30
Mag
2012

Le parole del procuratore di Modena sui capannoni, che orrore

Già stamane nella trasmissione su radio24 ho subito cercato di spiegare l’infondatezza di molte reazioni al sisma emiliano, improntate all’attacco a testa bassa contro gli imprenditori che avrebbero chiamato i dipendenti a lavorare a forza, e natur5almente dopo aver irresponsabilmente risparmiato sui capannoni sbriciolatisi. Ricordo a tutti che quella parte di territorio italiano prima del 2003 non era classificato sismico, ergo per questo si hanno capannoni prefabbricati di costruzione con caratteristiche costruttive di non tenuta al sisma, che in realtà però sono perfettamente in regola. Perché la norma è diventata coattiva solo dopo il sisma in Abruzzo del 2009 ma per le nuove costruzioni, non imponendo di fatto l’adeguamento sismico sul costruito ad eccezione di alcuni casi. La maggior parte delle scuole, palestre ed edifici pubblici ricadono nella medesima situazione. Questi sono fatti, non opinioni, di fronte ai quali il riflesso condizionato ostile all’impresa è invece partito di scatto. Perché è ideologico, non basato su fatti concreti e responsabilità iondividuate. E’ moro anche un’imprenditore, ieri, insieme agli operai. Di fronte a questo, mi ha lasciato stupefatto, scandalizzato e pensoso la dicghiarazione  Il Procuratore capo di Modena, Vito Zincani, nell’annunciare  l’apertura di un inchiesta relativa alle vittime dei crolli avvenuti in provincia di Modena a causa del sisma di ieri. Il Procuratore sui crolli dei capannoni ha detto che la “politica industriale a livello nazionale sulla costruzione di questi fabbricati è una politica suicida”. Bene, c’è già la sentenza. Prima di ogni verifica.  Un ottimo contribuito alla giustizia basata sui fatti e non sulle opinioni. Scusate, lo dico a voce bassa: che orrore.

44 Responses

  1. Claudio Di Croce

    Non mi stupisco affatto delle dichiarazioni del procuratore : sono ventanni che questi impiegati dello stato lautamente pagati con i soldi dei cittadini , con la carriera assicurata , con l’impunità garantita dal fatto che sono l’unica categoria che viene giudicata dai suoi simili ( come era una volta per i nobili e il clero ) dicono e fanno quello che vogliono spinti dalla loro ideologia sinistra e nessuno si permette di criticarli . Non mi stupirei che saltasse fuori qualche inchiesta a carico di OG.

  2. Alberto P.

    Beh Dott. Giannino…cosa vuole aspettarsi dai giudici? In particolare su tematiche di sicurezza del lavoro e specialmente in territorio emiliano…una visione imparziale e asettica e non ideologica? Rimango basito se pensa questo… Ovviamente la sentenza è già scritta (non Le è bastato quella Thyssen??)…magari in Appello o Cassazione verrà corretta, non è detto! Questo in lasso di tempo congruo e civile, la butto lì, 10-15 anni?…

    Non solo ma aggiungo anche come quasi tutti i giudici o PM siano totalmente incompetenti e ignoranti in materia tecnico/scientifiche e che parlano senza nemmeno sapere cosa sia un vettore, per non parlare di momenti flettenti una trave…

    Questa è l’Italia!! Purtroppo per noi ovviamente…

  3. Alberto P.

    Esatto Sig. Claudio di Croce (ancora una volta d’accordo con Lei)…senza che nessuno ovviamente paghi se sbaglia!!

  4. riccardo vaschetti

    Purtroppo tutta la comunicazione di questi giorni sfiora lo sciacallaggio… il continuo tentativo di far dire ai dipendenti sopravvissuti che è stata un’imprudenza riprendere le attività, il tentativo di spingere i sindaci alla polemica, le velate critiche al ritardo della costruzione delle tendopoli, e poi la dietrologia edilizia… the show must go on… a scapito di tutto e tutti

  5. paolo

    Buonsera dott. Giannino. Le voglio dire che sono un cittadino qualunque senza laurea o diploma che legge volentieri il Vostro blog. Avevo fiducia nelle istituzioni e magistratura. Poi, per tristi esperienze personali, ora ne ho un gran ribrezzo. Lei ha scritto le ultime due parole riguardo a quello che ha detto il giudice,CHE ORRORE. Sono d’accordo con Lei. Io ho tanta sfiducia che se per disgrazia subissi un pestaggio da malintenzionati fossi anche in mezzo alla folla, ebbene io non denuncerei mai i miei aggressori. Ho già provato l’umiliazione di essere giudicato da una persona che ritengo indegna di essere un giudice. Mai più mai più mai più voglio andare in tribunale neanche se ho subìto dei torti o ingiustizie. Giustizia? Ma scusate, esiste veramente? Buonsera dott. Giannino. Le voglio dire che sono un cittadino qualunque senza laurea o diploma che legge volentieri il Vostro blog. Avevo fiducia nelle istituzioni e magistratura. Poi, per tristi esperienze personali, ora ne ho un gran ribrezzo. Lei ha scritto le ultime due parole riguardo a quello che ha detto il giudice,CHE ORRORE. Sono d’accordo con Lei. Io ho tanta sfiducia che se per disgrazia subissi un pestaggio da malintenzionati fossi anche in mezzo alla folla, ebbene io non denuncerei mai i miei aggressori. Ho già provato l’umiliazione di essere giudicato da una persona che ritengo indegna di essere un giudice. Mai più mai più mai più voglio andare in tribunale neanche se ho subìto dei torti o ingiustizie. Giustizia? Ma scusate, esiste veramente?

  6. Marco Tizzi

    Oscar, le ho scritto anche stamattina: gli imprenditori sono ovviamente vittime, ma non si può non indagare sui costruttori.

    Racconto la mia esperienza: nel 2005 gestisco il progetto della nuova sede della multinazionale tedesca in cui lavoravo. Nuovo capannone, in affitto, che però richiede alcuni interventi, il più importante dei quali è l’impianto antincendio, con vasca ed impianto idraulico ad hoc.
    Il progettista fa anche da direttore lavori. Una sera viene a fare il collaudo dei tubi appena posati, da l’ok, tutto a posto.
    La mattina dopo passo per caso dal cantiere e noto che stavano ricoprendo i tubi, ma… che erano più piccoli e di un colore diverso!
    Chiamo subito il progettista che arriva di corsa, si mangia vivo il proprietario dell’impresa e fa rimettere i tubi giusti.

    Se non fossi passato per caso di lì, cosa sarebbe successo in caso di incendio?
    Finivo nella m… io, il mio capo, il progettista e vai poi tu a dimostrare che l’impresa aveva sostituito i tubi di notte.
    Bisogna porsi delle domande quando si vedono capannoni relativamente nuovi distrutti, con gente (anche imprenditori) sotto, di fianco a capannoni magari molto più vecchi che non hanno una crepa o quasi.
    C’è qualcosa che non va nel mondo delle costruzioni in Italia, non ci nascondiamo.

  7. andrea modenese

    caro oscar,
    credo che nessuno voglia speculare sul aftto che siano morti più lavoratori che imprenditori. Il problema non è l’nchiesta dovuta sui crolli che come tute le aktre non troverà mai un responsabile; ma forse un responsabile non c’è. certo la normativa restringente successiva al terremoto d’Abruzzo è relativamente recente; sicuramente non potremmo MAI metterci comletamente al riparo dalla forza della natura. ma a che punto sono arrivati i controlli sugli edifici, civili o industriali, siti produttivi, impianti pericolosi? perchè non si incentiva l’edilizia con piani di messa in sicurezza e ammodernamento? perchè la politica è irresponsabile e ai costruttori conviene di più costruire villette in batteria, costruite al risparmio, dove hanno margini elevatissimi.

  8. Marco

    Chiediamoci perche l’edilizia privata e pubblica funziona in larghissima misura col criterio del massimo ribasso. Chiediamoci perche l’edilzia e uno dei pochi settori dove sono tutti bravi o furfanti nella stessa misura, l’importante e che costi pochissimo, tanto va sempre bene e nessuno controlla! Sarebbe ora che le imprese serie potessero finalmente spuntare prezzi piu equi a fronte di garanzie reali e qualita migliore del prodotto…

  9. luisa balocco

    In questo paese c’è più di un “procuratore” (minuscolo) che parla per dar aria alla bocca…..da noi ce n’è uno che funziona……..(uno dei pochi in Italia…..) e vogliono farlo ….andare in pensione, dimetterlo? Insomma gaveslu da in ti pè.
    Poi invece tanti tuttologi e, adesso che sono di moda, TECNICI….Sanno tutto capiscono tutto e invece di rimboccarsi le maniche e dare una mano….si vogliono MOSTRARE ai media…….c……..

  10. antonio

    Non capisco, se uno ha un capannone non antisismico, a norma certamente, ma in una zona di continue scosse sismiche molto forti, per quale motivo superiore al buon senso lo debba tenere in attività.

    Il pm é magistratura inquirente mi pare, presume un reato, indaga e se ha prove sufficienti chiede il giudizio, giusto?

    ps: é vero che Ostiglia era stato indicato come possibile sito per una centrale nucleare?

  11. marco

    Ma se i capannoni sono stati costruiti, all’epoca, rispettando le norme dell’epoca, non sarà che il signor procuratore rischia solo di perdere tempo? Poichè dove sarebbe il reato, se le norme di allora non prevedevano canoni antisismici? Lo stesso sembrano ripetere tv e giornali, senza porsi questo semplice dubbio. A volte pare che nessuno in questo paese sia capace di ragionare lucidamente….

  12. Alessio Butini

    Caro Oscar,
    sono d’accordo: il procuratore poteva benissimo risparmiarsi una dichiarazione del genere, specie dopo che fatti recenti hanno dimostrato come da parte di tutti e in special modo da parte di istituzioni a livelli alti, è infinitamente meglio tacere piuttosto che parlare senza elementi di fatto.

    Ma quanto alle conclusioni, beh, ci andrei cauto a sollevare una polemica sui magistrati in generale, partendo da una situazione localizzata in una dichiarazione di uno.

    Già qualcuno (tra i commentatori del post) ha segnalato che tra il progetto e la realizzazione possono intercorrere incidenti o omissioni che possono rendere insicuro o pericoloso un qualunque manufatto.
    Questo per dire che, a prescindere dalla norma applicabile, un progetto ben fatto non necessariamente si traduce in un manufatto sicuro.
    Personalmente mi occupo progettazione di impianti oil&gas, e ti assicuro che potrei farti decine di esempi di falle nella catena costruttiva che coinvolgono soggetti molto diversi quanto a compiti e responsabilità.

    E su questo sì che merita di aprire un’inchiesta, per accertare chi ha lavorato bene e onestamente e chi ha fatto (eventualmente) il furbo.

    Tornando al punto sui crolli, e volendo evitare le solite polemiche italiote, suggerirei piuttosto di chiederci come altri paesi affrontano il problema (senza inventare la sedia…) dei controlli non distruttivi sugli elementi strutturali, i cui componenti e le cui miscele sono alla base della tenuta meccanica in fase dinamica (come durante un sisma).
    Visto che conosciamo bene chi spesso si cela dietro il mercato del cemento e del movimento terra, tenderei a guardare prima in quella zona, prima o contemporaneamente alla verifica della rispondenza normativa (applicabile al momento della costruzione).

    In questa zona culturale, quella delle verifiche, delle prove e controlli, si evidenzia tutta la fragilità culturale del nostro paese, pur capace di grandissimi slanci tecnologici, ma mediamente mediocre sui grandi numeri quanto a serietà, efficienza e affidabilità a tutti i livelli.

    Ci sono sicuramente tecnici preparati che possono informarci sulle moderne tecniche di verifica, test che possano quindi evidenziare, in fase di collaudo, se la consistenza e composizione del cemento di un pilastro (ad esempio) corrisponde al progetto o se qualcuno ha ‘barato’ a fini di risparmio, a scapito (in termini economici) di chi ha investito o (in termini di sicurezza) di chi fruirà dell’edificio.

    Pragmaticamente, come fanno i nostri cari amici teutonici, invece di scannarci in battaglie di bandiera, ritengo sia meglio studiare e applicarsi su proposte concrete e scientificamente validate, per poi insistere con il personale politico sulla loro applicazione.
    Altrimenti, finita questa polemica, si passerà alla prossima…
    e tutto resterà come prima.

  13. giuseppe

    Evidentemente se crolla l’edificio della Procura, lo stipendio arriva lo stesso,diversamente dalle fabbriche.
    Detto questo,ci sono cose che non si possono sentire.
    I capannoni sarebbero stati costruiti per un rischio sismico meno elevato.
    Difficile da credere. I capannoni sono costruiti in serie, e venduti in qualunque luogo dell’Italia e del mondo. Dubito fortemente che un capannone del Lazio o della Sicilia sia strutturalmente diverso da quelli crollati. A mio avviso c’è in Italia un uso del cemento armato eccessivo.
    Un tetto deve sostenere solo i suo peso ed eventualmente quello di una nevicata eccezionale. Che bisogno c’è di costruirlo come un solaio?
    E’ anche evidente che non ci sono stati importanti cedimenti strutturali, ma mi lascia perplesso il modo in cui sono realizzati i giunti. Se si allargano le pareti, è chiaro che viene giù anche il tetto. Un discorso a parte meritano quelle scaffalature crollate colme di formaggio Reggiano. Quando mi sono occupato di gestire simili problematiche, mi sono sempre assicurato che le file di scaffali fosero collegate trasversalmente in modo rigido e stabile da un numero sufficiente di traverse poste sulle sommità e da un certo numero di saette a 45° rispetto al piano orizzontale e a 90° tra loro. State sicuri che non crollano! Chi si fida di qualche stop al pavimento o alle pareti non sa cosa fa. Ma allora tutti questi controlli invasivi e pervasivi delle Asl, che pure ci sono, a che cosa servono? Ci capiscono veramente qualche cosa?

  14. alex61

    Il problema è che in questo caso ha sbagliato il legislatore e questo nel bizzantino sistema pubblico italiano non è previsto.
    Si fanno leggi su tutto e sul contrario di tutto, che nessuno riesce ad interpretare, per pararsi sempre il culo e per riversare le propri colpe/inefficienze su altri.
    Il modus operandi statale, non è concepito per risolvere i problemi ma per trovare qualcuno a cui dare la colpa (non necessariamente un vero colpevole) e quindi trovato il presunto mariuolo, lasciare tutto come prima.

  15. giuseppe

    Alberto P. :Beh Dott. Giannino…cosa vuole aspettarsi dai giudici? In particolare su tematiche di sicurezza del lavoro e specialmente in territorio emiliano…una visione imparziale e asettica e non ideologica? Rimango basito se pensa questo… Ovviamente la sentenza è già scritta (non Le è bastato quella Thyssen??)…magari in Appello o Cassazione verrà corretta, non è detto! Questo in lasso di tempo congruo e civile, la butto lì, 10-15 anni?…
    Non solo ma aggiungo anche come quasi tutti i giudici o PM siano totalmente incompetenti e ignoranti in materia tecnico/scientifiche e che parlano senza nemmeno sapere cosa sia un vettore, per non parlare di momenti flettenti una trave…
    Questa è l’Italia!! Purtroppo per noi ovviamente…

    @Alberto P.

  16. giuseppe

    non capisco perchè un giudice dovrebbe sapere cos’è un momento flettente.
    Un ingegnere sa la differenza tra “diritto soggettivo” e interesse legittimo??
    suvvia, siamo seri!
    Sul fatto che i giudizi preconcetti del procuratore siano stati inopportuni, sono d’accordo.

  17. Vincenzo

    D’accordo, fino a qualche anno fa quella zona non era considerata a rischio quindi tutto ciò che è stato costruito prima è comunque a norma. Inoltre le normative sono state rese ancora più stringenti solo dopo il terremto in Abruzzo. Se un capannone di una certa età è venuto giù alla prima scossa non se ne può addossare la responsabilità a nessuno.
    Mi domando però a cosa serva l’esperienza se si considerano “innocenti” i proprietari dei capannoni caduti con la seconda scossa forte.
    Se uno ha vosto che altri capannoni costruiti con le vecchie tecniche sono venuti giù si deve porre il problema “e se arriva una seconda scossa forte, cosa assolutamente possibile (ricordate il duomo di Assisi con i frati morti in diretta tv mentre facevano un sopralluogo?), cosa succederà ora nel mio capannone, anche se ha retto la prima volta?”
    Questa è iimprevidenza omicida, per lo meno colposa.
    Pssiamo sbagliare tutti, ma l’esperienza serve apposta ad imparare e a non ripetere gli errori.
    Quello che avrebbero dovuto fare i proprietari dei capannoni dopo la prima scossa era di far eseguire un controllo strutturale e successivamente procedere al rinforza delle strutture.

  18. alex61

    @Vincenzo
    Premesso che il terremoto non si può prevedere, che una sucessiva forte scossa puo avvenire anche a mesi di distanza, che per rinforzare le strutture nel capannone bisogna entrarci e che comunque una procura ha sicuramente il diritto di indagare su casi di singola negligenza:

    – Un procuratore non può permettersi di fare paternali a chichessia, perche, prima di tutto non è suo compito e in secondo luogo il primo ha sbagliare è stato lo stato (scusate la ripetizione) quando ha creato le carte di sismicità del territorio.

    -Inoltre se devono essere fatte indagini, queste devono essere eseguite in silenzio e senza spettacolarizzazioni (a cui ormai siamo purtroppo abituati).

    -Infine dividere l’Italia in categoria di ‘rapaci Imprenditori’ e ‘poveri dipendenti’ e tacere delle mancanze dei nostri ‘illuminati amministratori’, oltre che tendenzioso, è deleterio per la tenuta sociale del paese.

    Dalle tragedie dobbiamo unirci per migliorare e capire dove abbiamo sbagliato, piuttosto che dividerci ulteriormente e una criminalizzazione, in questo momento, sarebbe solo deleteria.

  19. adriano q

    Quello che lei dice è vero ma non basta constatare il “riflesso condizionato ostile all’impresa.”Non è sufficiente accontentarsi della correttezza formale legalmente adeguata.Se il territorio non era considerato sismico per la legge lo era per la scienza.Lasciamo perdere la responsabilità ma se dal 2009 la magnitudo possibile in quelle zone è di grado 6 della scala richter anche se non si era obbligati a fare gli adeguamenti qualche allarme doveva essere posto.Trovo una avvilente irrazionalità in tutto questo.Mi consolano solo le parole degli esperti di turno finalmente adeguate al problema.Il nostro è un paese sismico e se non si vuole continuare ad inseguire polemiche e disastri le costruzioni devono essere strutturate di conseguenza.Se non ci fosse da piangere certi servizi sul dramma attuale farebbero sorridere.”Per quanto tempo ancora dureranno le scosse?”A seconda della benevolenza dell’esperto ” settimane” ,”mesi”,”forse anni”.Sì,anni.Alcune centinaia di milioni.

  20. picodellamirandola per: MODENA dei MODENESI

    Il “sig” Zincani capo della procura di Modena, nonostante viva a Modena per via del suo lavoro, non ha mai capito ne i Modenesi ne tanto meno il carattere dei Modenesi, invece di rincorrere lucciole scambiandole per i riflettori della ribalta che da tempo cerca, senza esito in quanto Modena pur con tutti i difetti non è (senza offesa) Palermo, Napoli, Milano, ecc.., sarebbe meglio che guardasse in casa propria, per esempio agli omicidi delle 8 ragazze tossicodipendenti avvenuti tra la fine degli anni 80 e primi 90, (ben 8 ragazze assassinate in 2 anni) di cui tutta Modena sa che i colpevoli sono i Poliziotti della questura e 2 Carabinieri a sua volta coperti da un PM della procura di Modena e ancora in attività, ma di questo nessuno ne parla, e dire che si tirano fuori casi di 30 anni fa ogni giorno (vedasi il caso Orlandi, ecc..)
    SI VERGOGNI IL PROCURATORE ZINCANI E LA SMETTA DI DENIGRARE E OFFENDERE I MODENESI, OPERAI, IMPRENDITORI o SEMPLICI CITTADINI.

  21. Andrea

    … sapete che vi dico da misero cittadino quale sono… che questo debito in fin dei conti non e’ mio, che queste leggi sbagliate non le ho fatte io, che questo sistema di governo non e’ il mio… pertanto dato che il debito non può seguirmi, come la normativa ed anche il sistema… mi sono rotto e me ne vado!
    Sorry… I prefer to chance partner…
    Italia non sei piu’ competitiva, non vali piu il rapporto costi benefici

  22. massimiliano

    mi considero tra i fortunati, e lo dico con imbarazzo, che del terremoto sente solo le scosse. Risiedo, infatti, ai margini della zona devastata. Qualche crollo, paura sul momento ed ansia che da giorni ci attanaglia.
    Per quel che può servire il mio desiderio sarebbe quello di non vedere reazioni scomposte, spettacolarizzazioni e strumentalizzazioni.
    Non aiutano e non ne abbiamo bisogno.Ora si deve lavorare, poi ci sarà il tempo per parlarne.
    In primo luogo le generalizzazioni: non è corretto affermare pregiudizialmente che si è costruito al risparmio per speculare.
    Gli edifici di regola sono stati costruiti seguendo le norme in vigore sulla base della classificazione sismica nelle diverse epoche, poi non è da escludere che ci siano le eccezioni è queste giustamente vanno accertate.
    Lo stesso dicasi per i morti che lavoravano: il punto non è se siamo costretti a lavorare ma se i datori hanno avuto o no l’autorizzazione a proseguire o riprendere l’attività ed è questo che giustamente deve essere accertato.
    Personalmente martedi dovevo fare il turno del pomeriggio e quando c’è stata la scossa delle 9.00 mi sono presentato comunque al lavoro.
    Stava al resposabile preposto, in base alle procedure, decidere se continuare la produzione o disporre l’evacuazione dell’impianto.
    Abbiamo lavorato per tutto il turno ed abbiamo regolarmente ricevuto il cambio.
    Nello stesse ore la biblioteca comunale, alcune scuole, ecc. erano evacuate ed iniziavano le verifiche.
    Queste sono le procedure ed i protocolli definiti sulla base della normativa.
    E’ lavorare rischiando?
    Può essere, ma è irrazionale fermarsi in attesa di un evento che, per definizione, non è prevedibile.

  23. Francesco P

    La decisione di una parte delle imprese di far rientrare rapidamente gli operai al lavoro, a mio avviso, è stato dettato dal timore di perdere le commesse a causa dei ritardi nelle consegne. La restrizione del mercato nazionale ed internzionale, i cicli produttivi in cui le aziende sono inserite in qualità di subfornitori di produzioni a ciclo continuo e scorte minime, la difficoltà di essere competitivi a causa delle penalizzazioni del nostro sistema-Paese sono sicuramente la ragione prima delle preoccupazioni degli imprenditori. Se esci dal mercato non vi rientri più e gli eventuali aiuti non servono più a nulla.

    Ci possono essere poi altre concause fra cui mi sembra logico includere il timore per le politiche iper-rigoriste del governo Monti e una certa diffusa ignoranza sui rischi reali a cui è soggetta l’Italia. Eppure i fenomeni alluvionali e quelli tellurici hanno causato tragedie e danni enormi non solo in un remoto passato; per fortuna in questo periodo non si sta manifestando il rischio vulcanico (più grave di quanto comunemente non si creda), ma anche qui è solo una pura coincidenza favorevole.

    Ho potuto constatare che molte persone, anche di cultura elevata, non hanno neppure le minime basi per comprendere le caratteristiche dei diversi rischi con cui ci dobbiamo confrontare. In questo settore di conoscenzela scuola forma degli ignoranti!

    L’assenza legislativa e normativa è nota. Eppure nel 2006 è stata pubblicata la mappa del rischio sismico da parte dell’INGV ed oggi è anche disponibile una mappa geologica completa online del suolo italiano dell’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale ( http://www.isprambiente.gov.it/Media/carta_geologica_italia/default.htm ). Sono disponibili online anche carte gravimetriche, aeromagnetiche, ecc.

    In sostanza se si volessero adeguare le normative lo si potrebbe fare . Idem, se si volessero costruire abitazioni ed edifici ad uso commerciale / industriale in modo sicuro, i geologi e gli ingegneri saprebbero come trovare le informazioni.

    La messa in sicurezza del patrimonio edilizio è fondamentale e sicuramente meno costoso che non lasciare le cose come stanno. Occorre favorire il rinnovamento del patrimonio edilizio. Norme chiare ed incentivazione fiscale potrebbero mettere in moto un ciclo virtuoso per la sicurezza e per l’economia.

    Però per politici e burocrati è più redditizio ostacolare piuttosto che fare, sempre ammesso che ci arrivino con la testa.

  24. Alberto Mag

    Caro Oscar : 110% di condivisione. Di gente che parla a vanvera, tra i tanti in questi giorni spopolano, ahime, brillano i giornalisti che “devono” fare il pezzo a qualunque costo, pensando di poter vincere chissà quale premio per le megastr..te che dicono. Ma loro, quanto meno, al massimo li “elimino” cambiando canale o non leggendo l’articolo. Ma come “eliminiamo” il procuratore ? Avete forse udito un “pacato” richiamo del CSM, dell’ANM o del Presidente della Repubblica a essere più continente nelle sue esternazioni? Ma come riesce uno che sa (si spera, ma non è certo, come si evince dalla nota di OG a proposito delle legislazioni) di legge, ma è quasi certamente digiuno di ingegneria, a parlare a vanvera pur di farsi bello davanti ai cronisti? Dovrebbero proibire interviste di quel genere. I magistrati, giudici ecc.. dovrebbero parlare poco e quando lo fanno solo e esclusivamente in conferenza stampa ufficiale. Zero apparizioni in TV o interviste esclusive (mi piacerebbe sapere cosa ricevono in cambio…)

  25. Alberto Mag

    @alessio butini. Perfetto, concordo. Sono anch’io ingegnere e ritengo che la via da seguire sia questa. Ma il commento di OG non era di tipo tecnico, era mirato a sottolineare la leggerezza di certe dichiarazioni, che arriva da un rappresentante della legge!!! Sia egli severo nella sua indagine (utilizzando metodi scientifici, non teoremi e teorie ideologiche). Se si ravviseranno illeciti dovranno essere puniti, altrimenti sarà il caso che si faccia parte diligente, insieme ai suoi simili (CSM) di sollecitare leggi adeguate: in politica i magistrati non mancano e quando vogliono farsi sentire per salvaguardare i loro privilegi ci riescono benissimo.

  26. Oggi in una intervista a SKY tg 24 il Procuratore capo ha corretto (vivaddio) il tiro indicando che verrà accertato se sono state osservate le normative… (cavolo non ci voleva poi molto).

  27. Francesco P

    @Alberto Mag

    A pensar male si fa peccato, ma a volte ci azzecca. Non è che il magistrato in questione abbia già messo le mani avanti perché sa benissimo che la stragrande maggioranza delle inchieste finisce in una bolla? Se all’epoca in cui erano state costruite case e capannoni non c’erano normative o c’erano normative non adeguate, cosa può fare di diverso il magistrato se non assolvere “perché il fatto non costituisce reato”?

    Il vero problema è che non lasciano adeguare gli edifici o ricostruire i vecchi edifici con nuovi a norma, anziché incentivare l’ammodernamento. Poi ovviamente, come già messo in evidenza da Marco Tizzi, c’è anche il problema dei controlli.

    Un ulteriore problema, che riguarda essenzialmente il rischio frane ed alluvioni, è l’assurda parcellizzazione del potere deliberativo. Non ti danno il permesso per costruire in luoghi sicuri, ma nessuno fa niente per abbattere gli edifici in luoghi palesemente a rischio, ricostruendo ex-novo altrove. Sembra quasi che costruire sia delinquenziale. Invece dovrebbe essere automatico il poter costruire fuori dai luoghi espressamente proibiti per motivi di sicurezza.

  28. Luigi Cifra

    Io alla giustizia italiana non credo più.
    Per lavoro ho avuto modo di imbattermi in 4 cause.
    Quella più assurda è una di lavoro dove il dipendente dichiarava di aver percepito 22.000 € e ne chiedeva altri 25.000 (parliamo di un lavoratore a chiamata che veniva 3/4 volte a settimana per neanche 2 anni).
    Ebbene il giudice gli ha riconosciuto 40.000 € ritenendo non attendibile le buste paghe dell’azienda e nemmeno considerando quanto il lavoratore stesso dichiarava di aver percepito!!!!

  29. picodellamirandola

    @Claudio Di Croce
    Finalmente riconosco persone di buonsenso, ma allora ci sono quelli che hanno capito la strategia di questi giudici e pm che inseguono lucciole scambiandole per riflettori della ribalta che non è arrivata per via del fatto che a Modena di fatti eclatanto ne succedono pochi davvero, e allora quale miglior modo di farsi vedere in televisione inventandosi inchieste su persone che già hanno avuto la disgrazia del terremoto, quando non ci hanno lasciato essi stessi la pelle, bravo!, davvero bravo questo ZINCANI capo procuratore della repubblica di Modena che offende la gente Modenese e fa sciacallaggio sulle loro disgrazie, pur vivendo a Modena (per via del suo lavoro) questo becero individuo non ha capito nulla dei Modenesi, del loro carattere, dello spirito Modenese, VERGOGNAAA! (grazie a Claudio e a tutti quelli che hanno capito noi Modenesi, qui Picodellamirandola per MODENA dei MODENESI)

  30. picodellamirandola

    Quì è insorgente.politi6@gmail.com per MODENA dei MODENESI.
    VERGOGNA! VERGOGNA!, VERGOGNA!, Il procuratore ZINCANI che si permette di offendere l’operosità dei cittadini Modenesi, che insulta i lavoratori e gli imprenditori, il procuratore capo Zincani che non ha capito nulle dei Modenesi, dello spirito Modenese, del carattere Modenese, il procuratore ZINCANI che rincorre lucciole scambiandole per i riflettori della ribalta, quella ribalta che in questi anni ha cercato inutilmente perchè Modena non è mafiosa, Modena non è criminale, … HOOPS! mi correggo, Modena un pà criminale lo è SOLO CHE I CRIMINI LI COMMETTONO I GIUDICI quegli stessi giudici che hanno coperto i poliziotti assassini delle ragazze tossicodipendenti uccise a Modena tra la fine degli anni 80 e primi 90 (8 ragazze assassinate, non morte dal freddo), ZINCANI che specula sulle disgrazie dei Modenesi per bramosia di notorietà, ZINCANI LO SCIACALLO!

  31. picodellamirandola

    Andrea :… sapete che vi dico da misero cittadino quale sono… che questo debito in fin dei conti non e’ mio, che queste leggi sbagliate non le ho fatte io, che questo sistema di governo non e’ il mio… pertanto dato che il debito non può seguirmi, come la normativa ed anche il sistema… mi sono rotto e me ne vado!Sorry… I prefer to chance partner…Italia non sei piu’ competitiva, non vali piu il rapporto costi benefici

  32. Alberto Mag

    @Francesco P
    Perfetto. Aggiungo che è cosa nota che certi tipi di attività (scavi, movimentazioni e cemento) sono largamente in mano alla malavita e alla n’drangheta in particolare (in Lombardia per expo 2015 ci sono notissime vicende). Pertanto è necessario essere severissimi con i costruttori, con collaudi corretti e procedure certe. Per quanto riguarda la responsabilità, visto che intere zone, e in particolare al sud, sono palesemente abusive e costruite in zone a rischio (si pensi all’area vesuviana), di chi sono le responsabilità? Anche della magistratura che, pur avendo sotto gli occhi tali misfatti, non si muove, alla faccia dell’obbligatorietà dell’azione penale (l’indagine in Emilia mi pare sia aperta per omicidio colposo). E cosa si dovrebbe fare? A rigor di logica ciò che lei suggerisce: abbattere le case e ricostruire altrove. A ragion pratica …, oltre a sperare, come si fa da millenni da quelle parti, cercare di prevedere piani decenti di risposta al rischio e creare fondi “rischio” ad hoc in capo al territorio interessato. Con tali fondi iniziare un piano di adeguamento strutturale degli edifici o, laddove non proponibile (contro la lava non ci sono ragioni tecniche che tengano), prevedere situazioni di possibile riallocamento delle persone e creare riserve per la costruzione in altri siti delle abitazioni disastrate. E’ ovvia la resistenza dei residenti, ma allora ci firmino ampie manleve rispetto ai rischi: per gli sciocchi non paghiamo; se oltre che sciocchi sono anche furbetti, peggio ancora

  33. penso alla affermazione devastante che ha sparato il Ministro Clini ieri al TG1 http://www.tg1.rai.it/dl/tg1/2010/edizioni/ContentSet-9b6e0cba-4bef-4aef-8cf0-9f7f665b7dfb-tg1.html?refresh_ce#

    cito: “..gli obbietti per la siurezza devono essere tarati sugli eventi sismici che provocano più danni anche se la mappa sismica del territorio indicasse rischi più bassi”

    !?!?!?!?!?!?!?!
    ….e allora a che cosa servono le mappature sismiche che lo STATO impone con la Normativa?!?
    Se, a me , tecnico ingegnere, dai un minimo per progettare vuol dire che lo consenti e lo consideri fuori dal rischio al 95% percentile (altrimenti smentirebbe se stesso e la sua Normativa antisismica).
    Inoltre , faccio notare, che lo Stato da solo parametri MINIMI e non MASSIMI….. vorrei chiedere al Ministro quali sarebbero!!

    Questa o è malafede o è ignoranza…comunque entrambe intollerabili in bocca ad un Ministro.

  34. takanis

    Per chi voleva fare dell’ironia su Ostiglia sito nucleare, un terremoto come questo a una centrale nucleare le fa il solletico, come lo farebbe ai capannoni dei giapponesi.

  35. Le parole butatte al vento e magari anche retribuite non conoscono confini. Si parla di leggi antisismiche a sproposito senza sapere nulla. Anche un semplice carpentiere sarebbe in grado di dimostrarle che costruire un capannone omettendo di ancorare la trave al pilastro è criminale. Nella nostra zona non si sono costruiti capannoni soltanto per la produzione industriale ma anche perchè tra gli anni 80 e 90 era un ottimo business. Il risultato è sotto gli occhi di tutti, tranne per i soliti ciechi che non vogliono vedere le cose. Caro Giannino se fosse per lei nella nostre zone ci sarebbero una centrale nucleare, quella a gas che la ERG Storage voleva costruire a Rivara e magari potremmo mettere anche quelle aziende che per anni hanno prodotto amianto sapendo che provocava gravissimi danni alla salute. Vorrei ricordarle che tra il 1971 e il 2012 tra Parma, Reggio Emilia e Modena abbiamo avuto ben nove eventi tellurici ognuno dei quali con magnitudo compresa tra i 4,8 e il 6° grado della Richter. Venga tra noi a respirare l’aria che abbiamo a provare a dormire con la luce sempra accesa sussultando ogni volta che una porta viene chiusa troppo forte o sentire il frastuono provocato da un camion che passa sulla via Emilia Che la magistratura indagi lo ritengo un dovere, se verranno accertate responsabilità di qualcuno ci dovranno essere delle condanne come normalmente avviene in un paese civile.

  36. Claudio Di Croce

    Io spero per gli emiliani e gli italiani, che gli imprenditori non si stufino di essere sempre considerati degli avidi speculatori , affamatori, inquinatori, assassini dei loro dipendenti e quindi in silenzio senza fracassare vetrine , rubare nei negozi e assaltare uffici , lascino l’Italia per andare in qualche paese civile in cui gli imprenditori sono considerati coloro che producono ricchezza a vantaggio di tutti. Perfino i signori Procuratori della Repubblica dovrebbero sapere che i loro lauti stipendi sono pagati da chi produce ricchezza . E magari anche lo stipendio del buon stefano .

  37. giuseppe

    @stefano tagliavini
    Giannino forse si riferiva al fatto che si mettevano in qualche modo sotto accusa i titolari delle attività, mentre Lei sposta opportunamente il discorso sui costruttori.
    Non mi sembra che quei capannoni fossero in qualche modo fatti al risparmio, o che gli imprenditori abbiano voluto risparmiare. Se lo avessero fatto il modo migliore era quello di acquistare capannoni più piccoli e non sovradimensionati per la loro attività (anche per non incorrere in accertamenti induttivi) e soprattutto con “luci” più piccole. Quando è possibile, meglio due capannoni larghi quindici metri che non uno largo trenta. E’ quello il vero parametro del risparmio. Costano moltomeno e sono anche molto più sicuri. Mi permetta di divagare un pò sul nucleare. Sono appassionato al tema, ma non è un grande danno che non siano state costruite altre centrali. Con l’Enel di mezzo l’Energia non ci sarebbe costata di meno, ma molto di più. E’ un peccato invece che si sia bloccata la ricerca. Negli anni ’60 eravamo all’avanguardia assoluta. La centrale di Latina, mai andata in funzione, era un progetto innovativo che apriva la strada alla fissione del Torio (vedi anche progetto di Rubbia) molto più abbondante e meno costoso dell’Uranio (abbondante quasi quanto il piombo) Il problema vero è comunque che dalla fissione si ricava solo un centesimo dell’Energia disponibile, che è presente in modo super abbondante anche in un pezzo di formaggio, o qualsiasi altra cosa. Se impareremo ad usare il bisturi, anziché la mazza ferrata, per provocare una fissione (o ancora meglio una fusione) le polemiche si smorzeranno da sole. Non si può rinunciare ad una fonte così immensa d’Energia che proprio noi italiani abbiamo inventato, con Enrico Fermi.

  38. Francesco Calabria

    Caro Giannino, la segue sempre con stima e condivisione, ma questa volta il suo commento mi sembra esagerato, lo dico con franchezza. La dichiarazione del Procuratore è certamente inopportuna e in contrasto con il doveroso riserbo che deve connotare l’operato degli inquirenti, ma leggendola non vi scorgo un giudizio preconfezionato ideologicamente antiimpresa, bensì – semmai – proprio una condanna a quella malsana politica che ha consentito (per decenni) che nelle zone terremotate non si rispettassero stringenti criteri di antisismicità delle costruzioni.

    Non so Lei, ma personalmente ritengo che tutta l’Italia dovrebbe essere dichiarata zona a rischio sismico massimo, con adeguamento delle costruzioni pubbliche e private esistenti, ovviamente accompagnato da idonee agevolazioni fiscali per i privati. Gli imprenditori (quelli onesti, cioè la stragrande maggioranza) si adeguerebbero volentieri.

    Ma, come sempre, questo ridicolo Paese sarà mai capace di uno sforzo del genere? Il Ministro Clini parla di un piano di 15 anni. Magari! Per la messa in sicurezza del territorio dal rischio idrogeologico servirebbero norme certe, chiare ed aggiornate, soldi pubblici spesi bene, burocrazia efficiente e coordinata, capacità degli amministratori locali, controlli severi ma giusti. Chi ha mai sentito parlare di tutto questo in Italia?

  39. takanis

    Vedo che si insiste a tirare in ballo il nucleare, evidentemente per consolarsi. Evidentemente diversi qui ritengono che le norme di costruzione delle centrali varino da una zona all’altra a seconda della sismicità. Invece una centrale viene progettata per resistere comunque a un terremoto della massima intensità, e quella di Fukushima non ha retto perchè il terremoto/tsunami è stato un evento del tutto eccezionale come forza. Ovvio che poi il nucleare è costoso: ricostruiamo i capannoni in Emilia con gli stessi criteri e. poi parliamo
    di costi.

  40. Roberto Tamburi

    Caro Giannino, mi farebbe piacere avere un suo commento su quanto riportato da Repubblica (giornale forcaiolo e gestito da sporchi comunisti, dirà lei) in merito al tanto e buono imprenditore che chiede una liberatoria ai suoi “amati” dipendenti per lavorare in un capannone, immagino, lesionato. Spero tanto che sia un’esagerazione del giornale. Se invece fosse tutto vero sarebbe a mio parere molto grave. Penso che se esiste uno stato ladro, innefficiente e mafioso è anche perchè esistono imprenditori come quello denunciato da Repubblica. Che ne pensa? La seguo tutte le mattine sulla radio e non sono sempre d’accordo con lei, ma le sue teorie sono sempre intriganti e accattivanti. Perchè dopo aver letto le testimonianze degli imprenditori in difficoltà non prova a chiamare, per esempio, la banca che ha tolto il fido o non ha dato fiducia ad un’impresa in difficoltà? Potrebbe essere interessante conoscere le motivazioni di queste banche cattive e insensibili. La sento alla radio. Un abbraccio

  41. Marco

    Buongiorno Giannino
    Fermate Monti. E pericoloso. None in grado di dirigere un paese. Come può far divulgare uno studio della commissione rischi creando panico ma che razza di uomo responsabile e. Questo e uno che pensa solo al suo potere e alla sua posizione senza essere in grado di avere nessuna responsabilità e capacita. E pericoloso.
    Guardate le nomine e solo una sfida contro i partiti non una scelta di manager validi, sono solo amici della propria cerchia appartenenti al mondo bancario, senza nessuna esperienza e capacita sul mondo televisivo, Ma come operano le scelte come si può ancora credere che questo sia in grado di affrontare i problemi del paese.
    Fermate Monti ci porta al baratro e pericoloso.

  42. l’Italia è un Paese che necessita di una giustizia riformata, non è possibile che poi siano sempre demonizzati gli imprenditori !

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