7
Nov
2009

Italia meno disoccupata. Oro o princisbecco?

L’Economist affronta in questo e questo articolo il tema di che cosa l’America e l’Europa abbiano reciprocamente da imparare, considerando i rispettivi tassi di disoccupazione. Effettivamente, il tasso medio dell’euroarea è poco sotto il 10%, quello USA l’ha appena superato. Ma ciò che offre argomento su cui riflettere è che in Europa Germania e Italia, i due paesi più manifatturieri ed esportatori che proprio per questo perdono tra i 6 e i 5 punti di Pil dacché la crisi è iniziata, sono tra quelli coi più bassi tassi di disoccupazione. C’è di che fare trionfalismo? Immaginavo di leggerne, oggi, sui media italiani che lo accostano all’annuncio che abbiamo superato come sesto paese al mondo il Regno Unito, e all’indicatore anticipatore Ocse – uno strumento del tutto inservibile, dal punto di vista quantitativo, che da qualche mese è però la delizia della politica italiana – che torna a dire che l’Italia uscirà dalla crisi meglio di tanti altri. Così è, infatti, la retorica impazza. Secondo me, di gonfiare le gote non è il caso. Di riflettere, sì.  Read More

6
Nov
2009

Verde padano sempre verde è: Zaia blocca la ricerca ogm

Il verde padano avrà pure una tonalità molto diversa dal verde ambientalista, ma gli effetti sul Ministero dell’Agricoltura sono gli stessi.
Nel 2001, prima del crollo delle Torri Gemelle e prima che Berlusconi vincesse le elezioni, l’allora ministro Pecoraro Scanio chiuse i rubinetti della ricerca pubblica sugli ogm ed invitò i biotecnologi ad occuparsi di altro nella vita. “Si mettano a fare farmaci – disse Pecoraro – almeno salveranno qualche vita”. All’epoca il prof. Francesco Sala dirigeva un’equipe di dodici giovani ricercatori, sette italiani, due cinesi, due indiani ed un inglese, venuti in Italia proprio a far ricerca sul campo. “Fino al 2000-2001 – racconta  rattristato il biotecnologo – l’Italia era all’avanguardia nella ricerca biotecnologica, soprattutto quella pubblica, fatta su prodotti tipici della nostra agricoltura, che non interessavano, né interessano le multinazionali. Erano in corso oltre 250 sperimentazioni, di altissima qualità”. Oggi undici di quei dodici ricercatori sono all’estero, a fare ciò che avrebbero volentieri fatto in Italia. Read More

6
Nov
2009

A Londra si beppegrilleggia

Al riccio che aveva intenzione di levarle di dosso le zecche che le succhiavano tutto la volpe di Esopo rispose: “Se tu mi porti via queste, disse, che sono sazie, altre ne verranno affamate”.

Ma a Londra, diversamente che a Roma, hanno deciso di non scherzare e dopo la presentazione del Kelly report  sulla scandalo delle spese dei parlamentari si fa sul serio. Tetto sugli affitti, divieto di assumere parenti, niente più liquidazioni d’oro, massima trasparenza.

I politici? “Sono i nostri impiegati”, scrive il Guardian nell’editoriale di ieri. Non ditelo a Beppe Grillo.

5
Nov
2009

Quando la lista non è vita

A volte ci si chiede perché in Italia si fatica a completare i grandi investimenti, che essi riguardino opere pubbliche o private. Una possibile risposta è questa:

Tra i tanti che ci hanno aiutati, alcuni meritano una menzione speciale per il loro coerente supporto e forte contributo. In particolare, vorrei ricordare l’assistenza di:

il ministero dello Sviluppo economico;

il ministero dell’Ambiente;

il ministero delle Infrastrutture;

il ministero dell’Interno;

l’Autorità per l’energia elettrica e il gas;

la regione Veneto e il presidente Galan;

la provincia di Rovigo, i sindaci di Loreo, Porto Viro e Cavarzere;

i vigili del fuoco;

la guardia costiera.

E’ la lista dei ringraziamenti letta da Scott Miller, amministratore delegato di Adriatic Lng, la società che ha realizzato il rigassificatore di Rovigo. In questa lista ci sono tutte le risposte: investire in Italia è, con rispetto parlando, un troiaio perché ci sono troppi interlocutori, molto spesso privi delle competenze necessarie. Il problema non è federalismo o centralismo, ma che – dovunque si scelga di porre il baricentro – le decisioni, alla fine della giornata, devono dipendere da uno, o pochi, attori. La confusione è rumore, e il rumore deresponsabilizza.

4
Nov
2009

Troppa politica e poco mercato nella vicenda Opel – GM

Il colpo a sorpresa di General Motors cambia non di poco la situazione del mercato automotive mondiale. Il gruppo americano, dopo aver chiesto il chapter 11 nel luglio scorso, aveva deciso di vendere la filiale europea, Opel.  A distanza di pochi mesi, è arrivata ieri la decisione di non vendere e di attuare una ristrutturazione interna. La lotta tra le diverse cordate era stata vinta da Magna International, leader nella vendita di componentistica e fornitrice di tutte le case automobilistiche. Il paese che maggiormente era stato interessato dal processo di riorganizzazione di GM era la Germania e per questa ragione il Governo tedesco aveva fortemente influenzato la decisione. La soluzione Magna era stata supportata finanziariamente e politicamente da Angela Merkel, in piena campagna elettorale. Non è forse un caso che, dopo aver vinto le elezioni, la Cancelliera abbia avuto meno urgenza nel trovare una soluzione. Bisogna ricordare che il mercato in questa “partita” ha un ruolo molto residuale, in quanto attualmente  il colosso di Detroit è controllato dal Governo Americano. Read More

3
Nov
2009

Ora Visco difende… Tremonti. Che cosa vorrà dire?

Già mi pare quanto meno singolare che il Sole 24 ore, quotidiano di Confindustria, mentre il ministro dell’Economia rimprovera gli industriali di volere con troppa energia il taglio dell’IRAP e delle tasse, pubblichi un giorno sì e un giorno no editoriali contrari alla richiesta stessa, tipo qualche giorno fa quello di Roberto Perotti, oggi quello di Vincenzo Visco. Ma a singolarità si aggiunge singolarità. Perché in effetti oggi Visco sul Sole finisce proprio per difendere… Tremonti. Che cosa vorrà dire? Chi dovrebbe rifletterci sopra con maggior cura: l’ex ministro dell’Economia di Prodi, oppure quello attuale di Berlusconi? In realtà, Visco ci aiuta meglio di chiunque altro a capire su che cosa si fondi la querelle pro o contro la richiesta di “meno tasse”. Perché Visco ha una qualità innegabile: nelle polemiche non tira mai indietro la mano e la gamba, non si nasconde dietro argomenti diplomatici, ma impugna spada a destra e vessillo a sinistra, dichiarando sempre le convinzioni dalle quali fa discendere le sue posizioni. Onore al merito: così si fa. Noi, naturalmente, facciamo la stessa cosa. Ma contro di lui. Perché? Read More

3
Nov
2009

Nella Dacia di Putin

Sul Corriere della Sera di oggi Dacia Maraini prende a male parole il progetto del governo sulla “privatizzazione” dell’acqua. Poco importa che l’esecutivo non abbia alcuna intenzione di privatizzare l’acqua, né che la manovra attualmente in discussione al Senato, pur essendo marginalmente migliorativa rispetto alla situazione attuale (descritta da Rosamaria Bitetti nell’Indice delle Liberalizzazioni), sia tutto fuorché rivoluzionaria. L’offensiva della Maraini è culturale e politica, e su questo piano bisogna risponderle. Ma prima mettiamo i puntini sulle “i”

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