Addio a Zuccoli, campione della causa sbagliata
Oggi è scomparso Giuliano Zuccoli, stroncato da una lunga e dolorosa malattia. La morte arriva appena tre giorni dopo le dimissioni, “per motivi personali“, dalla presidenza del consiglio di gestione di A2a. Sarebbe facile ricondurre all’indebolimento fisico l’abbandono della trincea dove Zuccoli è rimasto asserragliato dal 1997, anno in cui ha assunto la guida della municipalizzata milanese dell’energia, Aem. Sarebbe facile e c’è ovviamente una importante quota della verità, ma sarebbe ingiusto dipingere la sua sconfitta – perché di sconfitta si tratta – come la mera vittoria della natura o dell’età. Le dimissioni e poi la morte sono il punto di caduta della parabola di un uomo che ha rappresentato, nella sua onestà e caparbietà ma anche nella sua spregiudicatezza e, in fondo, inadeguatezza culturale il meglio della prima repubblica.