9
Nov
2012

Il declino dell’Italia (in 3 grafici)

Alcuni studenti mi hanno chiesto quale variabile potrebbe in maniera più sintetica ed efficace rappresentare il declino economico dell’Italia dell’ultimo decennio-quindicennio. La miglior ‘fotografia’ possibile del declino è a mio avviso rappresentata dall’indice del  Pil pro capite degli italiani in standard di potere d’acquisto (PPS) calcolato ponendo sempre uguale a 100 in ogni anno lo stesso dato per l’UE a 27 paesi. Si ottiene in tal modo una linea che discende rapidamente e continuamente nel tempo senza accenno alcuno ad un’inversione di tendenza, come è possibile vedere dal grafico sottostante.

Pil pro capite in SPA  (Indici UE27=100)

A metà anni ’90 il Pil pro capite dell’Italia in PPS si trovava 21 punti percentuali al di sopra del valore medio degli attuali 27 paesi che compongono l’Unione e persino 6 punti sopra il valore dei paesi UE-15 pre allargamento. Nel 2003 il dato italiano scendeva al di sotto del dato medio UE-15 e alla fine del decennio azzerava completamente il vantaggio rispetto all’UE-27.

Accanto alla ‘foto’ del declino relativo dell’Italia è utile  osservare anche le differenti dinamiche del Pil nel nostro paese e nell’UE che lo spiegano. Il Grafico seguente mostra i due indici del Pil reale dal 1995.

Pil Italia e UE-27 Italia esclusa  (Indici 1995=100)

Dal 1995 l’Italia è sempre cresciuta di meno del resto dell’UE (tranne nel 1999-2000): dal 1995 al 2007, ultimo anno per noi pre recessione, avevamo cumulato una crescita complessiva del 20% (contro il 38% del resto dell’Unione) ma circa metà di essa è andata perduta nel biennio 2008-9 e il piccolo recupero del 2010-11 è stato interamente bruciato dalla recessione fiscale italiana del 2012. Risultato? Mentre nel 2012 il resto dell’Unione (nonostante comprenda tutti i paesi problematici tranne noi) ha recuperato integralmente il livello di Pil del 2007 noi non abbiamo recuperato assolutamente nulla e il nostro Pil è ritornato quest’anno allo stesso livello del 2001, indietro di tre legislature politiche.

Ma c’è di peggio. Infatti in questo periodo la popolazione italiana è  cresciuta e in conseguenza i dati relativi al Pil pro capite segnalano un arretramento più consistente.

Pil totale e pro capite Italia e UE-27 Italia esclusa  (Indici 1995=100)

In termini pro capite il Pil dell’Italia risulta ritornato nel 2012 allo stesso livello del 1998, l’anno in cui l’Italia fu ammessa all’euro. So di regalare un argomento ai grillini ma il grafico ci dice che in tutto il periodo in cui abbiamo avuto l’euro non vi è stato alcun miglioramento nel pil pro capite e poiché nel frattempo la popolazione italiana è divenuta mediamente più anziana e ha in conseguenza più bisogni da soddisfare per garantire un dato livello di benessere, possiamo ragionevolmente credere che a fronte di un eguale livello di Pil reale pro capite il benessere medio attuale sia inferiore rispetto a quello del 1998.

Ovviamente una concomitanza non è una causalità e l’euro c’entra davvero poco col declino dell’Italia. Quando fummo ammessi all’euro avevamo un disavanzo pubblico inferiore al 3% del Pil e grazie all’introduzione dell’euro e alla ridenominazione del debito pubblico italiano abbiamo risparmiato sino a un massimo di 7 punti di Pil all’anno nella spesa per interessi. Con quel risparmio si sarebbe potuto portare il bilancio in pareggio, arrestando la crescita del debito  in valore assoluto e accelerandone la riduzione in rapporto al Pil. Si sarebbe anche potuta ridurre la pressione fiscale sino a un massimo di quattro punti percentuali. Se avessimo fatto queste poche cose oggi non avremmo nessun declino e nessun problema di finanza pubblica. Abbiamo scelto di non farle ma siamo stati noi, chi ci ha governato. Non ce lo ha chiesto l’euro o chi precedette Angela Merkel.

57 Responses

  1. TERZO STATO

    La cronaca giorno per giorno degli sbagli fatti e di quelli che si continuano a fare sta diventando solo un esercizio masochistico. Serve una rivolta dei ceti produttivi, dei dipendenti privati, dei giovani senza lavoro e raccomandazioni.
    Per:
    Ridurre il personale a libro paga dello stato
    Ridurre stipendi e pensioni sopra soglia
    Ridurre lo stock del credito con la vendita del patrimonio
    Razionalizzazione e controllo della spesa con l’agenzia delle uscite
    Riduzione drastica delle imposte di PMI, Autonomi e loro dipendenti.
    Azzeramento dei costi fiscali per chi investe in Italia e per chi da altre zone d’italia investe al Sud.

    Morte al Tiranno Morte allo stato ladro!

  2. waldimiro

    solo il ritorno dei prezzi al livello della lira del 1999 può riportare la crescita in Italia, stipendi e pensioni sono da sempre fermi alla lira 1999.
    @TERZO STATO

  3. Gianfranco

    Alcune delle motivazioni di Terzo Stato (ore0:36) sono interessanti ma impostate al negativo(ridurre, azzerare, etc.) e siccome credo che saremo in molti a volerci esprimere sugli stessi argomenti, Io penso che si potrebbe uscire dall’impasse PIL rilanciando la economia con l’aumentare dei consumi di nostri prodotti da parte dei privati, finanziati direttamente dai risparmiatori di prossimità, senza passare attraverso la Banca che altro non fa che rincarare il costo del denaro. Quindi con vantaggi per il prestatore e per il ricevente.
    Dobbiamo recuperare economicità nel sistema produttivo sia privato che pubblico perche’ se non si crea ricchezza bisognerà fare sempre nuovi debiti.
    Dobbiamo rinunciare a una parte di welfare perche’ stiamo vivendo al di sopra delle nostre possibilità economiche, a meno chè….
    Dobbiamo rivedere la composizione dei salari perche’ il divario fra il netto in busta paga e il costo totale del lavoro è eccessivo. Sulle spalle dei lavoratori gravano troppi pesi.
    Avrei altro da aggiungere ma non voglio monopolizzare lo spazio, però permettetemi di proporVi la mia formula per poter garantire il lavoro a tutti i disoccupati.
    La formula è questa: +/- L = -/+ L. ProvateVi a interpletarla.

  4. Alessandro B. C.

    Bellissimo articolo, specialmente per uno come me che ha un curriculum di studi più tecnico e umanistico che economico.
    Vorrei portare un mio commento: è verissimo che la situazione attuale è frutto di errore altrui e nostri del passato, ma è anche vero che perseverare negli errori porterà al fallimento di tutti. Quindi penso che prima di tutto chi ci ha guidato fino ad adesso non potrà portarci fuori da questa situazione e anche noi tutti dobbiamo (e non dovremo) cominciare a viver nel rispetto delle regole. Mi spiego: ogni giorno vedo piccole e grandi evasioni fiscali. Scontrini e fatture non emessi, furbate quotidiane per fregare il prossimo. Basta percorrere una qualsiasi tangenziale per verificare che il 90% non rispetta il limite di velocità, sorpassa a destra etc etc. Cosa centra questo??? Incidenti quotidiani, quindi tempo perso in coda, posti letto occupati negli ospedali, RC auto più care………..quindi maggiori costi per tutti!!!!!!! Questo è solo un esempio dei piccoli soprusi quotidiani che ci facciamo. Ci aggiungiamo la corruzione piccola o grande che sia? La criminalità organizzata? Questo e altro lo abbiamo creato NOI!!!!! NOI abbiamo mandato a governarci i NOSTRI amici e i NOSTRI amici hanno fatto quanto riportato da Ugo Arrigo.
    Inoltre non è affatto vero che il nostro Welfare non è sostenibile: ho vissuto in Belgio e Olanda e vi assicuro che il loro Welfare fa arrossire il nostro: mia figlia si ruppe una gamba qualche anno fa e quotidianamente, per il tempo che non si poteva muovere, ha avuto un insegnate di sostegno che la teneva al passo con la classe.
    Il nostro problema è che spendiamo male.
    Per fortuna vedo anche che ci sono tante persone per bene e spero che siano loro a portarci verso una situazione più sostenibile.

  5. Ruggero Cerizza

    Articolo chiarissimo ed illuminante. Complimenti! Il declino è certificato, dobbiamo davvero trovare la strada per fermarlo o, quanto meno rallentarlo in attesa di tempi migliori.

  6. DIEGO

    Propongo una lista di politici dal 2001 a oggi da “non votare”, perchè protagonisti incompetenti e in “mala fede” della politica italiana…L’italiano è purtroppo memolabile; la lista aiuterà!

    diego catanzano

  7. Mike

    “Quando fummo ammessi all’euro avevamo un disavanzo pubblico inferiore al 3% del Pil e grazie all’introduzione dell’euro e alla ridenominazione del debito pubblico italiano abbiamo risparmiato sino a un massimo di 7 punti di Pil all’anno nella spesa per interessi. Con quel risparmio si sarebbe potuto portare il bilancio in pareggio, arrestando la crescita del debito in valore assoluto e accelerandone la riduzione in rapporto al Pil. Si sarebbe anche potuta ridurre la pressione fiscale sino a un massimo di quattro punti percentuali. Se avessimo fatto queste poche cose oggi non avremmo nessun declino e nessun problema di finanza pubblica. Abbiamo scelto di non farle ma siamo stati noi, chi ci ha governato. Non ce lo ha chiesto l’euro o chi precedette Angela Merkel.”
    Sono d’accordo con il Prof. Arrigo. L’occasione andava assolutamente colta. Come il classico treno che passa una sola volta. Ora “la missione è (quasi) impossibile”.

  8. Luigi Maria Ventola

    Non sono daccordo con l’autore dell’articolo sul fatto che il nostro declino non sia anche legato all’adozione dell’euro, poichè da quando abbiamo adottato questa moneta acefala, il nostro potere d’acquisto, le nostre pensioni, i nostri salari, i nostri risparmi si sono svalutati del 50% e questo è un fatto incontrovertibile. Poi ci sono tutte le altre concause, naturalmente, ma quando un’intera popolazione viene di fatto espropriata di metà delle sue risorse, come è possibile evitare il declino?Noi attualmente abbiamo le entrate in Lire ma quando spendiamo, spendiamo in euro, grazie anche ai “geni” che ci hanno fatto entrare con quel demenziale cambio Lira-Euro.
    Cordiali saluti.

  9. paperino

    @Mike
    “Sono d’accordo con il Prof. Arrigo. L’occasione andava assolutamente colta. Come il classico treno che passa una sola volta”

    Ma l’occasione, da chi poteva coglierla, lo stato, e’ stata colta…

  10. Piero from Genova

    @Luigi Maria Ventola

    se avessimo la Lira :
    1) potremmo far comprare Bot a BankItalia e stato spenderebbe 2% Interessi
    2) bassi interessi consentirebbero 80 miliardi anno di tasse in meno
    3) cambio Lira/$ ipersvalutato (diciamo un 50% vs attuale euro/$) consentirebbe
    maggiori esportazioni (a favore delle sole imprese che esportano)..
    4) costo importazioni (energia, metalli, elettronica) salirebbe 50% x tutti e si mangerebbe ULTERIORE (rispetto a quanto nn sia già oggi) 25% di risparmi&salari..

    la soluzione (intesa come modo x nn pagare ancor di più nei prox anni) nn esiste..

    PS: motivo endogeno (cioè in aggiunta alla globalizzazione esogena) declino strutturale è DEGRADO CIVICO DI MASSA… alias.. troppi dipendenti pubblici raccomandati che nn fan niente + troppe pensioni regalate a 50 anni + troppa evasione fiscale di autonomi&imprese + sindacati proteggono nn solo sfruttamento ma pure clientelismo + corruzione sia ceto imprenditoriale (esempio: falso in bilancio fatto da Silvio x sè ma ben accettato da TUTTI di colori&settori) e naturalmente politico..
    tutto il resto.. numeri grafici % ricette liberiste vs keynessiane è solo fuffa..

  11. paperino

    “Abbiamo scelto di non farle ma siamo stati noi, chi ci ha governato.”

    Noi, o chi ci ha governato? Trattasi di due enti non solo distinti, ma evidentemente in contrapposizione, il lapsus dell’autore forse e’ dovuto al fatto che il “noi” in cui egli si si incarna e’ contrapposto al mio, che e’ quello del vessato a sangue, nel portafoglio e nondimeno nella mia liberta’ economica.

    “Non ce lo ha chiesto l’euro o chi precedette Angela Merkel.”

    Ma il massacro fiscale invece della riduzione delle spese chi ce lo ha chiesto? Ce lo siamo chiesti “noi”, da soli? I “compiti a casa”, tutti dalla parte dell’ulteriore massacro fiscale, “noi”, ce li siamo autoassegnati? Mi dispiace, ma io non c’entro, e inoltre MAI avrei potuto pensare che qualsiasi aggiustamento dei conti, in Italia, potesse essere fatto agendo anche solo per un centesimo dalla parte dell’incremento del prelievo fiscale che era gia’ fra i piu’ alti del mondo se non il piu’ alto, peraltro con qualche ragione economica, visti i risultati.

    Articolo ottimo nella analisi economica, ma pessimo in quella politica. Sotto sotto, da appartenente alla “casta”.

  12. Piero from Genova

    errata corrige: tasso interesse se scende da 4% a 2% “medio” consente 40 mld risparmio interessi/tasse

  13. http://www.aziendalisti.org
    C/o Prof. Giorgio Trenti Bologna, 1/11/2012

    «Società»

    Sembrava una missione impossibile, ma ci sono riusciti. Monti + Berlusconi + PDL + Lega + PD + UDC + napolitano hanno messo l’economia italiana in un baratro senza ritorno.

    Essi hanno fatto tutte le leggi a favore dello Stato: tagliando i cittadini, umiliandoli al rispetto di regole liberticide. La disoccupazione è stata incrementata, le imprese esposte ai rischi di mercato sono taglieggiate da norme ottuse, la finanza è annichilita.

    Essi non conoscono l’economia, non sanno che le imprese sono la libertà giuridica, civile e morale, non sanno che ci sono entrate pubbliche perchè ci sono imprese. Essi sanno che il potere si mantiene se si proibisce qualche cosa. Essi alle prossime elezioni non debbono essere confermati.

    Le imprese devono essere completamente liberate, rimuovendo tutti i divieti. Lo facciamo subito, con un solo provvedimento che incide a danno dei partiti politici e delle caste. Una rivoluzione per ottenere questi primi risultati:

    A. I pubblici amministratori non possono ricoprire la stessa carica per più di 2 mandati.
    B. Per tutte le cariche politiche nazionali e regionali ed amministrative, il sistema elettorale è proporzionale.
    C. I sindaci ed i presidenti degli enti ed amministrazioni pubbliche, sono scelti dai consigli.
    D. I dipendenti pubblici sono assunti solo con contratto di lavoro a termine.
    E. Sono ammessi i pagamenti in contanti per qualsiasi cifra.
    F. Non sono imponibili le perdite e gli utili ottenuti con titoli trattati in borsa.
    G. Nel contratto di lavoro i singoli scelgono liberamente le clausole.
    H. Sono abrogate le leggi che:
    + irrogano sanzioni amministrative, civili e penali nelle materie: fiscale, ambientale, di sicurezza e della concorrenza;
    + limitano la libertà di costruire infrastrutture;
    + concedono agevolazioni alle imprese, alle professioni, alle persone fisiche ed agli enti, a carico dello Stato, delle regioni, delle province, dei comuni, dei consorzi e di qualunque altro Ente, siano esse di carattere tributario, previdenziale o contributivo.
    I. I rifiuti devono essere smaltiti tramite inceneritori.
    L. Alle persone fisiche, di cittadinanza italiana, è riconosciuto il diritto alla disponibilità di un minimo vitale, sulla base della dichiarazione dei redditi.
    M. In tutte le società, la responsabilità dei soci è limitata.
    N. Nelle cooperative i consiglieri non possono ricoprire la carica per più di un mandato.
    O. Le cooperative che controllano una società di capitali, si trasformano in SPA.

    Per completare lo sviluppo: http://www.aziendalisti.org/sviluppocompleto.doc

    Web\aziendalisti\sviluppo.doc

  14. marco

    Perfetta descrizione economica, ma quasi assoluta assenza commento politico o sociale
    Abbandono progressivo di un programma di istruzione competitivo (rigore e aggiornamento) con quello europeo
    Riduzione sistematica della selezione meritocratica delle classi dirigenti (politiche, amministrative, manageriali pubbliche e private)
    Perdita totale di una visone di società competitiva sia a livello crescita professionale ed economica
    Assenza di approvazione o biasimo sociale (o dei media) per qualsiasi comportamento virtuoso o riprovevole.
    E ‘ vero che siamo un paese di navigatori, poeti e santi…..ma anche di figli di p.tt… come diceva Agnelli e in terra sappiamo che normalmente vicono questi ultimi

  15. Francesco_P

    @DIEGO

    Date le alternanze dal tempo del “ribaltone” a Monti, è corretto affermare che l’Italia è una nazione perfettamente bipartisan (Dini, Prodi I, D’Alema I e II, Amato II, Berlusconi II, Berlusconi III, Prodi II, Berlusconi IV, Monti, solo nel solo periodo osservato). Ma il declino inesorabile era già iniziato con il governo “tecnico” Amato I nel ’92, che aumentò le tasse e rubò i soldi dai conti correnti per darli ai politici. Le cause del declino vanno invece cercate ancora prima, negli squilibri dei conti pubblici introdotti dai vari governi di centro sinistra della cosiddetta 1^ Repubblica. Nessuno ha cambiato andazzo, ma quell’assassino suadente del debito pubblico a cui ci eravamo assuefatti ora ci sta soffocando con gran dolore e senza pietà.

    Vi ricordate del detto “fare come i ladri di Pisa che litigavan di giorno per rubare assieme la notte”? Tutti uniti quando c’è da vessare il cittadino a vantaggio dei burosauri e dei politici, le uniche professioni stabili, comode e redditizie nel nostro Paese.

    Non riusciremo a tirare avanti ancora per molto senza rivoltare come un calzino i mondi della politica e della PP.AA.

  16. Riccardo

    Come vengono calcolati i sette punti di pil all’anno risparmiati? Valgono 100 miliardi di euro circa, quando ne spendiamo ora 80, mi sembra un valore enorme, significa che la introduzione dell euro ci ha fatto risparmiare piu del cinquanta per cento dei tassi di interesse.

    Il declino a mio parere e dovuto in maggior parte alla globalizzazione economica (non per niente il primo grafico si impenna in negativo piu o meno al momento della entra della cina nel wto) certamente una italia piu efficiente e meno oberata di tasse avrebbe sofferto una riduzione del pil pro capite meno rapida

  17. Marco Tizzi

    @Riccardo
    Infatti questa storia del risparmio che l’Italia avrebbe avuto entrando nell’Euro è ridicola. E la dimostrazione è che quando l’Italia uscì dallo SME i tassi scesero, non salirono.
    La cosa in realtà è ovvia: gli investitori preferiscono l’inflazione al default.
    Ma i difensori dell’Euro ormai non sanno più che pesci prendere, quindi si inventano i numeri.

  18. Marco Tizzi

    In realtà i grafici dimostrano una ed una sola cosa: l’Italia ha sbagliato ad entrare nell’Euro, sia perché aveva un debito troppo alto, sia perché ha sbagliato il tasso di cambio iniziale.
    Ha provato ad inseguire un bilancio in pareggio, ma l’apparato statale era troppo grasso e troppo forte per sostenerlo.
    Quindi ha cominciato a rubare sempre più, finché le tasse non hanno ucciso l’economia.
    E siamo ad oggi.
    Gli ultimi rantoli verranno tirati nei prossimi mesi. Prima bottarella ci sarà all’anticipo dell’irpef per gli autonomi, quelli che pagano più tasse di tutti e che quest’anno non avranno avuto redditi sufficienti per pagare anticipi degni di nota. Al saldo arriveranno i problemi seri.
    A quel punto probabilmente saremo già nel bel mezzo del Monti II e inizierà il massacro fiscale: altra patrimoniale, IVA, accise e possibile puntatina ai conti correnti.
    Fallimenti a catena, disoccupazione al 30%.
    E game over.

    Con sobrietà, però.

  19. B&B

    Quadro fosco, atmosfera depressiva e rassegnazione. Questo leggo in questo blog troppo spesso, così come leggo una illusione: che la consapevolezza della situazione, la capacità di darne delle spiegazioni sia di per sè salvifica. Nulla di tutto ciò serve! Se Fermare il Declino si propone di incidere su una situazione come quella italiana dovrebbe a mio avviso fare alcune cose importanti:
    – selezionare i coordinatori del movimento secondo criteri certi, esplicitati e rigorosi
    – essere convinto della sua posizione minoritaria e non aspirare affatto ad aggregarsi o a diventare più grande attraverso compromessi
    – uscire dalla eccessiva teorizzazione e definire pochi obiettivi concreti prioritari da sostenere nel breve periodo
    – crederci!
    Se si dovesse entrare o no nell’euro è storia passata, se se ne debba uscire mi pare inattuale e controproducente. Se il peso della P.A. è enorme e se esiste un blocco sociale costituito da chi lavora nel pubblico, dai politici, dal sindacato, e da una serie di aziende colegate è evidente, se tutto ciò strangola l’economia produttiva come un’edera parassita uccide l’albero su cui si sviluppa lo capiscono anche i bambini, se le tasse non siano altro che il nutrimento di quella pianta parassita è incontestabile, se una profonda verifica, una riorganizzazione ed una molto significativa riduzione di questa spesa sia urgente lo sanno anche i sassi ormai. Ecco pochi obiettivi concreti nel periodo breve, più breve possibile!

  20. Marco Tizzi

    @B&B
    L’Italia ha una popolazione di 60 milioni di persone.
    20 milioni sono quelli che lavorano.
    4 milioni sono i dipendenti pubblici.
    Quindi 16 milioni di persone ne mantengono 44.
    La rassegnazione sta in questi numeri.

    Solo dopo un grossissimo boom si può pensare a ricostruire. Il boom si può avere solo accelerando il declino, non provando a fermarlo.

  21. luca de paoli

    Questi commenti sono interessanti ma, come tutti, non considerano un fattore imprescindibile: il popolo italiano. Del resto gia’ quasi un secolo fa qualcuno aveva detto “governare gli italiani non e’impossibile, e’ inutile” (Giolitti o Mussolini? La questione e’ dibattuta).
    Persone poco serie, senza senso civico e con una forte attitudine a fregare sempre e comunque il prossimo. A proposito: c’ e’ ancora qualcuno che si offende

  22. Stefano

    A volte dibattere porta a sintetizzare e questa porta a fare semplificazioni eccessive.
    Possiamo discutere ed accodarci alla massa che considera tutti i dipendenti pubblici inutili, ma ricordiamoci che abbiamo un servizio sanitario che fornisce (nella media) una assistenza tra le migliori al mondo (e oggettivamente tra le meno onerose).

    Nonostante quanto vada di moda dire, poi, sull’istruzione continuo ad avere ritorni sempre molto positivi sia personalmente, sia da amici e conoscenti, relativamente alla preparazione ed alla apertura culturale dei nostri ragazzi di scuole elementari e medie (inferiori e superiori) rispetto non solo agli Usa ed ai Paesi orientali, ma anche a buona parte di quelli europei.
    Al solito in questi casi bisogna capire che valore si dà alla istruzione: se deve essere solo uno strumento per preparare al mondo del lavoro (ma questa x me è ” formazione” non “istruzione”) allora forse è vero che siamo indietro, ma nella educazione dei giovani continuo a credere che la linea giusta sia la nostra.

  23. luca de paoli

    Tutti i commenti prescindono da fattore fondamentale: gli italiani! Leggo i commenti e sembra che stiamo parlando degli svizzeri! Non capisco come coloro che hanno creato il “danno” possano salire ora in cattedra ed indicare la “ricetta” per uscire dalla crisi.
    Del resto gia’ un secolo fa qualcuno aveva detto governare gli italiani non è impossibile, è inutile (Giolitti o Mussolini? La questione e’ dibattuta).

  24. paperino

    @luca de paoli
    E no caro Luca, se fossi stato io il decisore della spesa degli ultimi 350 euro al mese che, pagate le tasse, mi avanzavano per sopravvivere, non li avrei sprecati buttando anche quelli nella fornace della spesa di stato, li avrei usati per comprarmi da mangiare al discount, cosa che adesso non posso piu’ fare. Ricordati che Monti ha piu’ volte esplicitamente affermato che senza l’ultima spremuta fiscale lo Stato avrebbe avuto problemi a pagare per intero i suoi dipendenti e le sue pensioni – ma il paludato professore di rapinare me fin all’ultimo centesimo non si e’ fatto nessuno scrupolo, e forse non se ne e’ nemmeno accorto).
    Gli italiani comuni, in gran parte, non hanno piu’ alcuna ragione per intraprendere un lavoro produttivo (pagare tasse non e’ una ragione sensata se alla fine non ti avanza piu’ nulla per sopravvivere, e se spesso inoltre, come me, resti comunque in debito di qualcosa con lo Stato per cui dopo un po’ ti arrivera’ pure l’ufficiale giudiziario che ti butta fuori, appropriandosene, dalla TUA casa).
    Renditi conto che il problema dell’italia ormai ha ampiamente travalicato quello degli italiani. Uno stato cieco, affamato e sordo che, alla sua popolazione produttiva, toglie e basta, non ha piu’ ragione di esistere, come non ha piu’ ragione di esistere una popolazione produttiva sotto la sua giurisdizione.

  25. B&B

    @paperino
    condivido e, riferendomi in particolare alle ultime 3 righe mi chiedo : la popolazione produttiva perchè non si aggrega, perchè non si organizza? forse pensa di giocare un ruolo partecipando alle varie primarie…o già solo seguendone i vacui confronti mediatici che riempiono gli spazi della comunicazione ?

  26. luca de paoli

    A Paperino.
    Ribadisco: “chi e’ causa dei propri mali, PIANGA se stesso!!!” (negli ultimi 50 anni, i politici italiani chi li ha eletti? Forse i gia’ citati svizzeri???)..

  27. Roberto 33

    Euro, Lira, Germania, Mercati, Globalizzazione, Banche centrali, eccetera eccetera. Gli americani direbbero che sono “bullshits”.
    Noi stiamo decadendo perché ormai si è determinata una situazione di blocco totale che ci sta strangolando. Ormai siamo divisi in due classi:
    – I produttori di ricchezza: imprenditori e dipendenti onesti e capaci, dipendenti pubblici che erogano veri servizi (ce ne sono tanti), pensionati che ricevono per quanto hanno versato, politici onesti e capaci (ce n’è qualcuno).
    – I parassiti: politici e sindacalisti inetti e ingordi, funzionari pubblici di alto o altissimo livello, corrotti e corruttori, pensionati che non hanno mai pagato per quello che prendono, “grandi” imprenditori che sono grandi solo per i soldi che ingoiano e la lista potrebbe continuare all’infinito.

    Purtroppo i parassiti hanno oggi in mano tutte le leve del potere, ottenute grazie al disinteresse, alla dabbenaggine e, qualche volta, alla connivenza dei produttori di ricchezza. Ormai sono invincibili, gli esempi sono sotto i nostri occhi, ogni volta che servono soldi la classe dei parassiti aumenta le tasse, taglia le pensioni (degli altri), i servizi sanitari, gli investimenti in istruzione, l’assistenza mentre il resto (i loro privilegi) è intoccabile.

    L’unica cosa da fare è ribaltare il tavolo, mandare tutti a casa e spezzare il cerchio, ad ogni costo.
    Al prossimo giro di elezioni forse ne avremo la possibilità … sempre che ce le facciano fare.

  28. Marco

    La democrazia in Italia è morta con Monti/Napolitano. QUesto governo ha l’unico scopo di mantenere tutti i superstipendiati del parlamento e di non fargli perdere i loro vitalizi e pensioni d’oro, di continuare il prelievo di sangue al paziente senza farlo morire, poco alla volta. Non ci verrà nessuno a salvare. L’europa è stata una di tutte quelle belle fregature che ci sono state imposte dall’alto spacciandole e vendendole in modo favoloso, la realtà di questi grafici è deprimente e drammatica.

  29. Giorgio Andretta

    @Marco Tizzi
    la proporrei come consulente od intrattenitore al direttore di quest’albergo, con la sua presenza vivacizza questa teoria di sepolcri imbiancati.

  30. HARING

    EH NO, IL PRIMO GRAFICO RACCONTA UNA STORIA DIVERSA RISPETTO ALLE CONCLUSIONI DI ARRIGO!
    IL PIL HA INIZIATO AD ANDARE A PICCO PROPRIO CON L’ADOZIONE DELL’EURO, TRA IL 2001 E IL 2002! GUARDATE IL PRIMO GRAFICO!
    NON E’ CHE FORSE C’ENTRA ANCHE UNA CERTA MANCANZA DI COMPETITIVITA’ O IL FATTO CHE CON L’EURO L’ITALIA SI E’ SEDUTA SUGLI ALLORI (LEGGASI: UNA MAGGIOR CONVENIENZA A FAR LAVORARE I PATRIMONI RISPETTO ALLE PERSONE)?…

    iL GRAFICO DIMOSTRA PROPRIO CHE L’EURO E’ IL MARCHIO DEL DECLINO!

  31. Paolo 54

    @Alessandro B. C.
    infatti il Belgio è secondo solo all’Italia come debito pubblico. E, caso strano, è il paese che, dopo il nostro, ha avuto più governi di centrosinistra. Qui il problema è che la sinistra pensa solo ad arraffare soldi dal mondo reale aumentando le tasse e che la destra, per tante ragioni, non è mai riuscita concretamente a invertire la tendenza, pur dichiarata. Ricordo che le ultime stangate sono targate Amato, Prodi, Monti. Specie l’ultima di Prodi del 2006 (+3% di tasse a tutti) di cui non si è mai capita la destinazione.

  32. Jack Monnezza

    @Marco

    Verissimo.
    Duo Nap/Monti catastrofico per Paese.
    Non contenti di distruggere economia e stato di diritto, riposino in pace, hanno anche permesso a classe politica di continuare come se niente fosse.
    Giannino deve capire e dire che per FID bisogna innanzi tutto Fermare Monti.

  33. Jack Monnezza

    Non metterei anche all’euro, visto come strumento monetario, tra i colpevoli per l’accadimento di questo declino.

    L’euro ci sta distruggendo perché sta ingessando tutto e non permette l’evolversi naturale della situazione. Una bella svalutazione e inflazione a due/tre cifre permetterebbe un rapido e scioccante riequilibrio. I quattro milioni di garantiti si troverebbero a fine mese carta straccia e l’economia potrebbe diventare finalmente una economia di prodott/servizi ad alto valore aggiunto focalizzata su export. Altro che Sulcis o fabbriche Fiat…

    Sarebbe terapia violenta, ma almeno questo inarrestabile trend potrebbe invertirsi…

  34. Jack Monnezza

    @HARING

    “Lavorare i patrimoni invece che le persone”
    Altro slogan di moda da approfondire…..Mi spiega cosa significa ?

    Forse l’unico patrimonio che dovrebbe lavorare di piu’ e autofinanziarisi e’ la casa, o meglio le tasse locali sulla casa dovrebbero essere sufficienti a coprire spese comunali dove quella casa e’ situata. È forse nostre ICI/IMU sono basse, specialmente per residenti…

    Per il resto del patrimonio non so veramente cosa significhi……come pure l’altro slogan “economia reale vs. finanza”.

    Forse si intende che un patrimonio può’ tranquillamente investite in Titoli di Stato, avere una tassazione privilegiata e guadagnare di più’ e con meno rischio di un patrimonio che investe in torni industriali o software….Ma questo non e’ solo ed unicamente dovuto al fatto che Levitano mette se sue esigenze di cassa sopra tutto il resto e il cosi detto riequilibrio della situazione produce invece un ulteriore aggravarsi della discrepanza di cui parlate…

  35. Jack Monnezza

    Altro grafico interessantissimo, e basato su dati reali e non stime statistiche, e quello sugli investimenti diretti Esteri in Italia vs. altri Paesi europei similari.

    Sono membro di un paio di importanti camere di commercio estere in Italia e quello che ho visto nei dati degli ultimi 10 anni e’ impressionante….Un crollo veramente pauroso…..Adesso non trovo il grafico e faccio fatica a metterlo online ma siamo veramente sotto a tutti e di molto ….sembra la discesa del Pordoi…

  36. Marco Tizzi

    @Jack Monnezza
    L’Euro non è un problema in quanto moneta. E’ finta tanto quanto le altre (tasso di riserva 1% vs 10% in USA).

    Il problema sta nel sovrastato che sta creando. Una massa informe di regole e leggi inventate da burocrati che mai hanno lavorato un giorno, i “politici di mestiere” per tornare a Weber, gente indegna che il mondo privato avrebbe schifato.

    Ieri c’era la festa di FiD dove abito. Non sono andato, alla fine, dopo una discussione in merito con amici e vicini. La decisione è stata unanime a fronte di una banale considerazione: manca lo spirito rivoluzionario. Troppe incertezze su Monti, che solo Giannino ormai crede non sia l’unico vero candidato alla prossima Presidenza del Consiglio (Draghi presidente della repubblica e la BCE ad un tedesco, imho). Troppo “moderatismo”. Troppo europeismo cieco.
    Lo dico con un grandissimo rispetto per le persone di FiD, le ammiro, ma davvero non riesco a ritrovarmi in quel che dicono: la morbidezza va bene per la carta igienica, non per fare politica.
    Soprattutto oggi.

  37. Jack Monnezza

    @Marco Tizzi

    D’accordissimo. Euro e’ solo strumento monetario. Il vero problama e’ Euroregolamentazione ed Eurocrazia…..

    Anch’io avuto stessa impressione su FID.

    Giocano a fare i moderati troppo presto, occorre prima acquistare una precisa identita’ politica che invece e’ troppo morbida, specialmente alcuni dei colleghi di Giannino, molti uomini per tutte le stagioni, tanti ex FI trombati…
    Poi queste frasi banalissime: governo degli onesti, basta peggiocrazia, prenderemo le idee migliori dovunque siano…….manca precisa identita’ politica
    Mi dispiace molto, Giannino mi piace….

    Anche organizzativamente mi sembra abbiano da imparare e mi hanno un po’ deluso.
    Ho dato 100 euro, ma non una lettera o una telefonata.
    Mi sembra che a livello territoriale stiano solo coinvolgendo i vecchi piccoli apparati FI.

  38. Valerio Lucchinetti

    @Marco Tizzi
    Parole SACROSANTE. Ma forse quando ci sarà il famoso terreno fertile di cui parlavamo ieri saranno diversi. Per ora le espressioni rivoluzionarie (solo espressioni) restano appannaggio di Grillo e…pensi un po’…Renzi.

  39. luca de paoli

    … ho imparato a diffidare dai piemontesi … i savoia, la fiat … penso che siano una gran parte della rovina di questo paese … a cominciare da quella farsa dell’unificazione che proprio a nessuno e’stato chiesto se andava bene … guarda caso come con l’euro!

  40. luca de paoli

    … euro, eurocrazia e quant’altro … sono tutte baggianate! Se fosse cosi’ allora, perche’ le economie del Nord Europa sono cresciute e stanno crescendo mentre i soliti”latini” arrancano? Se si pensa che secoli e secoli di storia, cultura, religione e quant’altro non contino niente e tutto “dipenda” dagli ultimi dieci anni di euro … poveri noi … adesso capisco perche’ l’italia va male … e’ sempre colpa degli altri. Del resto se in Germania un politico ha sentito il dovere di dimettersi (con la carriera stroncata) per aver copiato la tesi di laurea mentre in italia 1/3 dei parlamentari e’ indagato o addirittura condannato …

  41. Dr. Arrigo,

    Articolo magistrale, per chiarezza ed efficacia.
    Fortunati i suoi studenti.
    Non posso fare a meno di riportarlo così com’è, per contribuire alla diffusione.
    Ovviamente citando, come sempre, l’ottima fonte.

    E’ del tutto evidente che il serpente si mangi la coda, senza peraltro alcun vantaggio magico ouroborico 🙂

    Anche questi numeri fanno riflettere, nella medesima direzione…

    “Il debito delle Amministrazioni pubbliche di settembre aumenta di 19,5 miliardi rispetto al mese precedente, ha avvertito intanto la Banca d’Italia, a un nuovo massimo storico pari a 1.995,1. L’incremento riflette, oltre al fabbisogno del mese (11,6 miliardi), l’aumento delle disponibilità liquide del Tesoro, detenute presso la Banca d’Italia e in impieghi della liquidità, (8,6 miliardi).
    […]
    Nei primi nove mesi dell’anno l’incremento del debito (88,4 miliardi) riflette il fabbisogno delle Amministrazioni pubbliche (61,9 miliardi), l’aumento delle disponibilità liquide del Tesoro (21,7 miliardi) e l’emissione di titoli sotto la pari (5,2 miliardi)
    […]
    a Banca d’Italia ha reso noto intanto che nei primi nove mesi del 2012 le entrate tributarie sono state pari a 280 miliardi, in aumento del 2,6% rispetto allo stesso periodo del 2011. ”

    Dal corriere online odierno.

    Mah, resta da capire perchè… è solo un meccanismo inceppato che non sa far altro che ripetere sè stesso, sino alla distruzione prossima, o c’è una visione malevola…

  42. Gianfranco

    Ma di che stiamo parlando?
    Non vogliamo la sanita’ statale? Per tutti? E non vogliamo l’istruzione statale? Per tutti fino alla laurea (pagando 4 soldi)? E non vogliamo strade, pulizia, sicurezza, e il wireless in piazza? Non vogliamo che lo stato si prenda cura della cultura, dei monumenti, del cinema, della tv, della radio, dei giornali, dei concerti con le sovvenzioni? Non vogliamo avere un anno e mezzo di maternita’ pagata? e non vogliamo malattia indefinita a carico del servizio sanitario? Non vogliamo la cassa integrazione per milioni di dipendenti? Non vogliamo i concorsi statali per impiegare inutilmente un mucchio di persone?

    Questo e’ quello che vogliamo, e quello che abbiamo.

    Abbiamo voluto una classe politica che ci desse tutto questo e siamo stati sempre contenti.

    Appena si toccano questi argomenti scatta subito di riflesso la frase magica: “DIRITTO ACQUISITO”.

    Quindi, cari miei, il problema non e’ che la classe dirigente sia bacata o no, e per darci tutti i nostri bei vantaggini si sia indebitata con le banche, che ora giustamente tirano la corda.

    Il problema e’: quanto siete disposti a rinunciare, di tutto quanto sopra, per riappropriarvi delle vostre vite?

    Perche’ se non siete disposti a rinunciare a nulla, non c’e’ altro mezzo che continuare ad indebitarsi, continuare ad eleggere persone che sapendo di indebitarsi porta alla rovina se ne infischiano e lo fanno, e proseguire in questo modo.

    Chi critica Fiat, ad esempio, non si rende conto che tutti gli italiani sono cosi’. Se vanno al lavoro guadagnano. Se non vanno al lavoro paga la cassa. Consentendo ai furbi di farsi i mesi a casa. In cosa e’ diversa la Fiat (o altre ditte che socializzano le perdite)? Solo nelle dimensioni.

    Quindi, come sempre cordialmente, vi saluto.

    Ricordandovi che il problema siamo noi.

    Ciao
    Gianfranco.

  43. Maurizio

    @B&B
    Proprio sicuro che, a proposito di permanenza nell’euro, “uscire mi pare inattuale e controproducente” ?
    Peccato che illustri economisti a livello internazionale e un Premio Nobel per l’economia siano di parere diverso.
    Vada a leggersi qualche libro sull’argomento e vedrà che almeno un dubbio le verrà.
    Non dia retta a Tabacci o ad Enrico Letta che di economia …..

  44. gianfrancesco

    perché non si propone alle reti televisive di inserire in un angolo la scansione continua del debito public o. Sarebbe una informazione per tutta L’italia e farebbe meditare tutti.

  45. PLF

    Prima dell’euro l’Italia, per quanto possibile, svalutava e così recuperava (per finta ed in modo lentamente tossico che si vede oggi) competitività rispetto agli altri Paesi. Inoltre prima di entrare nell’Euro i compiti non li abbiamo fatti: ci siamo entrati con una botta di …. tasse (ma dai, che bella pensata) in qualche caso anche restituita. Roba da galera (se l’avesse fatto B. sarebbe stato messo alla gogna, ma la fece Prodi ed allora “che grande gesto”!). Da allora niente più svalutazioni, poi crisi su crisi (ricordarsi l’11 settembre, che botta) e via così. Ovvio che questa situazione non ha aiutato l’Italia a resistere alla crisi (che comunque prima o poi ci sarebbe arrivata adosso perché ci accompagniano ben altri problemi a monte).

  46. maurizio

    A QUESTO PUNTO CHE FARE ? Prima che sia troppo tardi occorre un salvagente, un’Euro differenziato, una moneta di plastica- card a scalare differita nel tempo con un tasso d’interesse ragionevole e non da strozzinaggio per dare respiro ai consumi, idee per la mobilita’ (avete visto quella vetturetta ibrida dal Politecnico di Torino !!!! e la Fiat?, chi incentiva gl’inventori ? Fornero dove sei? e’ li il valore aggiunto, e’ cosi che si fa PIL Reale, ma ci vuole Credito – Sano da investire per il futuro, i tecnici devono incentivare le Teste Buone , non investimenti faraonici, piccole gocce possono fare molto, ma ci vogliono regole ferre-teutoniche , chiarezza per gl’ investitori, se no acquistiamo tempo ovvero allunghiamo una miccia di una bomba economica in mano. Fare Presto , propongo Oscar Giannino come ministro Economia
    per qualunque governo prossimo. Cordiali Saluti e auguri a tutti. Maurizio PD

  47. Anghel

    Si professore,non ci sono dubbi che la descrizione che ha fatto ,purtroppo per per noi italiani, e’ tristemente chiara,per il sottoscritto e per quelli come me che sono andati in pensione dal 2001,cinicamente parlando,mi verrebbe da dire che sicuramente non hanno contribuito al declino!ma fatta questa prmessa mi viene da chiederle chi e cosa avrebbe dovuto fare chi guida questo paese,dico la classe dirigente tutta,politica e imprenditoriale, per evitare tutto cio’.Sinceramente vorrei che ad un povero cittadino poco illuminato come mi mi fosse altrettanto spiegata! Comunque ala ringrazio per l’attenzione

  48. carlo

    Mentre il nostro reddito reale è diminuito del 21 per cento , rispetto al 1995 , nei confronti del reddito medio UE27 ,di quanto sono aumentate le tasse ( irpef, iva, imu,irap, tosap ,tariffe amministrate +fiscal drag ecc,ecc)?
    Ecco perchè il paese non risparmia , e non reinveste !
    Carlo da milano

  49. carlo

    I grafici evidenziano in modo crudo quanto più o meno ci aspettavamo tutti quanti relativamente al declino economico in atto in Italia .
    Mi fanno per altro nascere delle curiosità di altro tipo….
    Premesso che essere nell’UE ha portato ad una tendenza alla unificazione nell’area EURO ,credo abbastanza rapida , dei prezzi di merci e servizi che circolano liberamente, purtroppo verso l’alto, cosa che tutti abbiamo sentito sulla nostra pelle ,cosa sta succedendo ai redditi ?
    Dopo più di 10 anni di moneta unica , qual’è la tendenza dei redditi ?
    Il reddito medio dell’area EURO è cresciuto ? Ed è cresciuto di più o di meno dell’inflazione media ?
    Si evidenzia una tendenza alla concentrazione dei valori dei diversi paesi verso il reddito medio ? o stanno crescendo solo i paesi di area germanica?
    In altre parole , se non per noi , almeno per la maggior parte delle popolazioni europee i sacrifici sinora imposti , come si usa dire dalla signora Merkel , sono valsi a qualcosa? EUROPA significa ancora pace e prosperità per tutti?!

  50. Ma la cosa peggiore in assoluto e’ che dagli anni 80 in poi, noi abbiamo regolarmente parlato d’altro! E se manca la diagnosi corretta…allora e’ inutile parlare di cure varie…

  51. lello

    ma di quali compiti a casa state parlando?quali paesi del nord europa stanno crescendo???l olanda??la finlandia o la stessa francia??bisogna informarsi e guardare i dati prima di scrivere stupidaggini

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