1
Lug
2009

Aiutati che il cielo d’aiuta, e il Papa temo di no

John Triggs ricorda che centocinquant’anni fa (oddio, oggi ormai quasi centocinquant’anni e una settimana fa!) veniva pubblicato “Self help” di Samuel Smiles. per leggerlo on line andate qui. E’ un libro curioso, tradotto in italiano come “Aiutati che il ciel t’aiuta”. Il titolo italiano è fedele al messaggio.
Triggs nota che

while Darwin’s work caused controversy it was Smiles’s book, simply titled Self Help, that really got the Victorians excited.
Because although Darwin was revealing the secrets of life from its very beginnings, Smiles promised to make his readers rich, successful and famous.
Today when we think of self help we don’t just think of one book, we think of a whole industry.

Il paragone con l’Origine delle specie è francamente un po’ esagerato, ma Triggs ha senz’altro ragione quando nota come il messaggio di autorealizzazione, l’invito a pensarsi protagonisti della propria vita, l’elogio della frugalità e del duro lavoro, erano perfettamente intonati all’età vittoriana. E così pure congeniali a quella “vittoriana fuori tempo massimo” che è Margaret Thatcher. Nel cui operato di primo ministro, e prima ancora nella cui “predicazione” pubblica, c’è in primis questo atteggiamento, più che quell’enfasi consumista sul qui ed ora con la quale i nemici del libero mercato hanno ridicolizzato l’ “edonismo reaganiano”.
In tempo di crisi, c’è da chiedersi se il “self help”, la cui variante contemporanea è forse riconducibile all’ “invito” del Ministro Sacconi ai giovani ad “andare a lavorare” (sottinteso: svolgendo anche mansioni umili e diverse da quelle in vista delle quali si è compiuto il proprio corso di studi), non sia destinato a tornare di moda. Non solo come strategia per superare il peggio ma come filosofia di vita. L’enfasi sul sacrificio come strumento di miglioramento di sé, in un mondo laddove è sempre più evidente che senza fatica e senza sacrifici nulla si può.
E’ un po’ lo spirito che in Italia aveva Luigi Sturzo:

Sarebbe forse possibile all’uomo ottenere nulla senza sacrificio?E non è la vita tutta una milizia, come la chiama Giobbe? Gli studi non sono forse una elaborazione dello spirito per la vita? E che cosa ci aspettiamo nel mondo? (…) è vero anche che Cristo non venne al mondo a darci una pace nel male; ma con la lotta e la vittoria sul mondo…

ps: un vaticinio amaro. Vedrete che don Luigi Sturzo sembrerà meno lontano dal Gordon Gekko di Wall Street, che dalla “enciclica sociale” che aspettiamo di leggere a giorni.

1 Response

  1. Francesco Ramella

    Qualche anticipazione sull’enciclica oggi nell’intervista di Stefano Zamagni su La Stampa di oggi che, tra l’altro, ci fa sapere che il Papa non è diventato tremontiano: “Il termine mercatismo non compare nell’enciclica in quanto considerato sinonimo di anarco-liberismo”. Considerato che molti si attendevano una esplicita “condanna” del cosiddetto mercato senza regole, l’assenza di un riferimento al mercatismo forse non è una cattiva notizia.

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