31
Ago
2009

I ritardi dell’ENAC a Fiumicino

Le statistiche del mese di Agosto dei ritardi dell’aeroporto di Roma Fiumicino non sono ancora disponibili, ma certamente, come hanno fatto notare diverse fonti d’informazione, il mese è stato molto difficile.

In particolare la riconsegna dei bagagli è stata alquanto difficoltosa e questo per un sistema non completamente automatizzato.

Ma perché ogni anno in Agosto si ripete lo stesso problema? Sono stati fatti dei miglioramenti nel sistema di smistamento bagagli nello scalo gestito da ADR, ma il ritardo accumulato negli anni è stato troppo grande e non è stato possibile fare i miracoli.

Inoltre il fatto che Alitalia abbia concentrato il proprio hub su Roma Fiumicino ha accresciuto i problemi, in quanto si è avuta una maggiore concentrazione di traffico nel picco estivo.

Lo stesso problema dei bagagli si era riproposto anche nel 2007, tanto che l’ENAC, guidato dal Presidente Vito Riggio, aveva fatto nel luglio di quell’anno una riunione al fine di evitare problemi. Nonostante l’incontro quell’anno la situazione fu tragica con enormi cataste di bagagli sparse per l’aeroporto.

In questi ultimi giorni proprio il presidente dell’ENAC ha minacciato di ritirare la licenza di handler ad alcune società, mentre il Ministro Altero Matteoli ha dichiarato che “Alitalia deve fare di più”. Certo la situazione della compagnia di bandiera è stata più difficoltosa di quella di altri vettori, ma la riconsegna bagagli in generale è estremamente difficile per tutte le compagnie operanti sullo scalo gestito da ADR.

Vito Riggio ha comminato delle sanzioni di alcune migliaia di euro, ma nulla è stato fatto negli scorsi anni per mettere sotto pressione il concessionario dello scalo. Per lungo tempo, Aeroporti Di Roma ha avuto un tasso d’investimento molto inferiore rispetto a tutte le società di gestione aeroportuale italiane ed europee; infatti il tasso d’investimento annuo sui ricavi era pari all’12 per cento, contro il 25-30 per cento raggiunto dai concorrenti.

Questo era dovuto al fatto che per molti anni ADR ha avuto dei conflitti interni all’azionariato che di fatto ha bloccato la gestione aeroportuale.

Ora è possibile dire che ci sono degli errori, ma troppo poco è stato fatto in passato.

Inoltre l’approvazione di innalzare le tariffe aeroportuali negli scali di Milano e Roma va esattamente in senso opposto; si garantisce la possibilità di aumentare i ricavi, senza alcun parametro oggettivo di qualità da parte del concessionario. La decisione derivante dal decreto “anticrisi” del 2009, sembra prefigurarsi come un aumento dei costi per le compagnie aeree, senza un reale incremento della qualità dei servizi. I vettori inoltre non possono scegliere di cambiare gestore aeroportuale, perché nel bacino romano la gestione è in mano solamente ad ADR. Quindi le compagnie aeree, che oltretutto conoscono un periodo di crisi importante a causa della recessione in atto e una concorrenza fortissima per attrarre clienti, sono costrette a dover pagare questo incremento delle tariffe.

In conclusione è facile fare certe affermazioni o infliggere sanzioni ora che l’attenzione dei media è forte sul settore, ma forse era meglio agire in precedenza con decisione.

L’ENAC, che avrebbe dovuto essere imparziale nel processo di privatizzazione di Alitalia, senza riuscirci, sembra ora essere diventato un organo politico.

 

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