19
Mar
2013

L’Ocse sulle performance ambientali dell’Italia: gestione dell’acqua tallone d’Achille, specialmente dopo il referendum

Il rapporto Ocse sulle performance ambientali, presentato poco tempo fa a Roma dal ministro dell’Ambiente, Corrado Clini, e dal direttore del Dipartimento Ambiente dell’Ocse, Simon Upton, fa il punto sull’efficacia delle politiche ambientali condotte in Italia.
Le note più dolenti riguardano la gestione delle risorse idriche. Nonostante l’elevata piovosità media annua, la disponibilità pro capite di acqua dolce è una delle più scarse tra i paesi Ocse. I motivi sono molteplici: alcuni di carattere fisico (l’elevata evapotraspirazione), altri di tipo infrastrutturale (come ad esempio la limitata capacità di stoccaggio). E se le pressioni causate dall’inquinamento sono diminuite in conseguenza di maggiori strumenti di prevenzione e controllo, i carichi inquinanti dei settori industriale, civile e agricolo non vengono sufficientemente contrastati dagli impianti di depurazione. Secondo il rapporto, “oltre un terzo dei corpi idrici di superficie e l’11% dei corpi idrici sotterranei non raggiungeranno gli obiettivi di stato ecologico fissati dalla Direttiva Quadro sulle Acque dell’UE (DQA) per il 2015”.
Il quadro è già stato tracciato in questa sede da Lucia Quaglino, che riportava alcuni dati emersi durante la Conferenza Nazionale sulla Regolazione dei Servizi Idrici: le perdite di rete sono superiori al 30% (le più elevate d’Europa), il 15% della popolazione non è servito dal sistema fognario, i depuratori sono insufficienti o inesistenti per un italiano su tre, il servizio subisce ancora interruzioni, soprattutto al Sud.
Le carenze infrastrutturali sono dovute in larga parte ad una cattiva regolamentazione.
Anche in questo caso, le considerazioni relative alla stratificazione e all’incertezza normativa, con conseguenti sovrapposizioni di competenze e significativi inadempimenti rilevate dall’AEEG trovano un avvallo. Secondo l’OCSE “la gestione delle acque rimane eccessivamente complessa, caratterizzata da decisioni dettate dall’urgenza e focalizzando su soluzioni di breve termine… Nel 2006 sono state avanzate delle proposte per sostituire le autorità di bagino idrografico con otto distretti idrografici…Tali proposte, però, sono state bloccate da gruppi di interesse per diversi motivi”.
L’Ocse si spinge però oltre, stigmatizzando i perversi effetti dell’esito referendario: “i referendum popolari sui servizi idrici del 2011 hanno creato un ulteriore clima di incertezza e hanno ridotto notevolmente il ruolo del settore privato”.
Insomma, la retorica dell’acqua pubblica, oltre a basarsi su un fraintendimento, già sottolineato qui in un intervento di Franco Bassanini e qui da Serena Sileoni e Carlo Stagnaro, ha di fatto tradito le ragioni dell’ambiente e del diritto alla salute. I vuoti normativi cui ha dato luogo il primo quesito (valgono oggi le norme europee sull’affidamento tramite gara ad evidenza pubblica, ma in assenza di norme nazionali di recepimento si è costretti a navigare a vista) scoraggia l’apporto di capitali privati nel settore; quanto al secondo quesito referendario, la cancellazione della disposizione che riconosceva un’adeguata remunerazione agli investimenti ha compromesso la programmazione di opere necessarie a garantire l’approvvigionamento e la qualità dell’acqua potabile.
La pretesa “cacciata” dei capitali privati dal settore ha gravi ripercussioni sul futuro dell’acqua. Il loro apporto è oggi più che mai necessario per due ragioni:
– la prima, più contingente, è lo stato della finanza pubblica, che non fa intravedere facilmente un maggior impiego di risorse pubbliche per la realizzazione di depuratori e interventi sulla rete necessari a ridurre le perdite di rete e migliorare la qualità dell’acqua;
– la seconda, sempre valida, è la scarsa efficacia della vigilanza da parte dei decisori politici nei confronti di operatori del settore i cui vertici sono questi ultimi nominati. Il rapporto fiduciario tra questi si basa su un dato politico che non dipende dall’efficienza e l’efficacia della gestione del servizio; se hanno un bilancio positivo, le società pubbliche tendono a rinviare la realizzazione degli investimenti e sono chiamate, piuttosto, a rimpinguare le casse dei comuni; se il bilancio è negativo, le inefficienze gestionali vengono ripianate dalle amministrazioni pubbliche. Per questo è opportuna una più netta distinzione tra la funzione di vigilanza e controllo del pubblico e la funzione di gestione delle infrastrutture idriche da parte del soggetto selezionato perché meglio garantisce la realizzazione delle opere necessarie e tenuto a rispondere all’amministrazione della qualità del servizio.
Secondo l’Ocse “l’erogazione dei servizi idrici in Italia è più scadente che in molti altri paesi Ocse”. Questo impone di metter da parte gli slogan e porsi la domanda: come trovare i 120/140 miliardi di euro che dovrebbero servire per gli interventi infrastrutturali da realizzare nei prossimi 10 anni?

44 Responses

  1. Giordano

    Tutto verissimo, ma mi sorge spontanea una domanda: ” Come mai 50 anni fa , quando eravamo più poveri, più brutti e più cattivi, si riusciva a fare tutto con finanziamenti pubblici e adesso no?”. E poi:”Non è che con l’acqua poi si fa come con le autostrade, date in gestione a privati, che avrebbero dovuto essere più belle, avrebbero douto essere più veloci, avrebbero dovuto essere più sicure, e invece no?”

  2. Marco Tizzi

    @Giordano
    E invece no?!?!??!?

    Prova a percorrere il tratto melegnano-bergamo e vedrai la differenza tra la gestione dello Stato e quella degli sporchi capitalisti Benetton.
    La tangenziale est (Stato) è in una situazione da terzo mondo, asfalto pessimo, buche ovunque e soprattutto lavori agli svincoli che durano da ANNI e ancora non si capisce nemmeno che cavolo vogliano fare.
    Poi entri nell’autostrada dello sporco capitalista: 4 corsie, asfalto drenante, autogrill che sembrano centri commerciali.

    Cambia esempio, che è meglio.

  3. Giordano

    @Marco Tizzi
    1999-2000, privatizzazione. “Il problema vero è che se consideriamo l’enorme allungamento delle concessioni e il sistema delle tariffe, il prezzo è stato troppo basso. Lo Stato ci ha perso dei soldi e per di più, con un regolatore debole come Anas, non è riuscito a trasferire i guadagni di efficienza agli utenti”, spiega Andrea Giuricin, esperto dell’Istituto Bruno Leoni. (Evidentemente un pericoloso comunista, ndr).
    “La rete autostradale italiana è stata costruita quasi interamente negli anni ’60 e ’70. E’ stata finanziata quasi interamente a debito. Al tempo tutte le autostrade facevano capo o all’Iri o agli enti locali, comuni, province, eccetera, il loro debito era spesso garantito dallo Stato. A fine degli anni ’90, cioè dopo 25 anni, questi investimenti erano stati ammortizzati, i debiti rimborsati…. omissis… Di questo gli utenti non si sono accorti, non hanno percepito il fenomeno perché loro vanno, pagano il pedaggio e non sanno particolarmente, ma è facile rendersi conto dell’enormità del regalo che riceve una concessionaria se si fa una leggina e gli si proroga di 10 anni la concessione. Il problema oggi è che queste concessionarie fanno enormi profitti, non hanno investito nel settore perché non è stato costruito più nulla, quindi hanno investito in operazioni finanziarie, in titoli diversificando nel settore immobiliare, ora stanno investendo anche all’estero eccetera, quindi noi abbiamo pedaggi molto elevati e una rete autostradale ormai vecchia, del tutto insufficiente in una situazione triste ed anomala.(Giorgio ragazzi, altro pericoloso comunista).

    Ma rispondermi criticando l’esempio (giusto) è guardare la luna e vedere il dito…..

  4. Signor Rossi

    @Giordano
    Bravo!
    Ma certo! Solo questa accozzaglia di liberisti da strapazzo (probabilmente a libro paga di qualcuno…..) continuano a negare ciò che è di solare evidenza!
    È evidente che lo Stato, che è ontologicamente super partes, è sempre meglio di qualsiasi privato, che è ontologicamente ladro in quanto pensa solo al proprio tornaconto. Questo è ovvio!
    Certo, poi dal lato pratico…….chi è lo Stato?
    Glielo dico io caro Giordano. Lo Stato è fatto di uomini, che anche loro tengono famiglia……e quindi ci siamo già capiti.
    Insomma quando c’è da smenare, tutti ci smenano. Statali e privati. L’unica differenza è che lo Stato opera in regime di monopolio, mentre i privati devono sempre stare attenti alla concorrenza perciò se esagerano un pò troppo nello smenarci e quindi diventano inefficienti e improduttivi rischiano che poi i loro clienti si rivolgano alla concorrenza.
    Per ciò che riguarda il problema delle autostrade, glielo dico senza offesa, ma è lei che rischia di scambiare il dito con la luna.
    Chi è il vero padrone delle autostrade, scusi? Le concessionarie? Beh, lo dice la parola stessa. E allora chi è se non Lui, il nostro beneamato Stato?
    E allora ritorniamo sempre lì. Lo Stato è bellissimo……..in teoria!
    In pratica se non ci fosse stata la rivoluzione industriale sfruttaoperai e poi il petrolio e poi il nucleare e poi anche qualche privato ladro e zozzone che si è avvantaggiato di tutto ciò facendo crescere il proprio portafoglio e quindi anche quello di tutti noi, che si chiama PIL, adesso lo Stato sarebbe ancora il Re Sole e noi, per scambiarci queste nostre dotte opinioni, dovremmo servirci dei piccioni viaggiatori.
    Questa è la verità il resto sono solo chiacchiere.

  5. Marco Tizzi

    @Giordano
    Rispetto chiunque, ma tendo a farmi idee mie. Mia nonna mi diceva “non datemi consigli, so sbagliare anche da me”. Evidentemente son cresciuto così.

    Io vedo che le strade gestite dallo Stato fanno irrimediabilmente più schifo, ma proprio di uno schifo su un altro pianeta, rispetto alle autostrade gestite da privati.
    E tra tutte le privatizzazioni quella delle autostrade è oggettivamente la più difficile: Friedman diceva che andava privatizzato tutto tranne la difesa e le strade. Purtroppo non capiva un tubo, perché finché lo Stato avrà le armi le userà contro il popolo per impadronirsi di tutto il resto.
    Ma è vero che difesa e strade sono le cose più difficili da privatizzare.

    Nonostante ciò, resta in Italia un esempio di inefficienza statale rispetto al privato.

  6. Giordano

    @Signor Rossi
    Mai definito ladro nè lo stato nè il privato. Essere o meno ladro è una scelta singola, non collettiva. Dico solo che Autostrade per l’Italia non ha fatto gli interventi che per contratto doveva fare (tranne che sulla strada che percorre il sig. Tizzi, beato lui) e che le autostrade in Germania sono gratis perchè hanno finito di pagarle e poi hanno tolto il pedaggio mentre qui il pedaggio (mio) lo prende uno che fa le magliette e poi lo reinveste comprando case a Mosca (invece di fare la terza corsia da qualche parte). Mi sembra un ragionamento così piano nella sua semplicità da risultare banale (a lei di sicuro, penso). Le colpe 1) allo stato che non sa valorizzare (per colpa o scelta) le sue risorse 2) al privato che ci guadagna a dismisura ( e lo dicono fior di “liberisti”). Se, però, lei preferirebbe ancora vedere i bambini andare in miniera (rivoluzione industriale), il petrolio in mano a 4 compagnie e tante centrali come Chernobyl, prego, ognuno è libero di pensare come crede.

  7. Marco Tizzi

    @Giordano
    Lo Stato è ladro per definizione: ogni volta che si prendono denari dalle tasche di qualcuno senza la sua volontà si compie un furto.

    E, per inciso, mi citi una strada gestita dallo Stato che sia in una condizione migliore di una qualsiasi strada gestita da un privato.
    Sui costi, poi, o mi cita dei dati oppure mi permetto quanto meno di dubitare che qualcosa di statale costi meno di qualsiasi cosa privata.

  8. Giordano

    @Marco Tizzi Quella delle strade deve essere un ossessione per lei……. per formularle una risposta dovrebbe darmi dei parametri di valutazione della strada.

  9. Marco Tizzi

    @Giordano
    Santo iddio, ma lei ci va in giro o vola?

    Comunque se non son strade, dato che lei non le usa a quanto pare, mi dia un altro settore.

  10. Giordano

    @Marco Tizzi 50. Mila ovviamente. Ed all’anno, non in una vita. Tutti in auto. Su tutte le strade, private, pubbliche, semiprivate, semipubbliche, larghe, strette, belle o brutte. Non conto mai i sassolini che ci sono nell’asfalto, ma come parametro si potrebbe usare anche quello. Se vuole.
    Altro settore? Il mio. Ospedali. San Raffaele, IEO, Santa Rita, Maugeri…. tutti privati. Ce la giochiamo?

  11. Marco Tizzi

    @Giordano
    Guardi Giordano, glielo hanno spiegato in lungo e in largo: la sanità privata in Italia, in pratica, non esiste. Finché esiste il concetto di “rimborso” della prestazione da parte dello Stato non si può parlare di sanità privata.
    E cmq al San Raffaele esistono dei reparti di eccellenza come esistono reparti pessimi in molti ospedali statali. Se poi sta parlando di conti non mi faccia ridere: il 90% degli ospedali statali italiani sono in bancarotta da decenni, solo che si continuano a “salvare”.
    E salva che ti salva banche, ospedali, asl, comuni, province, regioni, tanto più all’interno della psicotica follia nazieuropea, vedrà che una mattina si sveglierà che il suo conto corrente sarà temporanemente chiuso. E dopo qualche giorno riaprirà molto più leggero.
    Non dia la colpa agli sporchi capitalisti, a quel punto, perché sono gli unici che la stanno almeno avvisando, per quanto impossibilitati a fare qualcosa.

    Sulle strade se lei vive in lombardia come mi pare di capire per non vedere bisogna tapparsi gli occhi: la situazione delle strade gestite dallo Stato è agghiacciante. E non è nemmeno la meno peggio: provi a fare Bologna-Roma passando alternativamente dalla A1 e dalla E45.

  12. Giorgio L.

    E se guidi sulle strade lombarde con gli occhi tappati, non vivi a lungo. 🙂
    Concordo con Tizzi. I gestori delle autostrade sono dei dannati vampiri, ma le strade sono in ordine e i lavori li fanno presto e bene.
    Guardate solo all’allargamento della A9 (terza corsia). Hanno finito con 9 mesi di anticipo e ora, finalmente, si viaggia spediti. Perfino dalla Svizzera hanno fatto tanto di cappello.

  13. Giordano

    @Giorgio L.
    “E se guidi sulle strade lombarde con gli occhi tappati, non vivi a lungo”. … ed è strano perchè la principale autostrada lombarda, la Milano-Brescia è gestita prorpio da Autostrade per l’Italia SpA.quella Milano Torino da Gavio, quella dei laghi dai Benetton….. per cui se si prende come parametro la pericolosità, a sua detta, non ci siamo…..o no?

    Ma al di la di tutto, stato-privato, guelfi-ghibellini, milanisti-interisti, belli-brutti, donne sante e meretrici di infimo ordine, tutto può funzionare o ppure no. Dipende dagli uomini. Nel vituperato ventennio in Italia funzionava molto (il termine tutto è solo per Marco Tizzi… .scherzo, of course) perchè se qualcuno sgarrava lo prendevano e lo caricavano di botte. Statale, privato, semipubblico. In Italia il sistema pubblico non funziona (dove non funziona) perchè regolato da leggi folli che “giustificano” un fancazzista a seguire la propria indole e non incentiva il non fancazzista a essere sè stesso. Tutto qui. Non bisogna cadere nell’errore delle “responsabilità collettive” (ebrei, armeni, cattolici ecc..ecc…). Le responsabilità sono sempre singole.

  14. Giordano

    P.S. Per il buon Marco Tizzi: la sanità privata in Italia esiste eccome. Lo dica a Rotelli, od a Rocca, che non esiste…… suvvia….

  15. Giorgio L.

    @Giordano
    Era solo una battuta sul fatto di “guidare con gli occhi tappati”. Dovunque lo si faccia, in Lombardia come in Umbria o in Svizzera, si finisce male. Non era certo una considerazione sulla pericolosità comparata delle strade.

    Comunque è curioso. Gli statalisti sono quelli che, di fronte a qualsiasi problema, dicono che “ci vuole una legge”. Però poi sono anche quelli che, quando qualcosa non funziona, dicono che “è colpa della legge che non va”. Secondo me è proprio un sistema pubblico che pensa di sostituire il mercato con le leggi a non funzionare.

  16. Signor Rossi

    @Giordano
    E no, caro Giordano! Allora adesso lei mi fa infervorare!
    Mi dica, per favore, un luogo sul pianeta terra dove lo stato ha funzionato.
    Quando lo stato è padrone di tutto, caro Giordano (vedi URSS, Cuba, blocco sovietico e altri amenicoli) nulla funziona. Ciò indipendentemente dagli uomini, dalle leggi e dalle latitudini.
    Questo è un dato di fatto ormai incontestato (persino da Vendola e soci) e incontestabile.
    E lei insiste nel dire che il sistema non c’entra?
    Guardi che non è difficile da capire. Adesso lasci stare le strade che, come ho già cercato di spiegarle, in Italia sono tutte pubbliche. Prenda una qualsiasi azienda. Lei come fa a dire che, a parità di condizioni, un’azienda statale potrebbe competere in efficienza con un’azienda privata, quando la prima opera in regime di monopolio e l’altra in regime di concorrenza?
    È chiaro che, per questo semplice motivo, l’azienda privata sarà sempre superiore ad un’azienda pubblica sotto tutti gli aspetti. E questo proprio per una ragione di sistema!
    E adesso, dopo che Marco Tizzi le ha raccontato cosa diceva sua nonna, le dirò cosa diceva mio nonno proprio ai tempi del ventennio. Mio nonno diceva sempre che “lo Stato è il peggior imprenditore che ci sia”.
    E adesso come la mettiamo?! Spero lei non voglia mettersi a discutere con i nonni!

  17. Signor Rossi

    @Giordano
    E no, caro Giordano! Allora adesso lei mi fa infervorare!
    Mi dica, per favore, un luogo sul pianeta terra dove lo stato ha funzionato.
    Quando lo stato è padrone di tutto, caro Giordano (vedi URSS, Cuba, blocco sovietico e altri amenicoli) nulla funziona. Ciò indipendentemente dagli uomini, dalle leggi e dalle latitudini.
    Questo è un dato di fatto ormai incontestato (persino da Vendola e soci) e incontestabile.
    E lei insiste nel dire che il sistema non c’entra?
    Guardi che non è difficile da capire. Adesso lasci stare le strade che, come ho già cercato di spiegarle, in Italia sono tutte pubbliche. Prenda una qualsiasi azienda. Lei come fa a dire che, a parità di condizioni, un’azienda statale potrebbe competere in efficienza con un’azienda privata, quando la prima opera in regime di monopolio e l’altra in regime di concorrenza?
    È chiaro che, per questo semplice motivo, l’azienda privata sarà sempre superiore ad un’azienda pubblica sotto tutti gli aspetti. E questo proprio per una ragione di sistema!
    E adesso, dopo che Marco Tizzi le ha raccontato cosa diceva sua nonna, le dirò cosa diceva mio nonno proprio ai tempi del ventennio. Mio nonno diceva sempre che “lo Stato è il peggior imprenditore che ci sia”.

    E adesso come la mettiamo?! Spero lei non voglia mettersi a discutere con i nonni!

  18. Giordano

    @Signor Rossi
    non si infervori, che sennò sale la pressione e si mandano due volte gli stessi post……Il nonno è sempre il nonno, ma l’Italia “quando c’era lui, caro lei” funzionava, eccome. E non era tutto “pubblico”, mio nonno ad esempio (anche quelli che la pensano diverso da lei hanno un pedegree…) aveva un’azienda assolutamente privata. Privata… pubblica… sistema… parole. La differenza l’hanno fatta, la fanno e la faranno sempre gli uomini. BTW sa qual’è il sistema più competitivo al mondo oggi? Il sistema che ha messo col culo per terra le varie patrie del liberismo? Ci pensi. E’ abitato da personcine piccole piccole, gialle gialle, sono tanti tanti tanti e adorano Mao….. e li governa un partito (absit iniuria verbis) comunista!

  19. Giordano

    @Giorgio L.
    Era più che altro per introdurre nella discussione il concetto di dato e parametro che latitano inondati dalle opinioni personali (rispettabili ma tali). Lo stato è una invenzione che ha fatto si che passassimo dallo stato semilarvale bucolico (che piacerebbe oggi a Grillo) ad un organismo pensane e raziocinante. Occhio, perciò, ad abbatterlo. Il problema italiano oggi è di uomini al governo (mezze calzette) e dirigenti scarsissimi, non di troppo stato. Noi abbiamo una classe dirigente che altrove sarebbe a nettare i cessi, figlia di trent’anni di impreparazione e mancanza di merito. Questo è il problema dell’Italia, non il troppo o poco stato, che i dipendenti pubblici italiani sono la metà di quelli francesi, ma non sanno assolutamente cosa fare…..e le leggi sono allo stesso livello. Nel mio piccolo se si dovessero seguire sempre si starebbe fermi. Si contraddicono, distribuiscono le responsabilità su tre, quattro, cinque, 12 enti. Questo è il problema. Oltre, naturalmente, alla gestione delle famose autostrade…..

  20. Signor Rossi

    @Giordano
    Cacchio, ha ragione! Come ho fatto a non pensarci?! Scusi, ritiro tutto! Gli omini gialli lo dimostrano che il comunismo funziona! Che sbadato!
    In effetti il comunismo è superiore al liberismo in tutto, questo è evidente. La Cina lo dimostra.
    Sì mi ha convinto. Se fossimo tutti come gli omini gialli invece che degli sporchi berluskoniani corrotti vivremmo in un paradiso terrestre come la Cina! Che peccato!!!

    Sarei curioso di leggere l’opinione di quel liberaluccio-anarcoide di Marco Tizzi su questo tema.
    Allora, Marco Tizzi, batti un colpo! Si va in Cina?!

    Io, a questo punto, mi taccio. Grazie, caro Giordano, per avermi finalmente aperto gli occhi! Se quell’ostinato di Marco Tizzi le muoverà qualche obiezione, mi raccomando, ci pensi lei a convincerlo!
    Good luck…….ops, che dico?! Nihao!

  21. Signor Rossi

    @Giordano
    Cacchio, ha ragione! Come ho fatto a non pensarci?! Scusi, ritiro tutto! Gli omini gialli lo dimostrano che il comunismo funziona! Che sbadato!
    In effetti il comunismo è superiore al liberismo in tutto, questo è evidente. La Cina lo dimostra.
    Sì mi ha convinto. Se fossimo tutti come gli omini gialli invece che degli sporchi berluskoniani corrotti vivremmo in un paradiso terrestre come la Cina! Che peccato!!!

    Adesso sarei curioso di leggere l’opinione di quel liberaluccio-anarcoide di Marco Tizzi su questo tema.
    Allora, Marco Tizzi, come la mettiamo adesso?! Dì la verità che anche tu non ci avevi pensato agli omini gialli, eh?! Dai ammettilo che adesso non sai più cosa rispondere a Giordano!

    Io, comunque, adesso sono convinto, perciò mi taccio. Grazie, caro Giordano, per avermi finalmente aperto gli occhi!
    Se quell’ostinato di Marco Tizzi le muoverà qualche obiezione…….mi raccomando, ci pensi lei a convincerlo!
    Good luck…….ops, che dico?! Nihao!

  22. Marco Tizzi

    Giordano :
    P.S. Per il buon Marco Tizzi: la sanità privata in Italia esiste eccome. Lo dica a Rotelli, od a Rocca, che non esiste…… suvvia….

    Giordano: SVEGLIA!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!! 😀
    A Rotelli e Rocca chi paga le prestazioni? Lo STATO!!!!! Quindi la sanità è PRIVATA? NOOOOOOOOO
    Perché paga LO STATO.

    Quando vado a bermi una birra, il barista è privato, perché lo pago IO. Il fornitore di birra è privato, perché è pagato dal barista. Vede che lo Stato non c’è? Vede? Libero mercato. Facile.

    La sanità in Italia, ma in quasi tutto il mondo ormai, può essere al massimo parastatale, nel senso che lo Stato ruba soldi a chi produce ricchezza e ci paga prestazioni sanitarie a chi gli pare a lui.
    Questo NON è libero mercato.

  23. Marco Tizzi

    Giordano :
    BTW sa qual’è il sistema più competitivo al mondo oggi? Il sistema che ha messo col culo per terra le varie patrie del liberismo? Ci pensi. E’ abitato da personcine piccole piccole, gialle gialle, sono tanti tanti tanti e adorano Mao….. e li governa un partito (absit iniuria verbis) comunista!

    Public Republic of China

    GDP per capita (PPP) = 95° posto
    Human Development Index = 101° posto
    Economic Freedom Index = 136° posto
    Aspettativa di vita = 95° posto

    Vada pure, accolgono occidentali con piacere.

  24. Giorgio L.

    La Cina ha preso il peggio dei due mondi, capitalista e comunista, ma per come la vedo io non potrà durare a lungo. Prima o poi il peso delle contraddizioni di un sistema di tal fatta si farà insopportabile.

    Solo che, oggi, tanti statalisti la indicano come il trionfo del liberismo estremo, per difendere un (indifendibile) modello fatto di welfare sempre più pesante e spesa pubblica incontrollata. Perfino certi Democratici americani dicono che la Cina è il sogno dei Repubblicani. Mah…

  25. Giordano

    @Marco Tizzi Debito pubblico americano detenuto dalla Cina 1200 miliardi di dollari. La risposta è questa. Cin Ciù He ha in mano le palle di Clint Eastwood.
    Il barista è tranquillo quando entra lei, perchè li fuori c’è un auto dei carabinieri per sedare eventuali casini. La sera prima era andato dalla morosa, che fa l’insegnante, in autostrada (contento?),. Non l’ha trovata perchè era andata in ospedale (un pò anche a me…) che aveva l’appendicite. L’ospedale l’ha ricoverata e hanno fatto in urgenza l’intervento. Il ticket è stato di 37 euro. Lei si è bevuto la birretta ed è andato a casa aguardarsi porta a porta (glielo infliggo come punizione per i toni talvolta elevati)…… Quanto Stato vede in queste poche righe?
    E se è vero, come è vero, che in tutto il mondo la sanità è perlomeno parastatale, ci sarà un motivo? Pensi se tutte le prestazioni fossero normate come quelle odontoiatriche. Faccia il confronto fra il costa di una otturazione e una pneumonectomia, veda quanto le costerebbe l’intervento (circa 150000 euro) e pensi all’assicurazione privata che la dovrebbe assicurare. Ce lo siamo detti altre volte, con l’esempio del trapianto di fegato. Non c’è nessuna compagnia assicuratrice che l’assicurerebbe sul rischio di una cirrosi, nessuna. Tanto è vero che la maggior parte degli ospedali italiani (pubblici e privati) non è assicurata od ha franchigie di milioni di euro perchè non può esserlo. Le compagnie non possono semplicemente assicurare rischi e (soprattutto) costi così alti.

  26. Giorgio L.

    Giordano, in Svizzera le casse malati sono tutte private e in concorrenza fra loro.
    Le strutture ospedaliere sono sia pubbliche sia private, ma il rischio assicurativo è in capo totalmente a soggetti privati. Se lei si presenta in un ospedale pubblico in Svizzera, le chiederanno la tessera della cassa malati esattamente come farebbero in una struttura privata. La Confederazione si occupa di sovvenzionare gli indigenti che non riescono a pagarsi le cure, ma si tratta ovviamente di un’esigua minoranza. Ed è a questo che lo Stato dovrebbe limitarsi.

  27. Giordano

    @Giorgio L. Caro Giorgio la Svizzera ha gli abitanti di Milano di giorno. Non è nella orribile unione europea, ai referendum per le moschee dice di no, distribuisce la droga ai giardini… insomma… non si possono confrontare la Svizzera e l’Italia. Il confronto si deve fare con altri sistemi. E li l’Italia costa poco e da tanto. Ma guardi che io non sono in disaccordo con quelli che dicono che la Sanità dovrebbe (o potrebbe) essere privata, ma lo Stato non può esimersi da un controllo sugli standard assicurativi. In Italia abbiamo esempi di imprenditoria privata che ne hanno fatte di cotte e di crude. Vi sono molti (non tutti) ospedali privati che erogano prestazioni indecorose, fuori indicazione e cialtronesche oppure non erogano le più adatte solo per motivi economici, oppure dirottano i pazienti verso la libera professione dopo averli attratti con la possibilità di ottenere un servizio. E questo in tutti i campi, oncologia soprattutto. Tutti, un giorno, saremo pazienti, non bisogna dimenticarselo. E allora, le pippe sui costi, gli statali fannulloni, i privati Lancillotti non avranno più senso. Vorremo solo essere curati da un medico che magari non è reduce da tre turni di guardia, che magari non debba correre nel suo studio fuori per integrare stipendi ridicoli, che magari no chieda se la direzione gli passa l’antibiotico più efficace, che magari non si limita a chiedere un rx torace invece della TC “perchè non è rimborsata”, insomma vorremo essere curati da uno al quale importi di noi e non del budget. Al budget, ci pensino gli altri. E poi, insomma, cheppalle, chi crede che il male assoluto sia da una parte ed il bene assoluto dall’altra o è una persona limitata o è in malafede. Ci crede solo il Papa ma su argomenti molto meno tangibili…..In tutto il mondo ci sono ospedali privati e pubblici ottimi e ospedali privati e pubblici pessimi, idem per le scuole, per le compagnie aeree, per i treni, per le navi, insomma, ragazzi, toglietevi i paraocchi che attribuite agli altri. E infine io non sono più un dipendente pubblico, ma continuo a ragionare con la mia testa, quella si rigorosamente privata.

  28. Giorgio L.

    Beh, io quando sarò malato sarò in Svizzera. Ma tanto non si possono confrontare. E poi noi distribuiamo la droga ai giardinetti.

  29. Giordano

    @Giorgio L.
    Bene. Prima di entrare in ospedale si faccia un tiro….. si sa mai che quando le presentano il conto….e si assicuri di essere nel cantone giusto, dove le passino le cure, perchè essendo 26 sistemi differenti, non si sa mai……e che il suo assicuratore non abbia una franchigia alta senno…. ma si sa, abituato in Italia avrà già considerato queste quisquilie….quando poi esce dall’ospedale (perchè li funziona tutto) vada al primo bar e se consentono l’entrata anche a quei terroni di italiani, si faccia una birretta…

  30. Giorgio Andretta

    @Giordano
    dal momento che la pelllaccccia è mia non capisco perché debbano essere altri che decidono come curarmi, ma il conto resta a mio carico.
    Più volte le ho fatto presente che propendo per la totale chiusura delle ASL, quindi non capisco il suo accanimento nel cercar di convincerci che pubblico è meglio.
    Perché pacatamente, tranquillamente, ma anche no, non ci permette di curarci come meglio crediamo?
    Ha mai suggerito al sig. Tizzi di provare la birretta di riso?
    Sarà un piacere rileggerla.

  31. Marco Tizzi

    @Giordano
    Cina vende Yuan e compra $ per mantenere il cambio artificiosamente basso, dato che i suoi prodotti sono di scarsa qualità e nessuno li comprerebbe se non fossero molto convenienti in termini di prezzo.
    Con tutti quei $ compra debito pubblico americano.

    In questo modo Clint Eastwood tiene per le palle Chin Chu Hue per due motivi:
    1- se decide di non pagare il suo debito pubblico, cosa molto più frequente di quel che si pensa, la Cina è in ginocchio. A meno che prenda gli eserciti e vada a riprendersi i suoi crediti;
    2- se gli USA impongono dazi alle importazioni cinesi, la Cina non sa più a chi vendere i suoi prodotti. E stia tranquillo che gli USA trovano la coda a vendere loro prodotti migliori.

    La Svizzera ha un sistema sanitario privato. Funziona molto bene.
    E non mi dica che è piccola, perché sta solo dando ragione a me e a De André: “Quello che io penso sia utile è di avere il governo il più vicino possibile a me e lo stato, se proprio non se ne può fare a meno, il più lontano possibile dai coglioni.”
    L’unica legge che funziona è quella scelta, mai quella imposta. La gente riesce ad autoregolarsi solo se è poca.

  32. Marco Tizzi

    @Giorgio Andretta
    Grazie Giorgio mi ha tolto le parole di bocca. Avevo già scritto, ho cancellato.

    In casa mia si svolge la seguente manifestazione:

    degustatoribirra.it/

    ce ne sarà anche qualcuna di riso, ma dubito sarà la mia preferita.
    Di sicuro sarà una scelta.

  33. Giordano

    Ora sono felice. Avere il pil di un a nno come debito e’ un bene. Noi che lo abbiamo siamo dunque i protervi protagonisti di una campagna di conquista di germania, cina e giappona. Altro che i sogni di gloria di cesare ed augusto….. Vado a festeggiare con una birretta (di luppolo) rigorosamente italiana.

  34. Giordano

    Indubbiamente ognuno puo’ curarsi come preferisce….ne vedo tutti i giorni di quelli che si curano da soli… Si certo, li vedo per poco, ma li vedo…. Quid vetat dicere verum ridentem?

  35. Giordano

    Qui in questo momento di seduta plenaria non voglio convincere nessuno….e’che per natura diffido dei possessori unici della Verita’….. La natura, la vita, l’universo e’una scala dei grigi, non un tutto o nulla.

  36. Giorgio Andretta

    @Giordano
    addirittura è riuscito ad essere spiritoso con una citazione in latino, complimenti!
    Ma la vulgata recita che: “Non c’è miglior medico di se stessi”, ed eventualmente se le fosse privata l’opportunità di: “… li vedo per poco, ma li vedo.” è una mera questione karmica, non certo una dote della medicina classica.
    Comunque lei è una figura essenziale in questo stallo se non ci fosse sarebbe una noia mortale.

  37. Giordano

    Ehh si voi liberisti sfrenati mi sembrate un po’appassiti rispetto a quando Giannino era bi-laureato e masterizzato…… Penso che la medicina classica (non quella karmica) lo classificherebbe come bugiardo patologico-compulsivo con tratti narcisisti….Ma in fondo cos’e’una laurea se non una bieca invenzione dello stato oppressivo che impedisce ad un, chesso’, fornaio, di fare libera impresa facendo un trapianto di pancreas al pari di un imprenditore di dichiarare meno della sua colf……??? E pensare che l’ho pure votato……… Vedra’che quando (speriamo il piu’tardi possibile se non mai) avra’ problemi, la sua innata saggezza, accompagnata dal tratto gentile, la porteranno dalla persona giusta, svizzero o francese cha sia. Viva l’aspirina!

  38. Jack Monnezza

    Intervengo tardi e forse mi sono perso qualche perla.

    Io, da ultraliberista Nozickiano, dico che forse un briciolo di Sanità pubblica, un piccolo zoccolo duro di sanità pubblica (per i poveri e le grandi malattie) possa essere inclusa nello Stato Minimo. A patto che sia solo e squisitamente pubblica e non quella terribile comministione tra pubblico e privato e assicurazioni che, in quasi tutto il mondo, stanno portando alla enorme lievitazione dei costi.

    Se vediamo bene le Regioni Italiani con la migliore performance sanitaria, sia come costi che qualità, sono proprio quelle dove esistono degli zoccoli duri di grossi ospedali totalmente pubblici e pochissime strutture convenzionate. Esistono poi in queste Regioni virtuose una forte rete di servizi intramoenia che, a mio parere, funzionano bene.
    Il convenzionato, spesso progettato “ad arte”, è invece esattamente il peggio dei due mondi ed è poi la causa principale degli sfasci finanziari (es. Campania e Lazio ).

    Insomma, secondo me, in certe Regioni Italiane la Sanità, tra tutti i nostri mali, e’ francamente la cosa pubblica che funziona di gran lunga meglio. Funzionasse la Giustizia un decimo di quello che funziona la Sanità’!

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