6
Nov
2009

A Londra si beppegrilleggia

Al riccio che aveva intenzione di levarle di dosso le zecche che le succhiavano tutto la volpe di Esopo rispose: “Se tu mi porti via queste, disse, che sono sazie, altre ne verranno affamate”.

Ma a Londra, diversamente che a Roma, hanno deciso di non scherzare e dopo la presentazione del Kelly report  sulla scandalo delle spese dei parlamentari si fa sul serio. Tetto sugli affitti, divieto di assumere parenti, niente più liquidazioni d’oro, massima trasparenza.

I politici? “Sono i nostri impiegati”, scrive il Guardian nell’editoriale di ieri. Non ditelo a Beppe Grillo.

2 Responses

  1. Che i politici siano i nostri impiegati lo diceva James Madison prima di Beppe Grillo (anzi, come certamente sa molto meglio di me, negli Usa si dice tranquillamente “our servants” senza che ciò abbia carica retorica o populista).
    Secondo me l’errore nostro (dico di noi che ci riconosciamo nel liberalismo, pur ognuno con le sue sfumature) è stato di smettere di dirlo e lasciare che di questo, come di altri, preziosi concetti si impadronissero i beppegrillo di turno, colmando uno spazio che noi avevamo lasciato colpevolmente vuoto.
    Alla manifestazione di Roma sulla libertà di stampa Marcorè ha infiammato la piazza leggendo Tocqueville. Ora, ben vengano amanti inattesi di Tocqueville, ma secondo me dobbiamo fare un po’ di autocritica per aver “regalato” Tocqueville a un mondo che naturalmente va rispettato ma che con Tocqueville non aveva nulla a che fare.

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