutti a posto con quattro soldi. Un disastro.

Dall’altra parte, la ptrimonialina senza riforma fiscale aprirebbe solo un nuovo rubinetto a discrezione della politica, senza obbligarla a cambiare radicalmente perimetro di spesa e di entrate, e una volta che alla politica dai un rubinetto nuovo senza costringerla a bere meno l’unica cosa che puoi aspettarti è che beva di più.

Dice: ma Giannino è il solito illuso rompiscatole. Propone di cedere 150 miliardi di euro di patrimonio immobiliare pubblico e di varare con questi chiari di luna una riforma fiscale organica e in più pure l’azzeramento delle pensioni di anzianità. Ebbene sì. Ma per funzionare meglio come Paese occorrono misure strutturali. Con delusione e disillusione non si sposta la barra che ci porta dritti sull’iceberg.

 

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79 Responses

  1. Armadillo

    Dott. Giannino sono assolutamente d’accordo con la sua impostazione. Basta con gli interventi straordinari, che poi divengono ordinari, che oltre a non risolvere il problema forniscono nuovi alibi alimentando l’illusione di dinamicità quando nel concreto si è rimasti fermi. Ciò che trovo davvero sconfortante è che ormai l’idea di patrimoniale sia entrata nel novero normale delle vie percorribili. Non solo in alcuni ambienti politici ed industriali (che nel caso in questione non appaiono per nulla reciprocamente impermeabili) ma mi trovo a constatare che nel pensiero e nel sentire della gente comune, dipendenti, professionisti e quant’altro, la patrimoniale sia vista come un elemento quasi irrinunciabile. Probabilmente c’è una sorta di arrendevole fatalismo in questo. In altri casi mi pare che sia invece il solito modo “furbo” all’italiana di affrontare i problemi: comincino a pagare i ricchi che in fondo meritano una sorte di punizione per il loro successo. Restituiscano, almeno in parte, ciò che è stato sotratto alla collettività. Viva la redistribuzione. Ora questo atteggiamento, che io definisco la via morale dei mediocri, è la panacea del momento dietro cui nascondersi per evitare nuovamente di assumersi delle responsabilità e siamo tutti conivolti non solo la classe politica. Responsabilità che d’altra parte la classe politica non si sogna nemmeno di suggerire non trovando di meglio che partorire nuovi condoni. Il PdL e in particolare Berlusconi si giocano tutto ora: la rivoluzione liberale non si è vista. Però se da qui al 2013 venisse finalmente e seriamente avviata porterebbe, oltre ai tutti i benefici che ogni liberale si augura per il bene di tutti, anche uno scossone in termini di ritrovato entusiasmo per un percorso umano e politico che pare invece oggi esaurito. La sfida purtroppo non è ancora stata compresa ed è per questo che ad oggi non si vede come possa essere vinta.

  2. goldberry

    Berlusconi e il PdL hanno già messo una patrimoniale.
    Questa è l’aumento delle tasse su azioni, fondi e obbligazioni a partire dal 1 gennaio 2012.
    Aliquota che passa dal 12,5 al 20%.
    Questa è la forma peggiore di patrimoniale: una patrimoniale permanente.
    Il PdL può anche mettere una patrimoniale una tantum immobili inclusi. I voti Berlusconi li ha già persi.
    Nessuno si sorprende ormai di un PdL che agisce in tutto e per tutto come la sinistra di Visco.
    Tasse sui cittadini, e spesa pubblica intoccabile.
    E che poi non si venga a dire che pagano i ricchi.
    Perchè il De Benedetti e gli Agnelli dalla Svizzera a queste barzellete della sinistra ridono a crepapelle.
    Si notava la degenerazione totale del PdL a partire dai candidati.
    Qualcuno mi deve dire che tipo di rivoluzione liberale e liberista si può fare con veri e propri comunisti clientelari come la Polverini e Alemanno.
    Ma qualcuno mi sa dire quanti voti porta un fetido verme come Alemanno?

  3. carlo grezio

    Caro Giannino
    in questo paese non esiste più da tempo una classe politica capace di inquadrare i problemi gerarchicamente e di impostare strategie di ampio respiro capaci di poggiare su più pilastri per arrivare ad un risultato strutturale e consolidato nel tempo .
    Si continua a parlare di ipotesi di singoli interventi senza avere una quadro di riferimento condiviso di problemi, cause ed effetti e nemmeno di obbiettivi di medio lungo periodo.
    Le cosiddette manovre sono un guazzabuglio di provvedimenti parziali e contradditori,oltre che mal scritti.
    E’ tutto un rincorrersi di pannicelli caldi e palliativi, come diventa qualunque provvedimento se non è preso in una cornice ampia e coordinata ,che eviti contraddizioni e effetti collaterali e perversi : anche questo apparente dilemma “…meglio il condono o la patrimoniale…” sembra mal posto e complice di questa logica sgarrupata.
    Non voglio rubare tempo e spazio, ma si devono pure inquadrare i principali problemi strutturali della gestione economica e finanziaria del paese :
    DEBITO PUBBLICO : non è la causa, ma l’effetto della dissennata gestione in deficit della amministrazione pubblica da oltre un secolo.
    Se non pareggi mai costi e ricavi alla fine avrai un debito insostenibile.(ovviamente non rispetto al Pil, ma rispetto alle entrate annuali).
    Che senso ha ipotizzare manovre straordinarie di riduzione del debito se non si blocca il meccanismo che l’ha fatto inesorabilmente crescere anno dopo anno ?
    CRESCITA ECONOMICA : ormai ferma da oltre un decennio pur misurandola – in modo più o meno truffaldino – inserendo nel PIL quote crescenti di economia sommersa.
    E’ indispensabile che riprenda la crescita non solo perché così risulterà più agevole gestire lo stock di debito pubblico, ma per risolvere problemi di disoccupazione, di povertà crescente, di distruzione di ricchezza cumulata, di futuro per i giovani.
    Non si avrà ripresa della crescita senza misure di incentivazione/attrazione degli investimenti, quindi di riduzione della pressione fiscale sul lavoro e sull’impresa.
    PRESSIONE FISCALE : insopportabile sia che la si misuri come quota % di un Pil misurato in modo truffaldino (cioè incrementato dell’economia sommersa) ormai al 45 – 46 %, sia che la si misuri – come sa chi paga le tasse – in termini del 60-65% su chi produce redditi da lavoro e da impresa.
    Ne deriva che la pressione fiscale è fortissima su lavoro e impresa, molto forte sui consumi e molto blanda sulle rendite.(per i rentiers puri l’italia è di fatto un paradiso fiscale) .
    Questa situazione – assolutamente ingiusta anche in caso di finanza pubblica in ordine – è causa , non effetto, della bassa crescita economica.
    EVASIONE FISCALE : è contemporaneamente causa ed effetto di una serie di fenomeni:
    Sicuramente è causata da aliquote marginali particolarmente esose richieste in cambio di servizi pubblici vergognosi, ma soprattutto congegnando il tutto in modo che chi può sottrarsi facilmente alla tassazione lo possa fare senza porsi più di tanto il problema.
    Alla fine abbiamo una pressione fiscale insopportabile ai danni di chi non può sottrarsi, per esempio i lavoratori dipendenti (non perché più onesti, infatti sono disponibilissimi in genere a mettere in nero parte delle loro prestazioni – per es gli straordinari) accompagnata da una forte disattenzione/complicità rispetto a chi può sottrarsi più facilmente.
    Eppure basterebbe concedere la detraibilità di tutti i costi sostenuti ( o almeno dell’Iva ) per trasformare ogni contribuente nel più ferreo esattore di ciascuno.(Risibile l’affermazione che il gettito derivante non basterebbe, ed in ogni caso è proprio su quel gettito che bisognerebbe costruire il budget di spesa della pubblica amministrazione.)
    La guerra agli evasori, considerato che ad ogni condono è irrimediabilmente persa, va fatta riducendo le aliquote, permettendo la detraibilità dei costi, sanzionando con il carcere chi eventualmente residuasse in un comportamento antisociale, e soprattutto mostrando una gestione della pubblica amministrazione capace di sostenere le uscite con le entrate su cui può contare e soprattutto fornendo servizi di qualità coerente e correlata con il costo (imposizione).Basta costi scandinavi e prestazioni sudamericane (con il dubbio che il sudamerica ci abbia nel frattempo di gran lunga superato).
    A me sembra che non si possa pensare alla vendita di patrimonio immobiliare o di condono fiscale se non si è costruito un budget in cui le entrate attuali e certe coprano le spese.
    Per farlo ragionevolmente basterebbe fare alcune operazioni ampiamente liberali :
    1. ridurre la pubblica amministrazione di un livello amministrativo ABOLENDO HIC ET NUNC LE REGIONI ( risparmio di 100 miliardi anno) , riorganizzando il progetto federalista sul concetto di province autonome , di ridotta dimensione, senza ambizioni né di secessione, né di gestioni di politica estera, facilmente controllabili dagli elettori perché su dimensioni visibili, cosa che le attuali regioni non sono e che covano corruzione e crescita del debito pubblico fuori controllo,
    2. ABOLIZIONE DELLE PROVINCE DELLE GRANDI CITTA’, ACCORPANDOLE CON I COMUNI E DANDO VITA AGLI ENTI METROPOLITANI , non più di otto per le otto grandi città. (quindi tutto il contrario della retorica corrente : le province delle piccole città e province servono, quelle delle grandi città non servono, le regioni non servono, la Sanità va gestita in altro modo o centralmente o a livello provinciale).
    3. FUSIONE OBBLIGATORIA dei piccoli comuni confinanti finchè non raggiungano una massa critica di 15.000 abitanti ( ne sparirebbero oltre il 30%)
    4. RIDUZIONE DEL PARLAMENTO AD UNA SOLA CAMERA
    5. RIDEFINIZIONE DI UNA LEGGE ELETTORALE COERENTE CON LA NUOVA STRUTTURA AMMINISTRATIVA quindi o maggioritario all’inglese o alla francese o proporzionale alla tedesca : terzium truffaldino non datur .
    6. RIFORMA FISCALE con riduzione delle aliquote e deducibilità dei costi o almeno dell’IVA sui consumi e sui costi; riduzione delle accise sui carburanti e sull’energia .
    7. RILANCIO degli INVESTIMENTI PUBBLICI e PRIVATI attraverso riduzione ragionevole della pressione fiscale su Imprese e Lavoratori finanziata da incremento di Imposte su percettori di Rendite.
    8. Azzeramento di tutte le forma di contribuzione o di fiscalità favorevole alle Chiese e ai culti, con ripresa a tassazione dei beni egli enti religiosi;
    9. Azzeramento dei contributi ai privati che esercitano attività scolastica o sanitaria e alla stampa
    10. Azzeramento delle missioni militari (di pace o meno).
    11. Azzeramento delle false pensioni di invalidità
    12. Abolizione delle future pensioni di Anzianità ponendo come vincolo l’età pensionabile della Germania
    Se a questo punto dopo un forte snellimento della macchina pubblica, con riduzione del suo costo standard annuale e con il rilascio di tutti gli ammortizzatori sociali normalmente previsti (CIO, CIS, Mobilità ) per i dipendenti regionali estromessi , si volesse anche vendere il patrimonio immobiliare mal gestito dello stato realizzando un centinaio di miliardi, ma NON con le truffaldine operazioni di cartolarizzazione (SCIP) fatte recentemente , ben venga, ma dopo aver fatto le azioni concrete di cui sopra
    Il vincolo di bilancio è una condizione naturale non un invenzione ideologica : questo paese ne ha fatto a meno per quasi un secolo , ma ora deve tutto in una volta recuperare la saggezza del buon padre di famiglia.
    Lo stato italiano rastrella ogni anno oltre 700 miliardi di imposte, a vario titolo, per poi fare Investimenti per meno di 30 miliardi all’anno : ha senso sopportare una struttura cosi’ inefficiente ? raccogliere tasse per pagare stipendi e pensioni ? Ovviamente no, quindi prima di perdere tutto con una rivoluzione procediamo ad una riforma.Gestita e pensata dagli intelligenti e onesti però, non dai mentecatti e delinquenti.

  4. @goldberry

    A parte il tono un po’ sopra le righe, nel merito quello che dice è assolutamente vero. Il problema è che il PdL non è un partito liberale o liberista. E’ un partito che ha mille anime senza un profilo culturale di riferimento definito. L’ala socialista quella cattolica fino ad arrivare al socialismo destrorso delle frange ex MSI ed AN. Il punto vero è che in Italia non esiste ,non semplicemente un partito, ma una cultura liberale. Personalmente non ho molte speranze che la classe dirigente del Pdl abbia la volontà, salvo alcune schegge impazzite, di applicare dettami autenticamente liberali ma ad oggi non c’è nessuna proposta politica alternativa se è vero come è vero che il massimo che possiamo aspettarci dal Pd è di applicare una bella patrimoniale come suggerisce il dottor Sottile Giuliano Amato. Per questo motivo non mi rimane che l’augurio che ho esplicitato nel post precedente: il fatto di sentirsi spacciati, elettoralmente parlando, potrebbe invogliare qualcuno, Berlusconi innanzitutto, a forzare la mano e portare avanti se non tutto almeno qualcosa. Certo se il condono è l’unica risposta alla patrimoniale cadono le braccia. Forse è mal riposta come speranza ma di più o di meglio al momento non è lecito, amaramente, aspettarsi.

  5. goldberry

    @carlo grezio
    Ma basta con l’ipocrisia di sinistra sulle “rendite”.
    Chiamtele per quello che sono: il risparmio degli italiani.
    La sinistra e confindustria vogliono semplicemente espropriare fiscalmente il risparmio privato dei semplici cittadini per continuare con il magna magna della spesa pubblica.
    Meno ipocrisia e chimatevi per quello che siete: ladri.

  6. Massimo74

    @carlo grezio

    Per rilanciare la crescita,perchè non abolire i circa 30 milardi all’anno di contributi a fondo perduto(che non hanno mai creato alcuno sviluppo) e trasformarli in minori tasse per le imprese (magari si potrebbe abolire del tutto un imposta odiosa come l’IRAP)?

  7. Enrico83

    L’Italia sceglie sempre la strada più facile, ma ciò che ci servirebbe sarebbe un percorso strutturato, serio, volto al cambiamento del paese, per cui parole sante dr.Giannino, speriamo in statisti più illuminati!

  8. Siro Setaccioli

    Condivido che: basterebbe eliminare le regioni per sanare il bilancio dello stato, e ma serve dimezzare tutti i consiglieri di amministrazione, camera e senato.
    I PICCOLI COMUNI invece vanno responsabilizzati per la gestione del territorio.
    Eliminare i finanziamenti e contributi a giornali, partiti, fondazioni, associazioni e parassiti vari.

  9. BitaGmr

    Ill.mo dottor Giannino. Chi tira fuori 150 miliardi per gli immobili italiani? Chi se li compra… Se non a prezzo di vero realizzo… Con il condono i soldi li vedi subito…. Perché meglio brutti masubito… Vista la situazione!,,,

  10. Ugo Pellegri

    Dopo una seria riforma fiscale, una sensibile riduzione dei privilegi della casta, una rilevante ed intelligente semplificazione -che non vuol dire permissività- della burocrazia in materia di concessioni edilizie, una riforma dell’asfissiante burocrazia cara in modo particolare agli enti locali, quale norma transitoria per garantire il passaggio da un sistema governato dal caos ad un sistema degno di una nazione civile, ben vengano dei condoni ed una patrimoniale per azzerare il deficit.
    Poiché l’attuale classe politica, fatta di dilettanti affamati di potere e di facile guadagni personali, non è assolutamente in grado di fare vere riforme organiche, per me, la patrimoniale è una rapina ed i condoni sono uno schiaffo a chi, volente o nolente, ha seguito le norme.

  11. Roberto 51

    Concordo con BitaGmr, la dismissione del patrimonio pubblico è impraticabile sui tempi brevi e medi, se non vendendo i gioielli a prezzi stracciati, come avviene nelle famiglie decadute e indebitate.
    Servono, nell’ordine: inventario completo e pubblico, procedure trasparenti per evitare la razzia dei soliti furbastri e attesa di tempi migliori sul mercato immobiliare.
    Direi che un programma di questo tipo si può realizzare, per essere ottimisti, in non meno di vent’anni.
    E’ anche vero che se non si parte, soprattutto con l’inventario pubblico, non si arriva neppure e un piano con un orizzonte ventennale potrebbe essere messo in fase con le scadenze del debito pubblico; per esempio se nel 2021 scadranno 50 Miliardi di BTP, prevedo di coprirne 20 con le dismissioni e così via.
    Per il resto io sarei per la botta: condonaccio caro come il fuoco con multe micidiali per chi, avendo dei sospesi, non aderisce e patrimoniale tosta. Quando si è ammalati è meglio il febbrone da cavallo per 2 giorni che la febbriciattola che va avanti per settimane.
    E’ chiaro che una cura di questo tipo verrà accettata solo se andremo a diminuire le spese (casta politica, sanità, difesa, previdenza) altrimenti è meglio lasciar perdere.

  12. Borderline Keroro

    @carlo grezio
    Ci sono punti su cui concordo, dove invece trovo la cosa inaccettabile è nel rilancio degli investimenti pubblici.
    Qui si tratta di fare semplicemente una cosa: mettere a dieta lo Stato. Dieta stretta. Va privatizzato tutto il privatizzabile, vanno aboliti i finanziamenti pubblici per gli amici, gli sgravi per gli amici degli amici.
    Un comparto è molto interessante, la scuola, dove tu dici che bisogna smetterla di finanziare i privati (a quanto ne so la maggior parte dei soldi vanno agli asili, anche perché sono quasi tutti privati).
    Ebbene, ti stupirai, ma sono d’accordo.
    Penso che il sistema migliore sarebbe quello dei voucher, con scuole del tutto private, e concorrenza. E ognuno si scelga la scuola che preferisce, quelle che non funzionano chiuderanno.
    Oh, abbiamo più di un milione di dipendenti nella scuola, una scuola che come qualità lascia a desiderare, dove gli insegnanti bravi prendono quanto quelli scarsi che non sono licenziabili. Dove i bidelli, se fanno qualcosa, bontà loro. Qui c’è tanto di quel grasso da tagliare da far paura.
    Una scuola pensata per il personale e non per i ragazzi.
    Poi ci sono altre questioni, le pensioni troppo generose con alcuni, e i diritti acquisiti che voglio vedere come faranno a pretenderli quando la barca sarà posata sul fondale dell’oceano di debiti.
    Ma nessuno oserà toccare nulla, i clienti e i parassiti muovono un mare di voti. Meglio tassare i soliti e mandare in malora il poco che resta di sano nell’economia italiana (ma che Tremonti stia perseguendo il tanto peggio tanto meglio?).
    Meglio quindi affondare tutti assieme appassionatamente.
    E secondo me ormai ci siamo: ai comuni i trasferimenti sono stati azzerati (me l’ha detto l’assessore al bilancio di un comune vicino al mio); l’A.d.E. ed Equitalia stanno dando la caccia ad ogni centesimo, anche il più improbabile: “intanto lo incassiamo, poi semmai, fra un paio di secoli, e forse, lo restituiremo”.
    La manovra di fine estate correttiva della manovra di inizio estate è stata inutile. Urge una manovra di inizio autunno da correggere, ovviamente, a fine autunno.
    Il declassamento dell’Italia! Pensare che Lehman era stata giudicata solida fino a pochi decimi di secondo prima di fallire. Noi manco quello.
    Ragazzi, siamo falliti, manca solo la dichiarazione ufficiale, che non arriva per dare tempo alle banche di sbolognare i nostri bond.
    Banche che vanno salvate a costo di uccidere l’economia, altrimenti l’economia muore (mi sembra logico, no?).
    Questi stanno semplicemente comprando tempo, trans, mignotte e cocaina. Con i nostri soldi.

  13. Marina Mascetti

    – I condoni servono solo a premiare i furbi e dovrebbero essere proibiti per legge. La patrimoniale è un’altra tassa mascherata.
    – La burocrazia parassita è il vero problema dell’Italia, ed è lì che bisogna prendere i soldi. Nessuno vuole ridurre la spesa pubblica e i suoi enormi sprechi, a cominciare dalle spese ‘effimere’ e dai lavori inventati ad hoc come pretesti di spesa, che si traducono in appalti ai soliti amici degli amici. I governatori delle regioni proclamano che i tagli di Tremonti si provocheranno tagli ai servizi pubblici, come se non vi fossero altre spese da eliminare.Ci sveniamo per pagare interessi per finanziare queste spese inutili, ‘utili’ solo per qualcuno.
    – La burocrazia continua a inventarsi leggi e norme per giustificare la propria esistenza. Ogni nuova norma è un neurone che si spegne nel cervello di quelli che vorrebbero fare qualcosa – e si chiedono se non sia meglio scappare alll’estero.
    – Il patrimonio immobiliare pubblico è mal gestito. Migliaia dii edifici in disuso vengono lasciati andare in rovina, con la scusa che altrimenti ‘andrebbero in mano alla speculazione’. Ad esempio il carcere borbonico di Santo Stefano vicino a Ventotene, dismesso negli anni ’70, è stato lasciato marcire e depredato di tutto (porte, finestre, fili della luce ecc.). Ma guai a pensare di farne qualcosa. Quando gli immobili abbandonati crolleranno non varranno più nulla.
    – La vendita del patrimonio immobiliare improduttivo è la strada giusta per ridurre il debito pubblico, ma se gli immobili pubblici verranno svenduti agli attuali valori catastali – e non a valori di mercato – è chiaro che i soliti amici degli amici ne approfitterano ed il gettito sarà meno della metà di quel che dovrebbe essere.
    Come controllare che ciò non avvenga? Questo è il vero problema.

  14. marco

    Sono molto d’accordo nel ripudiare entrambe le proposte, cosi’ come sono d’accordo nel vendere tutto il patrimonio pubblico (anche se lo hanno pagato solo i contribuenti fessi come me), unica osservazione vendere non vuole dire “svendere ai soliti noti” come fatto con SCIP 1/2/3!
    Sono altresi convinto che sia fondamentale procedere a uba ridefinizione della struttura amministrativa dello stato se si vuole ridurre la Casta e rendere piu’ efficiente questa amministrazione strutturandola su dimensioni medie piu’ grandi che siano anche significative per i servizi da privatizzare o per quelli pubblici da ottimizzare comme scuole e ospedali
    L’operazione che riduce del 90% gli attuali comuni ed elimina le province.

    Solo i 104 comuni con più di 60.000 abitanti che rappresentano oltre il 25% della popolazione nazionale e ristrutturazione del resto del territorio in circa 750 “contee/distretti” con un numero di abitanti superiore alle 60.000 unita’. Tale operazione che coinvolge i circa 45 milioni di abitanti residui,)tende a dare una dimensione economica ai centri decisionali con risorse professionali piu’ qualificate e maggiori risorse economiche (esempio scuole, presidi sanitari, infrastrutture). I presidi dei centri minori possono essere solo operativi una o piu’ segretarie che coll’ausilio della rete telematica assistono gli abitanti del borgo, bus che trasportano gli studenti, farmaci prenotati ed alimenti freschi (prenotati), vedere Svezia o US. Ridurre inoltre i livelli decisionali a tre (governo centrale, regione, comune/distretto) rendendo la gestione maggiormente veloce e flessibile anche il controllo, riducendo contemporaneamente le aree di conflitto. Eliminate cosi’ le province, riconfigurare “macroregioni” sopra ai 6 milioni di abitanti (10 regioni con composizione media di 10 città e 75 distretti: una complessità facilmente gestibile dalle normali strutture regionali centrali con conseguente eliminazione di molte piccole regioni.
    La semplificazione della struttura amministrativa la rende piu flessibile la sua limitazione di centri decisionali politici ne aumenta la selezione meritocratica degli eletti (oltre ad aumentarne la platea dei candidabili (maggiori possibilita’ di scelta per gli elettori).
    Sistema elettorale nazionale..
    Ogni macroregione (in ipotesi di 6 milioni di abitanti) elegge in modo proporzionale 20 deputati (sbarramento naturale al 5%) e 10 senatori (sbarramento naturale al 10%), tutti rigorosamente residenti in regione da almeno 3 anni; senza riporti nazionali (non sono consentiti importazioni di candidati per cui questi dovrebbero essere veramente “committed”). Si realizza ccosi’ anche una rappresentanza regionale omogenea (hanno tutte un numero di rappresentanti simile e pesi molto comparabili).

  15. Sembra non ci sia nulla di importante e di nuovo: i soliti discorsi. Io credo che fino a quando nell’occidente non torniamo a una vera democrazia e al rispetto della Dichiarazione Universale dei Diritti Umani, ci sia ben poco da fare a parte le chiacchiere e gli incontri. Occorre permettere l’accesso alle cariche pubbliche anche alle persone oneste capaci, che oggi sembrano emarginate dai partiti. A uomini giusti che abbiano visione più ampia dei politici attuali tutti condizionati da dottrine discutibili e norme contraffatte. Segnalo una nuova teoria: IL VALENTISMO. Per rilevare la mancanza di democrazia e anche di civiltà, allego mio messaggio di richiamo inviato a persone che non ascoltano e continuano da andare ognuna da sé per strade anche contrarie uno dall’altro, sollevando INUTILI malumori e liti e risultando nemici del progresso quasi quanto i politici.
    AI SIGNORI:
    GAETANO STELLA (Confprofessioni)
    EMMA MARCEGAGLIA (Confindustria)
    GIORGIO GUERRINI (Confartigianato)
    SANGALLI CARLO (Confcommercio)
    MARIO GUIDI (Confagricoltura)
    SUSANNA CAMUSSO (cgil)
    LUIGI ANGELETTI (uil)
    RAFFAELE BONANNI (cisl)
    LUCA PALAMARA (ass. naz. Magistrati)
    GUIDO ALPA (Consiglio naz. Forense)
    CLAUDIO SICILIOTTI (commercialisti)
    MARINA CALDERONE (consul. Lavoro)
    FAUSTO SAVOLDI (geometri)
    AMEDEO BIANCO (medici)
    LEOPOLDO FREYRIE (architetti)
    GIOVANNI ROLANDO (ingegneri)
    GREGORIO IANNACCONE (dirigenti scolastici)

    OGGETTO: LA DEMOCRAZIA (sapete cos’è?) – invito alla riflessione.

    IL VERO PROBLEMA IN ITALIA E’ LA DEMOCRAZIA. Partiti e associazioni, lo sapete tutti, non hanno regolamentazione di legge adeguata e abusano della Costituzione in chiaro contrasto con gli articoli 3 e 49 della stessa. Il parlamento eletto con legge incostituzionale (non che lo dica io, è cosa di pubblico dominio – del resto basta sapere leggere e contare) è ragionevolmente da ritenere illegittimo. C’è quindi vuoto di potere ed è inaccettabile che proprio loro abusivi emanino una nuova legge elettorale con questo parlamento. Responsabili siamo tutti, ma in particolar modo lo sono coloro che hanno mandato, compiti e ruoli di difesa dei cittadini. Ovvero VOI.
    Per cui sono costretto a invitarVi a una più attenta riflessione convinto come sono che non state facendo assolutamente il bene del paese. Anziché preoccuparvi che i Vostri assistiti godano di quei diritti essenziali e irrinunciabili previsti sia dalla Costituzione sia dalla Dichiarazione Universale dei Diritti Umani, da anni negati, state per me dando uno spettacolo degno dei prevaricatori politici con critiche partigiane tanto diverse nei contenuti e tanto inutili da contribuire piuttosto al malumore generale e a ulteriori divisioni nel paese, come se non bastassero quelle derivanti dalla stupida politica di questi partiti che sembra abbiano come scopo primario quello di litigare e di escludere dai giochi le persone oneste e capaci, che restano emarginate.
    E’ mia convinzione che la legge elettorale sia il cardine della democrazia. Solo una legge elettorale rispettosa della legge e dei principi fissati dall’art. 21 della dichiarazione universale può dare la possibilità di partecipazione anche agli onesti e capaci. Ed è su questo punto che chiedo la Vostra collaborazione affinché, con logica democratica e non di partito, possa il paese pervenire ad avere una LEGGE degna della comunità e dei cittadini che Voi rappresentate. Perchè… se non siete ipocriti, sapete che loro non la faranno mai.
    Resto a disposizione, confidando in una prova di civiltà tale da volermi reputare almeno degno di risposta non evasiva (questa non è la prima delle occasioni di riflessione che vi offro e le precedenti sono rimaste tutte inascoltate), segnalando questo LINK di evento che sto promuovendo:
    http://www.facebook.com/event.php?eid=202288663168477
    e pronto anche ad un eventuale incontro che vorrei unico e comprensivo di tutti VOI.
    Distinti saluti.

  16. berthoh

    non mi stupisco che molti siano pro-patrimoniale, chi la vuole fare (e la farà perchè la campagna di convincimento è partita da tempo e con strumenti raffinati) per ora usa cifre basse (la patrimonialina) e convince tutti con un metodo subdolo: dice che se tutti tirassimo fuori 30000 euro il debito italiano sparirerebbe. E sparirebbero tanti problemi. 30000 euro sono una cifra che l’italiano medio crede bassa, pensa a quanto gli costa un appartamento e quindi risolvere tutti i problemi della usa nazione con 30000 euro gli pare facile e ahinoi, giusto. Poi con maestria lo convincono che già con 10000 si fa molto, e poi tanto pagheranno i ricchi. Già, che poi per l’italiano è importante che paghino gli altri, che all’occorrenza sono sempre ricchi. Del resto dalle nostre parti ogni tanto salta fuori qualcuno che vuoel la tassa sul suv, tutti d’accordo tranne chi ha il suv, che propone quella sull yacht, … e così via. Siamo così sempliciotti che siamo tutti convinti che c’è qualche ricco che pagherà al posto nostro, e se c’è? ha i soldi all’estero…
    Tornaimo ai 30000 euro… dunque è fatta? 10000 euro a testa e davvero il debito sarà tagliato in modo tale da poter ripartire? No. Ma gli italiani non lo capiranno mai. Inutile spiegare che se domani cambiasse governo e si sentisse odore di patrimonaile inizierebbe (io in testa) la coda a prelevare i propri risparmi dal conto corrente, eh già, metti mai che vogliano far pagare anche me…. e poi si sa, sugli immobili ci impiegano un po’, sui conti correnti sono veloci… beh, in due settima e solo la paura di una patrimoniale taglierebbe le gambe al nostro sistema bancario, che resta sempre un grande acquirente di btp, insomma, forse i 10000 diventano qualcosina in +, e i soldi davvero rastrellati? a che servono? a ridurre il debito? non solo… si dice, a rilanciare l’economia, cioè a sfamare enti pubblici, aziende in difficoltà strutturale, e a creare aree di occupazione parassitaria che è poi voto di scambio… quindi al di la della crescita di pil dovuta dall’investimento forzoso di capitali delle famiglie nell’economia, si creerebbero le basi per costruire un sistema economico forte? che ne so, 1000 km di nuove autostarde, 1000 km di ferrovie, reti in fibra ottica, centrali elettriche, politecnici??? no, di questo o simili si e no il 5%, ma bad economy che esaurito il malloppo della rapina statale dovrà essere rifinanziato, quindi la parte di patrimonale che non ridurrà il debito sarà investito per creare nuovo debito… geniale no? come se ne esce? non se ne esce, inutile sperare nelle liberalizzazioni (ricordate il referendum?), nelle privatizzazioni o altro, e poi è proprio di ogni liberale lasciare che la storia, il mercato e la logica facciano il proprio corso
    ci sarà il fallimento, o default se preferite, e sarà come la pioggia che spazzò via la peste dalla milano manzoniana
    l’obiezione che il default renderebbe l’italia impresentabile al mondo non sta in piedi, se l’italia arriva al default il problema tocca il mondo intero, e probabilmente non saremmo gli unici….
    toccare con mano l’irresponsabilità di chi vuole + spesa è l’unico modo perchè un domani tutti, non solo giannino e pochi eletti, capiscano che la festa è finita, che non si può vivere in un eterno dopoguerra – la storia ormai è in un era nuova

  17. Concorde su tutta la linea col dr Giannino. L’iceberg sta arrivando, e devo principalmente ringraziare il “liberale” Berlusconi. L’uomo della destra imprenditoriale con la più ampia maggioranza. Ogni volta che ci penso ho biblici travasi di bile.

  18. adriano

    Qualsiasi provvedimento deve essere finalizzato alla diminuzione del debito.Anche il condono va bene,se preceduto da una riforma decisiva:l’abolizione del contante.Le obiezioni a questo semplice e comprensibile provvedimento come “regime di polizia fiscale”,”fine della libertà”,”obbrobrio economico”,sono tutte amene considerazioni pretestuose.Oltre alle difficoltà tecniche (ma dove non ve ne sono) non vedo critiche valide.Quando si parla di riforma fiscale alludendo a complicati ed arzigogolati meccanismi, si rinuncia alla semplicità della moneta elettronica,che non è la tracciabilità,inutile se si conserva un sistema alternativo di transazione.Sono contrario a qualsiasi tassa aggiuntiva,ma anche la patrimoniale delle aquile di confindustria va bene,se obbligatoriamente destinata al debito.Stesso discorso per le dismissioni.Per la riduzione delle imposte basta la scomparsa del contante.A condono e patrimoniale preferisco il prestito forzoso proposto da MF,alternativa all’esproprio delle tasse e alla vomitevole sanatoria.E’ una idea originale,fattibile ed incisiva e quindi non se ne farà nulla.Indispensabile comunque è la necessità di serietà e onestà di intenti,per cui i discorsi sono chiusi e si proseguirà con la solita aria fritta.

  19. Mauro Ongaro

    Da lavoratore dipendente: favorevole al condono ma devono permettere anche a me di evadere le tasse!

  20. Sostanzialmente favorevole al fatto che il condono e/o la patrimoniale danno il messaggio “Sopravviviamo ancora un po’ senza cambiare nulla”.
    Ma ASSOLUTAMENTE contrario all’azzeramento delle pensione di anzianità per due motivi:
    1) perchè abbiamo pagato mediamente più dell’8% di contributi previdenziali in più di quelli pagati in altri paesi europei in cambio della pensione di anzianità. Volete toglierla? OK, ma per essere uno stato credibile mi restituisce l’8% dei contributi previdenziali per ogni anno di versamento con gli interessi legali…
    2) perchè le aziende italiane non sono assolutamente in grado di gestire personale con più di 55 anni. Il mio caso è forse “particolare” ma mediamente è così. Difficilissimo trovare occupazione dopo i 50 anni (a meno di magazziniere o direttore) e in azienda ci si sente veramente demotivati ed accantonati. Gli industriali nelle interviste fanno la “bella figura” di voler alzare l’età pensionabile, poi per la loro azienda vogliono i pre-pensionamenti.

  21. GIgi

    Caro Giannino,
    tutto ok belle parole ma una semplice domanda: come si realizzano 150 miliardi dalla vendita degli immobili? La domanda di immobili in Italia è in grado di assorbire un’offerta al massimo del 10% di tale cifra (secondo il mercato immobiliare italiano vale massimo 7 miliardi l’anno quindi arriva al 5%). Nella pratica come si attuano in tempi brevi le procedure di valorizzazione? e’ proprio sicuro che gli enti locali in tempi rapidi garantiscano le approvazioni urbanistiche? è altrettanto sicuro che il Ministero dei beni culturali offra in tempi celeri il nulla osta alla vendita, valorizzazione/dismissione dei beni ? Il problema degli economisti è che spesso si fermano ai numeri scordandosi i problemi pratici o procedurali. Questo è il motivo principale per cui sono molto critico nei confronti del Ministro Tremonti, forse il miglior ministro del bilancio di sempre ma un pessimo ministro dell’economia.
    Con stima
    Gigi

  22. Luciano Pontiroli

    @goldberry
    La modificazione dell’imposta sulle c.d. rendite non tocca il patrimonio ma il reddito (che, di questi tempi, potrebbe anche essere zero).

  23. Pietro Barabaschi

    No patrimoniale, condono, anzi amnistia, si, ma SOLO DOPO aver ridotto l’imposizione ad una imposta piatta non superiore al 20% (con tutte le cautele e, sopratutto, coi tempi dovuti) ed a quel punto assoluta severità (non tirannia) fiscale (leggasi, rileggasi e si mediti sugli insegnamenti di Antonio Martino).
    Pietro Barabaschi

  24. goldberry

    @Luciano Pontiroli

    Da un punto di vista finanziario la caratteristica distintiva del risparmio è quello di generare reddito di natura appunto finanziaria. Se erodi fiscalmente questa caratteristica riduci il valore futuro del tuo capitale, il che equivale a ridurre il valore presente. Il che è una patrimoniale. A causa sia di Visco che di Tremonti 1 milione di euro di un residente italiano vale molto meno di 1 milione di euro di un residente svizzero. Visco prima e Tremonti poi hanno gradualmente alzato queste tasse fino al 20%.
    La tassazione sui redditi finanziari equivale totalmente a una patrimoniale.
    Ed è una patrimoniale delle peggiori perchè permanente: una tassa che i cittadini vedono costantemente sull’estratto conto.
    Inoltre è una delle forme di patrimoniali più stupide in assoluto.
    Se vedi una tassazione permanente sul tuo presunto patrimonio, che fai?
    Ti trasferisci in Svizzera o ricorri a qualche altra ben nota soluzione pur di non pagare queste tasse.
    In altre parole la tassazione sulle rendite è un tipo di patrimoniale che tende a far fuggire la base imponibile nel corso del tempo.
    Non per nulla in Svizzera le tasse sui capital gain non esistono. Esistono invece le tasse sulle case le quali difficilimente si possono trasferire altrove.
    Noi qui in Italia abbiamo fatto l’esatto opposto: abbiamo tirato via la tassa sulla prima casa e tassato i beni mobili degli italiani.
    Tafazzi all’opera.

  25. Naka

    Carlo Grezio fa una bellissima disamina ma poi cade nel qualunquismo colà dove dice:- “Ne deriva che la pressione fiscale è fortissima su lavoro e impresa, molto forte sui consumi e molto blanda sulle rendite.(per i rentiers puri l’italia è di fatto un paradiso fiscale) .” spieghi cortesemente a quali rendite si riferisce perchè se fossero, come appare, quelle derivate da investimenti finanziari, si guardi un pò di grafici e si renda conto che da molti anni sono solo perdite, dopo il tracollo del 2000 (mai più recuperato) e quello recente del 2008 (ancora in caduta) ed il pericolo incombente, parrebbe che quelli che hanno pagato davvero questo miasma siano proprio loro –
    Altra cosa interessante è la proposta del recupero dell’IVA (ahahaah!) = apertura della caccia agli scontrini fiscali e alle fatture false –

  26. carlo grezio

    @Naka
    caro naka
    non devo spiegare nulla.
    io sono per la riduzione di tutte le aliquote di qualunque imposta,(e possibilmente anche per l’abolizione di qualche imposta) cosa che si può ottenere ristrutturando la spesa spubblica e eliminando un livello amministrativo inutile e dannoso.
    valuti lei il differenziale di aliquote sui redditi da attività produttiva cioè di impresa e da lavoro e quelli sulle rendite finanziarie e immobiliari.
    Le prime sono le più alte d’europa, le seconde sono tra le più basse.
    Il problema è che entrambe coesistono con aliquote sulle tasse indirette (iva) altissime, che l’ultimo governo di sprovveduti ha addirittura alzato.
    Ora quando un paese colpisce ogni transazione commerciale o di servizi con una aliquota cosi’ alta dovrebbe limitare le aliquote sui redditi.(la civiltà della svizzera è dimostrata dall’aliquota Iva al 7,6%).
    Se si vogliono attrarre investimenti produttivi e far ripartire la crescita bisogna ridurre le aliquote sui redditi da lavoro e da impresa.Queste sono le priorità. se ciò dovesse comportare un peggioramento delle aliquote sulle rendite sarebbe un male certamente, ma un male minore.Il fatto che a fare investimenti finanziari si possa anche perdere …ovviamente non c’entra nulla.

  27. carlo grezio

    @marco
    nella tradizione amministrativa italiana non c’e’ mai stato il livello regionale.
    non serve.è inutile, dispendioso, dannoso.
    il disegno che traccia lei potrebbe essere accettabile, ma è di difficilissima realizzazione.
    Molto più facile:
    1.abolire le regioni.
    2.articolare il territorio in circa 120 province/contee/dipartimenti (comprese le città metropolitane)
    3.ridurre i comuni dagli oltre 8.000 di oggi a poco più della metà ponendo un limite minimo per aggregazione di 15-20.000 abitanti.
    Le province ci sono già e soprattutto quelle piccole, periferiche, di confine funzionano bene senza sprechi.La dimensione target è quella tra 500.000 e 1milione (ovviamente con l’eccezione delle città metropolitane) che è quella che permette il controllo diretto dal basso e l’elezione di gente conosciuta e stimata.
    Nessuno a sondrio a cremona o a mantova ha idea di cosa faccia formigoni, mentre tutti sono in grado di valutare il presidente della propria provincia.
    Lo scandalo inutile sono la provincia di milano, di roma, di torino che vanno annullate nella città metropolitane.

  28. goldberry

    @carlo grezio

    Aumentare la tassazione sui redditi finanziari e cioè sul risparmio delle persone non è il “male minore”.
    Come qualsiasi tipo di patrimoniale è un semplice furto della proprietà privata ad opera dello stato socialista.
    E fra l’altro è ancheun furto velleitario e ipocrita visto che nel mondo grazie a Dio esistono paesi come la Svizzera.
    Un individuo con un patrimonio non ha alcuna difficoltà a non pagare queste tasse. Basta che si trasferisca in Svizzera come hanno fatto Agnelli e Marchionne.
    La tassazione delle cosiddette rendite invece non fa altro che espropriare i piccoli risparmiatori italiani dei ceti medio bassi che di certo non possono imitare i tycoon.
    Come al solito il socialismo finisce stritolare proprio i meno abbienti.
    Il tutto viene reso ancora più disgustoso dal fatto che a sostenere queste tasse siano gente come la Marcegaglia e i sindacalisti per poter continuare a finanziare una spesa pubblica parassitaria: le aziende italiane prendono 30 miliardi l’anno di contributi statali a fondo perduto.
    Nella liberista Svizzera la tassazione sui capital gain non esiste.
    In Italia le tasse sul risparmio degli italiani da Visco in poi continuano a crescere.
    La Svizzera e gli svizzeri godono di un benessere invidiabile.
    L’Italia è sempre più misera: un paese in cui vale la pena venire solo a sfruttare manodopera a basso costo.
    Il socialismo è la via della servitù.
    E non c’è molto altro da dire.

  29. toni massimiliano

    ci risiamo con l ennesimo tentativo di far passare un altro condono,sn un piccolissimo artigiano e pago fior di tasse,anche gli arretrati degli anni passati li ho sanati ad equitalia.la denuncia dei redditi del 2010,mi è stata richiesta una cifra spropositata e sto già pagando le rate……sn davvero incazzato!!! qui si continua un bagno di sangue fiscale x risanare i debiti che fanno questi farabutti che ci governano,loro e tutte lobby e centri di potere che gravitano attorno,amicini degli amici e così via….e x di più nel mio settore lavorativo ( autotrasporto)da anno nuovo,tra nuove licenze truffaldine e fidejussoni inaccessibili chiuderò la mia attività,lasciando il posto a gentaglia che lavora in nero,con prezzi assurdi x la concorrenza e che si fà???? si taglia gli artigiani onesti che pagano tutto,iva inps,inail tasse,fornitori……tutti!!!!e invece di salvagurdare il vero patrimonio di questo paese si cerca di stroncare chi ha spirito d impresa x crescere negli anni……dal prossimo anno sarò anch io nella giungla del sommerso…..

  30. Diego Loro

    Grazie, ma mi è rimasto qualche ricordo non incoraggiante di rapporti che, pur nella loro piccolezza di eventi minori, non potrebbero essere menzionati a riprova del principio a me molto caro e secondo cui “pacta sunt servanda”.
    Niente di grave, magari, ma è pur vero che se non avessimo memoria non conosceremmo né tristezze né, tanto meno, angosce e sicuramente ci sentiremmo meno soli.
    Naturalmente e, del resto, come di fatto sempre o quasi condivido tutto ciò che Lei scrive.
    A mio parere quando, come nel nostro caso, si opziona una procedura per risanare, in via strutturale e, quindi con effetti durevoli, una situazione compromessa o pericolosamente vicina ad un punto di non ritorno non si dovrebbero trascurare neppure
    gli argomenti che, ad un primo approccio, potrebbero dirsi minori.
    Supponiamo che Tremonti abbia tutte le migliori ragioni per sostenere che i problemi del Paese si risolverebbero se si arrivasse ad annientare, una volta per tutte, l’evasione fiscale e se per condurre in porto con successo questa impresa, in assoluta coerenza con le sue convinzioni, si arrivasse a trasferire la disponibilità di un buon 10% del PIL
    dai privati allo stato ( a questo stato che per sé non vuole soltanto ciò che è di Cesare, ma anche ciò che è di Tizio o di Caio odi Sempronio).
    Qualcuno potrebbe credere che senza una vera e propria dichiarazione di guerra del Pubblico al Privato si potrebbe mai arrivare a tanto?
    E se fosse possibile una stima attendibile dei costi di questa come di qualsiasi altra guerra (storicamente sempre sottovalutati), sarebbe qualcosa di diverso da un futile trastullo per gente intellettualmente disoccupata quello di domandarsi se sia più conveniente affidarsi, ora come ora, alla patrimoniale o al condono?
    Einaudi diceva che l’imposta è il corrispettivo dei servigi che lo stato rende ai cittadini,
    ma io credo che, al netto degli stipendi che riceve, nella nostra Patria la P.A. non crea
    valore aggiunto. ma sottratto e che se, per incominciare, non si pone rimedio a questa situazione le riforme che tutti auspichiamo non servano a nulla.
    Le auguro pace e bene come usano i seguaci del Fraticello di Assisi che credono. in tutta sincerità, nella munificenza di Madre Natura.
    Per quanto mi riguarda mi contento di non reprimere il “conatus” che, sin qui, mi ha
    -bene o male-tenuto in vita.
    Con ogni rispetto e simpatia.
    Diego G. Loro

  31. fede

    caro oscar giannino,ci sono migliaia di piccolissime aziende in crisi e famiglie che non sono evasori a prescindere,che stanno pagando migliaia di multe a gogo’ tasse ,gabelle e balzelli che nel corso degli anni sono via via cresciuti in maniera inusitata,poi mettiamoci questo periodo di crisi e il resto lo possiamo immaginare.le piccole aziende che operano in italia sono circa il 95% e sono state da sempre l’asse portante dell’economia,fornendo occupazione e percio’ ricchezza anche alle famiglie.ora la crisi purtroppo le ha costrette a non poter pagare rate di tasse o multe o altri balzelli…e se ci mettiamo il meccanismo perverso e persecutorio dell’ente di riscossione statale,EQUITALIA,CON AMMENDE E SANZIONI ASSURDE da vero terrorismo tributario che ti pignora case,capannoni,conto corrente e automobili praticamente diventi ostaggio e non hai nessuna difesa.PER EQUITALIA E’ PIU’ FACILE PERSEGUITARE AZIENDE E FAMIGLIE CHE ,TRA L’ALTRO SI SONO AUTODENUNCIATE,E QUESTO SIGNIFICA CHE NON HANNO VOLUTO EVADERE …..MA CHE NON HANNO POTUTO PAGARE,NON HANNO POTUTO PAGARE PER MANCANZA DI SOLDI O PER UNA SPESA IMPROVVISA DI UNA MALATTIA DI UN CONGIUNTO.QUESTO E’ UN DRAMMA CHE STA’ PER FAR CHIUDERE IN ITALIA QUALCHE MIGLIAIA DI PICCOLE IMPRESE E STA’ METTENDO IN SERIA CRISI GRAN PARTE DELLE FAMIGLIE ITALIANE.E SE CHIUDONO LE IMPRESE POSSIAMO DIRE ADDIO ALLA RIPRESA,LE FAMIGLIE NON HANNO SOLDI NEMMENO PER FARE LA SPESA,E RICORDIAMO CHE ANCHE UN TOPO QUANDO E’ MESSO ALL’ANGOLO E NON HA PIU’ VIE DI USCITA TI SALTA AGLI OCCHI.QUINDI QUESTO CONDONO SERVE A MOLTI PER POTERSI RIPRENDERE E RIAVVIARE QUELLA CRESCITA PER UNA IMMEDIATA RIPRESA .PER IL RESTO IN MOLTI SONO FAVOREVOLI ALLE DISMISSIONI DEL PATRAMONIO PUBBLICO,E AD UNA PATRIMONIALE STUDIATA BENE E AUSPICHIAMO CHE L’AGENZIA DELLE ENTRATE INIZI A COLPIRE ANCHE I GRANDI EVASORI FATTI RIENTRARE IN ITALIA CON UNA MANCIATA DI EURO,ANDATE NEI PORTI TURISTICI A VERIFICARE L’APPARTENENZA DI MIGLIAIA DI BARCHE LUSSUOSOSE E VILLE DA SOGNO NELLE LOCALITA’ BALNEARI D’ITALIA….O EQUITALIA HA PAURA DI TOCCARE QUESTI SIGNORI EPPERCIO’ PERSEGUE I DISPERATI CHE CERCANO DI SALVARSI IN QUALCHE MODO DA UNA TASSAZIONE ORAMAI ARRIVATA A LIMITI INSOPPORTABILI.QUINDI SONO MOLTELPLICI LE RAGIONI PER CUI PARECCHIE MIGLIAIA DI ITALIANI SONO FAVOREVOLI AL CONDONO, E AD UNA RIFORMA SUBITO DOPO DI UNA GIUSTIZIA FISCALE EQUA E CHE NON SIA CONTRO I CITTADINI ITALIANI MA PER I CITTADINI ,CHE SIA DIALOGANTE E NON SOLO REPRESSIVA.W L’ITALIA,LA GIUSTIZIA EQUA E LA LIBERTA’.SOLO COSI’ CE LA FAREMO E RIDAREMO NUOVE ENERGIE ALLE FAMIGLIE E ALLE PICCOLE IMPRESE.SI AL CONDONO E SI AD UNA RIFORMA FISCALE SERIA E CREDIBILE.

  32. fede

    PS…..
    RIPETO UNA DOMANDA AI GENTILI AMICI DI QUESTO BLOG:

    FARESTE OGGI,APRIRE UNA PARTITA IVA AD UN FIGLIO O PARENTE CHE SIA?????
    DA UN MIO SONDAGGIO PERSONALE,IN QUANTO PER MOTIVI DI LAVORO CONTATTO CENTINAIA DI PERSONE,QUASI IL 100% MI HA RISPOSTO ……FOSSI MATTO…..!!!!!!!MEDITATE….E PROVATE A VERIFICARE TUTTE LE INCOMBENZE CHE GRAVANO SU UN PICCOLO LAVORATORE IN PROPRIO……!!!!UN RECENTE STUDIO DELLA BANCA MONDIALE HA ASSERITO,BASTA ANDARLO A RITROVARE SU UNO DEI SITI INTERNET O SU NEWS ECONOMIA,CHE LE IMPRESE ITALIANE HANNO UNA TASSAZIONE,TRA TASSE DIRETTE,INDIRETTE ETC …….DEL 67% E L’ITALIA E’ MAGLIA NERA PER L’OPPRESSIONE FISCALE E COME FAREBBE UNA IMPRESA A FARE INVESTIMENTI E POI CAMPARE QUI DA NOI????

    IN ITALIA NON SI PUO’ LAVORARE DA SCHIAVI PER MANTENERE I PRIVILEGI DEI SIGNORI POLITICI ,DEI MANAGER CHE HANNO FATTO FALLIRE AZIENDE ETC…ETC…ETC….MA COME FANNO LE SOCIETA’ DI CALCIO A PAGARE MILIONI DI EURO PER UN CALCIATORE?E COME FA’ UN POLITICO A RICERVERE LA PENSIONE DOPO UN SOLO GIORNO DI LAVORO ALLA CAMERA DEI DEPUTATI?E COME FANNO TANTI ALTRI POLITICI A RISCUOTERE 3-4 PENSIONI AL MESE E ANDARE IN PENSIONE A 40-50 ANNI?LEGGETE,SE CI RIUSCITE E NON VOMITATE PRIMA IL LIBRO “SANGUISUGHE”UNA VERA DENUNCIA CONTRO I VERI PARASSITI DELLA NOSTRA SOCIETA,AUTORE MARIO GIORDANO.

  33. Marcello Pistolesi

    Caro Dr. Giannino,
    sono assolutamente d’accordo sulla Patrimoniale: è un colossale NOOOOOOOOOOOO!
    Per quanto riguarda il condono, vorrei farle un esempio. Per incuria e leggerezza ho lasciato scadere i termin idi pagamento di multe stradali, poi ne ho pagate un po’, poi hanno emesso cartelle esattoriali che non ho subito contestato ecc. Morale, mi ritrovo con importi da pagare enormi. Ora, se potessi usufruire di un condono, forse riuscirei a pagrne almeno qualcuna, diversamente potrò soltanto chiedere dilazioni interminabili che comunque non riuscirei lo stesso a pagare. Chi ci guadagna?

  34. DANIELE FERAZZA

    RILANCIO ECONOMIA ?

    Soluzione : ABOLIZIONE TOTALE DEL CONTANTE (ALMENO IN EUROPA) e CONTESTUALE riduzione TASSE di 20 PUNTI (Ne basterembbero 10 ma A COSTO ZERO sarebbero meglio 20 punti) su imprese e lavoratori dipendenti , E CONTESTUALE CONDONO TOMBALE O QUALCHE FORMULA SIMILE PER RIPARTIRE DA ZERO !!!!!!! E’ qualcosa che in qualche modo deve IMPORRE l’Europa ; per l’Italia sarebbe un vantaggio maggiore che per gli altri Stati visto che da noi c’è più evasione . Lascio a Lei completare questo “Programma” perchè esso diventi credibile !

    Vantaggi (Lei non ha bisogno che io li elenchi , ma mi piace un sacco farlo) :

    1) EMERSIONE PIL (500 MLD EURO/ANNO ????) CON CONSEGUENTE incasso IVA x lo Stato , ETC…. ;
    2) PIU’ SOLDI IN TASCA A TUTTI = RILANCIO MERCATO INTERNO , ETC…
    3) LE MAFIE NON SI FINANZIEREBBERO PIU’ … DI CONSEGUENZA ..ETC…. ;
    4) CORRUZIONE PRATICAMENTE IMPOSSIBILE CON CONSEGUENTE RIDUZIONE COSTI X COLLETTIVITA’ E CONCORRENZA …
    5) ETC…

    Ci saranno tanti altri vantaggi che non sono i grado di elencare , ma non sono nemmeno in grado di elencare anche solo uno Svantaggio !!!

    Lei cosa ne pensa ? Sono mesi che io vorrei scriverLe !!!

    A proposito , sono un piccolo imprenditore , DA SEMPRE di centro destra , e non voterò MAI a sinistra , nemmeno per la corrente di sinistra del terzo polo se dovesse mai esistere , ma questo mio “Programma” Le sembra di sinistra o addirittura Staliniano ???

    Restando in attesa di una Vs gradita considerazione , col IMMENSA ammirazione cordialmente La saluto .

    Daniele Ferazza 18/10/1972

  35. Piero

    Massimo74 :@carlo grezio
    Per rilanciare la crescita,perchè non abolire i circa 30 milardi all’anno di contributi a fondo perduto(che non hanno mai creato alcuno sviluppo) e trasformarli in minori tasse per le imprese (magari si potrebbe abolire del tutto un imposta odiosa come l’IRAP)?

    spesso noi due dissentiamo…
    questa te la appoggio al 1000%…

  36. Alberto

    Ma se non si riesce nemmeno a tagliare il grasso che cola nella sanità come si può osservare da questi due rapporti a confronto:

    Partendo da questo studio del governo:

    http://www.salute.gov.it/salaStampa/documenti/SF_1.pdf

    relativo al 2008, si rileva che circa il 30% della spesa pari a 106 MLD di euro circa, è rappresentata da “beni e servizi” e tenendo conto di questo studio di Farmindustria:

    http://www.farmindustria.it/pubblico/analisicostiSSN.pdf

    si ricava che si possono risparmiare circa 180 MLN per punto percentuale e cioe sul comparto in questione, circa:

    0,180×30=5,4 MLD di euro.

    Oppure a tagliare stutturalmente i costi delle regioni, per abitante come dicevo qui:

    Per le regioni italiane, che per quanto mi sia sforzato di cercare anche sui siti della RGS o del DFP, non è possibile avere un quadro chiaro, con i costi riferiti al personale non politico, posso soltanto fare riferimento a questo articolo di S.Rizzo, dove appare un costo di circa 2,31 MLD per le 15 regioni a S.O. Ma a parte vanno considerate le altre 6 a S.S. di cui la sola Sicilia rappresenta 1,78 MLD.
    Nell’ articolo comunque ci sono i costi pro capite per regione e dato che il costo medio è 109 Euro pro capite, abbiamo circa 6,5 MLD di costo totale, euro più euro meno, e dato che mi risulta che il N° di dipendenti regionali sia pari ad 80.000 circa, abbiamo un costo pro capite pari a 81.250 euro a dipendente, che mi sembra davvero esagerato.Però voglio anche essere chiaro e propositivo, dato che il rapporto costi regionali pro capite è 1:100 circa tra Lombardia e Valle d’ Aosta, la più cara, situando a circa 50 euro pro capite il costo che deve essere fissato per legge dallo Stato, pena azzeramento dei trasferimenti, avremmo un costo totale di 3 MLD per l’ intero Paese con un risparmio globale di 3,5 MLD annui, che vanno fatti a stretto giro di posta.

    Cioè per due piccoli comparti potremmo risparmiare da subito circa 9 MLD annui e questa è solo una parte, ed è taglio strutturale basato solo su un fatto che non nuoce a nessuna categoria, ma soltanto a coloro che rubano, perchè si tratta di applicare regole uguali per tutti e su tutto il territorio e che è possibile realizzare immediatamente tagliando per competenza i trasferimenti alle regioni per pari importi ed obbligandole a ridurre i costi a quelli standard.
    Ora non essendo in grado di fare questo, per tutti i comparti di spesa dello stato, si possono fare tutte le manovre di questo mondo, tutte le patrimoniali, tutti i condoni, tutte le alienazioni di beni demaniali, tutti i recuperi di evasione, ma dopo poco tempo torneremmo allo stato finanziario di oggi ma con più nessuna possibilità di uscirne fuori; io credo che nessun governo di eletti sarà mai in grado di fare questi tagli strutturali per ovvii interessi lettorali e per congenita incapacità di procedere senza lobbies ricattatorie.
    Ergo le conseguenze sono due:
    -il default sicuro;
    -un governo sordo, muto e cieco che faccia “quel che si deve fare per il bene dello stato”, come accadde nel lasciapassare di Richelieu a Milady.

  37. Andrea Chiari

    Si può sostenere la patrimoniale e anche la riforma strutturale delle spese
    dello stato, la riforma fiscale e una ragionevole vendita del patrimonio
    immobiliare. Sono tutte cose non in contrasto tra loro, se fatte bene, senza
    illusioni eccessive e con i tempi differenziati che richiedono i diversi
    interventi. Solo il condono non è accettabile per i motivi noti. Ma chi dice
    che una patrimoniale sarebbe tombale per la riforma dello stato? E’ una
    paura eccessiva e – forse – una resistenza ideologica. Bisogna pretendere un
    quadro serio e complessivamente articolato in cui possano inserirsi
    interventi di diversa natura. Certamente la patrimoniale non deve essere una
    scusa per fare un po’ di cassa e non toccare niente. Riguardo alle pensioni
    di anzianità propongo per il 2015 la soglia del “parametro 100” (età più
    anzianità, attualmente a 97), ovviamente riconoscendo i riscatti, studio e
    militare. E’ una cosa ragionevole. Prima o poi ci si arriva (anzi, per i
    nostri figli si arriverà ben oltre!), tanto vale farlo subito. Riconoscendo
    il valore dei riscatti non si avrebbe neppure l’obiezione che lo stato prima
    ti fa pagare 20.000 euro per riscattare l’università e poi ti frega. Abolire
    l’anzianità di colpo vorrebbe dire scontrarsi con questo problema. Giannino,
    sia ragionevole!

  38. Alberto

    Dato che l’ ICI sulla prima casa, al netto fruttava ai comuni circa 12,5 MLD annui, con un’ aliquota media dei 5°/°°, abbiamo che il patrimonio di prime case, catastale è pari a circa 2500 MLD, ma tale valore si può considerare molto ridotto rispetto ai valori di mercato; considerando un valore maggiorato cautelativamente del 50%, avremmo circa 3750 MLD di patrimonio di prime case.
    Il gettito ICI di altri cespiti è pari a circa 8,5 MLD che ad una aliquota media del 7°/°° ci darebbe un patrimonio di circa 1200 MLD catastali e cioè 1800 MLD a valori di mercato.

    In totale avremmo circa 5.550 MLD a valori di mercato. Ad una aliquota media del 6°/°°, ci sarebbe un gettito di circa 33 MLD annui, che sarebbe indubbiamente una ottima cifra per far ripartire l’ economia, sempre con l’ avviso di condurre una lotta serrata allo spreco ed alla corruzione, come accennavo nel post precedente relativamente ai comparti della sanità e dei costi delle macchine regionali, che ribadisco, sono soltanto un esempio limitato.
    Io credo che questa sarebbe la strada per un ravvedimento virtuoso del nostro Paese e che ci permetterebbe in un ambito di pochi anni di risolvere gran parte dei nostri problemi.

  39. adriano

    @DANIELE FERAZZA Da tempo dico le stesse cose su questo ed altri blogs.Con scarso successo.E’ un vero peccato.Con il condono attuato in un sistema privato dei contanti ed a regime lo stato incasserebbe tanti soldi da non sapere dove metterli.Ce ne sarebbe per tutti.Anche per la Grecia.

  40. DEMOPA

    l’argomento condono visto da un’altra angolazione potrebbe dare respiro a quelle tante persone e piccole aziende che in questi anni durissimi per l’economia hanno cercato di resistere al calo del lavoro, alla difficoltà di riscossione, che pur di non mandare a casa il personale hanno lasciato indietro qualcosa da pagare. il tessuto dell’economia italiana è formato in gran parte da queste piccole aziende che danno lavoro a tantissime persone, aziende che non prendono finanziamenti publici, che non hanno voce in nessun tg o trasmissione, che prima pagano stipendi e poi se c’è si prendono il loro, che se non riescono a coprire una scadenza si sentono umiliati. credo che in questa situazione il condono possa dare un grande aiuto, purtroppo in mezzo ci sarà sicuramente chi se ne approfitta, ma tanto quelli li, se ne aprofittano comunque.

  41. DANIELE FERAZZA

    @adriano
    Sono contento che qualcuno la pensa come me , e credo che tra questi ci sia anche qualche politico ; capisco anche , però che nessun politico italiano avrebbe il coraggio di fare una proposta del genere perchè scatenerebbe la reazione “terroristica” di … (ho paura soltanto a nominarla !!!) . E’ per questo che penso che dovrebbe essere l’Europa ad IMPORRE (come ha fatto la BCE con la famosa lettera …) questa RIVOLUZIONE !
    Ieri da Banfi ho appreso che l’ammontare totale di quanto incassa lo Stato è circa 700 MLD di Euro ; dato che il gettito del sommerso è stimato mi pare in 120 MLD , è presto fatto il conto di quanti punti si potrebbero abbassare le tasse su Imprese e lavoro dipendente (15-20 ??) FACENDO RIPARTIRE L’ECONOMIA A RAZZO (+ 5/6 % ???) ; Altro che locomotiva tedesca , saremmo L’UNICO PAESE AVANZATO AL MONDO con una crescita da Paese emergente !!!!! ESAGERO ?? Credo proprio di aver sottostimato .
    Un’altro vantaggio che avremmo , non meno importante , sarebbe un miglioramento enorme della considerazione che molti lavoratori dipendenti hanno attualmente dell’Impresa (IMPRENDITORI=EVASORI) ; quella si che sarebbe una rivoluzione epocale e forse finalmente la fine di tutti quei mangiapane a tradimento che cavalcano questa idea .
    Spero che molti condividano il mio pensiero , e tra questi spero ci sia anche il Dott. Giannino . Buonaserata a tutti .

  42. Totó Castrogiovanni

    Buongiorno.
    Trovo sempre giuste e corrette le sue analisi in materia di economia.
    Anche stavolta concordo.
    Non serve un ennesimo condono edilizio.
    E neppure la cosiddetta patrimoniale, almeno se concepita come misura “una tantum” e avulsa da una seria (e rivoluzionaria) riforma fiscale.
    Temo, peró, che neppure la vendita di parte del patrimonio immobiliare dello Stato sia praticabile e risolutiva.
    Almeno nel breve periodo e senza prima aver risolto i problemi strutturali che affliggono il nostro paese e che ormai sono incancreniti.
    Spesa pubblica e livello di tassazione sono ormai fuori controllo.
    Bisognerebbe ridurli drasticamente entrambi con interventi strutturali. E immediatamente.
    Ma gli interventi da effettuare non sono politicamente e socialmente neutri.
    Lei me

  43. Totó Castrogiovanni

    Buongiorno.
    Trovo sempre giuste e corrette le sue analisi in materia di economia.
    Anche stavolta concordo.
    Non serve un ennesimo condono edilizio.
    E neppure la cosiddetta patrimoniale, almeno se concepita come misura “una tantum” e avulsa da una seria (e rivoluzionaria) riforma fiscale.
    Temo, peró, che neppure la vendita di parte del patrimonio immobiliare dello Stato sia praticabile e risolutiva.
    Almeno nel breve periodo e senza prima aver risolto i problemi strutturali che affliggono il nostro paese e che ormai sono incancreniti.
    Spesa pubblica e livello di tassazione sono ormai fuori controllo.
    Bisognerebbe ridurli drasticamente entrambi con interventi strutturali. E immediatamente.
    Ma gli interventi da effettuare non sono politicamente e socialmente neutri.
    Lei me lo insegna.
    Ridurre la tassazione è astrattamente semplice. Ma non si puó senza prima incidere sulla spesa pubblica.
    Ridurre la spesa è praticamente difficile, a volte impossibile (politicamente parlando).
    In ogni caso i tempi di riduzione strutturale della spesa sono necessariamente medio-lunghi.
    Ma la situazione del nostro paese obbliga ad agire immediatamente, senza nessun ulteriore indugio.
    Altrimenti imboccheremmo irrimediabilmente una via senza ritorno.
    Come fare?
    Come si puó intervenire in maniera immediata e strutturale sul livello della tassazione e della spesa pubblica senza correre il rischio di default, da una parte, e di provocare serie reazioni sociali, dall’altra?
    Un bel rompicapo.
    Lei è un fine economista, slegato da quel pensiero ortodosso permeato solo dal desiderio di tutelare interessi precostituiti.
    Sono sicuro che puó trovare ed indicare l’unica possibile soluzione e tracciarne gli strettissimi limiti (necessari ad evitare pericoli e degenerazioni).
    Certo, la soluzione portà con se un notevole grado di traumaticità.
    Non dimentichiamo che il nostro paese ha ceduto (non so dire con quanta consapevolezza della politica e della gente comune) una importante parte della sua sovranità nazionale.
    Lei mi capisce.
    Ma a ne non sembra perseguibile altra via.
    Occorre rimettersi

  44. Totó Castrogiovanni

    Buongiorno.
    Trovo sempre giuste e corrette le sue analisi in materia di economia.
    Anche stavolta concordo.
    Non serve un ennesimo condono edilizio.
    E neppure la cosiddetta patrimoniale, almeno se concepita come misura “una tantum” e avulsa da una seria (e rivoluzionaria) riforma fiscale.
    Temo, peró, che neppure la vendita di parte del patrimonio immobiliare dello Stato sia praticabile e risolutiva.
    Almeno nel breve periodo e senza prima aver risolto i problemi strutturali che affliggono il nostro paese e che ormai sono incancreniti.
    Spesa pubblica e livello di tassazione sono ormai fuori controllo.
    Bisognerebbe ridurli drasticamente entrambi con interventi strutturali. E immediatamente.
    Ma gli interventi da effettuare non sono politicamente e socialmente neutri.
    Lei me lo insegna.
    Ridurre la tassazione è astrattamente semplice. Ma non si puó senza prima incidere sulla spesa pubblica.
    Ridurre la spesa è praticamente difficile, a volte impossibile (politicamente parlando).
    In ogni caso i tempi di riduzione strutturale della spesa sono necessariamente medio-lunghi.
    Ma la situazione del nostro paese obbliga ad agire immediatamente, senza nessun ulteriore indugio.
    Altrimenti imboccheremmo irrimediabilmente una via senza ritorno.
    Come fare?
    Come si puó intervenire in maniera immediata e strutturale sul livello della tassazione e della spesa pubblica senza correre il rischio di default, da una parte, e di provocare serie reazioni sociali, dall’altra?
    Un bel rompicapo.
    Lei è un fine economista, slegato da quel pensiero ortodosso permeato solo dal desiderio di tutelare interessi precostituiti.
    Sono sicuro che puó trovare ed indicare l’unica possibile soluzione e tracciarne gli strettissimi limiti (necessari ad evitare pericoli e degenerazioni).
    Certo, la soluzione portà con se un notevole grado di traumaticità.
    Non dimentichiamo che il nostro paese ha ceduto (non so dire con quanta consapevolezza della politica e della gente comune) una importante parte della sua sovranità nazionale.
    Lei mi capisce.
    Ma a me non sembra perseguibile altra via.
    Occorre rimettersi in possesso della piena sovranità nazionale, gestione della moneta compresa.
    Costi quel che costi.
    D’altra parte ho la netta sensazione che l’alternativa che ci sta di fronte è questa: o uscire in maniera attiva dall’Europa o assistere inermi al suo dissolvimento.
    E temo non manchi molto.
    Ho l’impressione che tedeschi e francesi siano pronti a tirare i remi in barca e chiudersi nel loro orticello.
    E, acquisita la ragionevole certezza che non vi è rimedio comune che tenga (contro il mercato) per risolvere la imperante crisi economico-finanziaria, non saprei far loro torto.
    Mi fermo qui e lascio a Lei la palla.
    Io non ho la competenza tecnica per approfondire e articolare la proposta.
    Lei si.
    La soluzione del rompicapo è nelle Sue mani.
    Cordialità.
    Totó Castrogiovanni

  45. Massimo74

    @DANIELE FERAZZA

    Ancora con queste cazzate.A parte che i fantomatici 120 miliardi di imponibile evaso sono una stima che lascia il tempo che trova,ma poi come ho già provato a spiegare altre volte, anche se si riuscisse ad azzerare l’evasione,non significa che lo stato incasesserebbe di più visto che molti di quelli che oggi lavorano al nero smetterebbero semplicemente di lavorare o delocalizzerebbero le loro attività,in quanto non sarebbe più conveniente lavorare dovendo subire una tassazione reale che è ben oltre il 60%.
    Se si vuole veramente aumentare il gettito per l’erario l’unica soluzione è una tassazione di tipo “flat”,con aliquota unica al 18-20% e contestuale abolizione di tutte le deduzioni e detrazioni varie(le quali erodono la base imponibile per un ammontare di circa 150 miliardi di euro all’anno).

  46. marco

    @goldberry
    Non credo
    La macroregione e’ il passo intermedio per conseguire la federazione europea fatta di stati semisovrani come gli US dove si piuo’ articolare un processo lento ma inesorabile di deleghe centrali (difesa, politica monetaria, diritto di base, amministrazione della fiscalita’ centrale ed infrastrutture, autorities di controllo, politiche di ricerca di base e di istruzione). Inoltre per delegare sanita’, istruzione, ed opere infrastrutturali del territorio avere uno spezzatino di province e’ una dannazione cosi come sarebbe impossibile una raccolta fiscale adeguata. Sono convinto invece che si potrebbe dare alle macroregioni (6-8 milini di abitanti) come unica risorsa di finanziamento l’IVA e che ognuno se la gestisca in autonomia nei suoi vari scaglioni (alimentari, beni necessari, durevoli, lusso:dall1% al 25%). Il governo regionale ne rispondera’ ai cittadini, cosi come i suoi deputati (uno ogni 400K abitanti) e i suoi senatori (uno per milione). massimo due mandati per ogni carica elettiva.
    POCHI SINDACI E POCHISSIMI PARLAMENTARI IMPONGONO AI PARTITI DI ESSERE MOLTO SELETTIVI< non deve esserci piu' spazio per la coreografia o il nepotismo

  47. Totó Castrogiovanni

    Caro Daniele…hai frainteso.
    Io non mi riferivo per nulla al recupero dell’evasione fiscale.
    Ciao
    Totó

  48. DANIELE FERAZZA

    @Massimo74
    … Sarei daccordo con una tassazione “flat” e con l’abolizione di deduzioni etc.. , SE TUTTI FOSSERO CORRETTI ; peccato però che una buona parte degli Italiani che dichiara , dichiarerebbe meno anche se le aliquote fossero dell 1% !!
    Comunque i 120 MLD stimati di cui ho sentito parlare , non erano di imponibile , ma di gettito !

  49. adriano

    L’abolizione del contante è misura non necessariamente legata alla riforma fiscale,avendo anche gli altri effetti ricordati da DANIELE FERRAZZA.Si puo’ fare contemporaneamente anche altro se si vuole complicare.Aliquota flat,abolizione di quello che si preferisce,per vedere l’effetto che fa.Il punto che non capisco è perchè queste miracolose ricette non possano coesistere con la scomparsa delle transazioni in denaro.Non vorrei pensare male,come diceva il gobbetto del Quarticciolo.

  50. Amgelo

    Ringrazio Alberto per avermi segnalato chicago blog.

    Ovviamente conosco ed apprezzo Giannino, ma, da una prima sommaria lettura di post, riesco ad intuire più che a dedurre – considerando le mie superficiali conoscenze di economia- che qui c’è molto da imparare da persone competenti.

  51. mirko

    Come sempre, caro Dr. Giannino lei è chiaro, semplice ed efficace.
    Ma dal momento che certe cose sembrano talmente ovvie e di buon senso, mi domando non c’è un sistema per cercare di dare un colpo forte a chi ci governa per forzare certe scelte. Non so esiste la possibilità, per esempio, di una sorta di referendum abrogativo per il governo o per alcune leggi, tipo la legge fiscale vigente?
    Se così fosse credo che non ci sarebbe difficoltà a raggiungere il quorum in fretta.

  52. Massimo74

    @DANIELE FERAZZA

    Su quale base affermi che se le aliquote fossere più basse si dichiarerebbe di meno?Fino a prova contraria dove si è applicata una politica fiscale basata sulla sensibile riduzione delle aliquote (sopratutto le aliquote più alte) si è sempre avuto un aumento della base imponibile,sia per effetto dell’aumento degli investimenti (e quindi della crescita del PIL), sia per l’emersione dell’economia sommersa.Prova a guardare ad esempio cosa è accaduto in Russia, dove a partire dal 2001, il governo di Putin ha sostituito il sistema a tre scaglioni (con aliquote che arrivavano fino al 30%) con una “flat tax” del 13%.
    I risultati in Russia (così come negli altri paesi che hanno adottato l’aliquota unica), sono stati clamorosi: un notevole aumento di entrate per l’erario (in soli quattro anni sono raddoppiate), la diminuzione dell’economia sommersa, dell’elusione e dell’erosione (metodi legali anche se costosi per evitare di pagare imposte, che consistono in un gran numero di espedienti, dall’aumento delle detrazioni alla riduzione della base imponibile, per esempio attraverso la creazione di persone giuridiche fittizie non soggette ad imposizione).Non c’è motivo pertanto di dubitare che se anche in italia seguissimo la stessa strada percorsa dai paesi dell’est che già da anni utilizzano questo sistema fiscale (che tra le alte cose ha il non trascurabile vantaggio di semplificare drasticamente la normativa fiscale, consentendo di fare a meno del commercialista), non potremmo ottenere gli stessi soddisfacenti risultati che hanno ottenuto loro.

  53. Alberto

    Demythologizing the Russian Flat Tax
    Taxes, BRICs

    Clifford G. Gaddy, Senior Fellow, Foreign Policy, Global Economy and Development, Center on the United States and Europe
    William G. Gale, Vice President and Director, Economic Studies

    Tax Notes International

    March 14, 2005 —

    On January 1, 2001, Russia introduced what has frequently been called a flat tax. Over the next several years, the country’s tax revenue and GDP grew dramatically. Some commentators claim those two sets of events were causally related (Mitchell, 2003). Others just link the two repeatedly, being careful never to explicitly assert causation (Rabushka, 2002, for example). In the United States, supporters of the Hall-Rabushka (1995) flat tax often refer to the Russian example as evidence in their favor.

    In this paper, we examine the limited research and information available on the effects of Russia’s personal income tax reform and reach five principal conclusions:

    (1) The change in the personal income tax was not a stand-alone reform. Rather, it was part of a comprehensive set of fiscal reforms undertaken after the country’s debt crisis of 1998 — a crisis caused in significant part by Russia’s inability to run its tax system.

    (2) The personal income tax component of the reform package bears little resemblance to a Hall- Rabushka flat tax. Rather, it looks more like the changes enacted in the United States in the Tax Reform Act of 1986, which retained the income tax, broadened the base by closing capital income loopholes, and reduced rates at the top. In the Russian case, changes in tax administration and enforcement, and other structural changes, appear to be significantly more fundamental and sweeping than the changes in income tax rates.

    (3) Economic growth had begun well before the reforms were introduced. GDP grew twice as fast before the income tax reform as it did after.

    (4) Microeconomic data suggest that the tax rate reductions had little if any effect on labor supply, which undercuts the notion of a large supply-side response.

    (5) Although there was a significant increase in compliance following the 2001 reform, it is more likely attributable to changes in the administration and enforcement of tax laws and to other structural changes than it is to lower rates.

    http://www.chicago-blog.it/2011/10/10/ne-condono-ne-patrimoniale/comment-page-1/#comment-23382

  54. Alberto

    Vedo che molti parlano di immobili demaniali da alienare, probabilmente solo come idea e per sentito dire. Qui troverete tutta la questione, ben descritta da Edoardo Reviglio, e qui la disamina delle possibili strategie di utilizzo; credo sia importante leggere i documenti.

  55. Marco M.

    Eccellente proposta. Semplice e per tale motivo non verrà attuata.
    Purtroppo siamo in due a sostenerla Oscar Giannino e il sottoscritto e quindi non andrà lontano.
    Rassegnamoci a schiantarci contro l’iceberg.
    Tranquilli, non sarà la fine del mondo ma un nuovo inizio.

  56. La patrimoniale è un furtooooooooooooooooooo , la Camusso, Vendola , il pd , i banchieri alla Profumo (che hanno ottenuto 40 milioni di liquidazione pagando due lire di tasse), i vari capitalisti con il patrimonio all’estero vogliono espropriare i risparmi degli italiani ……………INDIGNAMOCI !!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!

  57. la patrimoniale è incostituzionale se colpisce beni non produttivi di un reddito reale perchè è assente la capacità contributiva : i beni immobili non affittati infatti sono già gravati da tasse e spese insopportabili che colpiscono redditi solo teorici (ici all’aliquota massima, irpef su rendita catastale aumentata del 5% e moltiplicata per il 30 % , tarsu non correalata all’effetiva produzione dei rifiuti ma solo al metri quadri, condominio, spese di ristrutturazione , assicurazione immobile etc) : quindi non sussiste la capacità contributiva da giustificare una patrimoniale sul piano costituzionale,; i risparmi (btp. azioni, obbligazioni) a lora volta hanno un rendimento annuo che va dal 2 al 4% lordo tassato al 20% (a partire dal 2012) quindi del tutto insufficente a coprire l’inflazione attualmente al 3% (che è una perdita reale)..quindi anche in questo caso non c’è una capacità contributivaanche perchè tremonti ha già inserito una patrimoniale e cioè la famigerata imposta del deposito pari a 780 euro per un deposito di 150.000,00 anche se sei in perdita………e poi i rischi dell’investimento chi li sopporta ?????????? lo stato forse???????? nooooooooooooooooooooooil povero risparmiatore

  58. CLAUDIO DI CROCE

    @filippo
    Lei argomenta in modo serio circa l’idea della patrimoniale , ma non tiene presente che a quelli che vogliono la patrimoniale non interessano un bel nulla le argomentazioni :a loro interessano solo i soldi che vogliono rubare per credere di continuare la pacchia del welfare – cioè vivere senza lavorare – come hanno fatto fino ad adesso . E ci sono dei politici criminali – che sperano nel loro voto per andare alla greppia del potere politico- amministrativo – che glielo fanno credere .

  59. Matteo Lorenzi

    100% d’accordo con Dr Giannino !
    Triste NON avere una classe politica di destra liberale degna di questo nome per tradurre in decisioni e azioni coerenti …
    Matteo Lorenzi
    (liberale “senza rappresentanza” politica in un parlamento ingolfato di ex-DC, ex-PCI, ex-PSI e mestieranti vari….)

  60. teddy

    D’accordo su tutto, ma dove sono finiti i propositi di ridurre drasticamente i costi seri della politica, come le “pensioni” a deputati e senatori che non sanno neanche che vuol dire lavorare?
    O vogliamo parlare dei soldi pubblici “buttati” per finanziare i giornali che ormai nessuno legge più? Ecc….

  61. FEDE

    sulla patrimoniale sono d’accordo,ma il condono e’ necessario per tutte quelle famiglie,pensionati e piccole imprese che sono state derubate da EQUITALIA,ENTE STATALE DELLA RISCOSSIONE,NON E’ EVASORE CHI NON HA POTUTO PAGARE UNA CARTELLA ESATTORIALE O UNA MULTA FATTA PER SCADENZA DISCO ORARIO E DOPO 10 MINUTI ARRIVA IL SOLERTE AUSILIARO DEL TRAFFICO CHE TI SPIACCICA UNA MULTA,GENTE DERUBATA PER AUTOVELOX NON SEGNALATI O PEGGIO I FAMOSI SEMAFORI TRUCCATI E CHI NE HA DI PIU’ CE NE METTA .TUTTO QUESTO SEMPRE GABBANDO IL CITTADINO E NON L’EVASORE .GLI EVASORI,I GRANDI EVASORI NON SI AUTODENUNCIANO MA PORTANO MIGLIAIA DI MILIARDI ALL’ESTERO E ALCUNI SONO STATI FATTI RIENTRARE CON UNA MULTINA DA ELEMOSINA RISPETTO ALL’EVASO.TUTTO QUESTO STA’ FACENDO CRESCERE UN ODIO PROFONDO DEI CITTADINI VERSO LE ISTITUZIONI CHE LO OPPRIMONO E LO PERSEGUITANO CON MULTE E SANZIONI STRATOSFERICHE CHE SI RADDOPPIANO,SI DECUPLICANO FINO A PIGNORARTI CASA,AUTO E CONTI CORRENTI.EQUITALIA INSOMMA TI ROVINA E MIGLIAIAI DI PICCOLISSIME AZIENDE STANNO PER CHIUDERE E LE FAMIGLIE NON HANNO PIU’ RISPARMI.E’ UNA VERGOGNA CARO OSCAR .IL CONDONO,COME DICE QUALCHE SOLONE NELLE SUE TRASMISSIONI,NON E’ FATTO PER I FURBETTI,CHE CI SARANNO PURE,MA CI VUOLE PER RIDARE RESPIRO ALLE AZIENDE E A TUTTI I DERUBATI D’ITALIA CON TROVATE DAVVERO SCANDALOSE PUR DI RIEMPIRE LE CASSE VUOTE,SEMPRE VUOTE DI UNO STATO VORACE DA SEMPRE CHE SI MANGIA I SOLDI ANCORA PRIMA DI INCASSARLI.BASTA COL TERRORISMO TRIBUTARIO….!!!LE TASSE VANNO PAGATE DA TUTTI MA SINCERAMENTE IN ITALIA LA PRESSIONE DIVENTA OPPRESSIONE E LO SA BENE ANCHE LEI CARO GIANNINO CHE C’E’ QUALCHE COSA CHE NON VA’ SUL FISCO E LE ALIQUOTE CHE IN ITALIA HA RAGGIUNTO OGNI LIMITE IMMAGINABILE.SI AL CONDONO PER FAR RIPARTIRE L’ITALIA E SUBITO DOPO LA RIFORMA FISCALE PIU’ EQUA PER TUTTI.W LA GIUSTIZIA CHE PRIMA O POI TRIONFERA’.

  62. claudio55

    Qualcuno mi sa spiegare come mai nessun giornalista abbia mai chiesto alla Marcegaglia, che propone di alzare l’età pensionabile a 70 anni, se assumerebbe nelle SUE AZIENDE un 55enne operiao/impiegato disoccupato a seguito delle ristrutturazioni-delocalizzazioni dei suoi accoliti confindustriali?

  63. fede

    questi soloni politici che ogni tanto sono intervistati da radio,televisioni e giornali,
    e che gia’ prendono pensioni e vitalizi da favola dopo 5 anni di mandato,ma non fanno schifo?non si vergognano?questi disonesti sono gli stessi che vorrebbero aumentare ancora l’eta’ pensionabile agli altri ma non A LORO….!!VORREBBERO ANCORA MANTENERE I LORO PRIVILEGI CON I NOSTRI SOLDI…CHE NOI VERSIAMO OGNI MESE IN ANTICIPO ALL’INPS PER ANDARE DOPO 30 -40 ANNI A PRENDERE UNA MISERA PENSIONE…DOPO 30-40 ANNI ……….CAPITE??????QUESTI FURBETTI DEL QUARTIERINO,QUESTE CRICCHE E QUESTA CASTA DEVO ANDARSENE MA A CALCI NEL SEDERE,DEVONO SPARIRE….I VERI PARASSITI SONO LOROOOOOOOO,IN POCHI ANNI SI SONO MANGIATI L’ITALIA E CONTINUANO TUTT’ORA E A NOI SCHIAVI DELLA GLEBA CI STANNO SCIPPANDO IL FUTURO,PRIMA SI POTEVANO AIUTARE I FIGLI MA ADESSO DOVE LI PRENDIAMO I DENARI PER DARE UNA MANO A QUESTI RAGAZZI?LE FAMIGLIE ITALIANE,INDICATE COME RISPARMIATRICI ORA NON HANNO PIU’ SOLDI E SE A QUALCUNO RESTA ANCORA QUALCHE COSA NON SARA’ PER MOLTO.STAMANE,SENTIVO UNO DEI SOLONI DA OSCAR GIANNINO CHE DICEVA CHE IN INGHILTERRA IL FISCO FUNZIONE BENISSIMO E SE SBAGLI E PAGHI DI PIU’ TI ARRIVA DIRETTAMENTE L’ASSEGNO A CASA E SE NON PAGHI PERO’ VIENI PUNITO…MA QUESTO EGREGIO SIGNORE E CHIUNQUE SENTO IO E’ UNO DI QUELLI CHE SI RIEMPIE LA BOCCA PORTANDO COME ESEMPIO IL FISCO AMERICANO,L’INGLESE ETC………MA STRANAMENTE TUTTI SI DIMENTICANO DI DIRE CHE LE ALIQUOTE CHE PAGANO IN QUESTI PAESI MOLTO PIU’ CIVILI DI NOI
    SONO DECISAMENTE PIU’ BASSE DELLE NOSTRE E LA DENUNCIA DEI REDDITI E’ TALMENTE SEMPLIFICATA CHE TUTTI POSSONO RIEMPIRSELA DA SOLI,POI SI DIMENTICANO DI DIRE… CHE IN QUEI PAESI SI PUO’ SCARICARE TUTTO E QUINDI TUTTI SONO COSTRETTI A PAGARE.NOI,IN ITALIA DOBBIAMO RICORRERE AI COMMERCIALISTI CHE DIVENTANO UN’ALTRA TASSA PER I CONTRIBUENTI ITALIANI E NONOSTANTE TUTTO E COMPLICE UNA SPAVENTOSA BUROCRAZIA E UNA INFINITA’ DI LEGGI E LEGGINE SI RISCHIA SEMPRE DI SBAGLIARE MA SECONDO MOLTI I NOSTRI ECONOMISTI LO FANNO APPOSTA PER FAR INTERVENIRE EQUITALIA CHE DOPO 4 ANNI TI MANDA LA CARTELLA DECUPLICATA,E SE NON PUOI PAGARE…TI PIGNORA LA CASA,LA MACCHINA E I CONTI CORRENTI O QUANTO ALTRO ……PRATICAMENTE DIVENTI OSTAGGIO DI QUESTE PRATICHE MOSTRUOSE E PERSECUTORIE CHE EQUITALIA CI RISERVA.IL POPOLO ITALIANO VUOLE RITROVARE FIDUCIA E CERTEZZE PER ANDARE AVANTI,MA PER FARE QUESTO BISOGNA RICOMINCIARE DA CAPO,SERVE SUBITO UN CONDONO ECCEZIONALE PER UNA CRISI ECCEZIONALE,POI RIFORMA DEL FISCO CHE TORNI AL DIALOGO CON I CONTRIBUENTI E NON CHE SIA OPPRESSIVO E SCANDALOSAMENTE DISONESTO.POI CI SARA’ LA CRESCITA MA DOBBIAMO CAMBIARE,COME PRIMA DEVONO CAMBIARE I NOSTRI GOVERNANTI,CON I TAGLI PROMESSI E TOGLIENDO QUEI BALZELLI CHE STANNO IMPOVERENDO TUTTI.

  64. Franco

    Va bene, “espropriare” i soldi dei cittadini con una patrimoniale sarà anche ingiusto, immorale, inopportuno, scandaloso!

    Qualcuno però può avere la gentilezza di spiegarmi perchè in questo cxxxo di paese gli unici a pagare sono i poveri dipendenti e pochi imprenditori onesti? Come mai l’”esproprio” mensile direttamente sulla mia busta paga non scandalizza mai nessuno?

    Inoltre scusate, ma ai miei figli io dico sempre che se sapranno impegnarsi e meritare, nella vita potranno ottenere ciò che desiderano…ma devo purtroppo confessarvi che non ci credo neppure io, a questa cosa, perchè a me risulta che l’unico modo per far soldi veri in italia sia quello di ereditare. Ma allora una società in cui il merito conta meno della fortuna di avere ereditato, può davvero andare lontano? Ma non funzionava così nel medioevo?

    Vorrei tanto poter evitare anche io di pagare le tasse, sono stufo di pagare per tutti, andate al diavolo!

    Franco

  65. riccardo

    Come sempre più spesso succede di recente, Giannino è diventato un pò distratto. Il nostro gattaccio miagola e graffia sempre ma pare aver scordato di girare la testa. Propugnare la vendita massiccia di beni pubblici è effettivamente una delle possibili mosse nella direzione giusta, anche se molti osservano un interesse un pò particolare di Confindustria per evdenti motivi di disponibilità economica. E’ però un passo miope.
    Per due ordini di motivi, come direbbe Oscar.
    Il primo è che nel nostro sud e anche un pò più in alto, la forte disponibilità di liquidi della criminalità organizzata metterebbe una drammatica ipoteca sullo Stato e sul futuro del territorio. Il secondo è che non si butta l’acqua nella minestra perchè è troppo calda senza prima aver provato a soffiare. Ovvero: la BCE e tutti gli osservatori istituzionali ed economici sanno benissimo che prima delle pensioni, prima delle liberalizzazioni, e prima di tutte le prescrizioni così puntuali che l’Europa ha intimato all’Italia, prima di tutto questo c’è la dura, imbarazzante e pesantissima questione meridionale. Cioè basterebbe impedire che le quattro maggiori regioni del sud perpetuassero il turn-over sul loro impiego diretto e indiretto per vedere un’immediata inversione di rotta nelle dinamiche di spesa. Certo, qualcuno tirerebbe fuori il coltello ed è per questo che la politica non si muove in questo senso.
    Però, tornando a Giannino, non è spiegabile come mai fior i osservatori e giornalisti economici continuino a battere il chiodo previdenziale e delle dismissioni statali, senza ricordare il massacro del buonsenso che si compie mensilmente nei carrozzoni pubblici del nostro sud.
    Serve tutto quanto, d’accordo, ma prima di tutto serve un pò di decenza.

  66. fede

    giu’ le mani dalle pensioni,mi sembra che dopo 35-40 di lavoro molti di noi hanno gia’ dato.per di piu’ sono soldi nostri che abbiamo versato,e non sono pochi,mese dopo mese in anticipo pagando anche tutti quei privilegi ai parlamentari etc..,la starnazzante marcegaglia,presidente di quel carrozzone confindustriale che ,tra l’altro sta’ perdendo molti pezzi importanti,per le stupidaggini che dice la starnazzante,anziche’ starnazzi ,faccia in modo che anche i 50 enni entrino a lavorare nelle varie industrie affiliate anziche’ essere cacciati via solo per avere 50 /55 anni.

  67. x franco

    insegni a suoi figli che la patrimoniale è un furto…..le tasse si pagano già sui beni patrimoniali posseduti
    (che non producono redditi reali )e sono pesantissime…..

  68. domenico

    Egregio Dott. Giannino, volevo farle una semplice domanda, non ritiene che eliminando il denaro contante dalla circolazione ed utilizzando solamente le carte di credito o similari si eliminerebbe in maniera concreta l’evasione?
    cosi facendo tutti saremo “costretti” a dover dimostrare gli acquisti effettuati, ma soprattutto a pagare realmente le tasse.
    Cosa ne pensa?
    cordialità

  69. gondo

    personalmente ritengo, come già espresso da altri, che lei sia una persona coerente con le proprie idee e che pertanto non ” lavori per la sinistra” , la seguo sempre nella trasmissione su radio 24 alle 9,00 e devo riconoscere che la sua critica è sempre motivata
    da argomentazioni razionali!
    Sono d’accordo con il programma da lei indicato “di cedere 150 miliardi di euro di patrimonio immobiliare pubblico e di varare con questi chiari di luna una riforma fiscale organica e in più pure l’azzeramento delle pensioni di anzianità”

  70. CLAUDIO DI CROCE

    @fede

    @domenico
    Pensione
    Io credo che si dovrebbe andare in pensione quando si vuole con la piccola avvertenza di determinare l’importo ( capitalizzazione o rendita ) in funzione di quanto pagato e della speranza di vita, cioè in funzione dell’età : più uno è giovane meno riscuote a parità di quanto versato . Se non si rispetta questa semplicissima regola si creano mantenuti a carico dei contribuenti .
    Evasione fiscale
    Mi può indicare un paese al mondo in cui non esiste il denaro contante ?
    Sono tutti stupidi ?
    L’evasione fiscale ( dei professionisti, degli artigiani, dei commercianti, dei dipendenti pubblici e privati col doppio lavoro ecc.. ecc.. ) si riduce veramente – eliminarla è inmpossibile – solo intensificandio i controlli – senza diventare uno stato di polizia -rendendo l’evasione meno conveniente , cioè abbassando le aliquote , e creando una atmosfera favorevole al mondo pubblico che non deve essere visto come un predone inefficente e corrotto ma come un dispensatore di servzi utili.

  71. Andrea

    mirko :
    Come sempre, caro Dr. Giannino lei è chiaro, semplice ed efficace.
    Ma dal momento che certe cose sembrano talmente ovvie e di buon senso, mi domando non c’è un sistema per cercare di dare un colpo forte a chi ci governa per forzare certe scelte. Non so esiste la possibilità, per esempio, di una sorta di referendum abrogativo per il governo o per alcune leggi, tipo la legge fiscale vigente?
    Se così fosse credo che non ci sarebbe difficoltà a raggiungere il quorum in fretta.

    Buongiorno io avrei pensato ad una class action contro i politici degli ultimi vent’anni……non si potrebbe fare? E’ abbastanza chiaro che oltre ad essere incompetenti hanno fatto “danni” allo stato per arricchirsi! Almeno costringerli a ridare indietro quello che si sono ingiustamente attribuiti(vedi pensioni ed emolumenti vari)!! Perchè Dott. Giannino non lancia un’idea del genere?

  72. leone

    Nei confini dello stato italiano circolano – mi risulta – circa 900 milardi di euro .
    Una patrimoniale significativa (300 miliardi), ma anche una più piccola, finirebbe col sottrarre circolante e col deprimere ancor più l’economia (o mi sbaglio ?)
    Sarkozy vorrebbe eliminare la patrimoniale in Francia poiché sono scappati oltre confine almeno 200 miliardi di euro, che vorrebbe far rientrare .
    Gran Bretagna e Germania hanno fatto un accordo con la Svizzera per l’anonimato dei cc : vuoi restare anonimo ? La banca svizzera versa – una tantum – allo stato italiano il 30% del deposito .
    Il problema è che i nostri politici e banchieri hanno più o meno tutti un conto in Svizzera e non vogliono certo farsi male .
    Proposta : li paghiamo in BTP decennali, a cominciare da Napolitano (che ci dice di prepararci ai sacrifici con il Quirinale che ci costa 5 volte la corona di Gran Bretagna)! Perché dobbiamo fare noi, obtorto collo, i patrioti e non loro ?
    Temo però che questi parassiti si vendicherebbero imponendo una patrimoniale pesante, per far recuperare valore ai titoli di debito pubblico in loro possesso, così da monetizzarli velocemente e trasferire i soldi al sicuro (come hanno sempre fatto finora) .

  73. Qualcuno (fra i politici che la propongono) mi deve spiegare e convincere perchè, per ripianare il debito dello stato, dovrebbe venir chiamato a pagare ancora una volta chi ha sempre pagato (e tanto) nella sua vita (in tasse e imposte).
    Nella maggior parte dei casi un patrimonio (una 2a casa, un terreno, dei depositi bancari) è il frutto di una vita di risparmi, di chi ha deciso di investire quel poco che gli rimaneva dopo aver pagato le tasse, invece che di spenderlo in divertimento-macchine-vacanze, etc….
    Se il debito pubblico è stato creato dal costo eccessivo dell’amministrazione pubblica, dai “fannulloni” e dall’enorme evasione fiscale, PRIMA SI DEVE INTERVENIRE SU QUESTE VOCI, riformando il contratto pubblico e riducendo gli sprechi, vendendo gli immobili dello stato e recuperando i soldi dall’evasione.
    Se alla fine ciò non risultasse sufficiente, allora solo in quel caso sarebbe giustificabile chiedere un ulteriore contributo a chi ha già pagato tanto.

  74. Andrea Maffioletti

    Egregio dott. Giannino,
    solo ora leggo il suo articolo e mi pongo una domanda: perchè, oltre alle ipotesi di dismissione di parte del patrimonio immobiliare, non pensare alla vendita di beni non funzionali?
    L’Italia possiede circa 2400 tonnellate di oro, pari a €100 mld! Si potrebbe organizzare uno scambio con la BCE: oro in cambio dei titoli di stato italiani recentemente da loro controvoglia acquistati.
    I titoli così ottenuti verrebbero annullati. Gli eventuali problemi legati alla proprietà “formale” dell’oro potrebbero essere risolti con la dovuta determinazione.
    Cordiali saluti

  75. Carlo

    Sento quasi tutti i giorni il suo programma su Radio24 – condivido la sua idea che prima di tutto lo Stato finchè ha un patrimonio dovrebbe usarlo per ridurre i debiti , in particolare quello immobiliare che non brilla per risultati gestionali.
    Ritengo però che ciò richieda dei tempi lunghi specie con un mercato immobiliare già depresso come quello attuale .
    Da qui questa semplice proposta :
    – costituzione di un consorzio obbligatorio tra le banche operanti in Italia ;
    – accensione di un mutuo ipotecarrio sul 50 % del valore degli immobili non strumentali dello Stato e degli Enti Pubblici ( tutti ,territoriali e non , comprese anche le aziende pubbliche ) con tale consorzio, a favore del Ministero del Tesoro , per l’abbattimento immediato di una bella fetta del DEBITO ;
    – obbligo di bilancio per detti enti di restituzione delle rate del mutuo senza ricorrere all’uso delle risorse correnti, ma finanziandolo con la vendita di pezzi del restante 50%del patrimonio ( quello non ipotecato )
    Avrebbe , a mio vedere ,anche alcuni vantaggi , per così dire etici :
    – coinvolgimento di chi ha generato il debito ;
    – coinvolgimento delle banche che a mio avviso hanno contribuito con un allegra gestione di fondi a basso costo ( interessi per prestiti BCE e interessi quasi nulli sui conti correnti dei clienti,garantiti dallo Stato ) a creare questa bella situazione in cui ci troviamo.
    Dato che il valore del patrimonio degli immobili pubblici è stimato dell’ordine dimensionale del debito ( non so a quanto ammontino quelli non strumentali ) il risultato potrebbe dare una “vera botta ” alla riduzione del debito.
    A – cosa ne pensa ?
    B – qualcuno lo farà mai?
    Carlo da Milano

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