31
Ott
2012

In realtà il fisco si è preso (almeno) il 116% del maggior Pil emerso degli ultimi 8 anni

Purtroppo la stima presentata nel recente post secondo la quale dalla metà del decennio scorso al 2012 il il gettito fiscale è cresciuto in Italia di 124 miliardi mentre il Pil nominale  è aumentato solo di 128 miliardi, per cui il maggior gettito risulta aver assorbito il 97% del maggior Pil, è da considerarsi ottimistica. Essa non tiene conto infatti della distinzione all’interno del Pil tra componente direttamente osservabile, in quanto si forma alla luce del sole e paga le tasse richieste dallo stato, e Pil sommerso.

Il sommerso economico deriva dall’attività di produzione di beni e servizi che, pur essendo legale, sfugge all’osservazione diretta in quanto connessa al fenomeno della frode fiscale e contributiva. Tale componente è già compresa nella stima del prodotto interno lordo e negli aggregati economici diffusi correntemente dall’Istat il 1° marzo di ogni anno” (da Istat).

Questo implica che la crescita del Pil nel periodo preso in considerazione sia dovuta in parte alla variazione del Pil sommerso e in parte alla variazione del Pil ‘emerso’ ma è solo con quest’ultima che, in maniera più corretta, il maggior gettito fiscale va confrontato. E’ allora opportuno rifare i calcoli scindendo la variazione del Pil nelle due componenti: l’incremento di Pil sommerso e l’incremento di Pil ‘en plein air’. L’analisi è estesa al 2013 coi dati previsivi del recente aggiornamento al DEF. La ripartizione del Pil tra ‘osservato’ e sommerso è sino al 2008 quella resa disponibile dall’Istat (adottando il valore medio tra il Pil sommerso nell’ipotesi minima e quello dell’ipotesi massima indicata). Il Pil ‘emerso’ è dunque la differenza tra il Pil totale e quello sommerso nella sua stima media. Per gli anni successivi al 2008 si è prudenzialmente ipotizzato un peso del sommerso sul totale invariato al suo valore del 2008, pari al 16,8%, pur essendo invece probabile che per effetto della grave recessione economica e dell’inasprimento fiscale si sia anche sensibilmente accresciuto.

Come riportato nel grafico sottostante, in base alle assunzioni precedenti dal 2005 al 2013 il Pil nominale risulterà essere aumentato di 146 miliardi di cui 25 imputabili (nell’ipotesi prudenziale) alla crescita del sommerso. L’aumento di Pil non sommerso si limita in conseguenza a 121 miliardi a fronte di una crescita del gettito fiscale nello stesso periodo di 141 miliardi. Il maggior gettito risulterà quindi aver assorbito il 116% del maggior Pil non sommerso formatosi negli ultimi 8 anni.

Variazione del Pil, distinto tra sommerso e non, e del gettito fiscale  (miliardi di euro)

La stima precedente è frutto di un’ipotesi prudenziale e deve quindi essere interpretata nel senso che il maggior gettito risulterà aver assorbito almeno il 116% del maggior Pil prodotto alla luce del sole e sottoposto alla dura pressione, ma in questo caso dobbiamo proprio dire esproprio fiscale. Invece nell’ipotesi più realistica che il peso del sommerso sul Pil sia cresciuto negli anni della crisi tale valore è destinato a risultare sensibilmente più alto e a raggiungere cifre davvero preoccupanti. Ma non voglio tediare il lettore e rimando chi è interessato ad approfondire al più esteso articolo che ho pubblicato oggi sul Sussidiario.

Concludo con due domande:

D1: Perché l’Istat non comunica tempestivamente i dati sull’economia sommersa ed ha invece un ritardo di quattro anni? Poiché il tutto è la somma della parti, e il Pil totale è per definizione (di Eurostat) la somma dell’emerso e del sommerso, perché l’Istat ci informa ogni trimestre ed anno sul tutto ma non sulle due parti?

D2: Poiché in tutte le ipotesi realistiche possibili risulta che il fisco si è preso negli ultimi otto anni dai contribuenti che producono Pil alla luce del sole più del maggior Pil che essi hanno prodotto ci si chiede per quale ragione essi dovrebbero cercare di produrre più Pil negli anni a venire. Quali incentivi hanno dallo stato per non assecondare e accelerare il declino italiano?

(Il presente post è la sintesi di  un articolo più esteso pubblicato sul Sussidiario)

 

23 Responses

  1. Mike

    Chapeau, Signor Arrigo! Evidentemente, la realtà supera di gran lunga la più fervida immaginazione. Presumo che le Sue domande conclusive siano retoriche. Comunque, ecco la mia risposta sintetica: Stato Ladro!.

  2. VincenzoS

    A questo punto mi sorge un dubbio che va aldilà della percentuale del 97 o del 116 %.
    Poiché il gettito fiscale finanzia la spesa pubblica anzi non è neanche sufficiente a finanziarla in toto visto che vi è comunque un deficit costante (ma anche ciò non è rilevante ai fini del problema), ciò vuol dire che la spesa pubblica è aumentata ugualmente di tanto quanto è aumentato il gettito fiscale.
    In altre parole l’aumento del PIL è stato solo e unicamente dovuto all’aumento della spesa pubblica in una specie di enorme partita di giro. O sbaglio qualcosa?
    Non sarebbe forse ora di introdurre un metodo diverso di misurazione del PIL?

  3. Big_data_guru

    1) Ottima domanda. Il PIL sommerso viene pubblicato a seguito di una stima più difficile da ottenere. Il ritardo di n-4 è comunque troppo alto in effetti. Non so cosa dice Eurostat sul ritardo massimo, comunque. Questo fa presupporre che la stima del PIL trimestrale sia sempre in difetto (non credo riusciranno a prendere tutta l’economia sommersa al primo tentativo, anche misurando il PIL dal lato dei consumi);
    2) Ottima considerazione logica. E’ inutile produrre alla luce del sole se ciò che mi “ruberai” è più alto di ciò che ho prodotto e lo ruberai senza darmi servizi degni in cambio.

  4. Francesco_P

    Due sono le questioni chiave:

    1) la sostenibilità di un trend del genere per l’economia nazionale;
    2) l’assoluta inadeguatezza del sistema partitico a risolvere la situazione.

    PUNTO 1
    Le tasse, a cui dobbiamo aggiungere i costi e i tempi, della burocrazia, il costo energetico e quello dei trasporti, il costo del danaro, ecc., hanno già “mangiato” la capacità delle imprese di investire e la capacità delle famiglie di spendere. Perdita di competitività e contrazione del mercato interno sono un vero e proprio veleno per l’economia. Infatti l’Italia sta morendo come Paese industrializzato, proprio come lo viviamo quotidianamente sulla nostra pelle e come confermano tutte le statistiche macroeconomiche.

    PUNTO 2
    Il trend è in atto da moltissimo tempo, più degli ultimi anni considerati dall’autore. Purtroppo non è sempre facile trovare dati omogenei relativi a periodi più lontani. In generale dopo il governo Amato l’Italia ha smesso di crescere (+ tasse imposte dal tecnico = più spesa pubblica negli anni a seguire). Lo si può osservare graficamente dall’andamento del PIL su un grafico di lungo periodo. C’è stata una rotazione di partiti al governo, ma quando anche era al governo il cdx (che in Italia è statalista), il Presidente della Repubblica, la Magistratura, la Corte Costituzionale, molti governi regionali, ecc. erano orientati a sx e i sindacati sono sempre riusciti a pesare moltissimo nell’organizzazione del lavoro dei dipendenti pubblici. Senza perifrasi e parlando in modo sintetico, SONO TUTTI COMPLICI del disastro!

    SI EVINCE che bisogna abbandonare la speranza che l’alternanza produca qualche effetto. Bisogna riuscire a cambiare radicalmente il mondo dei professionisti della politica per imporre finalmente allo Stato quella drastica cura dimagrante di cui necessita. E se anche per pura ipotesi fosse possibile mandare tutti a casa alle prossime elezioni, ci vorrebbero molti anni per risollevarci.

  5. Stefano

    ….basta parole: fatti !!!

    La legge (212/2000 art.3 – e art.1) prescrive che a dicembre si paghi solo con le aliquote base definite dal governo ed approvate nel dicembre 2011.

    Non regaliamo allo Stato (o ai comuni) denaro che non hanno ragione di pretendere.

    Anche le Istituzioni devono rispettare le leggi in vigore: il Medioevo è finito.

  6. claudio p

    @Francesco_P
    Il dramma della parassitosi dell’Autorità che soffoca l’iniziativa privata fino al punto di condannare grandi gruppi di individui a decenni di stasi, declino, miseria (a volte secoli) è una maledizione che viene rispettata anche da molte civiltà del passato e che si rinnova nel presente.
    Le buone regole della democrazia possono arginare questo processo spontaneo in modo più o meno efficace, in qualche caso possono anche invertirlo. Ma la fiducia nell’individuo e lo stesso potere politico del cittadino-elettore italiano sono stati ridotti ai minimi termini, temo che il nostro sistema non abbia più gli anticorpi per salvarsi da sé stesso.

  7. Francesco_P

    @claudio p

    Chi sarà il nuovo Odoacre? Monti, Grillo, Bersani, Van Rompuy? Silvio I di Arcore fu l’ultimo od il penultimo Imperatore? Questioni di lana caprina, perché la fine dell’Impero Romano e l’inizio del Medio Evo fu un processo che durò secoli, sebbene convenzionalmente sia sia posta la data del 476. Ora la storia cammina più in fretta ed è questione di decenni, di cui son già trascorsi quelli della corruzione e del tracollo economico.

    Il 12 febbraio del 1912 abdicava l’ultimo imperatore cinese, ma la Cina era in decadenza da secoli ed il popolo viveva miseramente, vessato e ipertassato, mentre la corruzione era diffusissima a tutti i livelli dell’organizzazione statale fino ai funzionari di più basso livello. Per i cinesi c’é voluto un secolo di signori della guerra, rivoluzioni, invasione giapponese, guerra civile, miseria, sofferenze e violenza per risollevarsi e iniziare la costruzione di un nuovo Impero.

    Suggestivo, ma è meglio non andare incontro ad una costante decadenza ed emarginazione, sebbene le speranze siano poche.

  8. Claudio Di Croce

    Non capisco queste paure e queste ansie : il galera o al cimitero SB , ci aspetta un radioso futuro . Il nuovo governo Bersani, Vendola , Camusso, Diliberto, Ingroia, De Magistris e altri difensori del poppppppolo, raddrizzeranno la situazione facendo finalmente pagare le tasse ai ricchi, agli evasori,istituendo una vera patrimoniale sui beni mobili e immobili , assumendo qualche centinaia di migliaia di detentori di pezzi da carta nella PA , imponendo assunzioni a vita alle aziende private nazionalizzando quelle che si oppongono , disconoscendo il debito pubblico perchè non è giusto che biechi speculatori usurai guadagnino con gli interessi ,ecc… ecc….. e altre giuste , eque e solidali leggi .Il futuro è nostro , compagni .

  9. claudio p

    @Francesco_P
    L’idea del lento declino è tanto probabile quanto deprimente e non è da augurare a nessuno, figuriamoci a noi stessi. Di certo invertire la rotta sarebbe solo il primo passo di una lunga risalita che non ammette scorciatoie. Ma il mio timore è che in Italia non ci siano neanche le premesse per il primo passo.
    Resta il fatto che nel mondo anglosassone, sarà per un sistema elettorale più funzionale, sarà per una certa tradizione culturale individualista, ci sono stati governi ispirati all’antistatalismo che hanno prodotto discreti risultati, non è detto che restino esperienze isolate e che non possano essere emulate in un prossimo futuro, anche dall’Italia.

  10. Piero from Genova

    Scommetto 1.000 euro giugno 2013 sarà “molto molto” peggio del dicembre 2012..
    sia sul lato tasse (oggetto di questo articolo) che sul lato tagli..

    Essi.. ci strangoleranno x 40 anni debiti = spesa clientelare+evasione+corruzzione di “quasi” massa a tutti i livelli..

    se ne fregheranno se ciò porterà ancor + recessione e paradossale aumento deb/pil..

    Amen

  11. Claudio Di Croce

    @Piero from Genova
    Nessuno accetta la sua scommessa : è un dato certo . Come è certo che da un anno a questa parte tutti i parametri economici sono peggiorati : maggiore disoccupazione, minore PIL , debito pubblico aumentato , il furto fiscale ha raggiunto livelli da esproprio proletario . E sopratutto è drasticamente diminuita la fiducia sia dei privati che delle imprese e la fiducia è una componente essenziale per l’economia e senza fiducia non ci sono investimenti e i consumi diminuiscono. In compenso è salita alle stelle l’immagine dell’Italia nel mondo- Romney a parte – e infatti MM è sempre all’estero dove riscuote non sorrisi ma applausi da facce serie e compunte che gli chiedono : quanti soldi vuoi ? noi siamo pronti a darteli , con te siamo sicuri .
    Mi aspetto indignate risposte a proposito di spread .

  12. Lorenzo

    @Piero from Genova
    infatti …molti parlano in romanesco.. arrivano da tutta Italia poi imparano l’idioma locale malgrado le scorte. E si stanno costuendo anche le sedi locali in ogni Regione per non dover andare fino a Roma per raggiugnere la mangiatoia.

  13. Piero from Genova

    @Lorenzo

    prima di agosto 2011 capivo chi nn poteva capire.. ma ora che dovrebbe esser tutto chiaro a tutti (persino il Berlusoconiano Croce ha in parte capito).. a voi che continuate a nn capire nn vi capisco più..

  14. Claudio Di Croce

    @Piero from Genova
    Qualcosa ho capito perfino io : un governo Bersani ( Penati , il suo ex braccio destro dice che si ritira ) Vendola, Camusso e gli altri sarà molto ma molto peggio per i sudditi ; i dati sul peggioramento della situazione sono veri o no ?
    Lei che capisce tutto me lo può spiegare pf.? grazie

  15. Piero from Genoa

    @Claudio Di Croce

    rettifico mio prec. post : parlate del dito nn vede la luna.. a questo punto credo nn capirete neppure prox primavera.. forse tutto sommato è giusto così.. con sincera cordialità..

  16. Gaetano

    Vi è una profonda frattura tra il mondo politico/parassitario e quello imprenditoriale per cui il primo non ha la percezione dello stato delle cose nel secondo. I politici, i nostri politici sono per lo più parassiti improduttivi da quando erano poco più che ragazzini, sono abituati a percepire 20/30.000 euro netti al mese senza fare nulla se non blaterare quattro frasi fatte con cui esprimono solo il vuoto cosmico che alberga nella loro scatola cranica, per cui non si rendono conto della crisi economica che attanaglia le imprese, i nostri politici vivono nella convinzione che non vi sia crisi, e che se c’è sia cosa di poco conto, onde per cui non hanno mai provato a ridurre veramente la spesa pubblica, ma hanno sempre lavorato per aumentarla in quanto più si spende più si guadagna in tangenti, favori, clientele. Di conseguenza per aumentare la spesa pubblica in presenza di una recessione devo aumentare la pressione fiscale. L’attuale classe politica non ha nessuna intenzione di cambiare modus operandi, e farà di tutto per mantenere l’attuale livello di spesa pubblica da cui derivano i megaflussi finanziari da cui attingono tangenti ultramilionarie. Siamo in mano di delinquenti senza scrupoli totalmente incapaci di gestire lo Stato e se non li fermiamo ci distruggeranno.

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