19
Nov
2010

Chi ha troppi soldi, noi o lo stato? – di Antonio Martino

Quando, il 23 novembre 1986, mi rivolsi ai 35.000 partecipanti alla marcia dei contribuenti di Torino, debuttai dicendo pressappoco: “Siamo qui da neanche un’ora e lo Stato italiano ha speso (?) mila miliardi, ne ha incassati (?) mila e ha contratto nuovi debiti per (?) mila.” Le cifre esatte, ovviamente, a distanza di tanti anni non le ricordo più, ma ricordo l’obiettivo di questa mia premessa. Volevo illustrare la tesi che, come sostenuto da Oscar Wilde, “il tempo è spreco di denaro”.

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18
Nov
2010

Autorità energia. Il Pd perde i pezzi

Solo due righe per avvisare che, a quanto mi risulta, il parlamentare del Pd Federico Testa si è dimesso da responsabile energia & servizi pubblici del partito.

A monte della decisione starebbero le perplessità (eufemismo) per l’accordo bipartisan sull’Autorità per l’energia, che (se le commissioni ratificheranno la decisione del governo) sarà presieduta dall’attuale numero uno dell’Antitrust, Antonio Catricalà, e sarà composta da Guido Bortoni (capo dipartimento energia al ministero dello Sviluppo economico e già direttore mercati dell’Aeeg); Alberto Biancardi (direttore generale della Cassa conguaglio del settore elettrico e responsabile energia dell’Arel); Valeria Termini; e Luigi Carbone. Testa, in particolare, non avrebbe gradito l’inserimento nel collegio di alcuni componenti privi di esperienza sul settore, in attrito con quanto prevede la legge istitutiva dell’autorità. Ma dietro la decisione c’è probabilmente un malessere più diffuso per l’apatia del Pd e la sua difficoltà a mantenere posizioni coerenti e credibili sui temi energetici e ambientali – col risultato di apparire sempre più come una succursale, fuori tempo massimo, di un’ideologia anti-industriale e anti-crescita economica.

Un altro competente si allontana dalla politica. Non ne guadagna il principale partito dell’opposizione, né il paese, ma i cacicchi verdi stasera possono brindare. Chissà se qualcuno li ha informati che le bollicine sono fatte di CO2.

17
Nov
2010

Debito, Irlanda e quattro lezioni

Ho vinto una scommessa che avrei voluto perdere. Su Panorama la settimana scorsa ho lanciato un appello alla politica italiana, perché nella crisi non si faccia prendere la mano dall’irresponsabilità e tenga bene a mente il debito pubblico italiano (non casualmente, visto il contatore del terrore cioè del debito pubblico che qui pubblichiamo). Apposta, però, su Panorama ho moltiplicato per dieci la cifra, nella convinzione che, abituati come siamo a considerare il debito come una percentuale del Pil, nessuno faccia caso davvero al suo vero ammontare. Come purtroppo temevo, nessuno se n’è accorto. I casi sono due. O nessuno mi legge, e allora il direttore fa bene ad additarmi la porta. Oppure vuol dire che davvero siamo in pochissimi, ad avere idea che il debito pubblico italiano ammonta – ora che sono le 12,30 di mercoledì 17 novembre 2010 – a oltre 1.857 miliardi di euro. E che ogni secondo aumenta di oltre 2300 euro, 150 mila al minuto, quasi 9 milioni di euro l’ora, oltre 200 milioni di euro ogni giorno che Dio manda in terra. Read More

17
Nov
2010

Il sadismo del debito pubblico — di Ernesto Felli

Riceviamo e volentieri pubblichiamo da Ernesto Felli:

Ci mancava solo il conta-debito-pubblico di IBL e Chicagoboys. Quelli di IBL e Chicago-blog non solo sono mercatisti, antistatalisti e teapartisti. Sono pure sadici, perfidi e un pochettino diabolici. Spiattellarci in tempo reale le tredici cifre, in continua espansione, del debito pubblico italiano è appunto una manifestazione di cattiveria e mancanza di pietas.

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17
Nov
2010

L’auto europea drogata e Fiat

Sono arrivati i dati dell’andamento del mercato auto in Europa e sono tragici. I sussidi dei vari Governi europei dati nel 2009 hanno drogato il mercato, con la sola conseguenza di anticipare la domanda e di provocare una caduta nel 2010. Le vendite nel mese di ottobre sono scese a poco più di un milione di vetture in tutta l’Unione Europea, con una contrazione di oltre il 16 per cento rispetto allo stesso mese del 2009. Il livello è più basso anche di quello registrato nel 2008, mese di crisi globale, dopo la caduta di Lehman Brothers. Sussidiare il mercato dell’auto con gli incentivi si è rivelata non solo una politica inefficace, ma soprattutto dannosa. Nel settore auto motive servono interventi strutturali, non le solite politiche di breve termine. La dimostrazione arriva non solo dall’Italia, dove la caduta nel mese di ottobre è stata del 28,8 per cento, con una forte crisi di Fiat, ma soprattutto dalla Germania guidata dalla Cancelliera Angela Merkel. Read More

16
Nov
2010

Euro debole = illusione occupati

L’Europa è di nuovo piegata su se stessa nel tentativo di evitare la crisi dell’eurodebito. In molti tra coloro che in Italia lavorano per l’export almeno si consolano, all’idea che l’euro si deprezzi riscendendo verso quota 1,3 sul dollaro invece che verso 1,5. In realtà, la gara a deprezzare le valute è la vera guerra in corso tra dollaro e yuan, e l’euro rischia di fare il vaso di coccio tra vasi di ferro. Detto questo, chi qui scrive trova invece apprezzabile che sempre più numerose voci europee si levino polemicamente rilevando che non rende un servizio a nessuno, la FED, artificiosamente deprimendo il corso del dollaro e i rendimenti decennali del debito pubblico americano, con la sua politica eterodossa di acquisiti di titoli sul mercato e cioè attraverso la monetizzazione del debito, come avveniva in Italia prima che via Nazionale e Tesoro divorziasssero, sancendo la piena autonomia della banca centrale dalle tendenze deficiste della politica. La vera risposta a chi consiglia sempre il deprezzamento della moneta per difendere l’occupazione sul mercato domestico sta proprio nell’andamento dell’economia americana. Read More

16
Nov
2010

Autorità per l’energia: Fate quelle fottute nomine

L’attuale crisi politica ha completamente sovvertito l’agenda di governo e parlamento, facendo slittare in fondo alla lista alcuni provvedimenti che, peraltro, già non erano considerati di grande urgenza. Tra questi, la nomina del nuovo collegio dell’Autorità per l’energia, che dovrebbe insediarsi allo scadere dell’attuale (composto dal presidente, Alessandro Ortis, e un solo componente, Tullio Fanelli) a decorrere, teoricamente, dal 16 dicembre. Se le nomine non verranno effettuate in tempi rapidi, l’Autorità rischia di trovarsi decapitata.

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16
Nov
2010

Federalismo fiscale e debito pubblico. Live blogging

Ore 12,30. Finito il primo giro di interventi la parola passa alle repliche dei relatori (5 minuti a testa). Per Reviglio gli immobili sono oggetti complessi e dispersi. Il rischio è quello di fare una colossale svendita. Per Giarda, il federalismo fiscale tratta di questioni semplici (le regioni devono essere assistite dallo Stato?) ma non di tante cose di cui il paese avrebbe bisogno di occuparsi (cosa fare con il nostro Mezzogiorno?). Questi ultimi temi devono essere trattati in modo autonomo. Tutta la discussione sul rapporto tra federalismo fiscale e Mezzogiorno non c’entra niente. Il grande problema del Mezzogiorno è la scuola, ma di scuola se ne occupa lo Stato (cosa c’entra con questo il federalismo fiscale? Il federalismo fiscale avrà rilevanza il giorno in cui daremo la competenza della istruzione alle regioni, ma di questo non si parla). Read More

16
Nov
2010

La controriforma forense è una riforma contro i giovani – di Gaetano Romano

Riceviamo e volentieri pubblichiamo da Gaetano Romano, Segretario dell’Unione Giovani Avvocati Italiani.

È in via di approvazione al Senato la controriforma forense, in ordine alla quale, i più si chiedono come una riforma settoriale possa avere avuto un iter parlamentare così rapido in un Paese con ben altri problemi. La si chiami corporativa, certo, ma si noti che non è una riforma favorevole alla base degli avvocati, ma solo ai componenti degli ordini professionali, di cui si aumentano le prerogative ed i controlli dirigisti sugli iscritti.

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