6
Gen
2013

Corri debito corri

Ritorno sul tema del debito pubblico e dello stato dei conti pubblici dopo un recente post, troppo lungo e tecnico,  in cui partivo dal disallineamento sui dati del fabbisogno tra Ragioneria generale e Banca d’Italia. Vi è in realtà un modo molto più semplice per comprendere come stanno andando i conti pubblici: si parte dalla crescita nel tempo del debito che, ricordiamo, è misurato al lordo dei depositi e dei prestiti del settore pubblico, si sottrae quindi la crescita di queste voci e si perviene ad una misura della variazione del debito pubblico netto. A questo punto si può facilmente osservare se vi è rallentamento nella crescita, stazionarietà o accelerazione. Per l’ultimo triennio i dati (di fonte Banca d’Italia) sono riportati nel grafico seguente.

image006

Come si può osservare:

  1. Tra ottobre 2011 e ottobre 2012 (ultimo dato disponibile) il debito pubblico lordo è cresciuto di 98,3 miliardi ma i depositi presso BI e altre istituzioni sono cresciuti di 6,7 mld. e i prestiti agli altri stati e i conferimenti al meccanismo EFSF di 19,2 mld. Al netto di tali componenti il debito è cresciuto di 72,4 miliardi di euro.
  2. Tra ottobre 2010 e ottobre 2011 il debito pubblico lordo è cresciuto solo di 44,5 miliardi, principalmente per la difficoltà dello stato italiano a presentarsi sui mercati con nuove emissioni dopo la crisi dello spread. Infatti per finanziare la spesa pubblica si sono ridotti nei 12 mesi i depositi presso BI e altre istituzioni  di 24,6 mld. (mentre i prestiti agli altri stati sono cresciuti di 7,1 mld.) Al netto di tali componenti il debito è cresciuto di 62 miliardi di euro.
  3. Tra ottobre 2009 e ottobre 2010 il debito pubblico lordo è cresciuto di 62,3 miliardi ma quello netto di 67,5 miliardi di euro.

Sintesi: nei primi 12 mesi di gestione Monti-Grilli il debito pubblico netto dell’Italia, nonostante la tripla manovra 2011 da 49 mld. già nell’anno in corso, è aumentato di più sia rispetto ai penultimi 12 mesi che ai terzultimi 12 (entrambi con gestione Tremonti).

Conclusione: quali ulteriori tasse metterà e quanta ulteriore recessione creerà il governo (*) che uscirà dalle prossime elezioni?

(*) Il cui programma di fatto, qualunque vinca delle tre principali forze politiche in campo, sembra essere scritto sulle parole di un noto brano di Vecchioni:

Corri debito corri ti prego 
fino ad Atene io ti guiderò, 
non ti fermare, vola ti prego 
corri come il vento che non mi salverò

45 Responses

  1. Riccardo

    Quindi l’obiettivo tanto annunciato anche a ottobre di un deficit inferiore al 3 per cento sembra sia stato abbondantemente mancato in realta, nonostante quanto afferma il MEF?

  2. Carlo

    Scusi,
    mi sa spiegare perché, da un po’ di tempo il debito italiano che, ormai come tutti sappiamo ha superato i 2000 mld e continua a crescere, su questo sito, dove in alto a destra viene contato il debito dall’IBL, come d’incanto il debito sta diminuendo????Che miracolo sta succedendo? O per caso è una mossa politica per favorire “qualcuno”?

  3. Ugo Arrigo

    @Riccardo
    L’obiettivo del 3% è impossibile, ma io dubito anche che si possa scendere al di sotto del 3,5% dato che nei 12 mesi terminanti a giugno 2012 eravamo ancora al 3,9%. In assenza di qualsiasi manovra, e contrastando il rialzo dello spread con l’avvio di seri processi di privatizzazione, si sarebbero raggiunti valori sicuramente migliori.

  4. Marco Tizzi

    @Carlo
    Da quello che ho capito (Arrigo mi corregga se sbaglio) alla fine dell’anno ci sono regolarmente delle operazioni di buy back da parte dello Stato, che si ricompra un pezzo di debito pubblico.

  5. Marco Tizzi

    Gent. mo prof. Arrigo,
    a parte il fatto che lei mi sta dicendo che il monti singolo ha peggiorato la situazione rispetto al monti trino, quindi probabilmente verrà isolato dal mondo accademico e probabilmente relegato al ruolo di bidello, secondo lei esiste davvero un modo per diminuire per via fiscale questo stupidissimo rapporto debito/PIL o, come io credo, è assurdo anche solo pensarlo, soprattutto quando esso supera il 100%?
    Grazie mille.

  6. Ugo Arrigo

    @Carlo
    E’ normale che il debito, che è lordo e non netto, a dicembre scenda perchè i governi vogliono far bella figura alla sfilata statistica del 31.12 di ogni anno (il debito dell’anno che finirà in tutti i report UE è infatti quello di fine periodo) e nelle settimane precedenti i botti se ne ricomprano un po’ con le loro giacenze in BI. Non è invece normale che scenda a gennaio per cui delle due l’una: o l’orologio IBL si è inceppato alla notizia della salita in politica di MM oppure l’orologiao informatico dell’IBL è emigrato all’estero per sfuggire al prossimo governo…

  7. Ugo Arrigo

    @Marco Tizzi
    Caro Tizzi, in Italia l’unico taglio è stata la decurtazione di 2/3 di Tremonti che neppure è servita. Da grande critico del nemico della globalizzazione (e del mercatismo) devo dire che lo sto persino rivalutando (almeno in parte). Il grande debito lo si può attenuare solo con grandi privatizzazioni e disinnescare solo con la crescita economica. Il gettito crescente che serve al bilancio pubblico si può solo ottenere con la crescita del reddito che ne rappresenta l’imponibile, certo non con aliquote (complessive) demenziali che mettono il reddito in fuga. Un esempio è il gettito striminzito delle imposte sul lusso introdotte a dicembre 2011.

  8. Marco Tizzi

    @Ugo Arrigo
    La ringrazio.
    Concordo, ma è possibile che nessuno, né a Roma né a Bruxelles, sembri capire questa cosa che a me, ignorantissimo cittadino, sembra così semplice?
    Ieri parlavo con un’amica tedesca e non sono riuscito in alcun modo a farle capire che se si aumentano le aliquote il debito non scende.
    Continuava a ripetere “voi dovete pagare il vostro debito”.
    Deve essere qualcosa nel DNA.

  9. Ugo Arrigo

    @Marco Tizzi
    Bisognerebbe ricordare alla Merkel (e alla sua amica tedesca) che è esattamente quello che i francesi pretendevano da loro negli anni ’20 coi debiti di guerra e che loro hanno preteso dalla Grecia (mentre essi non hanno pagato alla Grecia i danni di guerra che erano stati all’epoca rinviati alla successiva riunificazione della Germania… )

  10. Marco Tizzi

    @Ugo Arrigo
    La Merkel – e la mia amica – le ripeterebbero “dovete pagare i vostri debiti”.
    E’ davvero una questione… genetica mi viene da dire, in realtà probabilmente culturale, non so. Ma so che sono convinti.
    E quindi, come ho detto alla mia amica, perché non sostituiamo l’UE con un bel patto di libera circolazione di merci e persone e ognuno usa la moneta che gli pare?
    Su questo era molto d’accordo.
    Ma, ha ammesso, “il governo tedesco non lo accetterà mai finché l’Euro sarà un vantaggio per la Germania” (testuali parole).

  11. Carlo

    Ugo Arrigo :
    @Marco Tizzi
    Caro Tizzi, in Italia l’unico taglio è stata la decurtazione di 2/3 di Tremonti che neppure è servita. Da grande critico del nemico della globalizzazione (e del mercatismo) devo dire che lo sto persino rivalutando (almeno in parte). Il grande debito lo si può attenuare solo con grandi privatizzazioni e disinnescare solo con la crescita economica. Il gettito crescente che serve al bilancio pubblico si può solo ottenere con la crescita del reddito che ne rappresenta l’imponibile, certo non con aliquote (complessive) demenziali che mettono il reddito in fuga. Un esempio è il gettito striminzito delle imposte sul lusso introdotte a dicembre 2011.

    Egr. Dott. Arrigo, credo che tra le due, anche se difficile da scegliere, opterei per la seconda per sfuggire al prossimo governo; meglio la strada più semplice. Ma oltre alla situazione del debito, dottore, vorrei sottoporle l’attenzione anche al famigerato Spread: Monti: “lo spread deve scendere a 287 punti…”, et voilà, guardi a quanto è lo spread?!!Qui è peggio della Germania nazista o della Russia comunista!

  12. Gianfranco

    L’unica via d’uscita dal debito, che e’ indipendente da qualunque altro fattore, e’ il taglio delle spese dello stato. Non sto parlando degli impiegati statali. Sto parlando dei rivoli di danaro che dalle amministrazioni partono verso gli amici a prezzo di comodo (come i distruggi documenti del lazio, solo un po’ piu’ in grande).

    In Italia, teniamolo ben presente, il costo dello stato e’ costante e tuto il resto vi ruota attorno. Dalla prima nostra grande crisi del 90/91 e poi 94 e poi 2000 e poi 2004 e poi 2008, niente di e’ fatto per ridurre questo costo.

    Il paese riprende vigore economicamente? Qualcuno qui dentro crede che le imposte scenderebbero? Coraggio. Si faccia avanti il coraggioso.
    No. Semplicemente sarebbe piu’ facile pagare le aliquote in corso.

    Vendere gli asset? Non funziona, nonostante lo strombazzare di molta gente. Non funziona perche’ e’ come se una famiglia indebitata vendesse il divano, senza risolvere l’origine del debito. E venduto il divano avrebbe lo stesso disavanzo ed un divano in meno.

    Occorre-semplicemente-ridurre-il-potere-dello-stato. Cioe’ la sua capacita’ di gestire danaro non suo.

    Peccato che a noi italiani, invece, piaccia cosi’.
    E che disdetta 😀

  13. Marco Tizzi

    @Gianfranco
    la spesa pubblica, anche gli sprechi, sono una voce diretta del PIL. Quindi per chi ha un rapporto superiore al 100% una diminuzione della spesa per pagare il debito fa salire il rapporto, non lo fa scendere.
    Non è colpa mia, è purtroppo aritmeticamente così.
    Chi ha firmato patti utilizzando il rapporto debito/PIL come parametro è un criminale.

  14. Piero from Genova

    Grazie Dott. Arrigo x la sua rispo a mio post su EMERSIONE DEBITO NASCOSTO IMPOSTA DA EUROSTAT e silenziata da tutti media e tutti i politici (nn credo sia un caso). Sono ben 54 mld emersi dal nulla (e la verità è pure più alta se ci mettiamo derivati+enti locali nn consolidati+ ferrovie&c nn consolidate+ cdp+tfr spostato all’inps+ecc.), in accelarazione negli ultimi 4 anni :
    2008 +5,3 mld
    2009 +6,3
    2010 +7,8
    2011 +8,5 mld
    Naturalmente tutti gli stati taroccano: Germania nn mette KFW x credo 700 mld e ne nasconde altri nelle banche regionali… tutto il mondo è paese.. e gli Usa son molto peggio di noi.

    La domanda a questo punto è: ma come abbiamo fatto a fare +72 mld nettati dei “prestiti” (che ritorneranno ?) Efs se abbiamo fatto 50 mld di manovre Monti ?
    I +7 mld più della media 2010/2011 sono attribuibili allo spread/interessi che varrà proprio 7 mld.
    Di fatto al netto dello spread il trend Berlusconi/Tremonti è lo stesso di Monti.

    Ceteris paribus nel 2012 dovevamo aumentare solo di 72-50= 22 mld..
    E lo stesso ragionamento valeva x le manovre Berlusconi/Tremonti: i debiti nn dovevano crescere di 65 mld negli anni precedenti perché anche lì c’erano pesanti manovre.

    Ma sul 2012 di Monti ho un dubbione: i 54 mld nel suo grafico sono mica concentrati nel 2012 ?
    Se così fosse spiegheremmo dove sono 50 mld manovra: mangiati da falsi in bilancio passati.

    Lei che ne pensa ?

  15. Piero from Genova

    Ugo Arrigo :@Marco Tizzi Caro Tizzi, in Italia l’unico taglio è stata la decurtazione di 2/3 di Tremonti che neppure è servita. Da grande critico del nemico della globalizzazione (e del mercatismo) devo dire che lo sto persino rivalutando (almeno in parte). Il grande debito lo si può attenuare solo con grandi privatizzazioni e disinnescare solo con la crescita economica. Il gettito crescente che serve al bilancio pubblico si può solo ottenere con la crescita del reddito che ne rappresenta l’imponibile, certo non con aliquote (complessive) demenziali che mettono il reddito in fuga. Un esempio è il gettito striminzito delle imposte sul lusso introdotte a dicembre 2011.

    Su questo punto personalmente nn condivido: debiti aggregati occidente, pubblici + privati, sono in certi stati uguali in altri molto superiori al 1029.
    Così come nn sono credibili manovre restrittive ordinarie tagli/tasse, nn lo è neppure le alienazioni: certamente sono da fare anche quelle, ma i cifroni sono irrealistici: gran parte del patrimonio immobiliare è malamente vendibile o ci ricavi poco anche se gli lasci cambiare le destinazioni d’uso (vedi le famose caserme). Ed i pacchetti azionari residui si sono svalutati del 70%, venderli ora sarebbe un suicidio, ed il 5% che risparmieremmo di interessi (vedi Boldrin) + incomparabile con la perdita in c/capitale e con la perdita in c/dividendi es. Eni che fungono da parafiscale. Nessuno di noi venderebbe le sue azioni col 70% di perdita e artificialmente sottovalutate dalla speculazione internazionale che ha alzato artificilamente il rischio paese bel oltre il suo reale livello “relativo” vs altri paesi. L’unica soluzione x me è quella già scelta da Fed + Boe + Boj => Stampare alla grande, tappare buchi, e poi tenerci l’inflazione che verrà MENO PEGGIO dei default. Ed anche la Bce si stà allineano. Con le politiche ordinarie e semiordinarie (privatizzazioni) si svuota il mare con un secchio.
    Faccio notare che, indipendentemente dalle nostre diverse opinioni, quelli che comandano han già scelto questa strada e noi possiamo commentare. Cordialità

  16. Gianfranco

    @Marco Tizzi
    ha senso, secondo me, debito diviso pil. cioe’, nella sua arbirtrarieta’ ha senso.

    quella che non ha senso e’ la definizione di PIL.

  17. Marco Tizzi

    @Gianfranco
    Sì, vabbè, il concetto è lo stesso: se lo calcoliamo in maniera diversa diventa un’altra cosa.

    La cosa assurda è che c’era arrivato Bob Kennedy nel ’68 e non era certo un pericoloso libertario, dopo 45 (quarantacinque!!!!!) anni siamo ancora lì.
    Alla faccia del progresso umano!

    Quel parametro, ad oggi, non ha alcun significato. Ed è la FONDAZIONE del progetto europeo.

  18. Ugo Arrigo

    @Somasca1969
    Salve, nella mia aggregazione si perché ho sommato tutte le voci di credito differenti rispetto ai prestiti bilaterali agli altri stati e ai contributi al meccanismo EFSF.

  19. Ugo Arrigo

    @Carlo
    In effetti MM sembra avere un certo potere (magico?) di influenza sulle spread. Peccato non funzioni anche sui conti pubblici. Qualcosa mi dice che Mr. Spread non si occuperà di noi nei prossimi due mesi e ci lascerà votare in tutta tranquillità ma poco dopo si ricorderà improvvisamente che abbiamo problemi di finanza pubblica.

  20. Ugo Arrigo

    @Marco Tizzi
    I servizi prodotti dalla PA, non transitando per il mercato, sono contabilizzati nel Pil per quello che costano e non per quello che valgono. Se li tagliamo il Pil ne risente negativamente. Bisogna invece fare in modo che siano effettivamente prodotti i servizi per cui paghiamo e l’unico modo per farlo è finanziare i produttori pubblici in funzione del valore dei servizi che producono e non dei fattori che consumano. Un esempio nel caso dell’Università e della scuola non dell’obbligo: dare borse agli studenti che permettano loro di pagare alla scuola la retta d’iscrizione basata sul costo medio pro capite. Meno studenti, meno ricavi, meno posti docenti; più studenti, più ricavi, più posti docenti.

  21. Ugo Arrigo

    @Piero from Genova
    +72 al posto di +20 è una gran differenza: dei 52 di ‘errore’ nessuno è tuttavia imputabile a maggior spesa per interessi in quanto essa era già stata prevista (persino in misura maggiore di quella effettiva) nei documenti di programmazione (vedasi dati della relazione al Parlamento del dic. 2012 in http://static.chicago-blog.clients.drenalinacloud.com/wp-content/uploads/2012/11/image0022.gif). Io ne imputo 40-45 al minor gettito sugli 80 mld. di minor Pil nominale generati dalla recessione. Quelli mancanti potrebbero principalmente essere attribuibili a maggior spesa per prestazioni di welfare (CIG/disoccupazione).

  22. Ugo Arrigo

    Ugo Arrigo :
    @Piero from Genova
    +72 al posto di +20 è una gran differenza: dei 52 di ‘errore’ nessuno è tuttavia imputabile a maggior spesa per interessi in quanto essa era già stata prevista (persino in misura maggiore di quella effettiva) nei documenti di programmazione (vedasi dati della relazione al Parlamento del dic. 2012 in http://static.chicago-blog.clients.drenalinacloud.com/wp-content/uploads/2012/11/image0022.gif). Io ne imputo 40-45 al minor gettito sugli 80 mld. di minor Pil nominale generati dalla recessione. Quelli mancanti potrebbero principalmente essere attribuibili a maggior spesa per prestazioni di welfare (CIG/disoccupazione).

    P.S.: Purtroppo i +54 di rettifiche Eurostat, correggendo dati passati, sono in più rispetto ai +72 del 2012.

  23. Marco Tizzi

    @Ugo Arrigo
    Possiamo anche cambiare parametro, non è che ci ha ordinato il dottore “usa il PIL o muori”.
    Alla sig.ra Merkel non sta bene? Pace, se ne farà una ragione!
    Questo paese ha un bisogno DRAMMATICO di tagliare le tasse e le pretese dello Stato, non può aspettare perché i soldi stanno già scappando e le teste anche. Quando rimarrà un paese di anziani e badanti non credo riuscirà a tenersi in piedi, indipendentemente dall’eventuale carità del resto d’Europa.

  24. Marco Tizzi

    @Piero from Genova
    Scusa Piero, ma quand’è che l’Europa ha deciso di usare il torchio per “risolvere” il problema del debito pubblico?
    Credo di essermelo perso ‘sto pezzo.
    In USA ormai si inventano di tutto, incluso la mitica moneta da un trilione di dollari, ma qui non mi pare proprio che siano state prese decisioni in merito, anzi.

    Son d’accordo con te che dall’inflazione ci si salva, dalle tasse no, ma qui mi pare che l’idea sia di inflazionare tramite il sistema finanziario e tassare tramite lo Stato.
    Manca pagare qualcuno per prenderti a schiaffi la mattina quando esci di casa con la scusa di svegliarti e abbiam fatto filotto.

  25. paperino

    @Ugo Arrigo
    “I servizi prodotti dalla PA, non transitando per il mercato, sono contabilizzati nel Pil per quello che costano e non per quello che valgono. Se li tagliamo il Pil ne risente negativamente.”

    Eh no un momento, se li tagliamo il PIL ne risentira’ anche negativamente, ma il taglio produce due conseguenze:
    – o minore indebitamento (e allora il rapporto debito/pil comunque non aumenta, e diminuisce il peso del sanguisugaggio di risorse dell’economia pubblica su quella privata),
    – oppure minore pressione fiscale sull’economia privata, che avra’ minori risorse succhiate dalla zecca pubblica (e dio sa se ne avrebbe bisogno) per poter ritornare a produrre, con quelle risorse, beni che il mercato richiede, e non servizi INUTILI (perche’ questo e’ ormai cio’ che il pubblico, autoreferenziale, ci propina, volenti o nolenti: SERVIZI NON RICHIESTI E PERLOPIU’ INUTILI E DANNOSI, in una certa misura scuola compresa, se mi permettete un’eresia che quando ci vuole ci vuole).
    In ogni caso non e’ possibile continuare a far crescere all’infinito la spesa pubblica con la scusa che la spesa pubblica e’ direttamente contabilizzata come PIL. Non e’ forse proprio questo il motivo per cui la spesa pubblica e’ ormai diventata non solo improduttiva ma DANNOSA alla crescita della ricchezza, con moltiplicatore negativo piu’ che inferiore a 1?

  26. Piero from Genova

    @Ugo Arrigo

    c’è qualcosa nn riesco a capire:

    ** effetto pil -80 mld * 55% tax media = – 50 mld tax
    ** effetto manovra +50 mld tax/tagli
    ** somma netta dei 2 effetti = zero mld
    ** eppure debito +70 netto prestito etfs

    nn credo cassa integr./welfare possa essere aumentata vs 2011 di 70 mld..

    credo che politici e tecnici, al di là dei colori, ci nascondano molto..

  27. Gianfranco

    no, c’e’ differenza, Marco.

    il debito e’ il debito. ok? sono i soldi che dobbiamo a terzi.

    misurare la nosta esposizione tramite un rapporto debito / qualcosa e’ ultrasemplicistico, ma facciamo finta che almeno il denominatore sia corretto.
    ultrasemplicistico perche’ non tiene conto di alcun movimento futuro. quindi se oggi il mio debito e’ 100 ma so che sto per indebitarmi di altri 100 entro 3 giorni, significa che sto praticamente mentendo, essendo 100/qualcosa vero fino alla mezzanotte di oggi piu’ tre giorni salvo poi, in un secondo, arrivare a 200/qualcosa. e questa per dirne una.
    questo per dirti che gia’ la parola “debito” e’ priva di senso reale.

    dato che non esiste nessun dio in terra che possa prevedere l’andamento quel “qualcosa” al denominatore, in realta’ puoi solo operare sul numeratore, cioe’ il debito.
    nello specifico, questo e’ il perche’ il governo dice “cresceremo il 33%” ogni anno e ogni anno invece finiamo a -3. ovviamente sono panzane: se finanzi la spesa, non c’e’ nessuna crescita, in rapporto all’esposizione.

    e’ il PIL quindi che non va bene come indicatore. http://it.wikipedia.org/wiki/Pil eccotelo qua, in semplice, anche le obiezioni in quella pagina sono in semplice, e fanno un po’ ridere. il concetto e’ pero’ un altro.
    la formula parla chiaro. il pil tiene conto anche di movimenti che non dovrebbero riguardare lo stato. e che non sono funzione dell’indebitamento.
    quindi e’ come se tu coprissi il costo di un’auto con i soldi per l’universita’ dei tuoi figli. quindi rimani a saldo zero, ma tuo figlio non va a scuola. economicamente perfettamente quadrato, ma totalmente privo di senso.

    ci sei fino qui?

    il risultato e’ che io dovrei avere un indebitamento che influisca, entro la scadenza dello stesso, su questa cosa chiamata PIL e dovrei avere un PIL cosi’ solido da fare in modo che il rapporto stia in piedi. la dimostazione e’ che basta che si attenuino i consumi per qualche modo, o in qualche modo salga il costo di produzione, che ti ritrovi indebitato come un cappone.

    Monti, non ha fatto tutto male. Ha fatto quello che poteva in un anno: alzare le tasse.
    Per questo non ha tagliato nulla: ci vogliono anni, in Italia, a tagliare. E i benefici sarebbero visibili in lustri. Quindi ha alzato le tasse e non aveva altre possibilita’.

    Spero tu ora abbia capito il senso del mio discorso.

    La conclusione e’ che questo PIL e’ usato comodamente, perche’ e’ falsato, per riuscire ad indebitarsi.

    Chiudo. Ai fini dell’indebitamento, lo stato dovrebbe considerare la propria capacita’ netta di pagare i debiti e non la capacita’ del paese di produrre redditi (cioe’ le tasse che potrebbe riscuotere). Non ho idea di quale sia la soluzione. Perche’ qualunque asset ha un valore finche’ ce l’hai ma quando cerchi di venderlo automaticamente perde (ricordati i subprime). Cosi’ come il fatto che non abbiamo materie prime o chissa’ quale risorsa…. un mio caro amico mi ha detto che potremmo avere un PIL prodotto solo dal terziario, alche’ gli ho dato del cretino. non e’ facile. ma DEBITO/PIL e’ una cagata.

  28. Piero from Genova

    @Ugo Arrigo

    Dopo elezioni, entro Agosto, chiunque andrà sù, comunisti o liberisti o populisti.. io o lei o Monti o Giannino o Tremonti o Fassina.. sarà costretto a fare una ulteriore manovra restrittiva nn pontendo stampre. Lo sappiamo tutti. Ma di fronte alla necessità elettorale tutti, nn solo Berlusconi che è ovvio ma incluso Monti, hanno iniziato a raccontare quello che la gente vuol sentirsi dire. Ma forse la Colpa di queste menzogne nn è totalmente dei politici ma della gente che nn è disposta ad accettare la durezza dei numeri. Se i sondaggi dicessero che la gente ha capito allora forse qualche politico direbbe la verità.

  29. Marco Tizzi

    @Gianfranco
    Sono d’accordo su tutto, ma questa cosa si trascina dietro un grosso problema: lo Stato non produce – ovviamente – ricchezza, dato che sono comunque i suoi cittadini a produrla. Figuratamente anche i dipendenti pubblici pagano le tasse, quindi diciamo che tutte le entrate sono tasse. Se tu non meti un limite al prelievo il “metodo Monti” può essere utilizzato finché i cittadini posseggono e producono qualcosa.
    Non sono d’accordo che Monti non avesse scelta, anzi. Non credo nella favola che Monti sia stato chiamato in un momento difficile, per me era una cosa pianificata da tempo e l’obbiettivo era tirare giù per l’ennesima volta SB, per tutta una serie di motivi.
    Monti era onnipotente, almeno all’inizio, avrebbe potuto fare tutti i tagli che voleva. E non è manco vero che è più difficile tagliare le spese, perché di soldi in cassa ce n’erano pochissimi, quindi poteva tagliare secchi sia stipendi che trasferimenti.
    Non lo ha fatto perché non voleva. E non lo farà mai perché il suo obbiettivo non è salvare l’Italia, ma ridurla in miseria.

  30. Piero from Genova

    @Marco Tizzi

    Fed/Boj/Boe stampa quasi incondizionata
    Bce stampa condizionata (manovra 2013 viene in gergo chiamata “ultimo terzo”.. dopodichè ci lasceranno stare)

  31. Marco Tizzi

    @Piero from Genova
    Oppure… ci pensano i Giap 😉

    leggi qui che bello:
    zerohedge.com/news/2013-01-07/japan-may-or-may-not-mint-quadrillion-yen-coins-it-will-monetize-european-debt

    Farsi monetizzare il debito dagli altri… non ha prezzo 😀

  32. gianfranco

    Ecco fatto. basterebbe mettere con il segno meno la spesa pubblica.

    e fine delle trasmissioni.

  33. Marco Tizzi

    @gianfranco
    Ovvio che sì, ma quello che dico è che il fiscal compact e le altre stronzate (scusa il francese) europee sono un ostacolo ai tagli, non un vantaggio.
    Continuo a portare come esempio il “Washington consensus” del FMI. Punti chiave:

    1 Fiscal policy discipline, with avoidance of large fiscal deficits relative to GDP;
    2 Redirection of public spending from subsidies (“especially indiscriminate subsidies”) toward broad-based provision of key pro-growth, pro-poor services like primary education, primary health care and infrastructure investment;
    3 Tax reform, broadening the tax base and adopting moderate marginal tax rates;
    4 Interest rates that are market determined and positive (but moderate) in real terms;
    5 Competitive exchange rates;
    6 Trade liberalization: liberalization of imports, with particular emphasis on elimination of quantitative restrictions (licensing, etc.); any trade protection to be provided by low and relatively uniform tariffs;
    7 Liberalization of inward foreign direct investment;
    8 Privatization of state enterprises;
    9 Deregulation: abolition of regulations that impede market entry or restrict competition, except for those justified on safety, environmental and consumer protection grounds, and prudential oversight of financial institutions;
    10 Legal security for property rights.

    Punti chiave dell’intervento della Troika nei paesi in cui ha agito (in Irlanda c’è solo il FMI e si vede):
    – aumento delle tasse
    – aumento delle tasse
    – aumento delle tasse
    – regolamentazione totale di tutto tramite leggi europee
    – moneta forte
    – stato sociale intoccabile (l’hanno anche scritto nei memorandum)
    – tentativo di diminuzione di salari e stipendi onde uccidere definitivamente mercato interno e senza aiutare l’export che ormai del costo del lavoro se ne fotte (vedi confronto Germania-Bulgaria, costo del lavoro 30 €/h vs 6 €/h, dati Eurostat. U.K. 20, Grecia 17, Spagna 21, Italia 25)
    – aumento delle tasse
    – aumento delle tasse

    Poi si trovano una sera e dicono “in Grecia, Portogallo, Spagna e Italia le nostre ricette non stanno funzionando”.
    Delle due una:
    – sono degli imbecilli;
    – sono dei criminali;
    E non so cosa scegliere.

  34. Jack Monnezza

    @Gianfranco

    Non sono assolutamente d’accordo.

    MM nei primi 3-6 mesi poteva fare tutto, ma proprio tutto.
    Ma ha deciso solamente di aumentare tasse e regolamentazione a gogo e distruggure, in pochi giorni, quel poco di credibilita che la nostra democrazia liberale aveva (ritassazione di condoni decennali, nuove procedure tributarie etc..).
    By the way, erano anche le cose giuste per affossare definivamente la nostra economia. Ha centrato in pieno l’obiettivo, veramente in pieno.
    IMPERDONABABILE

    Anche BS poteva nel 2001 e 2008 fare tutto con le maggioranze che aveva.
    Non credo non abbia fatto nulla perche’ volesse affossare la nostra economia.
    Era indaffarato in tutt’ altro…
    Anche lui abbastanza imperdonabile…

  35. Gianfranco

    I miei interventi si stanno diradando perche’ non vedo, in parecchi, alcuno sforzo di sviluppare.

    Monti ha alzato le tasse. Ok. Ha sbagliato. Ok.

    Jack e Tizzi: che altro avrebbe potuto fare, con quali obiettivi ed in che tempi e poi in che tempi avremmo avuto dei benefici.

    Coraggio. Dire: Monti e’ uno stronzo sono capaci tutti.
    Visto che per voi e’ stronzo ditemi perche’.

    Io il perche’ lui non ha fatto meglio, ne’ avrebbe potuto, ve l’ho spiegato.

    Sono avido di conoscere le vostre idee. Dei vostri giudizi non so che farmene.

    Grazie.

  36. Marco Tizzi

    @Gianfranco
    Se Monti avesse avuto a cuore il bene del Paese, cosa che secondo me non è mai stata tra le sue priorità avrebbe dovuto, IMHO:
    – andare in UE/BCE e dire: “dovete rifinanziare il mio debito per quest’anno agli stessi tassi di Germania e Francia, come funziona in tutti i sistemi monetari al mondo che non si chiamano Euro”. In cambio io:

    – liberalizzo il mercato del lavoro;
    – deregolamento l’impresa;
    – vendo tutte le aziende di Stato e i proventi li metto a ridurre il debito;
    – istituisco un fondo immobiliare con tutte le proprietà dello Stato che venda una % all’anno di immobili, i cui proventi vanno tutti a ridurre il debito pubblico;
    – sposto una parte della tassazione dal lavoro (irap) ai patrimoni;
    – sposto una parte della tassazione dal lavoro (irpef) ai consumi;
    – riduco i dipendenti pubblici, detassando completamente il loro riassorbimento nel settore privato;
    – istituisco un sistema di investimento della lotta all’evasione in riduzione automatiche delle imposte;
    – privatizzo tutto il privatizzabile in mercato concorrenziale.

    Se vi sta bene è così, altrimenti default e bye bye Euro.

  37. paperino

    @Marco Tizzi
    “per me era una cosa pianificata da tempo e l’obbiettivo era tirare giù per l’ennesima volta SB, per tutta una serie di motivi.
    Monti era onnipotente, almeno all’inizio, avrebbe potuto fare tutti i tagli che voleva.”

    Sulla spinta imprescindibile della crisi, finalmente dal 2008 al 2011 la maggioranza diminuisce del 5% i dipendenti dello stato (150.000) unita’, e minaccia di metter mano ai trasferimenti al sud, perdendo il supporto delle componenti Casini e Fini. Pomicino orchestra la caduta, va su Monti, che appena insediato dice che senza l’aumento delle tasse lo stato rischia di non poter pagare i suoi stipendi, percio’ le aumenta drammaticamente, istituisce il ministero per la coesione territoriale, e dopo un po’ si accorda elettoralmente con Casini e Fini, che prendono i voti prevalentemente al sud e/o nell’amministrazione pubblica. Piu’ chiaro e distinto di cosi’. Guardate che i giochi politici dietro le quinte si svolgono su ben altra solida sostanza di cio’ che vien fatto trasparire all’esterno, e la struttura dello stato agisce per preservare se stessa e le sue clientele.

  38. Jack Monnezza

    @Gianfranco

    A me sembra cosi’ semplice. Mi sembra che anche Marco lo abbiama scritto a iosa.

    Poteva abbassare le SPESE CORRENTI dello Stato tagliando lo Stato.
    Solo alcuni esempi…
    – 50.000 e rotti precari della scuola a casa, altro che concorsi, vadano ad insegnare nelle scuole private a stipendi inferiori…li’ ce ne e’ tanto bisogno….
    – tagli drastici a Polizia e Forze Ordine, tanto fanno solo da scorta ai politici.
    – chiusura di tutti quegli enti paraministeriali tipo ICE e sono tantissimi
    – chiusura di quasi tutti i consolati/ambasciate della Farnesina, e sostituzione con web consolati, che vanno benissimo lo stesso e cosi’ fanno gli altri Paesi
    – chiusura CNR, per quello che serve…
    – chiusura tutte sedi universitarie che non si giustificano….
    – azzeramento finanziamento partiti
    – azzeramento finanziuamento giornali.
    – ridimensionamento drastico dell’esercito
    – tagli ai finaziamenti alle regioni..
    ….

    Poteva abbassare le SPESE INFRASTRUTTURE
    -cancellazione TAV
    -cancellazione EXPO

    Poteva vendere qualche ASSET;
    -ENI ai prezzi di mercato (non e’ una svendita)
    -RAI
    -caserme varie e similari a qualunque prezzo (non e’ una svendita)
    -tutte le partecipazioni pubbliche in aeroporti e autostrade e fondazioni
    -….

    Poteva avviare qualche riforma istituzionale e di settore:
    -rimettere il Mattarellum o qualcos’altro uninominale di collegio con preferenze
    -mettere seriamente mano alla Giustizia, causa primordiale di tanti nostri problemi
    -trasferire tassazione a Regioni/Comuni, altro che il contrario come ha fatto con l’IMU…
    -eliminazione titolo legale laurea
    ….

    Veramente questa domanda “Cosa poteva fare ?” “Ma tanto non glielo lasciavno fare” e’ venuta a noia…….

    Basta facesse una qualcuna di quelle che ho elencato e saremmo gia’ molto avanti…

  39. Marco Tizzi

    @Gianfranco
    Guarda Gianfranco, ti faccio un parallelo stato-azienda che è sbagliato, ma rende l’idea: se mi chiedi una consulenza per aumentare l’efficienza di un’azienda, io vengo molto volentieri se l’azienda è palesemente inefficiente, ci penso due volte se dando un’occhiata vedo che le cose funzionano bene. Quindi: è facile dire cosa c’è da fare in Italia, sarei molto più in difficoltà capire come migliorare il sistema Svizzero, per dirne uno (anche se qualche idea ce l’avrei).
    Per questo ti dico che MM non può che aver fatto apposta, perché di tutto posso accusarlo, tranne che di essere un idiota. E per fare così male pensando di far del bene bisogna essere per forza idioti.

    P.S.
    Dato che giungo adesso dall’ufficio postale tra le mie proposte metto anche:
    – evacuare tutti gli uffici postali e gli immobili vicini;
    – appiccare incendio;
    – lasciare agire la fiamma fino a naturale estinzione;
    – incassare eventuale polizza assicurativa.
    Almeno non ci saranno più aziende folli (Amazon in questo caso) che si ostinano ad usare le Poste italiane per la gestione resi.

  40. giuseppe 1

    @Gianfranco
    Non potendo ancora (chissà perché) razionalizzare le Istituzioni sul territorio
    (molte meno Regioni e solo Comuni da almeno centomila abitanti abolendo l’Ente intermedio) poteva almeno incidere sui veri costi, che sono gli Uffici Territoriali. Meno Prefetture, meno Questure, meno Comandi Regionali di Carabinieri e Finanza, meno Generali superpagati. Drastica riduzione delle Camere di Commercio. E si ptrebbe andare avanti per ore. Ma perché credi che sia stato messo lì un Ministro-Ammiraglio? O quel Ministro della Funzione Pubblica? Semplice. Per lasciare tutto come prima. Per limitare i danni. Nella logica gattopardesca di cambiare tutto per non cambiare niente.

  41. Luca

    Oscar Giannino, intervendo sul Corsera dell’8 gennaio scorso con un pezzo dal titolo “La Patrimoniale deve pagarla lo Stato”, propone tra l’altro “trentacinque miliardi l’anno per 5 anni di dismissioni: 105 da mattoni pubblici, 90 da società controllate, 15 dalle concessioni”. Ma 35×5 fa 175 mentre il totale delle singole voci elencate da Giannino è pari a 210…

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