16
Ott
2013

Alitalia-Poste: è aiuto di Stato. Ecco come segnalare l’abuso alla Commissione Europea

L’intervento del governo nell’operazione Alitalia-Poste costituisce, secondo l’Istituto Bruno Leoni, una forma di aiuto di Stato illegale. Il salvataggio di Alitalia non dovrebbe avvenire a queste condizioni, in quanto viola le norme comunitarie sugli aiuti di Stato e la libera prestazione dei servizi. Per questo abbiamo segnalato l’Italia alla Commissione Europea. Ecco come fare se anche voi volete segnalare l’abuso.

UPDATE: Aggiunte le istruzioni per protestare col governo italiano.

La normativa europea sugli aiuti di Stato è – giustamente – molto severa: essa punisce qualunque forma di intervento pubblico che prefiguri un vantaggio discrezionale a favore di specifici operatori di mercato. Le caratteristiche che definiscono un aiuto di Stato illegale sono le seguenti:

  • Deve esserci un intervento diretto da parte dello Stato;
  • L’intervento deve produrre un vantaggio economico a favore del beneficiario;
  • Il beneficiario deve essere individuato su basi selettive;
  • L’aiuto deve comportare una distorsione del processo competitivo;
  • L’intervento può comportare una violazione del libero scambio tra gli Stati membri dell’Unione Europea.

A nostro avviso tutte queste condizioni sono violate dal salvataggio di Alitalia. L’aiuto di Stato consiste nel fondamentale contributo dato dal governo, attraverso la sua regia e attraverso l’intervento diretto di Poste Italiane, alla ricapitalizzazione di Alitalia. Il beneficiario dell’operazione è Alitalia e, indirettamente, i suoi azionisti e i sindacati più forti all’interno della compagnia. A causa dell’intervento pubblico la competizione è distorta perché viene impedita l’uscita di un soggetto dal mercato. Tutto ciò va a detrimento anche del libero scambio all’interno dell’Ue, perché cambiano le condizioni a cui un soggetto comunitario può acquisire Alitalia o quel che ne resta. Nella nostra segnalazione portiamo, a sostegno di questa tesi, una serie di argomenti, basati sulle indiscrezioni di stampa e soprattutto sulle dichiarazioni dei protagonisti dell’operazione: a partire dal comunicato stampa di Palazzo Chigi che dà il via alla ricapitalizzazione. La nostra tesi è illustrata in modo più dettagliato in questo post su LeoniBlog.

La Commissione Europea tende ad attribuire maggior peso alle segnalazioni provenienti dai concorrenti, che si ritengono danneggiati dal presunto aiuto di Stato. Tuttavia, anche organizzazioni non governative e semplici cittadini possono effettuare segnalazioni. La segnalazione può essere effettuata in qualunque lingua parlata all’interno dell’Unione, incluso l’italiano.

Per presentare la segnalazione è possibile scaricare questo modulo, compilarlo e inviarlo per posta o per email, oppure compilare il modulo online.

Invitiamo tutti i cittadini italiani che abbiano a cuore la concorrenza, la libertà di mercato e il rispetto dei soldi pubblici a effettuare la segnalazione.

A questo indirizzo (PDF) potete trovare la segnalazione inviata dall’Istituto Bruno Leoni in italiano, a questo indirizzo (PDF) il testo inglese della segnalazione. Potete prendere liberamente spunto dalle nostre segnalazioni, o anche copiarle.

Ancora meglio è far pervenire la nostra insoddisfazione al governo italiano. Potete farlo scrivendo alla Rappresentanza italiana presso l’Unione europea (aiutistato@rpue.esteri.it) e al ministro delle Politiche europee (seg.ministromoavero@governo.it) chiedendo di notificare immediatamente l’aiuto di Stato alla Commissione europea e sostenendo le ragioni dell’Istituto Bruno Leoni. A tal fine potete allegare copia della segnalazione IBL alla Commissione.

Fate sentire la vostra voce. Le cose inizieranno a cambiare solo quando un numero sufficiente di italiani aprirà la finestra e urlerà “Sono incazzato nero e tutto questo non lo accetterò più!”.

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1 Response

  1. filippo

    Senza voler polemizzare e con la massima stima nei confronti dell’autore dell’articolo, mi domando ,ma quando i salvataggi o gli aiuti nei confronti di banche o altre aziende vengono effettuate da Francia,(Peugeot- Citroen ultimamente),Gb, Germania,ecc nessuno fiata, quando accade in Italia, immediatamente la stampa economica anglosassone e di conseguenza quella di mezza Europa (Italia inclusa)si scandalizza…….come mai?

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