25
Nov
2011

E se abbassassimo gli stipendi pubblici?

E siamo a otto. Non stiamo dando i numeri, ma è il mercato che mette il nostro paese sempre più sotto pressione, dato che otto, è il tasso d’interesse per i nostri titoli di Stato a due anni. Un tasso tanto elevato è impossibile da sopportare a lungo e non è dunque un caso che il Fondo Monetario Mondiale abbia già preparato un fondo di salvataggio per l’Italia e per la Spagna di 46 miliardi di dollari ciascuno.

E la stessa Spagna, nonostante il cambio al vertice del paese con l’arrivo del Partito popolare guidato da Mariano Rajoy vede sul mercato secondario i tassi d’interessi dei buoni a due anni al 7,5 per cento.

Read More

25
Nov
2011

In difesa di Efsa

Due giorni fa Lucia Quaglino ha pubblicato un post su Chicago Blog dal titolo “l’Unione Europea affonda in un bicchiere d’acqua“. Lucia giustamente criticava la normativa europea che vieterebbe di indicare, sulle etichette delle bottiglie d’acqua, ogni riferimento alla possibilità che bere (acqua) prevenga la disidratazione, sulla base di una ricerca condotta da Efsa, l’autorità europea per la sicurezza alimentare con sede a Parma.

Read More

24
Nov
2011

L’Europa allo sbando

Le elezioni spagnole, tenutesi lo scorso weekend hanno stabilizzato la situazione spagnola. La vittoria di Mariano Rajoy, con una schiacciante maggioranza assoluta, era prevista e prevedibile, dopo i grandi problemi economici irrisolti dal Governo Zapatero. Nonostante questo lo spread spagnolo rimane molto elevato nelle ultime settimane.

E non solo dalla Spagna arrivano grandi preoccupazioni. Il contagio della crisi del debito sovrano è ormai una questione europea. Il Belgio e la Francia hanno visto il loro spread esplodere nella scorsa settimana in un clima di sfiducia totale nei confronti dell’Euro e dell’Europa.

Read More

24
Nov
2011

Gli ordini professionali: dov’è il vero illecito? Continuano le affermazioni selvagge

Dopo quello degli avvocati, anche l’ordine dei medici si oppone alle offerte low cost. Secondo il presidente dell’Ordine, Giancarlo Piazza, non si può approfittare delle offerte di Groupon perché “il codice deontologico vieta l’apparentamento di un medico, l’associazione del proprio nome a soggetti commerciali”. Quali i reali motivi per contrastare le nuove proposte e chi davvero viene danneggiato da tali cambiamenti? Read More

24
Nov
2011

“Pareggio di bilancio, si parte malissimo”

L’onorevole Giorgio Stracquadanio ci scrive da Montecitorio

Ieri è iniziata alla Camera la discussione sulla riforma dell’articolo 81 e l’introduzione del principio del pareggio di bilancio in Costituzione. Ed è iniziata nel peggiore dei modi. Intanto perché il testo che le due commissioni competenti – Affari Costituzionali e Bilancio – hanno adottato come testo base non contiene nemmeno l’espressione pareggio di bilancio. Secondo la proposta delle commissioni approvata con il voto pressoché unanime dei partiti, la Costituzione dovrebbe fissare l’obbligo per il Parlamento all’equilibrio di bilancio, un concetto ignoto alla dottrina economica e al diritto.

Come spesso accade lo Stato, il potere pubblico, riserva a se stesso quello che vieta a cittadini ed imprese. Provate a depositare in tribunale un bilancio di impresa in equilibrio come quello dello Stato italiano e vedete se non vi troverete dritti dritti alla sezione fallimentare.
Read More

23
Nov
2011

Società in perdita triennale penalizzate dal fisco

 Allo scopo di tentare di arginare fenomeni elusivi realizzati con lo schermo societario e disincentivare l’utilizzo dell’istituto societario per nascondere i patrimoni personali, già da vari anni il legislatore fiscale si è inventato un sistema in base al quale, applicando ad alcune voci dell’attivo patrimoniale (titoli di partecipazione e similari, immobili strumentali e altre immobilizzazioni) specifici coefficienti percentuali, arriva a determinare un reddito minimo imponibile da assoggettare comunque ad IRES ed IRAP (art. 30, commi 1-3, della legge 724/1994) e a negare la fruizione del credito IVA (art. 30 comma 4 della stessa legge). Read More

23
Nov
2011

Appuntamento a San Babila – #Milano26nov

Riceviamo e volentieri pubblichiamo, da Pierpaolo Renella.

Gent.mo Direttore,
questa lettera è stata scritta di getto, non ha subito rimaneggiamenti e sono grato agli amici del Tea Party italiano per l’ispirazione.
Scrivo per esprimere le reali motivazioni che mi hanno indotto ad aderire alla manifestazione nazionale del 26 novembre p.v. – organizzata a Milano dal movimento Tea Party italiano – sulla sostenibilità e l’adeguatezza del sistema fiscale italiano. Scrivo per chiarire il mio pensiero, le mie opinioni e le mie aspettative. Read More

22
Nov
2011

Eurobang, ragioni tedesche e letture “austriache”

Sul prossimo Panorama Economy

Considerazioni al volo in giorni difficili, dopo il Libro Bianco della Commissione Europea che – ne ignoriamo il testo, lo abbiamo solo appreso da “spifferate” a giornali britannici e tedeschi, naturalmente – tenta un’impervia ripresa di autorevolezza e credibilità sul punto più delicato dacché esiste l’euro, cioè le misure straordinarie da assumere prima che il rapidissimo deterioramento di fiducia verso l’euroarea in quanto tale sfoci in una crisi epocale. Tentativo impervio per il semplice fatto che la Commissione Barroso conta pochissimo in questi anni di leadership germanica travestita da finzione di co-leadership franco-tedesca. Dipendesse da me formulare una scelta sulla base delle minori improbabilità, direi che delle tre ipotesi avanzate dalla Commissione quella forse meno impossibile coniuga insieme la persistente responsabilità solo nazionale di ciascun euromembro verso il proprio debito pubblico, con l’intervento congiunto di Efsf – una mascherata, viste le sue residue scarne munizioni –  e FMI – preponderante – a garanzia e sostegno di un conferimento di quote di debito pubblico di ciascun euromembro eccedente una certa – elevata, ben superiore al 60% indicato come obiettivo – quota di sicurezza. Anche tale soluzione appare tuttavia ben lungi dalla portata attuale delle intenzioni reali della politica europea. Il tempo incalza, però.  Occore augurarsi che il ritorno di Roma all’eurotavolo dal quale Berlino e Parigi l’avevano esclusa   spinga verso una soluzione comunque condivisa. Altrimenti, a questi ritmo di drenaggio dei capitali  dall’euroarea e di totale inaridimento dell’interbancario, il big bang è certo. ed è a breve. Al di là di tale funebri considerazioni, un’osservazione e un consiglio. Read More