16
Giu
2017

Manovrina: se questa è la sinistra che abbassa le tasse

“Abbassare le tasse in Italia non è né di sinistra né di destra, ma è semplicemente giusto, perché si è arrivati ad un livello pazzesco”, disse Matteo Renzi, in versione Dr Jekyll, un paio di anni fa. A interpretare la parte di Mr Hyde, nel tragicomico spettacolo della finanza pubblica italiana, ci pensa oggi Paolo Gentiloni con la cosiddetta manovrina di primavera, chiesta dalla Ue per riequilibrare di 3.4 miliardi i nostri conti pubblici. Andiamo subito al sodo:

  • Aumenta l’aliquota IVA ordinaria, dal 22% al 25% nel 2018, per poi passare al 25.4% nel 2019, al 24.9% nel 2020, e tornare al 25% nel 2021.
  • Aumenta l’aliquota IVA agevolata, dal 10% all’11.5%.
  • Aumenta, sia pure nel 2019 e non già dall’anno prossimo, l’aliquota dell’accisa sulla benzina, di un valore tale da generare maggiori entrate nette per 350 milioni di Euro all’anno.
  • Viene confermata la cedolare secca al 21% sugli affitti brevi (compresi quelli effettuati con Airbnb), imponendo agli intermediari di agire come sostituti d’imposta.
  • Viene introdotta la tassa di soggiorno anche per gli affitti brevi
  • Raddoppia al 12% la tassa sulla fortuna.
  • Sale dal 6% all’8% il prelievo sulle vincite al Lotto.
  • Il prelievo erariale unico aumenta al 19% sulle slot machines e al 6% sulle videolotterie.
  • Aumenta l’accisa sul tabacco, così da garantire entrate nette per almeno 83 milioni di Euro per l’anno in corso, e per almeno 125 milioni dal 2018 in poi.

Se questa è la sinistra che abbassa le tasse, forse era meglio quella che le alzava: almeno era coerente tra quello che faceva e quello che diceva di voler fare.

Twitter: @glmannheimer

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