13
Gen
2010

Commercio, libertà e concorrenza

In periodo di saldi le critiche nei confronti dei centri commerciali e degli outlet tornano in auge (si veda ad esempio Aldo Cazzullo sul Corriere del 5 gennaio 2010).
Tre sono i punti che vengono sempre sottolineati.
In primo luogo, centri commerciali e outlet avrebbero qualcosa di intrinsecamente negativo: sarebbero brutti luoghi, privi di elementi di socializzazione, centrati solo sull’acquisto di merci e così via.
In secondo luogo, farebbero una concorrenza troppo spinta e in qualche  modo ‘sleale’ nei confronti dei piccoli negozi di quartiere, costringendoli a chiudere.
Ne conseguirebbe, in terzo luogo, la necessità di supportare e aiutare i negozi di quartiere per consentir loro di sopravvivere. E ciò, anche per salvare le nostre città e il nostro modo ‘urbano’ di vivere.
Mi pare che si possano discutere tutti e tre i punti. Read More

12
Gen
2010

I fiumi e la ghiaia. Quando vincoli e divieti peggiorano la situazione

Riceviamo e volentieri pubblichiamo

di Giordano Masini

Ormai la situazione è più tranquilla, ma la notte della Befana, quando mio cugino mi ha telefonato per dirmi che stava per andare sott’acqua con tutta la casa, tutto sembrava possibile. Lui ha un azienda agricola nella valle del fiume Paglia, lungo la SS2 Cassia, in provincia di Viterbo, a pochi chilometri dal confine con la Toscana. Ha piovuto parecchio in questi giorni, qui e soprattutto sul Monte Amiata, dove il Paglia inizia il suo corso. Quella notte, quando sono andato da lui, lo spettacolo era impressionante.

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11
Gen
2010

Contro i profeti di sventura. Di Annalisa Chirico

Riceviamo e volentieri pubblichiamo questo intervento di Annalisa Chirico, in uscita anche su “Agenda Coscioni“.

Non solo contraccezione. Fatto salvo il diritto universale di scegliere se e quando riprodursi, di “esplosione di salute”, preferisce parlare Nicholas Eberstadt, esperto di economia politica e demografia dell’American Entreprise Institute; perché l’incremento demografico del Ventesimo secolo lo si deve principalmente alla riduzione della mortalità infantile. Non è un caso che il secolo in cui la popolazione mondiale è quadruplicata (da 1,6 a oltre 6 miliardi di persone) abbia registrato nel contempo un’“esplosione di prosperità economica” senza precedenti. Una popolazione più in salute ha un potenziale produttivo maggiore, e su questo potrebbe riscattarsi il Continente africano. Read More

11
Gen
2010

Germania: meno tasse o pareggio di bilancio? Un intervento di Dirk Friedrich

Dopo i post di Giovanni Boggero e Pietro Monsurrò, anticipiamo ampi stralci di un intervento di Dirk Friedrich, giurista e blogger, in uscita sull’edizione cartacea della rivista Eigentümlich Frei. Con questo articolo, Friedrich risponde alle considerazioni di Boggero e Monsurrò.

L’esito del sondaggio realizzato dall’emittente ARD che vuole il 58% dei tedeschi contrario a tagli alle tasse non è affatto sorprendente. Tradizionalmente sono sempre stati i conservatori (la stragrande maggioranza nel Paese) ad avere come loro fine ideale il pareggio di bilancio, preferendolo alla diminuzione delle tasse. Stando a questo modo di vedere le cose, il taglio delle tasse sarebbe solo possibile, laddove esso si accompagni ad una pari riduzione della spesa pubblica. Read More

11
Gen
2010

Il quoziente familiare non è necessariamente una buona idea

Nel dibattito sulla riforma dell’Irpef, accesso dall’intenzione di Berlusconi di fare del 2010 l’anno del tanto auspicato e atteso “meno tasse per tutti”, già si vedono spuntare i soliti “quozientisti”. Intendo con questo termine i sostenitori del quoziente familiare. E’ un partito molto confuso quello dei quozientisti, almeno quanto lo è la formula fiscale che costoro propongono e gli obiettivi che si prefiggono.
Se pure si decidesse di ancorare le politiche pro-famiglia al sistema fiscale (e non è necessario che sia così, si potrebbe anche rimodulare la spesa sociale in favore degli interventi per la maternità, la cura dei figli e quella degli anziani), bisognerebbe accettare che a determinare i benefici fiscali siano esclusivamente i carichi familiari (i bambini, gli anziani, ma anche i disabili), non il matrimonio in sé. Read More

10
Gen
2010

Samuel Gregg: Crisi finanziaria. Le lezioni che ancora dobbiamo imparare

Presentiamo ai nostri lettori questo interessante commento di Samuel E. Gregg.

È trascorso ormai più di un anno da quando la crisi finanziaria del 2008 ha seminato il panico nell’economia mondiale. Decine di libri e di articoli sono stati pubblicati per spiegarci cos’è andato storto. Il dito è stato puntato contro i colpevoli più disparati, dai finanzieri di Wall Street e la loro eccessiva propensione ad accumulare rischi e debiti alle pressioni di lobby di attivisti come ACORN affinché i requisiti per la concessione dei mutui venissero allentati, fino a giungere a quegli esponenti politici che, legati a doppio filo a società immobiliari garantite dal governo federale come Freddie Mac e Fannie Mae, non hanno esercitato la dovuta vigilanza. Read More

9
Gen
2010

Berlusconi rilancia la riforma fiscale.. anzi la “sogna”

Immagino abbiate letto o saputo dell’intervista di Berlusconi a Repubblica di oggi. Stamane all’inizio ho dubitato che si trattasse non dico di un’invenzione ma di una forzatura del quotidiano debenedettiano, tanto per godersi le divisioni inevitabili tra il premier e il ministro dell’Economia, dopo che Paolo Bonaiuti il giorno della befana ha dovuto smentire indiscrezioni secondo le quali il premier aveva rilanciato il tema della riforma fiscale come priorità per il 2010. Ma Claudio Tito che firma l’intervista è un giornalista serio. Dunque – anche se singolarmente il premier ha scelto Repubblica per confermarlo – è vero che per Berlusconi una riforma fiscale “come quella del 1994” resta prioritaria. Mi limito a dire: vedremo. Tremonti ha ragioni purtroppo serie, per essersi “dimenticato” della legge delega approvata nel 2001, che prevedeva un’elevata no tax area e poi due sole aliquote per l’Irpef, il 22% come ipotesi di convergenza anche per il prelievo su redditi e impieghi finanziari e il 33% solo oltre i 100mila euro di reddito annuo. Berlusconi, vi faccio notare, esordisce affermando che “sogna” una simile riforma fiscale. Come a dire chiaramente che la forza di convincere Tremonti non ce l’ha. Tradotto, significa che non ha la forza per ordinargli non una riforma in deficit, ma tagli di spesa coerenti con il minor gettito nel breve, visto che nel lungo – come prova non Arthur Laffer che solo a citarlo si fa la figura degli eretici, bensì le serie storiche Ocse che comprovano puntualmente come il gettito cresca al diminuire dell’aliquota media e marginale – il gettito addirittura aumenterebbe. Tremonti non sbaglia a impedire la crescita ulteriore del debito, ma non ha ragione nell’ipotizzare ormai anch’egli un riforma fiscale a gettito invariato per soli interventi sul versante delle entrate. Berlusconi ha ragione a rilanciare sul taglio delle tasse per crescere di più, ha meno ragione nell’essere diventato così ragionevole ai veti degli altri da non imporre tagli energici nel breve per scommettere sugli effetti di crescita a lungo. Non voglio poi dire che cosa provo, di fronte a Stefano Fassina neo responsabile politica economica del Pd che sfida Berlusconi a cancellare gli studi di settore… Perché non lo dice al suo amico Visco?

8
Gen
2010

Grazie eroico Commissario Virano

Scrive Il Sole 24 Ore che Mario Virano, “l’eroico Presidente dell’Osservatorio” sulla TAV, oggi presenterà le dimissioni al Governo. Viene quasi da stroppiciarsi gli occhi e chiedersi se non si tratti di un abbaglio del quotidiano di Confidustria. Lo scorso anno, in questi stessi giorni, Virano si dimetteva per poi essere riconfermato qualche giorno più tardi dal Governo. Da allora, dodici mesi sono trascorsi senza che un solo passo sia stato fatto in termini di valutazione dell’opportunità di realizzare o meno l’opera. L’Osservatorio si è riunito 116 volte con il solo obiettivo di trovare il consenso della Val Susa. In qualche caso con successo: promesse di stazioni internazionali, interramenti di linee e stravaganti compensazioni sembrano avere “ammorbidito” più di un amministratore locale. Di pari passo si è ulteriormente allargato il fossato fra i costi ed i benefici dell’opera. E, di conseguenza, il faraonico onere a carico del contribuente. Grazie eroico Commissario. Speriamo che, per merito del Suo prezioso lavoro, nel gennaio 2010 il conto da pagare non sia aumentato di qualche altro centinaio di milioni.