13
Lug
2011

Il debito e i cialtroni

E vi stupite che i mercati scommettano contro l’Italia? Nel pomeriggio di oggi il governo ha svelato i suoi due “piani” per tornare a privatizzare e liberalizzare. Due tardivi ritorni di fiamma, della serie: non sappiamo più che pesci pigliare. Privatizzazioni e liberalizzazioni, però, non si fanno di norma perché l’ha ordinato il dottore. Si fanno perché, perdonate la frase da libro Cuore, uno ci crede. Si fanno perché rientrano nella visione complessiva che del futuro di un Paese hanno le forze politiche cui è toccato in sorte di governarlo. Si fanno perché si è capito che a frenare la crescita non è quanto sopravvive in Italia di un’economia privata, ma il socialismo introdotto surrettiziamente nel sistema.Questo non è il caso del Ministro dell’Economia Giulio Tremonti, che di una visione trasparentemente illiberale dell’economia ha fatto un punto d’onore. E a pieno diritto, ci mancherebbe altro: meglio un nemico che si presenta come tale, dei liberalizzatori della domenica. Liberalizzatore della domenica ora Tremonti prova a fingersi, nella incomprensibile convinzione che, se nelle stanze del potere romano ancora non si parla inglese, gli operatori economici (scusate, intendevo: gli speculatori) non abbiano quattrini con cui pagarsi un traduttore dall’italiano.
Che cosa dicono infatti i due provvedimenti gemelli, su liberalizzazione delle professioni e privatizzazioni, partoriti dal governo nel travaglio di un giorno di feroci contestazioni, guidate da quella luminosa forza riformista, il drappello di circa 80 deputati pidiellini dotati di laurea in legge? Quanto segue si riferisce, ovviamente, alle versioni dei testi che ci sono capitati in mano.

Privatizzazioni: il governo si riserva, da qui alla fine 2013, riesumato il Comitato privatizzazioni, di decidere quali asset dismettere e di sottoporre tale decisione al vaglio del Parlamento. I calcoli azzardati da Perotti e Zingales o da Carlo Stagnaro su questo blog sono sbagliati? Ditelo, date un segno di vita, controbattete. Alzate, alla peggio, la vostra bandiera: statalisti siamo, e statalisti rimarremo. Tutto è meglio di una fiera presa per i fondelli di mercati e cittadini italiani.

Liberalizzazioni delle professioni: stessa solfa. Non si toccano quelle con l’esame di stato. Per le altre, il governo chiederà loro se, di grazia, gradiscono una liberalizzazione (medium rear, grazie). Ci sono sei mesi per ogni gruppo d’interesse italiano per farsi confezionare una leggina ad hoc. Dopo di che, e scusate se è poco, tutto quello che non è esplicitamente regolamentato è da considerarsi in libero mercato.

In democrazia i partiti dipendono dalle proprie constituency, si capisce. Ed è naturale e comprensibile che il PDL ritenga di non potersi alienare il voto di medici, avvocati, notai, eccetera. Ma allora, che bisogno c’era di montare questa ennesima carnevalata fuori tempo massimo? Detto fuori dai denti, ce ne sono di categorie fra cui il governo non piglia un voto che potrebbero utilmente essere esposte a una riforma radicale. Riforme, lo si ammette persino su questo blog che degli ordini professionali è un affezionato avversario, che darebbero di più al Paese che smantellare i fortini in cui sono asserragliati i professionisti. Due esempi soltanto: l’abolizione dell’articolo 18 e una riforma vera e drastica dell’università italiana.

Peccato che invece in manovra trovino posto inasprimenti fiscali, eterni ritorni come un taglio alla spesa farmaceutica ospedaliera riversato sulle industrie produttrici (tanto più comodo che affondare il coltello nella riorganizzazione della disfunzionale rete ospedaliera italiana), lo strangolamento fiscale delle imprese che operano in regime di concessione nel settore dei trasporti (non più le Autostrade ma, pare, tutti gli altri).

Il giudizio dei posteri sul governo Berlusconi sarà probabilmente più sfaccettato delle opinioni oggi contrapposte di partigiani e nemici giurati. Qualcosa di buono è stato fatto, anche se in modo pasticciato. Ma quello che si è davvero “bruciato” in questi giorni di “attacchi speculativi” e insperato accordo con l’opposizione, è una opportunità come non ne passavano da tempo di riformare davvero l’Italia. Si dice che le circostanze fanno l’uomo. Magari lo rivelano soltanto per quel che è. Cosa stanno rivelando di chi ci governa, fate voi.

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46 Responses

  1. Giuseppe Ferrari

    Ma è tanto sicuro che tra chi è tutelato dall’articolo 18 (o tra i professori dell’università) i “partiti di governo” non prendano un voto? Magari mi sbaglierò, ma mi pare una visione un poco deformata della realtà: tanto per fare un esempio, non è forse la Lega che ha sostituito le forze di sinistra come principale attrattore del voto operaio nel Nord?

  2. Giacomo

    Beh a questo punto credo sia chiaro che tutta la classe politica stia remando contro la sopravvivenza di questo paese.

    Forse ha ragione Oscar quando afferma che per cambiare qualcosa dobbiamo esser noi cittadini a muoverci.

    In fondo siamo milioni,ma soprattutto siamo noi l’italia e non loro che nei fatti non rappresentano piu’ nessuno.Questo presupposto basta ed avanza per poter partire.

  3. RiccardoC

    Oggi vediamo un altro -5% e i teatranti riceveranno un’altra chiamata alla realtà. Forse.

  4. Simona

    Concordo…Giacomo. Io ci sto provando partecipando anche a un evento su facebook chiamato TAGLIAMO GLI STIPENDI AI POLITICI, o una cosa simile…e quando posso faccio sentire il mio dissenso in generale su questo modo assurdo di condurre l’Italia: tutto centrato sull’interesse del gruppo politico e senza un occhio crititco e obiettivo sulle vere necessità del paese, a partire da quelle econimiche.
    Ma perchè Giannino non fai un gruppo politico e ti butti in mischia???? E’ di gente come te che abbiamo bisogno!!!

  5. gianni z.

    mi sembra paradossale, ma qualcuno ha creduto che un governo retto dagli orfani di craxi potesse fare delle politiche liberali ? un paese cattocomunista non può che essere così….ci daranno una birra al giorno e il sol dell’avvenire…chi ha una bella moglie la offrirà ai cinesi..e via coi santini.
    Gianni Z.

  6. Franco Debenedetti

    Bello.
    Adesso passo a leggere il Mucchetti che commenta Polito di ieri.
    Fosse un gioco sarebbe anche divertente.
    E che andiamo (scusate il demicisianismo) del culo

  7. Fabio

    Credo che in fondo in fondo, anche io se fossi un investitore straniero, con soldi miei ( e non dello stato) che vive all estero ma da anni collabora con l’ italia, ora come ora lascerei cadere l’italia a terra, convinto che tanto se le cose continuano ad andare così, poco potrò fare.

    Sono convinto che invece questo Paese debba fare una completa tabula rasa di una intera classe dirigente, una intera classe politica, una intera nuova generazione ormai già inquinata dalla corruzione (soprattutto quella mentale) e passare per almeno 2 legislature piene di soli governi tecnici che puntino a riformare, ad innovare, a costruire e anche a far sistemare le buche per le strade, che tagli i costi della politica e che instauri un regime fiscale idoneo, che risani i conti pubblici e che soprattutto, tagli la testa a chiunque utilizza la Cosa Pubblica per fini propri e di clientela, dovesse essere anche solo il voler saltare la fila in uffici di pubblica amministrazione.

    Copiamo e prendiamo riferimento dagli altri Paesi per le cose che sanno gestire meglio, e adattiamole alle nostre esigenze.

    Sono convinto che in 10 anni e 2 legislature di profondo risanamento, l’italia torni ad essere il Paese che merita di essere, ma dobbiamo tutti noi rinunciare a voler metterci sulle poltrone per restarci. Chi verrà tra 20 anni, sarà abituato ad una mentalità vincente e di giusto equilibrio del potere, che sarà in grado solo di lavorare bene per sè stesso solo lavorando per la Cosa Pubblica.

    Utopia? Intanto iniziamo a far saltare poltrone e se fosse di astenerci al voto per una percentale pari almeno al 50%. Vediamo che succede…

  8. Giacomo

    Ecco puntuale la silurata di manovra:70 Miliardi e 0 tagli alla politica ad ogni livello….

  9. Giacomo

    @Fabio

    Astenerci al voto? Troverebbero il modo per far votare anche i morti pur di rimanere incollati alla poltrona.

    Voglio vedere pero’ come faranno,se da un giorno all’altro 50 milioni di persone smettono di pagare,chi la vince….

  10. Claudio Di Croce

    @Fabio
    Non c’è nulla da fare : l’utopia , il mito dei governi ” Tecnici ” o dei “Saggi ” è sempre presente . Chi sarebbero questi ” Tecnici ” o ” Saggi ” ? ne può nominare una decina ? e chi avrebbe il compito di sceglierli ?
    Avete presente il”Tecnico”Amato, il Dott. Sottile – quello che è stato per molti anni il braccio destro di Craxi per poi mollarlo quando questo è caduto dal trono – che gode di una pensione di € trentamila netti mensili ?
    Voi credete alla favola che i politici siano incapaci, corrotti, stupidi , mentre il poppppolo italiano è composto da persone oneste, che lavorano seriamente, intelligenti, ecc.. ecc..
    Io credo invece che i politici rappresentano benissimo gli italiani e tutti coloro che invocano tagli, tagli ecc.. sostanzialmente pensano ai tagli sulla pelle degli altri ma mai sulla propria pelle . C’è un dipendente pubblico su questo blog che pensa sia giusto ridurre il numero o il costo dell’apparato pubblico ?

  11. Luca

    @Claudio di Croce: PRESENTE! Si, io! Anche se fosse il mio posto a saltare, ci credo davvero. Ovviamente sperando che non fosse SOLO il mio posto a saltare… Ma forse qui torniamo alle utopie…

  12. carlo grezio

    un paese di cialtroni governato dal più grande truffatore del secolo con svariati imbecilli a far da ministri: il più colto non sa un cazzo.
    auguri

  13. alf

    +1 per Di Croce. Il governo tecnico che salva il Paese è lo stesso mito, un po’ più presentabile, dell’Uomo della Provvidenza. L’importante per l’italiano medio è non assumersi responsabilità, salvo poi lamentarsi dei risultati, trovare un capro espiatorio e scegliersi un eroe nuovo di zecca (o credere che sia nuovo, tipo Berlusconi). Il problema è culturale e antropologico e non si risolve in “2 legislature”. Dice bene Phastidio, “le cose dovranno andare molto peggio prima di andare meglio”.

  14. Alberto

    Questa sembra l’ ultima edizione della manovra, da oltre 70 MLD, alla faccia dei conti a posto e delle promesse del bugiardone di Sondrio, che ogni anno ci ha promesso niente manovre e del liberale di Arcore che ha sempre promesso tagli delle tasse.
    Ecco quindi il menù dei prossimi 3 anni:

    Il Senato della Repubblica ha approvato la Manovra ecnomica con 161 sì ,135 no e 3 astenuti. Continua quindi il rush finale per la maratona parlamentare sull’approvazione veloce dopo la modifica, rispetto al decreto varato dal Governo, e successivamente al confronto con opposizioni, autonomie e le richieste della stessa maggioranza. Il primo via libera è arrivato da Palazzo Madama, ora la parola passa alla Camera.Maxi emendamento – Il pacchetto uscito dal lavoro notturno dalla commissione Bilancio del Senato e le proposte emendative messe a punto dal Governo hanno riguardato vari temi: dalle pensioni alle stock option, dalle privatizzazioni alle liberalizzazioni degli ordini professionali, dal patto di stabilità interno ai ticket sanitari, dagli ammortamenti per le concessioni all’imposta di bollo sui depositi titoli e il taglio alle agevolazioni fiscali. Tutte le modifiche sono state riassunte in un maxi emendamento al voto oggi in aula al Senato sul quale il Governo ha chiesto la fiducia. Il testo passerà poi alla Camera per un via libera rapido entro venerdì quando la manovra sarà approvata in via definitiva.
    A regime al 2014, in due anni 70 mld – Una manovra da oltre 70 miliardi in due anni: 23 miliardi nel 2013 e 47 miliardi a regime nel 2014. E’ questa la nuova entità del decreto di correzione dei conti dopo le modifiche del Senato. Il passaggio a palazzo Madama ha fatto lievitare il decreto di 6 miliardi nel 2013 che si vanno a sommare ai 17 miliardi iniziali raggiungendo quota 23 miliardi e di 22 miliardi nel 2014 che aggiungendosi ai 25 miliardi iniziali raggiunge quota 47 miliardi. Complessivamente nel biennio 2013-2014 la manovra sale quindi a 70 miliardi di euro.
    Le novità – Dopo le ultime modifiche la Manovra finanziaria risulta ingrassata a 79 miliardi di euro e prevede una stretta su sanità e pensioni. A sorpresa viene anticipato l’ingresso del ticket sanitario. Si pagheranno 10 euro per le visite specialistiche e 25 euro per il codice bianco al pronto soccorso. Quanto alle pensioni chi ha 40 anni di contributi andrà in pensione un mese più tardi già a partire dal 2012, due mesi dopo nel 2013 e tre nel 2014. Previsti anche tagli alle cosiddette rendite d’oro con un prelievo del 5% sulle pensioni superiori ai 90 mila euro l’anno e del 10% per chi supera i 150 mila euro. Capitolo deposito titoli. Chi ha azioni, obbligazioni o titoli di Stato subirà un prelievo di 34,20 euro fino a 50 mila euro, 70 fino a 150 mila, 240 tra 150 e 500 mila, 680 oltre i 500 mila.
    Esame al Senato – Il nuovo testo è ora al vaglio dell’aula di palazzo Madama per un esame sprint. La seduta è iniziata alle 9,30 e l’approvazione è prevista entro l’ora di pranzo per consentire oggi stesso l’esame in commissione alla Camera il cui via libera definitivo dall’aula è calendarizzato entro le 19 di venerdì. Le opposizioni hanno confermato il loro voto contrario e al contempo l’impegno a non fare ostruzionismo e rispettare il calendario bipartisan stabilito secondo gli auspici del Colle.
    Tagli a tutti i bonus fiscali, anche a famiglie – Il taglio lineare del 5% per il 2013 e del 20% a partire dal 2014 toccherà tutte le 483 agevolazioni fiscali anche quelle per le famiglie. Fra le numerose voci vengono colpiti i nuclei con figli a carico, le spese per l’istruzione, quelle mediche e per gli asili nido. Per rafforzare la manovra il governo ha deciso di far entrare subito nel decreto il taglio di tutte le agevolazioni fiscali con l’obiettivo di recuperare un gettito pari a regime a 20 miliardi (4 miliardi nel 2013 e 20 miliardi a partire dal 2014). In pratica, la stretta verrà prima adottata ma potrebbe essere rimodulata se entro il 30 settembre 2013 il governo eserciterà la delega con la riforma fiscale. Tra le altre detrazioni e deduzioni che subiranno il taglio lineare anche quelle per il risparmio energetico, le ristrutturazioni edilizie, il terzo settore e le Onlus, l’Iva, le accise e i crediti d’imposta.Ticket sanitari – La stretta sulla Sanità prevede il rientro dei ticket di 25 euro sui codici bianchi di pronto soccorso e quelli di 10 euro sulla diagnostica così come previsto da una norma del 2007, ma “le categorie deboli saranno protette” perché “è prevista l’esenzione”, ha spiegato il ministro della Salute, Ferruccio Fazio. La reintroduzione immediata dei ticket premetterebbe di rimediare circa 480 milioni che venivano invece stanziati per consentire l’esenzione per tutto il 2011.
    Addolcito il patto di stabilità interno – Due degli emendamenti del relatore, Gilberto Pichetto Fratin (Pdl), sono stati riformulati, nonché una delle proposte di modifica delle opposizioni, riguardante le sentenze inappellabili. Dei due emendamenti riformulati uno riguarda il patto di stabilità interno con un “addolcimento” dei criteri per individuare gli enti locali virtuosi. Inoltre tra le Regioni che saranno sanzionate per non aver rispettato il patto di stabilità interna, non saranno annoverate quelle che hanno dovuto affrontare un rientro dal deficit sanitario. Norma fortemente voluta dal Governatore della Campania, Stefano Caldoro, che ha partecipato al vertice di maggioranza tenuto in Senato. Anche l’emendamento riguardante l’ammortamento per le concessionarie e l’imposta sui depositi titoli è stato modificato. In particolare è sta rimodulata la tassa sui depositi titoli per gli anni a partire dal 2013.
    Aumento Irap dello 0,3% su concessioni non autostradali – L’ultima versione della Manovra prevede anche l’aumento dello 0,3% dell’Irap (da 3,9% a 4,2%) sulle concessionarie. Fanno eccezione autostrade e trafori per cui resta confermata la riduzione dal 5% all’1% della deducibilità delle somme accantonate nel cosiddetto fondo di ripristino. Salta quindi il contrastato tetto dell’1% contenuto nella manovra sulla deducibilità degli ammortamenti dei beni devolvibili per tutti i concessionari.
    Migliorati i saldi di 22 mld al 2014 – Con le modifiche approvate dalla commissione Bilancio del Senato, migliorano i saldi della Manovra. Lo ha detto il relatore di maggioranza Gilberto Pichetto Fratin, spiegando che si tratta di 22 miliardi al 2014. Intervenendo in Aula il relatore ha detto che i saldi sono migliorati di 2 miliardi nel 2011, 5 miliardi nel 2012, 6 miliardi nel 2013 e 22 al 2014.
    Pensioni d’oro – C’è anche il contributo di solidarietà fino al 2014 per le cosiddette pensioni d’oro, cioè superiori ai 90 mila euro annui. Il contributo ammonta al 5% per la parte eccedente i 90.000 euro, e del 10% per la parte eccedente i 150.000 euro. A formare il trattamento pensionistico, si legge nella relazione tecnica, concorrono anche i trattamenti erogati da forme pensionistiche che garantiscono prestazioni definitive in aggiunta o ad integrazione del trattamento pensionistico obbligatorio. Dalla misure deriveranno maggiori entrate al lordo del fisco per 18 milioni nel 2011, 44 milioni nel 2012, 44 milioni nel 2013 e altri 44 milioni nel 2014. I risparmi complessivi sono pari a 150 milioni nel quadriennio.
    14 luglio 2011 TISCALI

    Come si può notare, noi pagheremo circa 70 MLD di nuove entrate, perchè di questo si tratta, cioè 70 MLD che la gente comune, dovrà tirare fuori dalle sue tasche e questo diciamo che aumenterà la pressione fiscale a livelli inauditi, bloccando completamente i consumi interni e con riflessi sul PIL, intorno a 0,5 punti %; l’ unico taglio strutturale è il provvedimento sull’ età pensionabile; ma la considerazione che mi fa preoccupare di brutto è che non avendo fatto nessuna riforma strutturale, la spesa continuerà la sua progressione sebbene partendo da un gradino più basso, e fra tre anni ci ritroveremo peggio di oggi, perchè il nostro debito, che si ridurrà forse di 3/3,5 punti sul PIL, in misura quindi pari ai 70 MLD-(il delta di aumento della spesa) cioè circa 60/1900= 3,15 %, passando al 116,5% circa e poi ricomincierà a crescere velocemente, più di pria, e stavolta non avremo scampo; questo sempre se i mercati staranno buoni, perchè altrimenti andremo pe’ stracci prima.
    Tagliamo la spesa stutturale, cioè asciughiamo l’ acqua in cui nuotano la politica e la corruzione altrimenti non ci salveremo.

  15. Giustissimo, ma perchè volare basso ? Siamo l’unico paese al mondo che considera lavoratori solo i dipendenti e che ha una legge (Lo statuto dei lavoratori) che tutela solo questi ultimi e i sindacati. L’intera legge è incostituzionale e non ha nulla a che fare con un sistema liberale. La sua (auspicabile) abrogazione sarebbe tanto utopica ?.

  16. mick

    Un governo tecnico non può esistere semplicemtne perchè un governo DEVE assumere decisioni politiche!
    Il mito del governo tecnico deriva dall’idea scientista che pervade buona parte della società.

    P.S. A vedere sti cialtroni all’opera viene comunque una certa voglia di vedere gente almeno un po’ competente su quelle poltrone.
    Che abbiano un minimo di intereesse per il destino di questo paese poi non guasterebbe.

  17. Angelo

    x Alberto…
    – Il bugiardone di Sondrio è stato l’unico che anni fa e in tempi non sospetti, avvertiva tutti che la globalizzazione che stavano portando avanti, sia per i modi che per i tempi, avrebbe prodotto disastri inauditi in tutto l’occidente.
    – è l’unico che tutt’ora chiede un cambiamento di rotta alla politica mondiale che persegue quest’idea di globalizzazione
    – Il bugiardone di Sondrio (che di certo non è comunista), ha capito che il liberismo che si sta perseguendo non ha niente a che fare con l’ideologia liberista, e ha avuto il coraggio di ammetterlo e fare un passo indietro
    – dopo che un mese fa il PDL ha preso schiaffi, mentre già eravamo sull’orlo del baratro e tutti gli chiedevano di allargare i cordoni della saccoccia o aprire succursali di ministeri, perchè l’unica cosa che a loro interessava era riprendere consenso fregandosene del danno che avrebbe subito il paese, è stato l’unico a mettersi di traverso e a impedire quella follia.
    – nella sua manovra ha cercato di cominciare a scalfire anche i costi della politica, ma a destra e a sinistra gli hanno detto che nonostante l’italia stia correndo un rischio enorme, gli avrebbero votato contro (e sarebbe bello sapere i nomi di questi patrioti)
    – frequenta il parlamento e sà che l’unico tipo di manovra finanziaria che gli avrebbero fatto passare (nonostante in Tv tutti i politici soffrono per le pene del popolo) sarebbe stata quella classica, quella dei poveri cristi, tant’è vero che l’aver cercato di limare qualche privilegio di casta o di ordine l’aveva messa a rischio nonostante la situazione che viviamo. Intanto è riuscito a raggiungere l’obiettivo, ci darà respiro per un paio d’anni.
    – sta facendo da capro espriatorio passando per il cattivone incompetente e affamatore di popolo, mentre i veri responsabili o irresponsabili di questa porcheria in questo momento passano per salvatori della patria in quanto possono dire a tutti che nonostante non gli piaccia devono votarla per amor di patria.
    – anche se non sarà uno stinco di santo, in questi ultimi 10 anni, nel panorama politico italiano è stato l’unico con senso di responsabilità e a maggior ragione adesso, è uno dei pochi a chi poter dare fiducia.

  18. Alberto

    Bugiardone, è solamente una parola che rende bene, ed in modo simpatico, perchè altrimenti avrei usato la parola bugiardo, per esprimere lo stato dell’ arte di una politica inesistente che assegna ad un “uomo solo”, che umanamente mi è anche simpatico, il compito del temporeggiatore, perchè i nodi della spesa non si ha la capacità di tagliare.@Angelo

  19. Giacomo

    @Angelo

    Permetti Angelo una domanda:

    Ma chi gliel’ha fatto fare di mettere la firma in questo schifo di manovra?
    Non mi dire il senso di responsabilita’ perche’ se ne avesse avuto avrebbe almeno chiarito prima come stanno le cose per poi (ma solo dopo) firmare come responsabilita’.
    Non ho visto nulla di tutto cio’!

  20. giancarlo

    finalmente i nodi arrivano al pettine.
    il liberista berlusconi finalmente ha risolto i problemi dell’italia.
    mettendo le mani pesantemente nelle tasche dei lavoratori dipendenti. ma berlusconi cosa pensa? che gli italiani siano tutti con partita iva? pensa che i lavoratori dipendenti siano tutti stranieri? talchè solo in tale ipotesi esso può ritenere a ragione che le tasche non erano italiane, ma straniere!!! da un conteggio sulla mia situazione personale rsulta che vedrò ridurre il mio stipendio netto mensile di circa il 5% per effetto della scure sugli sgravi in CUD e 730. Bene. abbiamo un nuovo vampiro dopo Visco.
    ma tanto la manovra non basterà perchè gli sprechi rimangono tutti.
    e a quel punto se la gratterà un nuovo governo, magari di sinistra.
    Alloro spero che il prossimo governo vari una PATRIMONIALE, che faccia partecipare con senso di responsabilità ai bisogni dello stato, per una volta anche i ricchi e non solo i poveri e i lavoratori dipendenti. Una bella patrimoniale del 1 oppure 2 per cento su beni immobili e mobiliari. del resto quei capitali si sono formati col reddito, giusto? se io posso contribuire con 100/150 euro al mese su 2000/2200 il ricco dovrà contribuire in eguale misura. Allora voglio vedere qualcuno che si dovrà vendere le mutande!!!!
    partrimoniale.
    patrimoniale
    patrimoniale
    patrimonialeeeeeeeeeee.

  21. Lorenzo Toglia

    Sulle privatizzazioni si sta alzando una cortina fumogena. Da più parti si osserva che è complicato individuare gli immobili da vendere, che è difficoltoso far sloggiare le varie amministrazioni che li detengono, che la lopro vendita è difficoltosa e rischia di trasformarsi in svendita ….. e giù con i dubbi dei vari Mucchetti e compagnia.
    Come ho gia fatto presente ieri, il modo migliore per liquidare quella parte del patrimonio immobiliare (stimato in 400 miliardi) che può essere sdemanializzato senza problemi, è attraverso la costituzione di uno o più fondi immobiliari, in modo da offrire le relative quote in concambio di titoli di Stato. Si eviterebbero aste frequentate dai soliti ben noti immobiliaristi che, come avvoltoi, attendono di far affari.

  22. CLAUDIO DI CROCE

    @giancarlo
    La Chiesa Cattolica aveva avuto pienamente ragione nell’indicare l’INVIDIA tra i vizi e i peccati capitali. Da questi blog è evidentissima una grande invidia e un grande rancore sociale verso gli altri . Possono anche fregarmi ,ma basta che gli altri – oggetto della mia invidia e del mio rancore – siano più fregati di me.
    Il vero sentimento che dovremmo avere tutti è quello di fare quanto è nelle nostre possibilità per evitare di essere fregati tutti ,chi più chi meno , con nuove odiose tasse e chiedere che lo Stato super indebitato DIMINUISCA LE SPESE.

  23. carlo grezio

    @ angelo
    bugiardone ? è un complimento immeritato dal commercialista di sondrio.
    ha semplicemnete fatto l’ennesima finanziaria patacca perchè non ha senso politico, non ha senso dello stato , non ha competenze adeguate, è circondato da delinquenti…. (oddio anche su questo, sulla sua onestà personale, che sembrava l’unica virtù che si potesse riconoscergli, dopo il caso milanese ormai si debbono nutrire serissimi dubbi).
    E’ in grado di concepire solo cose come lo scudo fiscale che ancora gridano vendetta, ma non ha mai capito nè saputo come impostare una politica economica che facesse ripartire lo sviluppo e non ha mai – MAI – tracciato le linee per una seria riforma fiscale perchè non ha mai saputo – MAI – proporre un taglio strutturale della spesa pubblica.
    La politica dei tagli lineari è stata ridicola e avrebbe fatto cacciare su due piedi qualunque manager l’avesse mai proposta ad un consiglio di amministrazione.
    In sintesi : un cialtrone circondato da incompetenti con la fedina penale dubbia.
    In fondo esattamente quello che si merita un popolo di sprovveduti disinformati evasori capaci da ventanni di credere alle fandonie di bossi e berlusconi.
    La tragica fine del chiagni e fotti nazionale.
    Auguri

  24. Giacomo

    @CLAUDIO DI CROCE

    No mi dispiace claudio nessuna invidia.Io sono abbastanza soddisfatto di quello che ho e non chiedo molto di piu’.Quello che mi fa bollire il sangue alla testa e’ il costante insulto nei confronti della mia onesta’ e la presa in giro della mia intelligenza.Per il mio Paese sono pronto a privarmi di quel poco che ho,ma pretendo di non esser l’unico.

  25. giancarlo

    @CLAUDIO DI CROCE
    la chiesa avrà sicuramente avuto ragione a dire quel che Lei afferma.
    Ma resta il fatto che chi ha sempre pagato non può continuare a pagare anche per gli altri. Questi ultimi non sono invidiosi, lo so benissimo. come potrebbero esserlo? Non ne hanno motivo: godono della cosa pubblica pagata col maggior sacrificio di altri e con minor sacrificio da essi stessi.
    Peraltro la chiesa sicuramente avrà sicuramente affermato da qualche altra parte e in qualche altra occasione, che siamo tutti uguali: questo significa che TUTTI dobbiamo contribuire. Lo afferma anche la costituzione: ‘tutti devono contribuire secondo le proprie capacità’. Quindi NON SEMPRE i soliti, che puoi ben identificare dai numeri di un rendiconto, sia esso il cedolino dello stipendio o l’ammontare delle ristrutturazioni edilizie dichiarate all’ag.Entrate, o altro.
    Circa la riduzione delle spese, detta così non mi stà bene. Ci sono SPESE e ci sono gli SPRECHI. Lei egregio Signore parla di SPESE. Io abbatterei gli sprechi e farei anche restituire il maltolto a chi ha autorizzato, proposto, avvallato, consentito e non supervisionato sugli sprechi. Ci sarà pure qualche responsabile in Italia? Oppure tutti devono essere cristianamente perdonati? Ognuno coi propri danari fa ciò che vuole. Ma non con i soldi degli altri. Coi soldi miei, detratti dalla mia busta paga sudata con ore di sacrificio e straordinario non retribuito, ore negate alla mia famiglia e ai miei interessi. Oppure mi sbaglio? Una volta eliminati del tutto gli sprechi, a ogni livello , allora controlliamo le spese. Ma il controllo va fatto veramente con rigore: dove per rigore intendo il distinguere fra ciò che è vitale rispetto a quanto è superfluo, il tutto calato nella realtà di chi sono gli utilizzatori dei servizi pubblici. Non è la stessa cosa cancellare i contributi per i trasporti pubblici in egual misura agli stanziamenti per la fiera del coccomero o della pesca sciroppata o altre amenità, oppure lo spendere 80.000 euro per le scrivanie della provincia di Varese. Si tratta di una serie di oneri che l’assessore o il politico di turno spendono per la prppria visibilità in ottica elettorale. Intanto i trasporti hanno una utilità marginale maggiore rispetto alle altre voci che ho citato per confronto. In secondo luogo, tagliando i trasporti, si finisce per penalizzare sempre loro, coloro che non posseggono elicotteri, jet privati, auto più o meno di lusso eccetera, e sono COSTRETTI ad utilizzare il mezzo pubblico; non lo fanno per gusto o per scelta. Ma io scommetto che fra qualche mese l’assassino tornerà sul luogo del delitto, come suol dirsi. Dopo che questa manovra si sarà rivelata insufficiente perchè non ha tagliato gli sprechi, i politici torneranno alla carica e, aprofittando della paura ingenerata dalla nuova speculazione o altro, caleranno un altro tris d’assi: taglio dei servizi pubblici essenziali: quelli di cui non usufruiscono i ricchi ma solo i poveri. Alla faccia dell’invidia!!!! Qui si tratta di non mettere in pratica un altro principio della Chiesa: ‘aiuta il tuo prossimo’ soprattutto se in difficoltà.
    Vede, gentile Signore, che le parole e i principi della Chiesa li conosco anche io. Io li metto in pratica anche pagando le tasse. Quindi, per favore, non sciaquiamoci la bocca con frasi fatte e, peggio, non citiamo senza ritegno la religione mischiandola in discorsi di equità economico-sociale. Del resto la stessa Chiesa non sempre ha brillato in quanto a rispetto della parola di Nostro Signore. Vero?
    Qui il discorso è dunque un altro. Non sviamo cercando di lanciare via internet arcaici strali in stile medioevale. Qui si tratta, per alcune categorie, invero, di essere cornuti e mazziati!!! Per altri invece nulla cambia, o quasi: cosa vuole che pesi per un avvocato o un professionista o un industriale con 2 case al mare, portafoglio titoli e con reddito di 60/70 mila euro, togliere la detrazione per carichi di famiglia? NIENTE. Ma per chi guadagna 10.000 euro annui, eliminare la detrazione per lavoro dipendente significa rinunciare al 12% degli sgravi fiscali: 1.200 euro!!!
    Ma questa maggiornanza non la vedo così compatta. Berlusconi pare proprio in calo di consensi e, peggio, di autostima.
    Spero che una nuova classe politica faccia arrivare per TUTTI il mnomento di pagare in ragione delle proprie capacità. Che piaccia o meno, non importa, questo è rigorosamente aderente ai principi cristiani di uguaglianza, rispetto e unione che lei dimentica e che io le ho dovuto rammentare. Anche io sono credente!!!

  26. giancarlo

    @Angelo
    gentile Signore
    TREMONTI FA PARTE DELLA MAGGIORANZA DI CENTRO DESTRA.
    Se non gli fosse piaciuta l’aria che respirava a villa certosa o palazzo grazioli o in un’altra villa del capo che ci ritroviamo al governicchio, avrebbe dovuto dimettersi.
    Ora che ci penso, ma come può, un cittadino che ha 17 ville, decine di società, alcune delle quali off-shore, miliardi di capitalizzazione in borsa, donne per i propri bunga-bunga, centinaia di servili dipendenti, e migliaia di politici della sua area ai propri piedi pronti a difendere l’indifendibile, dicevo, come fa questo cittadino a rendersi minimamente conto di cosa significhi per il cittadino medio italiano l’esito delle sue scelte politiche di 2 legislature di sperperi e propaganda? Come può mai comprendere il dramma della terza settimana del mese se il soggetto in questione è capace di spendere il doppio o il triplo di uno stipendio di un cittadino medio italiano solo per i preliminari di un incontro sessuale? Come può un uomo del genere comprendere le difficoltà e avere lontanamente un idea di quale sia l’importanza relativa di risolvere questi problemi rispetto ad altri? E così, cosa ha fatto? se n’è fregato. Ha risolto quelli che per lui erano dei problemi: la giustizia, che intendeve fare giustizia delle sue malefatte: ma non c’è riuscito sino alla fine e 560.000.000 di euro li dovrà sganciare, suo malgrado.

  27. giancarlo

    @Giacomo
    magari potessi poter fare parte di quei concittadini che possono scegliere.
    Magari potessi scegliere se pagare o non pagare le tasse.
    su 60.000.000 di italiani 15/20 milioni sono dipendenti, credo, poi ci sono i pensionati.
    Se ci mettiamo a lanciare appelli per non pagare le tasse (come vorrei non pagarle nemmeno io) sa che succede?
    Che i soliti liberi professionisti, avvocati, artigiani, industriali ecc ecc, le pagheranno ancora meno e gli altri dovranno ancora dipiù pagarle per i soliti furbi.

  28. Gianni

    @giancarlo
    Beh, ma i pensionati pagano tasse?
    E i dipendenti, pagano tasse o le pagano i datori di lavoro che magari evadono più e meglio dei professionisti?

    Oohh misère, oohh funerailles!

  29. Gianni

    @giancarlo
    Giancarlino, secondo lei chi è riuscito a fregare 50 miliardi di lirette a Roberto Calvi in fase di suicidio forzato ha guadagnato 560 milioni di euri col sudore della fronte o c’è sotto il giochetto della valigia?

  30. giancarlo

    @Claudio Di Croce
    guardi che non è necessario essere laureati o plurilaureati in economia, per comprendere che non si possono spendere 80.000 euro per le stcrivanie della provincia di Varese (o giu di li). Non è necessario essere pluri laureati, meglio sarebbe NON essere pluriinquisito o pluricondannato!
    Ho scritto da qualche altra parte che la casalinga media italiana, che gestisce per tutta la vita risorse scarse(lo stipendio monoreddito del marito) è ben in grado di gestire il danaro pubblico. Usa il buon senso, senza fare ‘figli e figliastri’.
    Per cui bsta con questa solfa secondo cui caduto berlusca, cade il mondo! finiamola. prima si ritira alle antille e si trasferisce in una di quelle sue ulteriori ville (di cui per colpa degli impegni governativi non ne gode), meglio è per noi. Che vada alle antille a fare i suoi giochetti. Se ne vada da villa certosa e dall’italia. pagherei un’addzionale irpef per vederlo abronzato e accopagnato da show girls del posto, lontano dagli occhi, lontano dal cuore. va vafff.

  31. Gianni

    @giancarlo
    Evidentemente lei ha sperperato il suo e non ha niente da patrimoniare.
    Io ho risparmiato il mio e perchè dovrei pagarci sopra tasse che ho già pagato? Affinchè lei continui a spendere per andare il crociera?

  32. giancarlo

    @Gianni
    mi faccia ben capire il suo punto di vista
    le tasse le pagano i soggetti che portano il modulo F24 in Banca?
    lei intende dire questo?
    Intende dire che siccome io, dipendente, non porto il mio F24 in banca, non pago le tasse?
    Perchè, un datore di lavoro assume un dipendente, credendo illusoriamente di sborsare solo l’ammontare dello stipendio netto del dipendente?
    Se esiste un imprenditore che crede questo e/o se lei crede questo allora non ci siamo proprio.
    primo.perche quell’imprenditore, se non sa che i contributi esistono, li evade!!
    secondo. perchè allora invertiamo le cose come segue:
    Il mio datore di lavoro mi paga il lordo. e io mi verso le tasse. cosi anche lei è piu’ contento.
    E non mi venga a dire: ‘certo, facile così, i soldi glieli ha dati i lsuo datore di lavoro!!!’
    perche la risposta la può immaginane già.
    Non la immagina?
    Segua un pò l’esempio…
    All’imprenditore chi glieli ha dati i soldi coi quali paga tutto, stipendio, tasse sue e del dipendente?
    invertiamo i ruoli?
    Allora facciamo che quando vado a comperare qualcosa dal commerciante, io consumatore gli do il netto: ad esempio: se il caffè me lo prezza a 1,20 euro, io non gli do 1,20 euro. Gli dò 0,05 euro. Gli trattengo l’IVA, lo stipendio dipendenti, l’inps dipendenti, l’IRE, IRAP, tasse varie ecc ecc.
    Le va bene?
    Cosi non mi viene a dire che i dipendenti non versano le tasse, perchè in realtà le versa il datore di lavoro.
    Contento lei!!

  33. giancarlo

    @Gianni
    io non ho sperperato e ho la mia casa.
    UNA
    Lei che ha patrimonializzato come ha fatto a patrimonializzare?
    Non pagando le tasse magari?
    Oppure mi vuol far credere che con uno stipendio normale qualcuno possa comprarci sopra 3 case?

  34. filippo

    Continuando a scannarci tra di noi facciamo solo un piacere a chi comanda,ricordiamoci il “dividi et impera” di romana memoria,come sempre niente di nuovo sotto al sole.Forse solo se arriveremo a trovarci veramente in una situazione disperata riusciremo a costruire un nuovo patto sociale,un new deal,un progetto comune che impegni tutti da nord a sud,i detentori di partita IVA virtuosi come i lavoratori dipendenti onesti riuscendo a emarginare e perchè no convincendo a ritornare sulla retta via sia i liberi professionisti che evadono che i dipendenti con doppio triplo lavoro in nero.
    Sarebbe grande riuscire a poter fidarsi gli uni degli altri per arrivare ad un traguardo comune.Non siamo inferiori a nessuno ma continuando a sentirselo dire senza riuscire a dimostrare coralmente il contrario non riusciremo ad uscire da questo dannato circolo vizioso.

  35. DipendentePubblico

    @Claudio Di Croce
    Sono un dipendente pubblico di un comune sotto i 50.000 abitanti. Tagliando la “forza lavoro” dell’ente del 25-30 % si otterrebbe un pregevole aumento della produttività complessiva. Inoltre facendo delle reali valutazioni dei dipendenti andando a verificare concretamente le capacità e le attitudini di ciascuno anche mediante attività di formazione si otterrebbe un ulteriore incremento della produttività e della celerità nell’espletazione delle attività dell’ambito comunale. Purtroppo la politica, le persone, i “dirigenti” e gli incentivi political-oriented permettono di sperperare soldi, garantire bassa produttività ed alta protezione e rovinare quello che rimane di buono nell’ambito dell’amministrazione.

  36. Paolo

    Cialtroni….
    Come liberarcene? Faccio un minestrone di idee, vista l’ora tarda, e mi scuso sin d’ora per la confusione con cui le esprimerò.
    Mi trovo d’accordo su chi propone due legislature tecniche. E tra le tante cose da fare, vorrei che approvassero una leggetta strutturale da niente: l’eleggibilità ad UNA SOLA legislatura. Poi si torni a fare quello che si faceva prima. Si renda impossibile essere nominati successivamente ad una qualsiasi poltrona di commissione, ente, o qualsiasi altro posto pubblico. La politica non deve essere una carriera, ma una parentesi nella vita professionale di gente che fa altro e che per cinque anni fornisce la sua prestazione d’opera intellettuale allo Stato (lautamente retribuita). Ovviamente, come tutti i Co.Co. Pro. niente contributi pensionistici, solo una “parcella” liquidata a fronte di regolare fattura. Se non si potesse più investire in “carriere” politiche, la politica non sarebbe più appetibile. E a chi crede che così facendo si perderebbero le cosiddette “professionalità” politiche forgiate da scuole di partito e da lunghe esperienze sul campo, consiglio di guardare in faccia la realtà: le scuole politiche hanno fallito. Se così non fosse, oggi non ci troveremmo i vari Gasparri, D’Alema, Cicchitto, Bindi, Casini, e chi più ne ha più ne metta. Che il politico (pro-tempore) arrivi, faccia il suo e se ne vada.
    Al contempo è fondamentale procedere all’istante alle privatizzazioni: RAI (una sola emittente di Stato), ENI, ENEL, etc., ma con i giusti paletti contro i falchi della finanza. E a proposito di TV, sarebbe auspicabile una legge che preveda un tempo massimo di 3 mesi per la dismissione di due delle 3 reti Mediaset, nel senso che si imponga a qualsiasi cittadino, o società, o scatole cinesi di società, di non poter possedere più di una emittente e di un quotidiano e di un settimanale. Sacrosanto il diritto di possederne, ma appunto, non più di un “esemplare” per categoria.
    Ancora: creare una scuola e un’università di eccellenza. FUORI dal corso di laurea se si è fuori corso di più di un semestre. Aboliamo ‘sta barzelletta delle lauree triennali che lauree non sono. Torniamo al diritto allo studio vero: quello di darsi il DOVERE di studiare, appunto. E che il personale docente sia giudicato con l’unico metro oggettivo: le pubblicazioni scientifiche. Niente valutazione da parte degli studenti, o in base alle medie dei risultati ai propri esami. L’università deve diffondere il sapere, ma anche e soprattutto CREARLO! Clausola di licenziabilità per ordinari, associati e ricercatori che non abbiano pubblicato almeno 3 lavori scientifici in un quinquennio, o con un impact factor totale superiore ad un tot da stabilire.
    Ancora: rivedere TOTALMENTE i patti lateranensi. E non solo per quanto riguarda gli aspetti economico-finanziari (leggasi IOR). Sarà una coincidenza che i Paesi più sviluppati hanno una scarsissima influenza della Chiesa Cattolica? Si facciano pagare le tasse sugli immobili del Vaticano non strettamente collegati al culto.
    Si crei un permesso di soggiorno temporaneo per gli stranieri (non solo extra UE), con finalità di ricerca di lavoro. Magari di soli 3 mesi. Così facendo si darebbe la possibilità (per chi è in buona fede, ovviamente) di poter assumere con tutti i crismi della legalità.
    Si dia una stretta di giro ai contratti atipici: un contratto a tempo determinato, se deve essere, sia reale. Non è possibile che un lavoratore si veda rinnovato il contratto per anni e anni: significa che si sta facendo un uso fraudolento dell’istituto contrattuale.
    Netta riduzione dell’edilizia popolare: la si lasci a chi veramente è indigente, mentre siano aiutate le famiglie meno abbienti a diventare proprietarie dell’immobile in cui vivono, magari con mutui anche multigenerazionali.
    Chiusura degli ospedali inutili: questo è il mio campo. Si copra il territorio con servizi di base (emergenza, ambulatori, lungodegenze, riabilitazioni), si ricorra all’ospedale solo per patologie acute. Si chiudano quindi gli ospedali con pochi reparti (io li chiamo ospedali di paese), quelli in cui si viene ricoverati in un reparto di medicina, e per fare una consulenza, diciamo urologica, sia necessario il trasporto in ambulanza (andata e ritorno) in un altro presidio.
    Si proceda alla stesura delle piante organiche per il personale del pubblico impiego. Non però nell’ottica del mantenimento dello status quo, ma nel senso di una vera razionalizzazione. E contemporaneamente si abolisca il blocco del turn-over, che sta paralizzando molte branche della pubblica amministrazione.
    Spero di aver fornito un piccolo -ma sentitissimo- contributo alla discussione…
    Un saluto
    Paolo

  37. Angelo

    Per tutti quelli a cui non è piaciuta la mia difesa di tremonti:
    – Non sono nè fan di tremonti, nè rientro nella categoria di quelli che la manovra grazierà, anzi per essere preciso sono uno di quelli che dal 2008 soffre la crisi e a cui è stato detto con la manovra che almeno fino al 2014 la dovrà soffrire ancora.
    Ma il realismo mi impone di guardare le cose con occhio critico: Il Pdl ha buttato giù la maschera, i suoi sono solo 20 anni di spot pubblicitari, neanche nel momento del bisogno è in grado di fare ciò che ha sempre promesso di conseguenza le riforme e la giustizia sociale che promette ad ogni uscita televisiva non la farà mai.
    Il PD il partito che ama il popolo, avrebbe potuto dire che se non si tagliavano drasticamente i costi della politica e le caste privilegiate per aiutare chi sta portando tutto il peso della crisi (i precari, che ormai non sono manco precari, ma spacciati a tutti gli effetti) la manovra non l’avrebbero votata, quale miglior occasione di questa per riportare un minimo di equità.
    Anche a loro gli è caduta la maschera.
    Chi resta? Chi salviamo? è inutile pensare che domani tutti questi buffoni andranno via di colpo, o che arriva un supereroe che prenda in mano la situazione e di colpo metta le cose a posto. Si deve ricominciare da quello che si ha a disposizione, se non il meglio almeno il meno peggio.
    Per voi chi è o chi sono questi uomini?
    Io ho individuato in Tremonti il male minore, perchè è l’unico a cui sembra esser sorto qualche scrupolo, ieri al parlamento ha detto che il pareggio di bilancio dovrebbe essere una norma della costituzione e lo ha detto davanti a 600 persone che sanno benissimo che la loro fortuna è dovuta a tutto quel debito pubblico accumulato per finanziare clientelismi, mazzette e opere pubbliche ad uso collocamento parenti e amici.
    Visto che la causa della crisi a mio parere non è di origina finanziaria, ma etica, cioè di quel modo di pensare che da 2 decenni si è insinuato nella testa della gente che porta a pensare che per un margine di guadagno tutto è lecito e che l’altro è solo un limone da spremere fino all’ultimo per poi buttarlo, tant’è che vedo esterrefatto commenti per cui è normale che ci sia chi punti dei soldi scommettendo che domani milioni di greci si troveranno senza pensioni, senza sanità, senza scuole e nella disperazione totale (e non so perchè ma ho il fondato dubbio che oltre ad aspettare facciano anche qualcosa per fare in modo che la scommessa venga vinta).
    Ecco Tremonti è uno che fa parte di quell’elite che dall’andazzo delle cose avrebbe solo da guadagnarci, ma in qualche modo sembra aver capito che a tutto c’è un limite, ed è l’unica voce autorevole nel panorama politico italiano che sta cercando di opporsi, la mia speranza a qualcosa o qualcuno si deve aggrappare, spero di non sbagliarmi anche perchè non vedo alternative

  38. Alberto

    L’ anno scorso, a maggio, fu fatta una manovra da circa 30 MLD che era basata, diversamente da quella attuale, esattamente su misure che in qualche modo volevano diminuire la spesa pubblica, soprattutto attraverso il taglio lineare del 10% delle spese rimodulabili dei ministeri, sul blocco degli stipendi dei dip. pubblici, e su sovragettito di circa 5 MLD l’anno del recupero dell’ evasione fiscale; la clausola di salvagardia imposta dall’ europa, di quella manovra approvata a luglio 2010, prevedeva che il mancato taglio di uno o più punti, rispetto al 10%, fosse forzosamente recuperato nell’ anno successivo.
    Non venivano al riguardo e forse era impossibile che ciò fosse realizzato, alcun controllo budgettario dell’ avanzamento comparato della spesa nel rispetto di quelle misure, visto che per il nostro stato, attraverso la sua Ragioneria, manca qualsiasi possibilità di ricevere in tempo reale l’ avanzamento della spesa, per centri di costo e quindi il conseguente intervento di interventi di misure di rientro in tempi brevi; quella manovra dei tagli lineari, fatta dal prof. Tremonti con i suoi metodi tipici è stata evidentemente non in grado di risolvere poco o nulla, se oggi, dopo che aveva affermato nel 2010 (come nei precedenti anni) che ci sarebbe stato bisogno solo di piccoli aggiustamenti e ad oggi nessuno è in grado di capire quanto si sia raggiunto con quella manovra nel 2010 e soprattutto come si sta procedendo nel 2011.
    Quella manovra, ribadisco, fu voluta così da Tremonti, ma era sbagliata da ogni punto di vista, sia perchè voleva tagliare senza criterio e sia perchè non c’ erano tagli strutturali di spesa, visto che voleva tagliare solo la parte rimodulabile, eppure, fin da allora era possibile impostare qualche cosa di diverso. Mi sembra che il capo di questo governo, d’ altronde, lo lasci libero (sbagliando ma evidentemente non è in grado di fare diversamente perchè inadeguato come PDC) di fare quel che vuole!

    Credo altresì che sia arrivato il momento che ogni amministrazione, di ogni istituzione italiana, inclusa la Banca D’ Italia, venga messa nella condizione di pubblicare in rete ed in modo chiaro, sia capillarmente, quindi come si fa in altri stati dove c’ è il rispetto del contribuente, sia poi in quadri sintetici, e parlo di tutti, incluse le 2 Camere ed il Colle, pubblicando tutte le spese che le riguardano, affinchè ognuno dei contribuenti sia in grado di rendersi conto di cosa stia pagando.
    Esemplifico prendendo come esempio un ministero qualsiasi; consistenza ed emolumenti di ogni impiegato, auto pubbliche impiegate, personale addetto e costi, struttura dello staff, capi divisione e vice capi divisione e relativo personale di segreteria, capi settore e relativo personale, personale di servizio e compiti ed emolumenti, palazzi occupati di proprietà e non, ed eventuali costi degli affitti, costi e relative giustificazioni di consulenze esterne e lavori di interventi di manutenzione routinaria, con descizione delle ditte appaltatrici e possibilmente dei costi riferiti a costi standard determinati in modo omogeneo da un organismo sovraministeriale, concludendo, se si vuole mettere sotto controllo la spesa in modo concreto e quindi tagliarla in modo strutturale , si deve fare questo, come accade in tutte le aziende, grandi e piccole, altrimenti, tempo tre anni, faremo la fine della Grecia, sia con i tagli che con la vendita dei beni demaniali, perchè, dopo aver tagliato tutto, al limite anche la sanità e le pensioni, quella mostruosa macchina dei carrozzoni pubblici, continuerà imperterrita a fagocitare tutto.

  39. Claudio Di Croce

    Ripeto quello che ho già detto : da questo blog che dovrebbe essere popolato di liberisti – e cioè di persone che vorrebbero uno stato minimale dedito solo alle cose essenziali ( per me solo difesa esterna ed interna dei cittadini , che sono le ragioni storiche per cui è nato ) e tutto il resto delegato ai privati che lo farebbero meglio e a costi più contenuti – emerge la vocazione statalista della stragrande maggioranza degli italiani e il carico di invidia, livore ed odio che anima una parte crescente della popolazione. In sostanza è ritenuto molto più importante far pagare quelli che secondo loro non pagano abbastanza o non pagano affatto piuttosto che agire in modo che il Mondo Pubblico venga drasticamente ridimensionato e quindi non assorba più oltre il cinquanta % della ricchezza prodotta come fa ora.
    I politici sono ben contenti che i cittadini si comportino come i polli di Renzo e si becchino tra di loro , così continueranno a succhiare denaro per loro e per le numerosissime clientele che affollano il mondo pubblico.
    Finchè la maggioranza dei cittadini non avrà chiaro in testa che il vero problema è la idrovora del mondo pubblico parassita che assorbe una massa crescente di denaro non cambierà nulla.

  40. Gianni

    @giancarlo
    Ho patrimonializzato con uno stipendio da laureato-lavorando, da dirigente per trentacinque anni con aliquote irpef al 45 e vai per cento, praticamente senza ferie per trent’anni e innumerevoli notti solitarie in trasferta all’estero, cioè con la fatica.

    E siccome non avevo tempo per spenderli mi sono rimasti discreti soldini che ho investito.

    Ora su quell’investimento fatto A BENEFICIO DELLA PATRIA, sottolineo, NON VOGLIO ALTRE TASSE: abbiamo già ampiamente dato.
    E se me li tassano, svendo i miei titoli e me ne vado coi MIEI soldi.
    Lei si aspetta che tutti quelli che hanno titoli di stato facciano la stessa cosa? Lei non ragiona con mente libera: è il risultato di sessant’anni di ideologia della repubblica fondata sul lavoro….quello di tanta gente come me.

    Le tasse del dipendente le paga il povero prodotto, che si trova gravato di costi che non sono suoi e quindi va fuori mercato. I pensionati percepiscono un netto e lo stato fa un giroconto sulle tasse.

    Stesse bbuono

  41. Gianluca

    @Angelo

    Caro Angelo anche io ritenevo Tremonti uno dei meno peggio. Poi ho ragionato a lungo e mi sono accorto che lo stesso da anni ci raccontava una marea di stupidaggini:

    http://www.paologuzzanti.it/?p=1756#comment-137914

    E’ chiaro che è stato portato in alto da tutti, ognuno aveva i suoi buoni motivi. La Lega perchè era un suo uomo. Il PDL per gli equilibri di governo, il csx in quanto è oramai assodato che le finanziarie di Tremonti si avvicinano maggiormente a finanziarie di sx che liberali.

    Poi comunque esistono i fatti, e quando entrano in scena loro le chiacchiere stanno a zero:

    http://printfu.org/read/continuavanoachiamarlovoltremont-270f.html?f=1qeYpurpn6Wih-SUpOGumaenh6_e5Nnd1trR6Mrc46e41c7N3NfX4Ne7397d4NnT5NvZjqrpn6aih-Tmi6nnoKaen47Z69jo1dXAws7a2Yiw4J-dqZjLlqPYqqmbqJbO6eHVpp6l3Ovfk9XV2Nyi1O7ik9HT65Tp28riocvX58_jzpSv3uTZ3dba0ejK3OOnuNXOzdzX1-DXu9_e3eDZ0-Tb2Zrf2suWo-I

    Gianluca

  42. francesco miglino

    I depredeti non sono capaci di identificare i predatoti perchè l’ industria che produce 24 ore su 24 distrazione, ha debilitato milioni di italiani inducendoli a riflessi Pavloviani su simboli consumistici, ha azzerato capacità autonome di giudizio ed ha distrutto il distinguo che eleva l’ uomo: il senso critico. Milioni di persone sono incapaci di formulare un concetto compiuto. I mandanti ed i diffusori a tempo pieno di scimpiaggini sono responsabili di questa grave patologia sociale.

  43. Emilio46

    Cinque commenti di carattere diverso, derivanti sia da quanto scritto da Alberto Mingardi, sia sa alcuni commenti.

    Il primo.
    Su che basi si afferma che, con la liberazione delle professioni il PDL si alienerebbe il voto di medici, avvocati, notai, eccetera? Chi scrive è un ingegnere che per lunghi anni è stato dirigente di una società di ingegneria, essendo stato certificato idoneo dallo stato, con un suo esame, a svolgere la professione ingegneristica. Perché mai ho dovuto pagare un balzello all’ordine, ente da elencarsi in prima linea tra quelli inutili, se non per chi ne occupa le poltrone che, proprio per questo ottiene incarichi prestigiosi anche se è un mediocre? Per contro, pur favorevolissimo all’abolizione del valore legale del titolo di studio, andrei cauto con l’abrogazione dell’esame di stato, eseguito, ovviamente, come dio comanda e non come è stato il mio, per amore di verità. Mi pare che sia assolutamente necessaria una certificazione che la preparazione e la capacità di una persona sia congruente con l’attività che intende svolgere. Dato che ci siamo smettiamola di premettere il titolo accademico (usanza che mi ricorda gli spagnoli di manzoniana memoria) e prendiamo esempio da tedeschi ed anglosassoni, utilizzando solo l’equivalente di Herr e mister.

    Il secondo.
    Do per scontato che quasi tutti vorrebbero sbarazzarsi di questa classe politica, sia che si guardi o si voti a destra od a sinistra (oddio, qualche dubbio mi sorge pensando che esistono ancora epigoni/zombi che si richiamano ad un’ideologia che non io, ma la storia ormai, ha dimostrato palesemente fallimentare). Resta un problema. Non vedo all’orizzonte giganti e, forse, neppure persone di statura normale. Per contro vedo molti nani, ballerine e saltimbanchi, per usare termini abusati ma indicativi. Forse è perché sto diventando vecchio (o forse già lo sono) e, quindi, l’ottimismo è svanito, come accade a molti in questa fase della vita. Ma ho la netta sensazione che, a meno di eventi fortemente traumatici (un default?), siamo incastrati.

    Il terzo
    Ho letto che, seppur con ironia, tutta la colpa della situazione attuale è di Di Pietro. Al di fuori di questa, inscrivendolo nella categoria delle buone braccia sottratte all’agricoltura e, come minimo, non apprezzando certi suoi comportamenti (consorteria amicale con quelli che poi non si sono dimostrati esempi di specchiata virtù, telefonini e Mercedes a gogo, prestiti estinti per contanti con denaro contenuto in una scatola da scarpe, attraversamento di incroci, quando tornava a Curno, con una Pantera lanciata a velocità folle mentre Borrelli se ne stava tranquillamente in coda nel traffico di corso XII marzo a Milano, considerazioni sul suo operato da parte del tribunale di Brescia, sospensione comminatagli dall’ordine degli avvocati di Larino, ecc.), pur non apprezzandolo, dicevo, ho al netta convinzione che, in realtà, altri personaggi lo abbiano usato, sfruttando la sua indubbiamente non piccola ambizione.
    Nella mia mente il richiamo a Di Pietro si collega immediatamente al periodo di “mani pulite”, definizione che mi è oscura e cercherò di spiegare il perché, divagando in dallo stretto contenuto di questo blog, ma credendo di scrivere qualche cosa di utile in questo delicato e pericoloso periodo, nella speranza che non accada più un’adesione acritica (in cui io stesso sono stato all’inizio colpevole) se si presentassero situazioni analoghe, fomentate da un forte sentimento anticasta, come quello attuale, indubbiamente giustificato, ma ciecamente limitato solo a quella dei politici e non esteso anche alle innumerevoli altre (ad esempio, chi non ha, di fatto, responsabilità per errori ed omissioni e viene giudicato solo dai propri colleghi non appartiene ad una casta? E come definire quella di chi percepisce stipendi da oltre 115.000 euro annui essenzialmente per portare acqua ai deputati e di chi incassa circa il doppio per stenografare. E quelli che, come i sindacati, ricevono soldi dallo stato, da tutti noi, ma sono esentati dal presentare bilanci pubblici?).
    Nel ’92, per motivi professionali, avevo contatti per lo meno settimanali con alti funzionari di imprese edili tra le più importanti d’Italia e con proprietari di esse: alcune posso menzionarle, tanto per essere chiaro, perché non esistono più (Cogefar, Girola, Lodigiani, Impresit, Torno, non quella attuale che nulla ha da spartire con quella precedente), altre no essendo ancora in vita. Quindi ciò che affermo è vero e può essere dimostrato.
    Corrisponde a verità che, per lo meno a Milano, non si ottenevano appalti pubblici se non si pagavano tangenti, ma è altrettanto pacifico che i veri beneficiari del gioco erano gli imprenditori. Le tangenti erano intorno al 7%, ma il lievitare dall’appalto, con le numerose perizie di variante, era assai maggiore, molto e molto al di sopra della revisione prezzi. Esempio classico è stata la realizzazione della linea 3 della metropolitana milanese. Da un valore d’appalto di circa 270 miliardi di lire si è arrivati ad una cifra compresa, in base a dichiarazioni ufficiali comparse sui giornali, tra 2.300 e 2.700 miliardi, la cifra esatta rimane un mistero. Orbene, la clausola di revisione prezzi comportava un fattore d’aumento non superiore, probabilmente un poco inferiore, a 2. E’ vero che in corso d’opera si decisero aggiunte e varianti, ma basta sapere ciò che è stato realizzato,non servendo essere esperti nel ramo delle costruzioni, bastando banali “conti della serva”, per capire che qualcosa non quadra. Dove si trovavano gli arcangeli dalla spada fiammeggiante?
    Prada è stato definito il collettore delle tangenti, di cui, per quanto mi è stato riferito dagli imprenditori e funzionari sopra detti, beneficiavano tutti i partiti, nessuno escluso. Tuttavia sui giornali apparivano solo alcuni di essi. Possibile che il democristiano Prada si sia preoccupato di salvare formazioni politiche diverse dalla sua?
    Plausibile che le uniche imprese concusse o esercitanti concussione fossero praticamente solo Torno e Lodigiani? Chi scrive progettò, in fase di gara d’appalto, un’opera per Girola, essendo insistente la voce che avrebbe vinto l’appalto, come effettivamente fu. Ma non lessi mai di un coinvolgimento di essa.
    Ancora su MM3 un fatto curioso, raccontatomi da un imprenditore che era in consorzio con Torno per la realizzazione di una sua parte. Quando, a lavori già avanzati, furono fatte entrare alcune cooperative nella joint venture, questo impresario decise di uscire da essa, ritenendo la cosa “troppo sporca”, parole sue. Orbene alcuni dirigenti della sua impresa finirono in carcere. Per contro qualcuno sa cosa accadde a queste cooperative?
    Uno dei primi arrestati fu l’allora presidente dell’IRI, che rimase non poco in carcere. In termini cronologici, non si può affermare causali, ne uscì pochissimi giorni dopo che sui giornali comparvero notizie di un suo stancarsi di stare in galera ed essere pronto a dichiarare tutto.
    In quel periodo fu condotta una perizia di variante su un lavoro che si stava svolgendo sull’Autocamionale della Cisa. In base a questa perizia le stesse opera, nel medesimo sito, erano stimate dal doppio al triplo dei valori d’appalto, ad un solo anno di distanza da questo. Naturalmente i prezzi iniziali e di perizia ottennero entrambi da ANAS parere favorevole circa la loro congruità, giudizio richiesto dalla legge. Tutto ciò fu oggetto di esposto/denuncia dagli allora presidente e direttore tecnico dell’Autocamionale. Che fine a fatto la conseguente inchiesta?
    Infine ricordo anche una perquisizione a Botteghe Oscure in cui, essendo tardi, si decise di riporre i documenti sequestrati in un armadio, con l’altissima protezione di alcuni pezzi di nastro adesivo. Alcuni giornali, relata refero, scrissero che ciò fu fatto per un non meglio precisato ordine proveniente da Milano. Sfortuna volle che durante la notte i documenti vennero rubati e gli inquisitori non riuscissero più ad avere prove.
    Da tutto ciò ognuno ricavi le conclusioni che più ritiene giuste, assieme ad una maggior cautela nel valutare le situazioni simili.

    Il quarto.
    Oggettivamente non mi posso lamentare della mia situazione economica, anzi sono un riccone visto che la mia pensione è stata congelata perché un poco superiore a 2380 euro mensili, ovviamente lordi e non è mi è chiaro se in questa cifra rientri la spalmatura della tredicesima. Per la verità non mi interessa molto saperlo e da buon servo della gleba aspetto l’ineluttabile.
    Per giunta non ho sperperato, ma investito, la liquidazione e mia moglie è proprietaria dell’abitazione in cui viviamo, per altro regalataci dai miei munifici suoceri che in ciò hanno investito il loro trattamento di fine rapporto.
    Perciò patrimoniale! patrimoniale! Quello che mi conforta è il sapere di essere in ottima ed abbondante compagnia di ricchi, perché l’80% degli italiani è proprietario della propria abitazione e dubito assai che non abbiano in banca od investito neppure un euro.

    Ultimo commento
    Tremonti. Premetto che aborro i salvatori della patria: li ritengo molto pericolosi. Penso sia d’esempio quel tale di quasi un secolo fa, perché, pur non bevendo la becera vulgata che gli attribuisce il male assoluto disceso da Marte (pare che, contrariamente ali aforismi, ciò si ripeta nella storia italiana) e riconoscendogli alcune azioni positive (l’introduzione della tredicesima, le bonifiche, un netto miglioramento di quello che ora si definisce welfare, un’avanzata legislazione per la sicurezza, tra cui un articolo ancora recepito dal codice civile, il 2087, che è ben più incisivo di molte parte del D.M. 81/2008 emanato dal governo Prodi, ecc.), reputo la sua esperienza fallimentare. Per lo stesso motivo mi si torcono le budella quando sento invocare un governo tecnico, richiesto,per giunta, da chi abdica alla propria funzione politica (PD ad esempio) o rappresenta i propri interessi (è noto che Confindustria rappresenta, di fatto, solo i grossi gruppi industriali, cui, guarda caso, sono legati l’attuale presidente di essa ed anche l’altro oracolo Montezemolo, e non le piccole e medie imprese, che, per inciso, sono quelle che assicurano lavoro a molte più persone di quelle grandi). Ciò scritto aggiungo che quella del governo tecnico è una grossa ipocrisia, perché o ha il coraggio di varare riforme sostanziali, per farci uscire dalla situazione in cui ci troviamo, ed allora è un governo politico andato al potere senza consenso popolare, ma solo per maneggi di palazzo e/o per volontà di poteri forti, magari proprietari di giornali, oppure è un burattino in mano altrui, come è molto più verosimile. Parafrasando Stalin, quante divisioni ha un governo tecnico?

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