20
Set
2011

I neonati sono pericolosi terroristi?

Nicolò ha fatto lunghe vacanze, durante le quali ha compiuto i cinque mesi di vita. Certamente ora capisce molto più le cose del mondo. Ma sono ancora tante le cose che non capisce. In particolare gli sembrano irragionevoli alcune delle infinite regole che lo Stato gli impone. A dirla tutta, nella sua infinita presunzione da lattante, alcune di queste regole gli sembrano proprio stupide. Certamente a causa del fatto che è ancora troppo piccolo per cogliere appieno l’elevato fine di utilità sociale che esse perseguono. Prendiamo ad esempio l’obbligo di carta d’identità per i lattanti.

Dovendo prendere per la prima volta l’aereo, Nicolò ha pensato fosse cosa saggia controllare sul sito dell’Alitalia cosa gli era richiesto, oltre al biglietto, per partire. Ha subito trovato notizie rassicuranti: vi era scritto che sarebbe stata sufficiente una dichiarazione dei suoi genitori, da rilasciare in aeroporto, da cui risultassero le sue generalità. Ma la mattina del giorno precedente la partenza, salutando i suoi piccoli compagni di passeggiata nel parco,  la prima sorpresa: una sua amichetta lo ha avvertito che, nonostante quel che c’era scritto a chiare lettere sul sito ufficiale della compagnia con la quale si apprestava a volare, a lei era capitato che si rifiutavano di lasciarla partire se non avesse esibito la “carta bianca”, cioé una simil-carta d’identità per bambini.

Allarmato dalla complicazione, Nicolò ha pregato la sua mamma di informarsi per via telefonica (Nicolò ancora usa un linguaggio che gli consente di comunicare solo con i suoi coatanei). La risposta alla prima telefonata del call center dell’Alitalia è stata dapprima balbuziente, poi l’operatore, non sapendo bene che pesci prendere, ha lasciato cadere la linea. Alla seconda telefonata un altro operatore ha ammesso che in effetti sul sito c’erano notizie superate; e che da qualche tempo era obbligatoria, per imbarcarsi, la carta bianca. Bene, ha pensato Nicolò, facciamo questa carta bianca. Senonché, dopo non poche attese telefoniche, trasferimenti di chiamata ad anagrafi e circoscrizioni varie, il suo comune lo informava che la carta bianca era stata abolita, e sostituita dalla carta d’identità anche per i neonati. Il terzo operatore del call center Alitalia, chiamato per verifica, alla fine ammetteva che non solo l’informzazione contenuta sul sito era vecchia, ma che anche il precedente operatore doveva avere informazioni un po’ passate; e che in effetti non sarebbe stato consentito a Nicolò di imbarcarsi se non previa esibizione della carta d’identità.

A quel punto, in fretta e furia, nell’unico pomeriggio disponibile prima della partenza, Nicolò si affrettava a recarsi all’anagrafe (alle 3 del pomeriggio, e con una temperatura di circa 40 gradi), e riusciva a farsi dare un numeretto utile per poter finalmente ottenere la sua carta d’identità (che è sì obbligatoria, ma razionata; il che pare di per sè a Nicolò una cosa non del tutto sensata).

Finalmente salito sul suo aereo, Nicolò ha avuto il tempo per fermarsi a pensare: ma perché mai per salire sull’aereo era stato costretto ad esibire una carta d’identità, che invece non gli era stata richiesta quando – sempre viggiando con i suoi genitori e sempre viaggiano in Italia – si era mosso in treno o in auto? Anche a un infante appare chiaro che l’eccesso di controlli di sicurezza per gli aerei, rispetto agli altri mezzi di trasporto, non è molto razionale: come purtroppo si è visto, una bomba su un bus, su un treno, su una metropolitana può fare almeno altrettanti danni di una bomba su un aereo. Si tratta dunque di un eccesso di controlli giustificato solo con la ancestrale paura del volo che caratterizza molti umani; e che, per essere superata, richiede una serie i riti propiziatori, fra i quali il controllo dell’identità dei passeggeri, i controlli sui bagagli e simili.

Ma quel che proprio a Nicolò non è andato giù, che gli è sembrato proprio stupido, è che questa pretesa di sicurezza si spingesse fino a chiedere la carta d’identità anche a un lattante. Cosa temevano coloro che hanno scritto la regola e coloro che la fanno rispettare: che lui, Nicolò, al tempo di neanche 4 mesi compiuti, nascondesse una di quelle terribili bombe liquide nel suo biberon? che i suoi pannolini fossero al plastico? che i suoi giochini di peluche celassero un tremeno ordigno ad orologeria?

Ha sentito dire Nicolò che in altri paesi si sono combattute epiche battaglie in nome della libertà per opporsi alla istituzione della carta d’identità. Ora al parco sta tentando di metter sù un movimento contro la carta d’identità obbligatoria per i neonati. Un po’ in nome della libertà. Ma, è noto, i giovani sono al solito un po’ focosi. Amano più le battaglie “contro” che le pattaglie “per”. E la battaglia di Nicolò vuole essere contro la stupidità.

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16 Responses

  1. romain

    che i neonati possono essere pericolosi terroristi lo deduco anche da una notizia (che non stento a credere sia vera); al suo apparire, pare che su facebook tutte le immagini siano state ammesse, meno quella di una madre che allatta un bambino

  2. marco

    Nel 2009 per poter viaggiare all’estero con mio figlio, che all’epoca aveva 1 anno e mezzo, ho dovuto richiedere il rilascio del suo passaporto con validità decennale! Ciò perchè non è più possibile far iscrivere il minore sul documento di uno dei due genitori. Significa che a distanza di 10 anni continuerà ad essere riconosciuto con un documento che mostra una sua fotografia di quando aveva poco più di un anno. Non è follia questa?

  3. Mic

    Non limiterei l’attenzione solo ai reati di terrorismo (rispetto ai quali,convengo con Lei, un neonato difficilmente potrà vedersi implicato come soggetto attivo) ma a reati più frequenti e altettanto gravi come traffico di bambini, sequestri (anche da parte di uno dei genitori) ecc.. Per cui un documento di identità non mi sembra sbagliato (sempre che si possa ottenere facilmente e che tutti gli operatori siano a conoscenza della sua necessita’).

  4. pietro27

    simpatico articolo ma sarebbe lo stesso scrivere per un adulto. La lista è lunghissima. Non farebbe male un giornalista se scrivesse con garbata ironia articoli su demenze burocratiche che fanno perdere tempi e soldi. Solo cosi si può vincere la stupidità!!

  5. Pietro Barabaschi

    Un piccolo Uomo. matematico ed a un tempo filosofo morale, certo Albert Einstein dice: due soli sono gi infiniti, l’Universo e la Stupidità.
    Pietro Bararabschi

  6. Stefano

    Altra chicca Alitalia-bambini: i minori di 11 anni non possono fare il check-in online. Forse le altre compagnie che lo consentono (British, Ryanair…) sono tutte fuorilegge!

  7. Stefano Locatelli

    La situazione è la medesima (almeno per i biberon…) già dal 2007, ma ricordo di aver utilizzato posateria di metallo a bordo il 14/9, tre giorni dopo l’attentato alle torri. Penso che siano speculazioni sulle quali qualcuno ci guadagna. E’ la solita storia, il popolo bue paga lo scotto, economico o burocratico, chi dirige l’orchestra se ne infischia e aggira gli impedimenti con il clientelismo.

  8. Se, in un colloquio ipotetico, potessi parlare dell’argomento direttamente con Nicolò, gli paventerei la possibilità che, magari, quella misura tanto odiosa della carta di identità obbligatoria non è stata prevista tanto contro di lui, ma al contrario a suo favore. Mi meraviglierei molto, a dire il vero, se una qualunque persona potesse portarsi, in aereo, un neonato senza alcuna formalità. Probabilmente, Nicolò mi chiederebbe spiegazioni di questa mia posizione, ma certo non vorrei prematuramente avvilirlo sulle atrocità che sanno fare i suoi simili adulti. Mi limiterei a dirgli, tanto per avvalorare la mia tesi, che anzi preferirei che il documento fosse obbligatorio anche per i trasporti in auto, o in treno, o sulla nave e, perchè no, anche su un cammello. Poi, ovviamente, Nicolò potrebbe dissentire con me ma, si sa, nel nostro Paese anche i neonati possono avere la propria opinione.

  9. Luca Barba

    L’idea è che l’identità dei bambini deve essere certificata per evitare che qualcuno si possa portare in giro un bambino piccolo come vuole, con un passaporto su cui è riportata una scritta.

    A parte cose ben più tristi, dato che per il rilascio servono tutti e due i genitori, pone un argine a tutta una serie di casi di genitori che si portano via i figli.

    Non la trovo per nulla pellegrina come idea.

    Comunque, la carta bianca è perfettamente valida
    La validità e fino a riconoscibilità della foto.
    Il sito della polizia, cui in casi simili consiglierei di appoggiarsi, è chiaro ed esauriente.

    La fila è noiosetta a Roma ma insomma ci si organizza ….

  10. luigi sessarego

    .. io separato con figlia di 6 anni quest’anno sono espatriato, in Francia, e ho dovuto fare la carta alla figlia con tutte e due i genitori presenti …… e la solerte (nel vero senso della parola) impiegata dell’anagrafe mi ha stampato anche un Certificato di Nascita in carta semplice perchè mi ha fatto notare che sulla CI, che serve per non “rubare” i figli portandoli all’estero, non risultano i dati dei genitori …… quindi era meglio avere anche il Certificato per dimostrare che io ero il padre!
    Forse, almeno per i minori, sarebbe meglio pensare un poco meglio a cosa scrivere sulla CI.

  11. Luca Barba

    @luigi sessarego

    il famoso lasciapassare bianco non è altro che un certificato di nascita del bambino, con foto vidimato dal questore, è senza dubbio la soluzione più intelligente.

  12. Ugo Arrigo

    @Stefano
    Forse perchè era su una della (numerosissime) rotte in monopolio. Il triennio di protezione monopolistica garantito dalla lagge salvAlitalia (e castrAntitrust) finisce a dicembre. Su quali treno legistativo di passaggio in Parlamento si imbarcherà la normetta di proroga?

  13. Marco.b

    @marco
    Adesso il passaporto per i neonati ha durata di soli tre anni. Si tratta comunque di spendere 80 € circa per un documento che tra tre anni sarà da rifare…

    Anche mia figlia, che ha quattro mesi, ha passato la stessa esperienza di Niccolo’: non vi dico fare le foto per i documenti….. Bisogna fare delle foto del viso diritto, con gli occhi aperti e che guardano verso l’obbiettivo. Figuratevi un po’ fare foto del genere con una neonata che non riesce ancora neanche a tenere su la testa da sola….

  14. Volevo aggiungere che forse i controlli sui lattanti sono non per paura di biberon al plastico o pannolini al tritolo, ma di rapimenti di bambini, o di sottrazione di minori ecc.

    Comunque mlto divertente.

    Una carezza a Nicolò.

    Franco

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