20
Nov
2009

Cicchitto e il calabrone

Mentre l’ornitorinco di Montezemolo distribuisce sonaglini e cotillon, idee niente costano troppo, si accende il dibattito sul “tempo delle fondazioni”.

L’ultima nata è REL (Riformismo e Libertà). Ne è promotore il deputato del PDL Fabrizio Cicchitto. L’articolo di Mattia Feltri su La Stampa riassume bene per gli interessati lo stato dell’arte (vedi anche Il Foglio).L’aspetto interessante, da segnalare per i lettori, è che con la caduta del muro di Berlino e il lento declino dell’egemonia culturale marxista, la destra avrebbe una naturale vocazione allo sviluppo di una contro-egemonia. Certo, le sacche di resistenza ci sono. Berlusconi in una famosissima puntata di Ballarò fece riferimento alle “scuole elementari, alla magistratura e alle università”. Prendiamo  il prendibile, ma è impossibile negare che in alcune parti della società la cultura di sinistra è ancora dominante. Per carità nulla di strano, solo il risultato di un graduale processo gramsciano di conquista e seduzione.

Tutto il contrario di quello che avviene ora all’interno del centrodestra italiano. Fondazioni temporanee che nascono legate ad esigenze del breve, brevissimo, periodo senza un progetto. Così ogni capo corrente crea la sua creatura. Produzione d’idee poche, però si fidelizzano le truppe.

Paradossalmente, un “vero” successo politico si può creare solo mediante la competizione al di fuori del ring elettorale e partitico. Per comprenderci, l’attuale nomina di molti giudici conservatori alla Corte Suprema americana non è avvenuta solo per i due mandati di Bush. La doppia elezione di Bush è stata possibile perché istituzioni deputate a produrre una cultura per il movimento conservatore hanno, dagli anni ’80, fatto il loro mestiere investendo nel mercato degli uomini e delle idee. Insomma, per vincere in politica non basta vincere le elezioni.

Tutto il contrario di quello che stiamo vedendo in Italia. Il centrodestra d’altronde non si fida degli intellettuali.

Come il calabrone che per il suo peso, la sua forma e le caratteristiche fisiche dell’aria non potrebbe volare, l’apparato di fondazioni che gravita attorno al PDL sembra destinato ad una sicura implosione futura. Eppure come il calabrone per ora il PDL vola. Chissà fino a quando.

 

22 Responses

  1. Riccardo

    …per vincere in politica non basta vincere le elezioni. Solo questa frase meriterebbe una riflessione a parte. Penso in particolare ad alcuni colloqui che ho avuto con amici consiglieri o assessori del centrodestra che questa cosa non l’hanno mai digerita.

  2. andrea lucangeli

    l’Italia non è un paese con maggioranza politica orientata a sinistra, questo è storicamente provato: anche al culmine della sua popolarità il PCI non riuscì mai a superare la DC.- Detto questo (cosa non del tutto irrilevante in democrazia, dove contano i voti espressi) la maggior parte degli apparati dello Stato pende clamorosamente a sinistra: scuola, università, magistratura, sanità, persino la Polizia di Stato…- C’è, pertanto, una profonda dicotomia da come il paese ci viene “dipinto” da un certo “culturame” e una certa stampa (a sentir loro il cuore degli italiani batte a sinistra ma il cattivo Berlusca fa vincere la destra) ed i voti espressi dalla maggioranza degli aventi diritto…..- Il retropensiero di questi “illuminati” di sinistra è che Berlusconi sieda abusivamente a Palazzo Chigi perchè è stato votato da una manica di rincoglioniti (scusate il termine forte) che guardando Fede e Mediaset si sono bevuti il cervello….- Naturalmente le cose stanno diversamente, ma che importa, ci penserà la magistratura a ristabilire “il giusto corso degli eventi” abbattendo il tiranno….- Il centro-destra, di fronte a questa continua ed imponente opera di delegittimazione politica e culturale, tenta di difendersi come può.- Certo, le Fondazioni estemporanee non sono una grande pensata ma (come detto nell’articolo) si fidelizzano le truppe: per il momento bisogna pensare solo a difendersi, primum vivere deinde philosophari….

  3. Luigi

    Scusi Lucangeli ma la sua tesi della debolezza culturale del centro destra dovuta ai cattivi del centro sinistra che governerebbero gli apparati statali pur essendo minoranza da sempre nel paese mi pare speculare alla tesi di molte persone di sinistra secondo cui lo stato complessivo del nostro paese sarebbe quello che è a causa del cattivone Berlusconi.
    Entrambe le tesi sono, a mio modesto avviso, un indicatore della povertà culturale di entrambi gli schieramenti politici. Ha ragione Annicchino, per vincere in politica non basta vincere le elezioni. D’altra parte, perderle non è sempre detto che serva a far rinsavire gli sconfitti.

  4. andrea lucangeli

    @ Luigi Sì, le due tesi potrebbero essere speculari ma c’è un “piccolissimo dettaglio irrilevante” che le differenzia: il centro-destra ha il suffragio popolare mentre magistrati, maestri, professori e burocrati “de sinistra” hanno solo…..vinto un concorso! C’è una bella differenza, in democrazia, tra essere eletti dal popolo ed aver ottenuto un bel punteggio all’orale ed allo scritto….

  5. Riguardo all’articolo di Pasquale Annicchino, sono d’accordo su tutto tranne sulla frase:

    > è impossibile negare che in alcune parti della società la cultura di sinistra è
    > ancora dominante. Per carità nulla di strano, solo il risultato di un graduale
    > processo gramsciano di conquista e seduzione.

    Che la responsabilita’ dell’occupazione della cultura da parte della sinistra e del centrosinistra sia della “strategia gramsciana” e’ vero ma solo in parte.
    E’ assolutamente sbagliato dire che sia sia “solo” per colpa di questa strategia se oggi le culture dominanti nel paese battono bandiera rossa.

    Il realta’ le colpe sono, a mio avviso, al 50% della strategia gramsciana, ed al 50% del menefreghismo e dell’indifferenza mostrata dagli ambienti DC (ieri) e PDL (oggi) verso tutto cio’ che e’ cultura, arte o dibattito.

    Esempio: quanti gruppi musicali, o artisti, o registi, o attori, o scrittori, o intellettuali di CENTRODESTRA conoscete?
    Nessuno! Non esistono!
    E di questo non credo che si debba incolpare Antonio Gramsci…

    Le responsabilita’ di questa situazione della cultura italiana occupata prevalentemente dalla sinistra e’ spiegata magistralmente da Indro Montanelli nel libro “Le nuove stanze” (Bur, 2001), a pagina 67, rispondendo ad una lettera del 7 giugno 1998 d’un’insegnante che lamenta “La storia del ‘900, monopolio della sinistra”.
    V’invito tutti a rileggere quel passagio; e’ illuminante

    @Luigi: d’accordissimo con te.

  6. andrea lucangeli

    @ Dave No, proprio non ci siamo.- Cerchiamo di essere seri e realisti e di guardare la realtà per quella che è ,ed è sempre stata: in Italia essere di sinistra (a tutti i livelli) equivale ad essere “sempre nel giusto” , ad essere sempre “così fichi” e così “politicamente corretti” e così “lungimiranti e progressisti”, così “trendy” e così “casual”…….viceversa se sei di destra (o peggio leghista) allora sei per definizione rozzo, ignorante, ottuso e razzista.- Te lo insegnano alle medie, alle superiori, all’università, te lo ripetono per tutta la vita Scalfari & Co.- Un artista (attore, musicista, pittore etc.) sarebbe SUICIDA a proclamarsi di destra: perchè partire con l’handicap quando – professando la sua fede “de sinistra” – si ritrova tutte le porte aperte? I pochissimi artisti ed intellettuali che oggi si dicono di destra vengono guardati come mosche bianche, esemplari in via d’estinzione…

  7. microalfa

    A mio modesto parere avete tutti ragione, la storia della conquista, spesso violenta, dello status di supposta superiorità intellettuale da parte della sinistra si appaia agli scarsissimi sforzi prodotti dalle sempre più marginali voci liberali (che non vorrei fossero collocate tout court a destra in una antitesi classica che ritengo sorpassata). Da liberale, tuttavia, tendo sempre a valutare maggiormente i miei errori, miei nel senso della parte culturalmente affine, e sotto questo profilo sottolineo la mia delusione nel non vedere attualmente alcun tipo di organico programma di diffusione, quanto meno, dell’informazione sulle idee liberali, ai più disconosciute totalmente. Forse perché non così precisamente oggi definibili: come diceva Hayek, quando tutti si dicono liberali, nessuno è liberale.

  8. @Andrea Lucangeli
    Scusa ma dove vivi, in Corea del Nord? ^_^
    Mi sembra che tu stia esagerando un po’ rispetto alla realta’… cio’ che dici puo’ essere vero, e solo in parte, nelle citta’ come Livorno o Reggio Emilia o Genova, di certo non nel resto d’Italia.

    E comunque, date le infinite possibilita’ economiche di Silvio Berlusconi, un artista di centrodestra non avrebbe alcuna difficolta’ nel comporre un disco o un libro o un film orientato a quella parte politica, nonche’ a farselo produrre dalle aziende berlusconiane ed a farselo distribuire a livello nazionale.

    Perche’ questo non accade?
    Semplice: perche’ gli artisti di centrodestra non esistono, o, se esistono, lavorano pochissimo.

  9. andrea lucangeli

    @ dave: vivo in un paese dove la maggior parte delle acli, dei circoli culturali, delle associazioni di volontariato (tranne quelle degli Alpini) , delle Pro Loco etc. etc. sono da sempre feudo della sinistra catto-comunista (anche nel mio Veneto…).
    Un paese dove qualsiasi iniziativa artistico-culturale deve ottenere “la bolla” di approvazione della sinistra e/o della curia (sempre più spesso orientata a sinistra….).
    Un paese in cui la maggioranza silenziosa di centro-destra viene costantemente annichilita da una agguerrita minoranza organizzata di sinistra che occupa tutti i gangli dell’apparato statale….L’ultimo paese in occidente dove esistono ancora sacche di “socialismo reale”….Vai a controllarti i nomi degli organizzatori degli ultimi quarant’anni della Mostra del Cinema di Venezia o della Biennale….

  10. microalfa

    andrea lucangeli :@ dave: ….L’ultimo paese in occidente dove esistono ancora sacche di “socialismo reale”….Vai a controllarti i nomi degli organizzatori degli ultimi quarant’anni della Mostra del Cinema di Venezia o della Biennale….

    In effetti quanto dici è vero. Ribadisco tuttavia che non vedo oggi armi culturalmente capaci di fronteggiare l’armata cattocomunsta: proprio in occasione dell’ultima Biennale di Venezia, a titolo di esempio, il curatore del padiglione Italia, Luca Beatrice, ha presentato e pubblicizzato la sua organizzazione come risposta “di destra” alle precedenti edizioni sinistrorse di Arte Povera e Transavanguardia, in una maniera talmente bellicosa, a parole, da essere poi massacrato dall’intera critica. L’opposizione si fa con la qualità, non col solo velleitarismo che corrisponde al poltronismo della politica partitica.

  11. bill

    Intervengo perchè, pur svolgendo la professione di promotore finanziario, sono un musucista, ho suonato con alcune stars della popmusic nostrana e suono jazz nei club di tutta Italia da sempre.
    Conosco quindi l’ambiente musicale, dai grandi concerti al pub di provincia.
    E vi dico che finchè la musica, come tutte le manifestazioni artistiche, dipenderanno dal potere politico, sarà sempre una schifezza.
    Perchè la maggior parte degli artisti, ma diciamo professionisti dello spettacolo dell’intrattenimento perchè “artisti” è una parola grossa, si dice di sinistra? Semplicissimo: tutte le manifestazioni culturali e artistiche di un certo rilievo economico sono gestite da istituzioni pubbliche. E queste, a livello locale ad esempio, sono in mano a dei burocrati che, mica sono fessi, non ci pensano minimamente a prendere decisioni un minimo distanti dai clichet imperanti (e vale anche per quelli non di sinistra). Cosa volete, che non si faccia un concertino, o magari un concertone, per la pace nel mondo, piuttosto che contro il razzismo, o contro il nucleare, la base Nato (siamo tutti pacifisti, no?) o le emissioni di anidride carbonica che quei puzzoni capitalisti ci vogliono fare respirare? O pensate che un bel filmetto sulla resistenza non riceva fondi pubblici? E il burocrate che per sbaglio non glieli elargisse, chi lo salverebbe dall’accusa di essere un fan delle SS?
    Per cui, la stessa melassa passa anche per le reti Mediaset, dove in questi giorni ci fanno vedere come si okkupa un liceo.
    Non parliamo del teatro: lì lavori solo se sei de noantri, sennò niet.
    Fuori dal pubblico, lo stesso pubblico fa di tutto per rovinare i gestori di locali e gli organizzatori indipendenti (a meno che non facciano parte di organizzazioni affini, tipo Arci et similia..), vessandoli in ogni maniera. Risultato? Tutto si muove con soldi in nero, perchè sono previsti tanti balzelli per cui non potrebbe esistere un locale che fa musica in attivo, o un musicista che suoni in un club che, pagati tutti i contributi, tornasse a casa con due soldi in tasca. E comunque ci sono norme completamente inutili e stupide, ad esempio quelle sul rumore, che comportano costi spropositati e forti limitazioni. Se volete, ho mille episodi da raccontare..

  12. liberal

    @andrea lucangeli

    Che significa feudo della sinistra? Viene vietato a chi è di destra di fare volontariato?
    La verità è che lo spirito “sociale” della destra si rispecchia nelle ronde e nella caccia al diverso.
    Avete voluto le ronde eppoi nessuno si è presentato per metterle in pratica. Non si è detto che la maggioranza degli italiani è di destra? Solita storia dell’armiamoci e partite?

    La verità è che non basta prendere il voto se manca una base culturale e le idee di cosa si vuol costruire per il futuro. Mettere insieme leggi raffazzonate, in gran parte per salvare il Capo del Governo, è questo il futuro che vogliono i votanti di destra?

    La vera difficoltà nel proporre idee nuove e metterle in pratica, in un’ottica di destra, (schiacciante maggioranza in Parlamento…..) è proprio la pochezza intellettuale che sostiene lo schieramento di destra. Populista, demagogico e per certi versi anche nostalgico. Tutte cose che fanno a pugni col liberalismo!

    Avete visto i Liberali tedeschi, vincitori insieme alla Merkel delle ultime elezioni?
    C’è qualcosa, anche di piccolissimo, che li lega alla nostra destra? Sono due mondi opposti! Fini si è accorto di questo e stà cercando di salvare la destra guardando al futuro. Berlusconi è il macigno che blocca una vera evoluzione della destra democratica e culturalmente più avanzata. E’ il vero responsabile della deriva arcaico-populista che sta devastando la società italiana.

    A proposito perchè gli uomini di cultura, e non solo, di destra più prestigiosi ( e ce ne sono) si dichiarano liberali ma si guardano bene di mischiarsi con le “soldataglie” di Berlusconi e Bossi? Paura della sinistra? Improbabile. Decoro e rispetto della propria persona? Difesa della propria onestà intellettuale? Risposta esatta!!

  13. @andrea lucangeli
    Ti ripeto: sei esagerato e vivi un altro in un altro pianeta.
    Ha ragione Liberal: a chi e’ di destra e’ vietato fare volontariato?
    Ma non scherziamo, significa che il mondo del sociale non lo conosci.

    Inoltre in ambiente cattolico di centrodestra occorre ricordare lo strapotere di Comunione e Liberazione, che anche nel “tuo” Veneto e’ piu’ potente di chiunque altro.

    Riguardo all’arte, ti ripeto: a chi e’ di destra viene vietato di scrivere un libro?
    Ma stai scherzando?
    La verita’ e’ che gli artisti di destra (o presunti tali) non esistono perche’ non hanno voglia di lavorare!

    > Un paese dove qualsiasi iniziativa artistico-culturale deve ottenere “la bolla” di
    > approvazione della sinistra e/o della curia (sempre più spesso orientata a
    > sinistra….).

    Ma quale bolla? Guarda che se fai un bel film la gente lo viene a vedere a prescindere!

    Caro Andrea Lucangeli, la verita’ e’ che tu sei un TIFOSO del centrodestra, e come tale non accetti critiche alla squadra che tifi.

    Perche’ Berlusconi anziche’ fare il Grande Fratello su Canale 5 non usa quei soldi per fare una contro-Mostra di Venezia?

  14. pasquale

    Grazie a tutti per i prezioni commenti.
    Non è il luogo per riassumere tutte le interessanti osservazioni che avete fatto, ma mi sembra evidente che il problema esista e che sia opportuno discuterne. Grazie ancora.

  15. bill

    Dave: mi sembra che sia tu a vivere in un altro pianeta, e cerco di farti un piccolo esempio.
    Hai presente il film Katyn? E’ di un grande regista polacco, Andrzey Wayda.
    Ora ci sono due piccoli problemi: Wayda è cattolico ed anticomunista (e si dà il caso che il comunismo lo conosca bene..), e Katyn è il luogo dove le truppe sovietiche trucidarono migliaia di ufficiali polacchi nel 1940, per ordine di Stalin.
    Per decenni i russi cercarono di far ricadere quel massacro sulle truppe tedesche, ma alla fine la verità è venuta fuori.
    Ora, sai che in Italia quel film è stato proiettato per pochissimi giorni ed in ancor meno sale, dato che nessun distributore ha avuto il coraggio di piazzarlo? E questo nonostante le critiche ne avessero parlato come di un capolavoro (ha vinto il Golden Globe ed è stato candidato all’Oscar), e le richieste per poterlo vedere siano state numerosissime.
    Ora spiegami tu come mai. Perchè i distributori di destra non lavorano?
    Ma fammi il piacere.
    PS: l’ultima affermazione sul Grande Fratello dimostra che sei proprio fuori dal mondo..

  16. andrea lucangeli

    Piccola domanda stupida: ma voi vi immaginate cosa succederebbe in Italia se un regista di destra facesse un film sulla storia “epica e d’amore” di Giusva Fioravanti e Valeria Mambro? La rivoluzione, centri sociali in piazza e guerriglia urbana. Cosa è successo invece al film “La Prima Linea”? Dotti dibattiti in TV e….”volemose bene” perchè sono passati tanti anni e i ragazzi di Prima Linea – poverini – hanno sbagliato senza rendersene conto…- Ma Dave & Co. di cosa state parlando!?!?

  17. liberal

    Un film sulla Lega lombarda e relativo Alberto da Giussano è stato tranquillamente girato e messo in circolazione. Un flop terrificante! E’ colpa della sinistra cattiva? Non mi risulta neppure “il volemose bene” riguardo al film (pessimo) su Prima Linea!
    La verità è che la cultura di destra si misura anche dalla qualità degli interventi in questo sito!

    Signor Bill il più grande distributore di film in Italia si chiama Medusa ed è, guarda caso, una società del sig. Berlusconi.
    Le risulta che non lavori? Che non avesse la possibilità di distribuire “Katyn”?

    Lei è fuori dal mondo, non Dave, ed anche estremamente fazioso

  18. pasquale

    Interessante questo commento. Scrive Liberal :”La verità è che la cultura di destra si mimisura anche dalla qualità degli interventi in questo sito”. Trova bassa la qualità di chicago-blog?

    p.

  19. andrea lucangeli

    @ liberal: cosa c’entra il film sulla Lega Lombarda? Io stò parlando di TERRORISTI rossi e del tentativo mediatico di relativizzare il loro criminale agire di un tempo.- In Italia (dove, lo ribadisco, esistono ancora sacche di “socialismo reale”) c’è ancora chi crede che i terroristi rossi fossero solo “compagni che sbagliavano”….-
    Circa la qualità degli interventi su questo sito mi limito ad osservare che i toni più “garibaldini” vengono prevalentemente usati da chi “pende” a sinistra: le poche voci del centro-destra (o dei leghisti come me) sono perloppiù tese a “parare i colpi” piuttosto che a sferrarli….

  20. @bill
    Quel film e’ rimasto poco nelle sale perche’ probabilmente era una schifezza, oppure era un capolavoro ma l’erudito (?) pubblico di centrodestra non e’ andato a vederlo perche’ era troppo occupato a guardare il Grande Fratello o roba simile.

    Immagino che per te sia triste ammetterlo ma sai benissimo che e’ cosi’: ai personaggi che votano Berlusconi non interessa per niente un film di storia, o almeno, non quanto la partita del Milan o L’Isola dei Famosi.

    @andrea lucangeli
    Si’ te lo spiego io Andrea: il Popolo della Liberta’ se ne fregherebbe e rimarrebbe a casa a guardare Bruno Vespa.

    @andrea lucangeli
    C’entra che ci devi ancora spiegare perche’ quel film e’ stato un flop (esattamente come la storia della Lega Nord: in 25 anni NESSUN risultato portato a casa, nessuno, soltanto una grandissima abbuffata, ndr).

    Troppo facile, Andrea Lucangeli, non produrre cultura e poi dare la colpa ai soliti “comunisti”…
    I vostri voti vengono dal Grande Fratello, e voi lo sapete.

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