31
Dic
2011

L’era Monti: genesi e prospettive

L’era “Monti” impone alcune inevitabili riflessioni critiche anche a seguito della conferenza stampa di fine anno dell’attuale Premier.

1. Profilo politico-istituzionale.

Poche settimane fa’, dopo che l’On. Silvio Berlusconi aveva tentato inutilmente l’ultimo colpo di coda per salvare il Suo Governo (politico) e l’Italia presentando una sorta di lettera di intenti all’Europa con le misure da adottare nel brevissimo periodo fra gli irritanti sghignazzi del francese Nicolas Sarkozy e della tedesca Angela Merkel, all’improvviso il Presidente della Repubblica On. Giorgio Napolitano ha effettuato la nomina a Senatore a vita dell’illustre Prof. Mario Monti col plauso di tutte le componenti parlamentari; dopodiché

l’allora Premier On. Silvio Berlusconi ha rassegnato le dimissioni del Governo con grande sollievo di tutti e, guarda il caso, è stato affidato l’incarico di formare il nuovo Governo (tecnico) proprio al Prof. Mario Monti col plauso (stavolta) anche dell’Europa; nei mercati hanno continuato tranquillamente ad imperversare gli speculatori favorendo e scommettendo profittevolmente sulle forti oscillazioni quotidiane alle spalle dei risparmiatori.

Il nuovo Governo ha varato in tempi record una manovra finanziaria estremamente onerosa e di incredibile effetto recessivo: la politica, già defilata, l’ha avallata senza problemi (il centro-sinistra, sostenendone l’inevitabilità per rimediare al malgoverno berlusconiano; il centro-destra, sostenendo l’ostruzionismo immobilizzante di una opposizione incosciente), salvo qualche contrarietà della Lega e dell’Italia dei Valori (già in campagna elettorale sulle macerie degli altri Partiti); l’Europa ha apprezzato; nei mercati il gioco profittevole degli speculatori è continuato senza sosta sempre alle spalle dei risparmiatori.

Che l’Italia fosse sotto scacco dell’Europa e, in particolare, di Francia e Germania lo avevano già capito in tanti, ma la conferenza stampa ha offerto un elemento di valutazione in più perché il Prof. Mario Monti ha rivelato di avere col Presidente della Repubblica On. Giorgio Napolitano un confronto quasi quotidiano anche in virtù di antiche pluriennali occasioni di collaborazione in ambito europeo. Nulla di male, ovviamente, ma la rivelazione conferma l’intuizione: in Italia la democrazia è stata esautorata dall’interesse sovranazionale dell’Europa con l’intervento essenziale del Presidente della Repubblica, la baldanzosa prepotenza di Francia e Germania, la connivenza della politica italiana e la collaborazione fattiva dell’europeista Prof. Mario Monti che è preoccupato soprattutto di compiacere i suoi tanti Amici europei illudendo (e forse illudendosi) che le misure adottate e adottande potranno favorire anche la crescita interna (assolutamente improbabile, ma nessuno ha la sfera di cristallo e perciò …).

2. Profilo economico-finanziario.

Nella conferenza stampa di fine anno del Premier Mario Monti sono state anticipate, sia pure sommariamente, le linee di intervento per l’immediato futuro che dovrebbero riguardare le liberalizzazioni, le semplificazioni, le infrastrutture, la giustizia civile, il mercato del lavoro, la riforma fiscale e la spesa pubblica: dunque “niente di nuovo sotto al sole” visto che da anni queste citazioni riempiono la bocca dei politici, le pagine dei giornali e i dibattiti nei talk show senza aver risolto ancora nulla. Parole: solo parole che danno tono e credibilità a chi le pronuncia e che illudono chi le ascolta, perché per trovare soluzioni adeguate bisogna prima di tutto conoscere ed avere sperimentato sulla propria i problemi della Gente comune, di Quella che tira avanti a fatica, di quella che è preoccupata di conservare il posto di lavoro o che, avendolo perduto, ne cerca un altro, di Quella che è preoccupata di come poter gestire o salvare o recuperare la propria attività d’impresa o professionale, di Quella che cerca uno sbocco nella vita senza avere risorse sufficienti, …! Con tutto il rispetto, è difficile immaginare che possa conoscere e risolvere i problemi della Gente comune Chi ha la fortuna di vivere da lungo tempo in situazioni di rilevante agiatezza (per carità, magari anche guadagnate con sacrificio ed impegno) senza correre il rischio di non arrivare alla fine del mese per l’essenziale, senza correre il rischio di non poter sostenere l’impatto di una spesa straordinaria, senza correre il rischio di non riuscire ad ottenere il finanziamento per bypassare una situazione di congiuntura, senza correre il rischio di non riscuotere dai propri clienti nonostante il lavoro svolto ed i costi sostenuti, senza correre il rischio di dover sostenere indignitosi contraddittorii davanti ad un ufficio finanziario sordo anche alle evidenze perché deve fare cassa.

In ogni caso, se può servire a qualcosa, nonostante le penalizzanti e recessive misure già adottate che vanno nella direzione opposta a quella sperata,

  • il comparto produttivo e professionale ha bisogno soltanto di sfoltimento delle procedure burocratiche e degli adempimenti amministrativi su tutti i livelli, di de-regolamentazione della selva ormai ingestibile delle normative vigenti e di facilitazioni fiscali (la pressione tributaria è insostenibile ed i rischi dipendenti dagli accertamenti basati su presunzioni legali o su inversioni dell’onere probatorio sono ingestibili) e finanziarie (il sostegno bancario in situazioni congiunturali è assolutamente indispensabile ed imprescindibile) in modo da restituire alle Persone operose ed intraprendenti il gusto e la passione per il proprio lavoro (oggi gravemente compromesso),
  • il comparto pubblico ha bisogno di una seria revisione dei costi con eliminazione degli sperperi, della responsabilizzazione diretta dei dirigenti e dei controllori o referenti politici e del coinvolgimento anche patrimoniale degli operatori di ogni livello per gli errori compiuti nell’esercizio delle varie attività proprie degli uffici periferici applicando il principio del “chi sbaglia, paga” come nel settore privato,
  • il comparto politico ha bisogno di una rilevante riduzione degli emolumenti diretti ed indiretti in modo da restituire al ruolo di parlamentare o di amministratore degli enti locali il carattere spiccatamente di servizio sottraendolo a quello di vero e proprio mestiere stabile e duraturo.

Nel frattempo, in attesa dei prossimi interventi, non resta che augurarci un Buon Anno 2012 confidando che la Sapienza possa illuminare i lavori di questo Governo tecnico e quelli dei nostri Politici.

Manuel Seri

22 Responses

  1. il paese è formalmente ancora in piedi ma ufficiosamente fallito: i mercati non hanno più intenzione di valutarci come affidabile e la conseguenza è palese non potremo più pagare i servizi pubblici come ospedali, pensioni, difesa etc.. Capitolo a parte la politica naturalmente perchè nessuno di quei parassiti ha minimamente preso in considerazione l’eventualità di ridimensionare il proprio stipendio semplicemente per allinearsi all’austerità del paese, così come il governo non ha minimamente pensato di ridimensionare la spesa pubblica su versanti di enormi sprechi: 13 miliardi per caccia militari, 22 miliardi per l’inutile tav, continuo spreco nelle provincie. Anzi anno pensato di andarci pesante sulla povera gente che ormai nn ha più neanche un lavoro legnando su tasse vigliacche e inique!!! Monti ci era stato presentato come eminente economista ma si è rivelato un incompetente e banalissimo politico incapace di toccare minimamente le caste privilegiate di questo paese ormai sull’orlo della catastrofe!! se qualcuno ancora non lo avesse capito siamo appena all’inizio di una spirale che ci sta conducendo alla miseria più nera!!

  2. Armando D'Asdia

    A me pare che Monti stia facendo tutto quello che è possibile fare, a un mese dall’insediamento, nè dubito che proseguirà, con vere liberalizzazioni e con vera lotta all’evasione. Considerata poi la curiosa pazienza con cui certo establishment giornalistico, economico e industriale ha tollerato anni di imbarazzante governo berlusconiano, mi pare che si possa tranquillamente concedere qualche mese di credito al Professore…

  3. claudio

    La Rivoluzione Liberale, l’unica in grado di scongiurare la deriva, per molti italiani sarebbe una iattura. Gente che si è adattata alle circostanze, gente che ha conosciuto solo lo stato paternalista, gente che sarebbe in difficoltà nel gestire la ritrovata libertà e responsabilità. Sono tutti aggrappati al timone, e nessun timoniere riesce a virare.

  4. Giuseppe Gilardoni - Genova

    Dissento dall’Avv. Seri su un punto. A mio giudizio, per essere buon Amministratore della Cosa Pubblica non occorre aver provato la miseria, come per essere buon medico non è necessario aver avuto tutte le malattie. Da questo punto di vista, Monti mi andrebbe bene. Proseguendo con paragoni grossolani, vorrei invece – e qui sono d’accordo con Seri – che Monti ragionasse da idraulico: non ha senso versare acqua in un recipiente bucato. Mi rendo conto del fatto che era impellente reperire delle risorse e ammetto che, di fronte alla gravità della situazione e alla necessità, o presunta necessità, di compiacere le varie parti politiche con il “colpo al cerchio e il colpo alla botte”, non si sia potuti andare per il sottile (ma mi ha disturbato – fra l’altro – pur non avendo io avuto mai un centesimo all’estero, la figura di uno Stato cialtrone che si rimangia i patti, sia pur stipulati con chi ha commesso un reato, e con probabile scarso beneficio per l’Erario); mi sarebbe piaciuto però che – se non prima – almeno contemporaneamente alla imposizione di tasse e aggravi per i cittadini, si fossero messe in cantiere misure per la riduzione della spesa pubblica, che ha generato il debito e che si divorerà anche i soldi racimolati con la manovra. L’abolizione delle Province; la riduzione del Parlamento ad una Camera eletta direttamente ed una formata da rappresentanti delle Regioni (senza doppia retribuzione); la dismissione di quel patrimonio pubblico, mobiliare e immobiliare, dello Stato e degli enti locali, che genera scarsi ricavi se non addirittura costi e inefficenza; l’eliminazione di enti inutili e lo sfoltimento di Uffici dello Stato non solo inutili ma dannosi per l’intralcio che recano a chi voglia intraprendere; una rimeditazione sui fondi che, con la scusa del garantire la pluralità dell’informazione, vengono erogati all’editoria e alle “attività culturali” e sulle sovvenzioni, in varie forme, ai partiti politici e ai parlamentari (non parlo di demagogiche riduzioni di compensi, ma di quei benefici che sono una prerogativa dei soli deputati italiani nell’intera Europa);liberalizzazioni in ogni campo, senza intenti punitivi e demagogici ma con fermezza; il mancato trasferimento di risorse a Regioni che abbiano un assurdo, grottesco, rapporto Pubblici dipendenti/Cittadini amministrati: queste sono tutte iniziative che mi sarebbe piaciuto fossero state imposte o – quando impossibile per ragioni costituzionali o procedurali – proposte nelle sedi opportune, prima di mettere le mani nelle nostre tasche per sovvenzionare gli sprechi di uno Stato leviatano. Questo mi aspettavo da chi si trova nella posizione di Monti. Il discorso di fine anno, molto generico, non mi dà la speranza che quanto sopra venga attuato in futuro e, senza ciò, temo che tutti i sacrifici siano inutili.

  5. Aldo

    Caro Giannino potremmo cercare di risolvere il debito pubblico italiano facendo in questo modo:potremmo dimezzarlo chiedendo agli italiani di acquistare titoli di stato per l’ ammontare del loro debito e quindi ricominciare a spendere

  6. claudio

    Monti avrebbe potuto inaugurare il suo mandato con un pacchetto completo, che contenga tutto quel che tutti che sanno che bisogna fare: tutte le dismissioni possibili e immaginabili, tutti le abolizioni di enti e di sovvenzioni inutili o semi-utili, tutte le liberalizzazioni e le deregolamentazioni concepibili. A quel punto, su tale pacchetto poteva chiedere la fiducia. Fiducia o dimissioni, fin dal primissimo provvedimento.
    Probabilmente si sarebbe dovuto dimettere, ma sarebbe valsa la pena tentare..

  7. armando

    Il discorso di fine anno di monti, ha fatto capire due cose diametralmente opposte:

    1- se siamo stati sull’orlo della catastrofe, le prime cose da eliminare, sono proprio i diritti acquisiti (vitalizi, stipendi dei manager, baby pensioni, pensioni d’oro, benefit ecc….), procedendo poi ad un alleggerimento della macchina statale e alla vendita delle riserve auree che se non vengono usate in questo frangente, a cosa servono?

    2- è andato a prendere i soldi dall’imps e da una serie di nuove tassazioni: se i risparmi non avrebbero portato nuove entrate ed invece la manovra ha portato denaro fresco, significa che il monti proprio a questo mirava!
    Mi spiego meglio: rispetto al denaro stampato, mancano dal conto soldi che saranno in parte evasione ed in parte all’estero. La parte a cui mira il monti è quella parte che molti italiani hanno sotto il materasso…..
    Questo significa che non siamo assolutamente sull’orlo del baratro oppure che stiamo già cadendo e non c’è più nulla da fare.

    Comunque sia, la bocconi non sta facendo una gran bella figura….

    Per quanto riguarda la politica, se avete voglia vi rimando a questo sito:

    http://rivoltanonviolenta.jimdo.com/i-politici

    Aggiungo solo che il compito di quelli che dissentono, è quello di raccogliere i voti degli italiani incazzati e di riportarli al centrodestra e al centrosinistra con le alleanze elettorali……
    Buon anno (per modo di dire) a tutti.

  8. 2012: forse i Maia avevano previsto la fine dell’ Italia, non del Mondo;
    contenente una fiaba dedicata a Re Giorgio.
    Tutto nel blog : “Se Gesu’ fosse Tremonti…” reperibile nel web.
    Buon anno.

  9. alex61

    @enrico
    Tu citi come sprechi le uniche cose che uno stato dovrebbe fare, difesa e infrastrutture.
    Penso che tu abbia le idee un pò confuse!
    saluti.

  10. Gianluca

    Dissento totalmente.

    Leggo oramai da tempo troppi luoghi comuni che passano inesorabilmente per fatti incontestabili o quasi.

    Scrive Seri:

    “in Italia la democrazia è stata esautorata dall’interesse sovranazionale dell’Europa”

    Come se l’Italia non facesse parte dell’Europa e non fosse tra paesi fondatori. L’interesse dell’Europa è l’interesse dell’Italia. Purtroppo io guarderei maggiormente dentro le mura di casa nostra, sono anni che la democrazia parlamentare in Italia è morta con il parlamento che ha perso ogni sua funzione e scopo, oramai abitato da molti spingi bottoni.

    Gli stessi spingi bottoni che hanno approvato un documento redatto dal duo tremonti/Berlusconi che metteva nero su bianco quanto l’Italia aveva accettato il 24 ed il 25 marzo quando l’Europa indicò il percorso da seguire per uscire dalla crisi, che tra l’altro, non si era ancora manifestata con questa gravità.

    Ora a casa mia se accetti un percorso, e poi non lo cominci minimamente, ricordadotene solo dopo numerose minacce presentando solo a novembre un programma d’intenti, questo non significa democrazia esautorata, significa rispettare quanto, quasi un anno fa, l’Italia si era impegnata a fare.

    Visto che SB con i suoi non aveva più i numeri ha evitato un agonia ancora più lenta ed i sostituti, hanno cominciato a fare quanto il governo Berlusconi aveva promesso di fare il 24 ed il 25 marzo. Tra l’altro provvedimenti assolutamenti richiesti da gra parte del paese da più di 30 anni.

    Sta facendo male Monti con politiche recessive? Io aspetterei poi possiamo giudicare, è assurdo giudicare globalmente un operato di 60 giorni quando si deve mettere mano a cose non fatte per 30 anni.

    Non ci vuole uno scienziato a capire che questa manovra è recessiva, come giustamente ha dichiarato Monti nell’ultima conferenza, ma aspettiamo un minimo prima di tracciare giudizi semidefinitivi.

    Gianluca

  11. armando

    @Gianluca
    Mi scusi, ha bisogno di tempo per capire cosa sta facendo il governo monti?
    Ma tutta la cultura che traspare dal suo scritto, a cosa le serve?

  12. claudio

    Su un punto Gianluca ha ragione, gli accordi vanno rispettati, ma bisogna essere chiari: se in Italia la democrazia è stata esautorata, in Europa la democrazia non si è mai vista.
    Tutte le magniloquenti politiche europee si stanno riducendo a un polit-buro a corto di cash che non sa dove andare a parare, e non è un caso.

  13. Andrea

    @Gianluca
    Tra articolo e commenti il suo è l’unico che si fa leggere senza subito far pensare ai lunghi anni in cui in questo blog (pur interessante e civile come pochi) ci si è rifiutati di vedere la plateale incompetenza del Governo precedente: tutto pur di non abbandonare la tenue illusione legata alla parola “liberale” sbandierata da Berlusconi.
    Affascinante ideologia liberale, ma pur sempre ideologia.
    Nella inevitabile delusione di fronte alle aspettative suscitate da Monti, piuttosto che gettarsi a capofitto nel “non è quello che volevo/non è quello che si DEVE fare” (come mi sembra capiti qui, mai che si aggiunga “secondo me”), mi piacerebbe continuare a leggere ragionamenti ed analisi.
    Improvvisamente invece sono tutti censori, uniti nel lamento: il Governo Monti non è quell’improvviso approdo alla “perfezione”? Perché, cosa vi aspettavate? Non c’è niente da fare, la realtà coglie sempre l’ideologia di sorpresa.

  14. Mario

    Francamente sono un pò stufo di leggere e rileggere articoli che inneggiano alla “sospensione della democrazia” o “al governo della BCE/Goldman Sachs”, li trovo figli di una mentalità immatura di non accettazione della situazione attuale. Tutti quelli che sostengono queste tesi (che in alcuni aspetti sono anche vere) dimenticano di dire quale sarebbe l’ALTERNATIVA alla feroce dittatura tecnica di Monti. Non occorre avere la sfera di cristallo per supporre che il default sarebbe alquanto probabile. Ricordiamoci che ad inizio 2012 vanno a scadenza 100 miliardi di titoli di stato e che pagarli con i tassi attuali o superiori sarebbe una grossa ipoteca sul futuro.
    Non è detto che il compito vada a buon fine ma sono sicuro che non lo sarebbe difficilmente con un governo politico e ben che meno con quello precedente.

    Vedo poi che si fanno anche discorsi classisti, sostenendo che l’agio economico di Monti sia un brutto difetto. Questi discorsi mi puzzano molto di anni bui…. Sicuri che un
    Chruščёv all’italiana sia meglio?

    Certa demagogia non me l’aspettavo da questo blog, sempre pieno di idee innovative, buone o cattive che siano, ma mai avvezze al populismo corrente.
    Tutti ci aspettiamo di più da questo governo, ma aspettiamo a dare commenti definitivi.

  15. Michele Albo

    Condivido in pieno la tua sintetica asserzione su cosa avrebbe dovuto fare Monti in primis, Mi sembra anche a me che non intenda percorrere la strade di vendere tutto ciò che è gestito dallo stato e il patrimonio pubblico per azzerare il debito pubblico.@claudio

  16. Marco Tizzi

    @Mario
    La grande domanda è: siamo certi che il default non sia il minore dei mali?
    Poi c’è da intendersi su cosa si intenda per default.
    Roubini sostiene che tanto comunque gli interessi sul nostro debito non sono sostenibili, perché austerity porta a recessione e recessione diminuisce la fiducia, quindi i tassi aumentano.

    E’ un cane che si morde la coda, senza poter monetizare il debito.

    Il rischio è impoverire il privato, che era l’unica vera ricchezza del paese, per tentare di pagare un debito che comunque non è sostenibile.

    Una ristrutturazione del debito sarebbe la soluzione migliore, ma di sicuro non la può fare Monti che è comunque almeno “appoggiato” dal sistema bancario.

    http://www.economonitor.com/nouriel/2011/11/29/italy%E2%80%99s-debt-must-be-restructured/

    Il problema di un governo non democraticamente eletto, al di là dei tecnicismi della democrazia parlamentare, è che un eventuale, fatale errore non può essere risolto democraticamente dicendo “così hanno voluto gli italiani”, ma sarà invece risolto con una rivolta feroce e furibonda perché questo governo non è legittimato dalle urne.

    Mettere “un attimino” da parte la democrazia per fantomatici “problemi di mercato” è molto pericoloso.

  17. Gianluca

    @armando

    Sperare che un governo faccia in 60 giorni ciò che non è stato fatto in 30 anni mi sembra un po troppo. Ho un caratteraccio prima vedo e poi giudico, su SB quando tutti mi dicevano che era solo interessato alle sue cose, rispondevo, come faccio oggi, che prima vedevo cosa combinava poi giudicavo.

    Quando mi sono accorto che avevano ragione, in modo chiaro solo in questi ultimi tre anni, visto che con la maggioranza che aveva qeust’ultimo governo Berlusconi, non aveva più scuse, ho risposto loro che non erano stati migliori di me, semplicemente in base al loro pregiudizio erano certi di quel che sarebbe accaduto. Metodo che non ho mai amato. Detesto il gioco delle bandiere, lo lascio al tifo calcistico.

    Io cerco di ragionare senza pregiudizi, guardando solo i fatti e così farò con Monti.

    Qualcosa di buono sta facendo, vedi riforma delle pensioni che l’Europa ha chiesto a tutti i paesi aderenti, vedi liberalizzazioni e norma per evitare subito la galera, dalle proteste di questi giorni (ieri in commissione senato nella sua audizione Cirillo ha elencato i punti critici dimenticando che la norma serve per combattere un momento eccezzionale che porta i detentuti a vedere calpestati i diritti specificati in costituzione in forse più di 4 articoli) penso si stia provando realmente a fare qualche cosa, per ultime le liberalizzazioni sugli orari dei negozi, che noi di Chicago Blog dovremmo vedere con una certa positività e che purtroppo stanno, anche in questo caso, alzando un vespaio di contestazioni, ricorsi al Tar e regioni che si mettono di traverso. Quando in Italia tutti protestano significa che si sta procedendo bene.

    @Mario
    Concordo quasi su tutto

    @Marco
    Alla sua domanda si può rispondere da solo, si vada a vedere cosa è successo in Argentina nei primi due anni del default, Argentina che oggi tutti portano in alto come esempio positivo o i dati dell’Islanda dove la disoccupazione e triplicata in poco tempo dopo il referendum.

    Dopo attente letture in quello che è successo in questi paesi, può tornare a dirci cosa crede, riguardo il minori dei mali.

    Gianluca

  18. Marco Tizzi

    @Gianluca
    Non è una risposta facile e se lei ragiona senza pregiudizi come dice non può liquidare i casi Argentina ed Islanda con un semplice “è stato un disastro assoluto”.
    Un default disordinato come lo sono stati entrambi è ovviamente un enorme shock. Si può però dire che uno shock può essere (e sottolineo il “può”) l’occasione per rifondare un sistema dalle basi: questo non è successo, credo, in Argentina, mentre invece sta succedendo in Islanda.
    Se l’Islanda avrà ragione lo deciderà la storia, di sicuro ci sono spunti di democrazia partecipativa che ritengo davvero interessantissimi, con tutti i “se” e i “ma” di uno stato così piccolo e così ricco di risorse.
    Non mi pare che la disoccupazione Spagnola sia di buon auspicio se si vuol guardare paesi con problemi simili ai nostri che default non hanno fatto.

    Il fatto che austerity porti recessione, che porta un calo di fiducia, che porta un’innalzamento dei tassi e del debito è, secondo lei, contestabile? Potrebbe non andare a finire così?
    Il mio timore è che si getti il risparmio privato in un buco nero di debito pubblico, per poi non farcela comunque e fare default tra un paio d’anni quando non avremo più nemmeno i risparmi.
    A questo punto sarebbe meglio far default adesso, svalutando il tanto risparmio che c’è. Non crede?

    Io contesto (e con forza) al governo Monti la mancanza di un sostegno democratico, che per me è una conquista troppo importante per essere messa da parte per “problemi di mercato”. Questa è una cosa che per me è troppo pericolosa per poterci passare sopra. Quindi non ci passo sopra.

    E dico che, dato che ritengo questo sistema monetario destinato a saltare, prima o poi, perché bacato da vizi di fondo, vedo molto difficile che un artefice di questo stesso sistema possa riformarlo pesantemente o anche solo criticarlo.

    Ovvio che queste sono mdoestissime opinioni.

  19. armando

    @Gianluca
    Ma scusi, lei va a sbattere contro il muro perchè ragiona senza pregiudizi?

    Poi, le sembra normale che i cinquantenni di oggi lavorino fino a sessantasette anni (quindi con anche 50 anni di contibuti!) per continuare a mantenere questo stato di cose (finchè questo stato durerà)?

    Parla di pregiudizi, ma forse non sa bene cosa siano.

  20. Giuseppe Ferrari

    Leggendo l’articolo mi viene un atroce dubbio: ma sono finito per errore sul sito di Beppe Grillo?

  21. il problema è che l’italia non conta più niente in europa grazie alla classe politica che ha saputo solo far ridere l’europa intera. Inoltre abbiamo voluto fare gli stati uniti d’europa, ma a me non sembrano tanto uniti visto che si viene considerati tutti in maniera diseguale. comunque monti fa quel che può, se colpisse anche la classe politica almeno non ci sentiremmo presi in giro

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