5
Mag
2012

Ipocrisia o disinformazione?

La recentissima lettera del Direttore Attilio Befera ai dipendenti dell’Agenzia delle Entrate dopo il grave episodio di Romano di Lombardia (BG) (http://www.ilsole24ore.com/art/notizie/2012-05-04/lettera-attilio-befera195251.shtml?uuid =AbgXPqXF) è certamente un atto dovuto del Capo, ma per chi ha a che fare con gli Uffici finanziari dimostra un vittimismo inaccettabile.
In primo luogo, la “pericolosità” non riguarda affatto il lavoro degli operatori dell’Amministrazione finanziaria, ma semmai le modalità con cui viene svolto nei confronti dei Contribuenti; salvo casi eccezionali di evasione grave o fraudolenta infatti, la maggior parte di Essi viene sottoposta all’applicazione di presunzioni legali (sia pur relative) contro cui è spesso impossibile difendersi perché occorre fornire un prova negativa diabolica: chi ha avuto modo di sperimentare gli effetti
del redditometro (senza possedere Suv, Ferrari o Porche, ma solo per avere un’auto di cilindrata poco più che media, disporre di una casa di abitazione e magari dover pagare un mutuo ipotecario che già da soli determinano un reddito complessivo di qualche decina di miagliia di Euro) o
degli studi di settore (che stimano volumi di ricavi o compensi sulla base delle caratteristiche di svolgimento della propria attività ed indipendentemente da come vanno effettivamente gli affari) o, peggio ancora,
delle indagini finanziarie (che consentono di presumenre come ricavi o compensi tutti i versamenti e le operazioni extra-conto non specificamente e documentalmente giustificate e perfino tutti i prelevamenti dai conti bancari per i quali non viene  indicato e documentato il beneficiario e dunque l’impiego)
conosce bene lo smarrimento, lo stress psicologico, l’incredulità che si prova nel misurarsi con una insensibilità, indisponibilità ed disumanità sconcertanti giustificate proprio dal rigore delle presunzioni stabilite dalla Legge a favore dell’Erario e basate sull’assurdo presupposto che “il Contribuente è evasore fino a prova contraria“; alla fine si finisce quasi sempre per pagare ingiustamente importi più o meno elevati al solo scopo di chiudere la pratica beneficiando delle sanzioni ridotte ed evitando così di dover sostenere i costi di difesa (tant più alti quanto maggiore è il valore della pretesa) e di dover correre gli inevitabili rischi del contenzioso (specie quello davanti alla Corte di Cassazione è diventato elevatissimo). Peggio sarà col nuovo redditometro che sarà impostato su elaborazioni statistiche analoghe a quelle degli studi di settore e con lo spesometro che consente di presumere guadagnato nell’anno, salvo prova contraria, tutto quello che risulta speso nell’anno (l’Anagrafe Tributaria sta facendo il pieno di dati a partire dalle utenze domestiche per finire con le disponibilità finanziarie).
In secondo luogo, se non è facile la vita dei dipendenti dell’Agenzia delle Entrate fuori dall’Ufficio finanziario, figuriamoci quanto può essere quella dei tantissimi Lavoratori indipendenti (imprenditori, commercianti, artigiani, professionisti) che debbono procurarsi i clienti, che debbono riuscire a farsi pagare, che debbono comunque provvedere al pagamento dei propri creditori, che debbono mantenere in piedi l’azienda o lo studio anche quando l’attività non va bene, che debbono tentare di conservare i dipendenti o i collaboratori (unica vera preziosa risorsa) anche quando non si guadagna a sufficienza; come se non bastasse, debbono pure sottostare alle pretese ingiuste o sproporzionate degli Uffici finanziari che, siccome debbono fare budget, hanno perfino gli incentivi e debbono rendere conto alle strutture sovraordinate, non hanno alcun interesse a capire le situazioni ed a ridurre adeguatamente le loro pretese impositive e sanzionatorie.
In terzo luogo, <<… le accuse incredibili che da più parti … vengono rivolte …>> all’Amministrazione finanziaria di contribuire con la Sua azione <<… a sgretolare la coesione sociale …>> dovrebbero far riflettere attentamente il Direttore Attilio Befera per far sì che i Suoi rassicuranti e frequenti proclami di un Fisco non oppressivo e rispettoso della capacità contributiva dei Contribuenti siano realmente applicati dagli Uffici periferici e dai verificatori e che le presunzioni legali non costituiscano un pretesto insormontabile. E’ facile fare proclami o diramare slogan; poi però bisogna verificarne la corretta applicazione.
Perciò, delle due, l’una: o il Direttore Attilio Befera finge di non sapere e tenta di vittimizzare coloro che lamentano di sentirsi <<… aguzzini di gente disperata che non sa più dove sbattere la testa …>>, oppure non si è mai informato su come si svolge quotidianamente il rapporto fra il Contribuente e gli Uffici finanziari.
In conclusione, se si vogliono realmente ricercare e perseguire soluzioni adeguate per ristabilire il giusto equilibrio e la necessaria serenità è necessario eliminare tutte le presunzioni legali a favore del del Fisco e ristabilire il principio fondamentale dell’onere della prova secondo cui chi rivendica una pretesa nei confronti di qualcuno deve dimostrarne di averne diritto: basta con la presunzione secondo cui i Contribuenti sono evasori fino a prova contraria!

Avv. Manuel Seri

33 Responses

  1. gfza

    finalmente la verita: lo sceriffo di Nottingham diventato vittima degli esosi villani!

    diversamente dagli spot televisivi, e’ noto che se lo stato prende piu soldi dalle tasse non migliorano i servizi ai cittadini, ma aumentano semplicemente gli sprechi.

    La vera lotta alla evasione si fara solo quando lo stato trattera i cittadini in quanto tali, almeno alla pari e non solo limoni da spremere.

  2. pietro

    Si ma tutte queste cose non sono certo compito di Befera, che è solo l’esecutore di compiti affidati in base a leggi regolamenti e circolari ministeriali che hanno origine ad un livello politico.
    E quando vedo personaggi come quelli della Lega parlre come se la lor presenza al governo negli ultimi 10 anni non comporti nessuna responsabilità nin cio che ha fatto il loro favorito Tremonti mi viene da ridere.

  3. omero mastix

    Bravo avv. Seri, si vede che lei frequenta gli uffici finanziari, dove si trova anche funzionari che si inventano redditi inesistenti per vessare i contribuenti. Vorrei aggiungere un altro elemento di discussione: perché il Garante del contribuente è ridotto nel sottoscala di agenzia senza poteri e senza personale e senza funzioni di vera efficacia contro le violenze interpretative delle leggi fiscali operate dalle agenzie?
    Abbiamo decine di authority formate da persone competenti e potenti e invece il garante del contrribuente non riesce ad avere un minimo di autonomia. Comunque è vero che il dr Befera crea il dubbio sui suoi propositi garantisti in presenza di comportamenti lesivi della dignità del contribuente, come se i suoi dipendenti non lo stessero mai a sentire.

  4. Cienfuegos

    D’accordissimo su tutto. Siamo d’accordo però che tutto questo non c’entra con quello del fucile che non pagava per scelta il canone RAI da nove anni e siccome glielo hanno chiesto è diventato uno legittimato a prendere il fucile e sequestrare una persona? Oppure davvero siccome è così come mirabilmente descritto nel post, in fondo la vittima era lui?

  5. gianni z.

    si discute molto di equitalia, ma bisognerebbe prendersela giustamente con chi ha creato il mostro, il vateTREMONTI..bisognerebbe scriverlo sempre in grande sotto il contatore del debitopubblico.
    Il sig. Befera quando parla sembra un invasato, cui è stato dato il compito di difendere questa casta politica, creando i cattivi.
    Vedasi la paura deimedia e dello stato con fatti di Bergamo, quello pagherà caro per fare arrivareil messaggio che tutto sipuò fare , ma non toccate chi porta a casa i soldi. Gianni Z.

  6. Claudio Di Croce

    Befera come tutti i dipendenti PA sa che il livello di stipendio e di numero di addetti – possibilmente parenti e amici , suoi e dei suoi compari dipende anche dalla quantità di denaro che riesce a rubare ai sudditi . I politici sono ovviamente i primi responsabili , ma con loro i sudditi che li hanno eletti e li hanno osannati fino a quando ricevevano promesse, posti nella PA per loro e per parenti e amici , favori vari , pensioni non pagate dai contributi, invalidità false , appalti ottenuti con le mazzette e tutta la miriade di porcherie che tutti conosciamo . Gli italiani quando si sono resi conto che i politici non distribuivano più soldi ma li chiedevano indietro , si stanno ribellando . Chiunque venga dovrà continuare a chiedere soldi ai sudditi perchè mai si faranno tagli veri – cioè al personale – nella PA ma solo operazioni di facciata . La lotta politica avverrà per decidere quale sono i i sudditi che dovranno pagare di più.

  7. antonio

    Non fatevi troppe illusioni. Monti è il “classico macellaio con il grembiule rosso” (il colore serve a mascherare gli schizzi). Farà il suo lavoro fino in fondo, non c’è dubbio. A questo punto l’unica speranza è costituita da Hollande e dalla Francia.

  8. Piero

    C’è solo un piccolissimo problema creato nell’opinione pubblica meno avvertita (e forse non solo). La quale poi vota! La quale poi giudica su slogan alla Masaniello! La quale si fa avvolgere dal fascino letale di chi promette meno tasse per tutti ! Bisogna stare attenti perchè è diventato fin troppo facile confondere l’esattore col creditore. Insomma come uccidere il panettiere perchè non si ha coraggio di togliere il re che tassa il macinato. Anzi, quando passa il re tutti pronti ad i nchinarsi.

  9. Ecate

    E’ un mondo impazzito.

    Quando uno ti entra negli uffici tributari, fuori di testa, armato di fucile è ovvio che qualcosa non funziona. Quando senti che altri mettono bombe alle sedi di Equitalia, si uccidono, si danno fuoco è la conferma che qualcosa non funziona. Di gente fuori di testa c’è né sempre stata, ma quando le proporzioni sono queste quelli che condannano l’uso dei fucili devono fare una seria riflessione per evitare che qualcun altro, del tutto sano, vada fuori di testa e ripeta il gesto.

    Non è una lotta tra buoni e cattivi : quelli che possono pagare le tasse tutti buoni e quelli che non ci riescono perché sono troppe, perché non hanno i soldi per pagarle perché non c’è lavoro, perché non ti pagano (ricordo che lo stato deve pagare 80-100 miliardi di euro !) insieme a quelli che con dolo evadono e girano con porche tutti cattivi.

    Fintanto i metodi usati per richiedere l’importo è quello degli studi di settore che sono privi di ogni fondamento sensato ma giuridico e quindi si usano o ti chiedono di pagare l’IVA su una fattura che non riesci ad incassare e le imposte l’anno dopo su denaro non incassato (vd. 80-100 miliardi della P.A.) è ovvio che qualcuno esce di testa.

    Il paese ha bisogno di idee nuove con gente nuova perché quelli che hanno partorito questo sistema neppure avevano previsto che qualcosa non avrebbe funzionato. E se l’avevano previsto non sono mai stati degni di fiducia. Ma meglio tardi che mai nell’accorgersene.

  10. Simone

    D’accordo con tutto ma non dimentichiamoci che se beccano il dipendente o piccolo imprenditore gli fanno pagare tutto quanto previsto dalla legge, mentre se beccano l’evasore parziale/totale o il vip che non ha pagato le tasse magari su 20 milioni di euro gli viene offerta la possibilità di risarcirne una parte, al che mi chiedo conviene fare una piccola evasione ? no di certo, ma sicuramente conviene fare una grande evasione, l’unico modo per avere considerazione e uno sconto dall’agenzia delle entrate.

    Meditate gente meditate.

  11. Cienfuegos

    Ragazzi, è entrato col fucile Perchè non pagava il canone Rai e a casa aveva un arsenale: e se invece di comperare armi avesse pagato il canone? Di cosa parliamo?

  12. Silvano

    Buona giornata a tutti.!
    vi racconto questa.
    dopo 24 anni di lavoro artigiano metalmeccanico e pagato diverse migliaia di euro annuali per avere una contabilità ordinaria “impeccabile” tutto regolare infatti inattaccabile.
    mi hanno fregato con gli studi di settore ” il valore della sua azienda non rende l’indice dello studio di settore quindi abbiamo calcolato che ci deve 74000 € se accetta ci accordiamo per il 50 % e paga il 25 % e la chiudiamo lì altrimenti un ricorso andrà avanti degli anni, e per ora nessuno ha mai vinto.
    io non avendo rubato nulla in quanto ho sempre lavorato con aziende le quali non muovono un vite senza il ddt. e tutti i miei pagamenti sono sempre tramite ricevuta bancaria non ho accettato.
    Ancora dopo dieci anni ci sono dietro. il primo round il giudice lo ha assegnato a me in quanto i signori di ADE non hanno preso in considerazione le mie motivazioni, la loro risposta nei miei confronti è stata ” noi non le crediamo “.e lì si è chiuso il contradditorio. poi ho saputo che più soldi mettono a ruolo più percepiscono di stipendio “evidente interesse privato in atti di ufficio “.
    dopo qualche mese mi è arrivata la cartella esattoriale di 74000 € da pagare entro 60 gg.
    ho fatto il ricorso e ho dovuto versare un terzo della sanzione 25.000 poi dilazionati ma a loro discrezione.
    fortunatamente il tutto è successo in un periodo che ancora le banche finanziavano.
    gli insoluti erano pari a zero quindi avevamo credito.
    in questo periodo sarebbe stato un dramma.
    nonostante il giudice gli abbia dato torto l’ultimo giorno utile si sono appellati.
    morale della favola alla fine al 31/01/2012 ho gettato la spugna,a me e mia moglie mancavano 2 anni per 40 anni di lavoro e relativa pensione abbiamo deciso di chiudere baracca in quanto non c’è più fiducia ad andare avanti a queste condizioni.
    e per fortuna che in tutti questi anni per diverse situazioni famigliari non siamo mai andati in vacanza quindi avevamo qualche denaro a disposizione altrimenti eravamo alla canna del gas viste le situazioni attuali.
    queste sono le soddisfazioni di una vita di lavoro che lo stato riserva ai piccoli artigiani e commercianti anche se non alla fine arriva e ti distrugge la vita. se questa è la democrazia che vogliamo esportare
    ci ruba soldi,salute e dignità
    quindi a volte bisogna capire anche certi gesti ” tipo Bergamo ” perchè dopo a parole tutti aiutano ma nella realtà si è completamente soli nel mio caso neanche l’associazione alla quale ho sempre pagato fior di quattrini in contributi associativi sindacali non ha mosso un dito. anzi loro ancora
    parlano di studi di settore sono ” perfetti ”
    forse ancora non si son fatti 2 conti di quante piccole aziende hanno fatto chiudere !

    scusate la lunghezza

  13. Max

    Io sono un Commercialista e sinceramente chi quotidianamente frequenta l’Agenzia delle Entrate si rende subito conto dell’arroganza della maggior parte dei direttori e dei funzionari ….. purtroppo il potere trasforma, ma negativamente…. Lo Stato e l’Agenzia delle Entrate non DEVE più trattare i contribuenti (che fino a prova contraria la mantengono) come degli evasori fiscali a prescindere; deve purtroppo sempre essere il contribuente-cittadino a dimostrare il contrario. Non è piú un gioco sostenibile. Giannino continua cosí…SEI GRANDE! Grazie.

  14. Max

    È solo un esecutore ma l’arroganza dei funzionari e dei Direttori dell’Agenzia delle Entrate non fanno parte del loro compito. Magari il potere, e forse ne stiamo dando TROPPO, fa spesso brutti scherzi.
    Io ho a che fare tutti i giorni con ADE per lavoro.@pietro

  15. ennio

    Finalmente messo in chiaro il problema ! Gli studi di settori e il sistema di inversione dell’onere della prova sono stati ideati esclusivamente per far carne da macello al malcapitato di turno.
    Questo sistema schiaccia e costringe alla chiusura il piccolo imprenditore o professionista, mentre consente l’evasione a quelli che hanno un buon giro d’affari che con gli studi di settore entrano tranquillamente nei parametri che alla fine consentono addirittura di dichiarare meno del dovuto !!
    Alla faccia dell’equità !!

  16. omero mastix

    A tutti. Sarebbe opportuno che chi non ha mai avuto la fortuna di essere oggetto di accertamento fiscale non si attardi a commentare perché non sa di cosa parla. Non è che voglia togliere il diritto di dibattere, ma è chiaro ed evidente che qualcuno non conosce esattamente il problema. Se lo stesso direttore invita i suoi dipendenti a non vessare i contribuenti e non agire con fantasia fiscale, qualcosa di vero c’è. E sono d’accordo con Seri; Befera cerca un alibi per dimostrare che emana le direttive giuste, ma poi lascia fare alla grande.

  17. mariorossi

    @Silvano
    Sono d’accordo perfettamente con te Silvano tutti noi piccoli imprenditori insistiamo nel dire le stesse cose ma purtroppo non veniamo ascoltati ne da destra ne da sinistra ne dal centro vuol dire forse che dobbiamo essere spremuti fino alla morte, aspetando la chiemera dello sviluppo, rilancio ecc…..

    Mi sa, che bisogna abbandonare lo stato Italiano a se stesso e migrare in paesi dove il nostro lavoro,le nostre idee e iniziative vengono apprezzate e rispettate, guarda sig. Silvano come me ci stanno pensando in molti baste chiedere alle camere di commercio dei nostri confini alpini. Forse quando saranno restati da soli tra tecnici e grandi multinazioni e big banche i nostri politici capiranno che va ribaltato il sistema come si fa con una nostra azienda quando ha grossi problemi,

  18. Carlo

    Befera è un falso e un ipocrita, lo ho sentito parlare in televisione, dove va solo se è garantito che non vi sarà contraddittorio.
    Lui odia il ceto medio italiano formato da artigiani, commercianti, piccoli imprenditori e lo dimostra ogni giorno con i comportamenti da “fuori di testa” che tengono i suoi direttori e funzionari nei confronti dei contribuenti.
    Se fosse una persona per bene come vuol far credere, sarebbe già andato dai suoi referenti politici spiegando l’insostenibile e folle situazione che si è creata, ma a lui non gliene frega niente, “eseguo solo degli ordini” ha detto a Matrix. Anche i nazisti dei campi di stermino risposero così al momento della cattura. Il tutto si concluse a Norimberga.
    Pensateci Befera & C. fin che siete in tempo, la gente non ne può più della vostra violenza, arroganza, strafottenza e dei vostri vergognosi stipendi.

  19. haris

    “salvo casi eccezionali di evasione grave o fraudolenta”??
    cioè in italia i casi di evasione grave o fraudolenta” sono eccezionali?
    mi sfugge qualcosa…

  20. emiliano

    quella sottospecie di automi/maestrini malprogrammati che siedono senza alcuna autorevolezza sugli scranni del governo, non hanno avuto una parola … un gesto … per per quanto sta accadendo … per le vite che ogni giorno si spezzano …. E Befera poi …. è inutile che dica “queste sono le leggi fiscali italiane io mi limito ad applicarle” … ha la stessa credibilità e genera la stessa comprensione che può avere il nazista assassino Erich Priebke, quando dice che lui eseguiva solo degli ordini.

  21. aniram

    Sbaglio nel pensare, se come ho sentito in televisione che Befera ha le proprietà immobiliari in fondo patrimoniale e gli appartamenti venduti ai figli come nuda proprietà, che forse anche lui non si sente molto tranquillo con i beni al sole in Italia e che la vendita e stata fatta per risparmiare un bel po di tasse?

  22. omero mastix

    @aniram
    Notizia molto interssante, sempre se è vera. Mi piacerebbe in questo caso sapere a che prezzo ha venduto gli appartamenti ai figli.

  23. Giorgio

    Questo articolo non fa che rendermi ancor più perplesso sulla posizione di Oscar Giannino, che non fa che alternare invettive allo “Stato ladro” con reiterate manifestazioni di stima all’operato di Befera, sostenendo che lui è bravissimo e che la responsabilità è della cornice legislativa in cui si trova a operare. Io invece ritengo che, cornice a parte, l’impronta da Santa Inquisizione di Equitalia sia dovuta (ovviamente) in gran parte proprio all’impostazione datale da Befera, che quindi ne è ampiamente corresponsabile.

    Fortunatamente nel blog ci sono collaboratori con le idee più chiare del suo amministratore, almeno su questo punto.

  24. Paolo

    Befera non mi piace.
    Così, a pelle.
    Frequento per lavoro l’agenzia delle entrate (sono commercialista) e devo riconoscere che molti addetti sono preparati e scrupolosi, altri per la verità assai meno o non lo sono affatto.
    Comunque condivido tutte le osservazioni precedenti sull’ingiustizia di un sistema tributario fondato in larga parte su presunzioni e dove regna, come principio, quell’inversione dell’onere della prova che nelle altre giurisdizioni costituisce un’eccezione o, addirittura, viene del tutto escluso.
    Tuttavia il vero problema, di questi tempi, non è questo.
    Fino a ieri il rapporto tra stato e cittadino/contribuente si è fondato su un patto tacito ma scrupolosamente rispettato da entrambe le parti: io – Stato – riconosco di non essere in grado di svolgere i miei compiti come sarebbe giusto attendersi (giustizia, sanità, istruzione e chi più ne ha ne metta); in compenso riconosco a te – cittadino/contribuente – il diritto di fare quello che ti pare.
    In altri termini, tanto per fare un esempio in materia di pubblico impiego: io, Stato, ti pago poco perché non ho soldi; in compenso ti consento di non lavorare senza crearti nessun problema.
    Oppure: io, Stato, riconosco di essere sprecone e di non sapere amministrare le risorse: in compenso ti consento di non pagare le tasse, tanto tu sai che gli accertamenti non li faccio.
    In qualche modo funzionava più o meno così.
    Ma questo fino a ieri, oggi la musica è cambiata.
    Il patto tacito con lo Stato incapace, inefficiente e sprecone, è saltato: oggi lo Stato pretende dal cittadino/contribuente rispetto delle regole, massima efficienza, puntualità svizzera: il problema, però, è che è sempre lo stesso Stato che spreca i soldi (nostri), che si fa derubare dai soliti furbi e non sa fare niente per punirli, che si rifiuta di smantellare privilegi consolidati e rendite di posizione, che ci fa arretrare nei confronti degli altri paesi per la mancanza di progettualità in materia di importanza vitale per il futuro quali: trasporti, energia, ricerca, innovazione, etc.
    In questo sfacelo come può lo Stato pretendere sacrifici dai cittadini?

  25. Roby

    Quoto @Claudio
    “Befera come tutti i dipendenti PA sa che il livello di stipendio e di numero di addetti – possibilmente parenti e amici , suoi e dei suoi compari dipende anche dalla quantità di denaro che riesce a rubare ai sudditi .”
    Salvo che, dalla parte della legalità si trova Equitalia, come sempre del resto, non ci potrà mai aspettare un mea culpa dai vampiri perché è nella loro natura.

    Sperare che casi isolati come questo servano a sensibilizzare i vampiri è proprio pura utopia. I vampiri hanno a cuore i loro piccoli, i loro parenti e le loro famiglie e non potrebbero fare a meno di succhiare tutto il sangue degli altri esseri viventi. Viviamo in mondi separati che non possono coesistere come la luce e il buio.

    Però c’è una via d’uscita, i vampiri hanno bisogno del sangue dei vivi, ma non il contrario.

  26. AlxGmb

    @Cienfuegos
    Due punti:
    1) Canone RAI.
    Lo chiamano canone, ma è una tassa sul possesso di apparecchi televisivi.
    Se fosse un canone, un abbonamento, sarei libero di pagarlo o di non pagarlo in funzione della mia personale soddisfazione rispetto al servizio; il numero di abbonati rispecchierebbe la alta o bassa soddisfazione dei clienti e l’azienda modificherebbe la sua offerta per favorire le richieste dei clienti…si chiama libero mercato.
    NON c’è nulla di libero nella RAI, non è libero il canone (infatti è una tassa), non è libera l’azienda RAI (se non hai appoggi politici e se non sei di una parte politica non lavori in RAI); la RAI è un potente mezzo di informazione nelle mani dei potenti politici itagliani che hanno bisogno di poterla mantenere (=incassare il canone) per poter continuare ad operare sulla mente degli ottusi che si lasciano lavare il cervello (la maggioranza).
    L’osservazione sul pagamento del canone deve essere generalizzata e vale per il pagamento di qualsiasi tassa: paghiamo tasse per vedere i nostri soldi sprecati dallo Stato, quindi perchè pagare?
    Mi si dice spesso: perchè abbiamo comunque dei servizi in cambio!! Bestemmia (la dico e non la scrivo), allora se ho dei servizi devo poter scegliere…ecco che reitero il mio errore…ma NON siamo liberi.
    Resta solo il dato oggettivo: lo Stato, detentore unico della violenza organizzata e legalizzata in ogni sua forma, mi ladra il 64% del mio reddito e lo usa per finalità a me sconosciute e sulle quali io NON ho alcuna voce in capitolo…ma sono soldi miei/tuoi/nostri, o no?
    Ho reso l’idea?
    Per chiarire bene il concetto, il significato e l’uso proprio ed improprio del termine “libertà” ritengo molto interessante lo scritto di
    Leoni Bruno
    “La libertà e la legge”
    pubblicato da Liberilibri nella collana Oche del Campidoglio

    2) Le armi del sig. Martinelli.
    Visto il punto 1) è comprensibile che a qualcuno venga voglia di imbracciare il fucile.
    Da una veloce ricerca su internet sembra che il sig. Martinelli avesse il porto d’armi e quindi non capisco la polemica sul possesso del fucile (cfr legge sulla caccia 157/92); diverso è l’uso che ne ha fatto e per il quale rischia 8 anni di carcere…lui non noi.
    Riflessione: considerato che NON ha ammazzato nessuno e che le cronache di questi mesi sono zeppe di suicidi, il sig. Martinelli ha ritenuto di adottare una forma di protesta estrema e ha assaltato una Agenzia delle Entrate (AdE).
    Francamente, mi dico, meglio così che un altro suicidio.
    Ai miei occhi di ateo liberale rothbardiano la reazione di Martinelli è MOLTO più comprensibile della scelta del suicidio.
    Intendo dire che alla violenza, quando non c’è alternativa, si deve rispondere con la violenza.
    Purtroppo il rapporto di forze è maledettamente sbilanciato a favore dello Stato, quindi ecco che io non imbraccio la doppietta, anche per aver letto e riletto il c.p.; mi auguro che azioni come quella del sig. Martinelli inducano tutti a riflettere tanto quanto i suicidi per motivi economici.
    Nella obiettiva analisi dei rapporti di forza dobbiamo concludere che siamo sudditi non cittadini…ed il modus operandi dei vampiri di Befera lo dimostra ogni volta.

    Inoltre faccio notare che la prima richiesta di Martinelli è stata quella di parlare con dei giornalisti a cui raccontare la sua versione della sua storia…gli hanno mandato un Carabiniere (quella stessa Arma che sparava nelle spalle dei nostri nonni che non volevano saltare fuori dalle trincee della prima guerra mondiale).
    Nessuno di noi ha sentito la viva voce di Martinelli, ma solo i resoconti più o meno filtrati di giornalisti.
    No comment su politici che sono andati a trovarlo in carcere per rifarsi la verginità di “lottatori antistato”.

    Salut
    AlxGmb

  27. Silvano

    @mariorossi
    purtroppo sig. mario ormai da molti assistiamo allo sfascio di piccole aziende create con anni di sacrifici e rinunce personali per poterle portare avanti in un mercato sempre più esigente con tutte le difficoltà che ne conseguono .
    evidentemente c’e’ un disegno a farci chiudere tutti
    probabilmente gli diamo un gran fastidio.

    sono riusciti a farmi venire la nausea perfino del mio lavoro che nonostante tutto mi aveva dato anche delle soddisfazioni oltre che a fare vivere me e la mia famiglia

    credo che in questo paese non ci siano più speranze siamo considerati peggio dei delinquenti.

    buona serata a tutti

  28. anch,io ho avuto a che fare con la miopia della legislazione sulla riscossione fiscale ma anche se con molta buona volontà ansia e trepidazione ho fatto valere i miei diritti in sede giurisdizionale ( commissione tributaria) e quindi conosco “la materia del contendere”. A questo punto, però, vorrei fare qualche breve roiflessione, siamo o non siamo tra i primi se non il primo paese al mondo per evasione fiscale?? viviamo in un paese dove non abbiamo nessun senso del bene collettivo ma solo del proprio interesse individuale?’ consideriamo lo stato unicamente come ente vessatorio e non come erogatore di servizi essenziali per la serena convivenza dei cittadini su un territorio, se l’idea dello Stato dai tempi dell’unificazione d’italia è questa è inevitabile a mio avviso nella situazione economica in cui ci siamo venuti a trovare dopo anni di “lassismo” dal punto di vista dei controlli finanziari arrivare ad invertire la rotta anche sei in modo forse troppo arrogante, maldestra, ma era ed è necessario recuperare l’enorme evasione fiscale è in giocola nostra credibilità internazionale, la pace sociale, e per no fare la fine della grecia. Questo ovviamente non vuol dire che bisogna contemporaneamente annullare gli sprechi e privilegi nella machhina amministartiva ma non cadiamo nella trappola di farci la guerra tra poveri , tra lavoratori autonomi e dipendenti perchè l’economia è un sistema interconnesso e non si può ragionare a comaprtimenti stagni, anche perchè se per i dipendenti pubblici e privati diminuisce il reddito o aumenta la disoccupazione, i consumi interni si fermano e inevitalbimente questo si ripercuote anche sul reddito dei lavoratori autonomi questo è lapalissiano quindi navighiamo tutti sulla stessa barca.Quando capiremo questo saremmo tutti d’accordo che è un male necessario pagare le tasse ( certo ovviamnte la pressione dovrà diminuire) perchè attraverso di esse si finanziano tutti iservizi di cui tutti noi usufruiamo (sanità , polizia, vv ff ecc, ecc)

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