22
Ott
2013

Accettare i soprusi non è combattere l’evasione

Leggendo questo pezzo di Luca Telese mi sono indignato

Il pezzo riguarda il gesto dell’ombrello di Maradona in merito all’importo evaso e quindi secondo la brachi(IL)logica italica nel criticarlo verrò immediatamente bollato come difensore degli evasori, poco importa, io me ne frego e rimango tra quegli illusi che la Logica e l’Etica (entro certi limiti) stiano da una parte sola.

Telese fa l’apologia del sopruso italico e si atteggia ad eroe perché pagherà una sanzione ingiusta, come fanno milioni di italiani e poi aggiunge con un volo degno di Pindaro e privo di Logica che il problema sono gli evasori come Maradona che sottraendo risorse al fisco lasciano a noi il conto da pagare.

Premessa: io sono e sono sempre stato un lavoratore dipendente e non ho simpatia ne interesse nel difendere gli evasori, ne parlo a questo link.

Io credo nel rispetto della legge e dunque ritengo che il reato di evasione vada perseguito in modo anche più efficace di  quanto non si faccia (ad esempio qui una proposta).

Chiarito che non difendo né Maradona (a cui pure sono legato da ricordi di tifo giovanile) né gli evasori credo che Telese abbia offeso la Morale e la logica.

In un paese con la pressione fiscale tra le più alte del mondo e col rapporto tra pressione e qualità dei servizi probabilmente peggiore del mondo rispettare la legge è per tutti gravoso e per taluni economicamente fatale (c’è gente che fallisce per le tasse da pagare) eppure in tanti lo facciamo perché lo riteniamo moralmente giusto, o perché siamo costretti non avendo la possibilità o capacità di emigrare.

In un paese  del genere, non solo accettare una sanzione ingiusta, quando si avrebbero risorse e capacità per far valere le proprie ragioni e  visibilità mediatica per rendere simbolico questo gesto, ma addirittura giustificare illogicamente l’abuso  addossando la colpa a chi delinque è francamente i-n-a-c-c-e-t-t-a-b-i-l-e.

Che la pressione eccessiva non dipenda dalla delinquenza di chi evade, ma dalla rapacità e incapacità di chi decide la spesa che le tasse finanziano l’ho argomentato a questi due linkdunque sostenere ancora che l’oppressione fiscale del paese, inclusi gli abusi perpetrati contro chi è onesto, è un delitto contro la Logica.

Uno stato che funziona fa pagare le tasse a chi deve e punisce chi non lo fa, senza opprimere ingiustamente chi è onesto.

Dunque, se vogliamo riprenderci la nostra dignità di cittadini oltre a protestare civilmente contro la pressione eccessiva e punire nelle sedi opportune la classe dirigente che ha prodotto questo quadro è un dovere morale di tutti contestare gli abusi, a maggior ragione di chi ha i soldi e il tempo per farlo e la visibilità per dare il senso di una battaglia ideologica a questo gesto.

Se Telese ha voglia i 39€ per la contestazione glieli do io e gli trovo io un avvocato che segua il ricorso gratuitamente. In cambio potrebbe dedicare degli articoli di denuncia sull’Iter da seguire per ottenere giustizia in questo paese.

Chi sopporta pazientemente le ingiustizie non è un eroe, ma un suddito, gli eroi sono quelli che combattono legalmente per 31 anni come l’imprenditore di questo link e se alla fine ottenere ragione non è economicamente conveniente è di certo moralmente encomiabile.

Finché  continueremo a badare al nostro particulare,  in cui rassegnarsi tutto sommato conviene rispetto a far valere le proprie ragioni, resteremo i docili sudditi del peggiore tra i sovrani,  poiché questo meccanismo porta gli individui meno onesti e capaci a governare su chi lavora e produce onestamente.

Non mi sta simpatico il gesto di Maradona, che non giustifica affatto il suo comportamento, ma neppure  gli attribuisco  più importanza di quanta possa averne il folklore del personaggio.

Mi indigna invece vedere un intellettuale riformista, capace e noto al pubblico, lasciarsi abbindolare dal gioco delle tre carte “tutta colpa degli evasori” e di fatto offrire una foglia di fico alla casta dirigente, tanto arrogante e autoreferenziale, quanto distante dalle sofferenze del paese reale al punto di non accorgersi di quanto sia vicino il limite di sopportazione di noi sudditi.

Noi, dottor Telese, proprio perché  le tasse ingiuste ed esorbitanti le paghiamo per rispetto della legge, non siamo più disposti a sopportare sanzioni ingiuste, neanche quelle piccole, neanche quelle che costa più fare ricorso che pagarle e quando Maradona fa il gesto dell’ombrello ci chiediamo

  • dove sono le istituzioni che dovrebbero farlo pagare?
  • quanto costa andare a recuperare il credito che il nostro paese vanta nei suoi confronti?
  • chi dovrebbe farlo?
  • perché non lo fa?

Tutto sommato se lui e quelli come lui può farci il gesto non è forse anche perché qualcun altro non è capace di far rispettare la legge? 

A questo qualcun altro dovremmo anche pagare allegramente le multe quando sbaglia lui?

@massimofamularo
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8 Responses

  1. uno che è passato di qua

    “Uno stato che funziona fa pagare le tasse a chi deve e punisce chi non lo fa, senza opprimere ingiustamente chi è onesto.”

    Parole sante Dottor Famularo! Credo che a nessun americano o tedesco o francese passerebbe per l’anticamera del cervello che sia normale pagare più tasse perché ci sono gli evasori…….
    Purtroppo queste sono panzane che si bevono solo gli italioti.
    Gli evasori non devono esistere. Punto. Se esistono non deve essere un problema del cittadino onesto che paga le tasse, ma dello Stato che deve fare in modo di eliminare l’evasione. Se non lo fa significa che sono i governanti che si devono autotassare oppure dimettersi per manifesta inettitudine. Non devono essere certo i cittadini onesti a pagare il conto. Così funziona nei Paesi normali.

    Come giustamente suggerisce lei, in questo paese del c(appero) tutti si scandalizzano per il gesto dell’ombrello di Maradona, mentre si accetta come fosse la cosa più normale di questo mondo che lo Stato faccia pagare tasse più salate ai cittadini onesti perché ci sono gli evasori.
    La verità è che paghiamo più tasse perché abbiamo una classe dirigente più inetta. E la cosa più triste è che, a quanto pare, ci va bene così.

  2. dm

    Sono d’accordo. In un paese civile, quale NON E’ l’Italia, Telese dovrebbe potere impugnare la multa illegittimamente comminatagli e ottenere il rimborso delle spese legali e il risarcimento del danno. Il tutto in tempi brevi. Il responsabile dell’errore dovrebbe essere punito.
    Tutto questo purtroppo non accade e di fronte ai soprusi dell’amministrazione si sceglie la rassegnazione. Si parla tanto di riforma della Costituzione, intanto sarebbe bene cercare di fare applicare le leggi esistenti…
    Quanto al “caso Maradona”, intanto va osservato che la somma richiesta è costituita principalmente (credo per circa l’80%) da sanzioni, interessi, aggio di Equitalia e quant’altro. Chi in questi giorni si straccia le vesti e spreca fiumi d’inchiostro dovrebbe approfondire i fatti. Verrebbe a conoscenza del fatto che Maradona si trova in questa situazione esclusivamente per motivi formali (la sua vicenda non è mai stata discussa nel merito) e che elementari principi di giustizia sostanziale vorrebbero che egli venisse trattato come i suoi compagni di squadra. Invece, come spesso accade, la “forma” prevarica la “giustizia” e Maradona passa da evasore.

  3. dm

    Sono d’accordo. In un paese civile, quale NON E’ l’Italia, Telese dovrebbe potere impugnare la multa illegittimamente comminatagli e ottenere il rimborso delle spese legali e il risarcimento del danno. Il tutto in tempi brevi. Il responsabile dell’errore dovrebbe essere punito.
    Tutto questo purtroppo non accade e di fronte ai soprusi dell’amministrazione si sceglie la rassegnazione. Si parla tanto di riforma della Costituzione, intanto sarebbe bene cercare di fare applicare le leggi esistenti…
    Quanto al “caso Maradona”, intanto va osservato che la somma richiesta è costituita principalmente (credo per circa l’80%) da sanzioni, interessi, aggio di Equitalia e quant’altro. Chi in questi giorni si straccia le vesti e spreca fiumi d’inchiostro dovrebbe approfondire i fatti. Verrebbe a conoscenza del fatto che Maradona si trova in questa situazione esclusivamente per motivi formali (la sua vicenda non è mai stata discussa nel merito) e che elementari principi di giustizia sostanziale vorrebbero che egli venisse trattato come i suoi compagni di squadra. Invece, come spesso accade, la “forma” prevarica la “giustizia” e Maradona passa per evasore.

  4. MGM

    Tanto per cominciare sarebbe bene sapere SE davvero Maradona è evasore.
    Perchè lo stato costruito sui principi di Telese e dei suoi amici, da Repubblica al PD transitando per tutti i socialisti finiti in Forza Italia e poi nel PdL, prevede che una mattina uno di Equitalia o di Agentrate si svegli e decida, secondo parametri presuntivi tutti suoi, che il signor X “sia” evasore.
    Da quel momento, lo è. Punto. Lo era per Visco, lo era, peggio, per Tremonti, lo era per Monti, figuriamoci per la premiata ditta Saccomanni&Fassina.
    Non c’è più ricorso. Non c’è più modo di far valere le proprie ragioni.
    C’è solo la supina accettazione di ciò che lo stato decide per ucciderti. E se ne frega perchè il soldo per pagare Lettalfano & Co. gli servono oggi. Del diman chissenefrega?
    E gli stessi che ti uccidono, mentre gettano da un lato con spregio il fascicolo che tu hai appena portato per dimostrare le tue ragioni, ti propongono con aria da Suq arabo “facciamo metà sanzione? Le va bene?”, poi tirano fuori la loro copia di Repubblica dal borsello con cui cianciare contro gli evasori e farsi mezz’ora di pausa. Pagata, ovviamente, da quello pseudo evasore che stava cercando di spiegargli che 6 anni fa non ha fatturato perchè si è dovuto curare il padre infartuato.

  5. Mike_M

    dm, 23 ottobre 2013
    Del resto, mi pare che esista un rimedio, l’annullamento d’ufficio in autotutela. Non capisco davvero perché non venga utilizzato nella fattispecie, di fronte all’evidenza dell’errore formale e non sostanziale del contribuente e all’interesse pubblico a non utilizzare altri soldi pubblici nel cercare di recuperare, sostanzialmente invano, il tantundem. D’altra parte, non posso e non voglio credere che nella fattispecie si voglia per forza “punire un contribuente (Maradona) per educarne 60 milioni”, secondo i migliori dettami dello “Stato Etico”.

  6. giuseppe

    @ uno che è passato per caso

    Non si riesce a capire perché, con un esercito (il termine non è casuale) di centoventimila uomini, il Fisco debba ricorrere alle presunzioni e agli accertamenti induttivi, quando avrebbe tutti i mezzi (e il tempo) per produrre prove provate.
    Incapacità? Scarsa voglia di lavorare? Nessuno stato europeo, ma anche mondiale, dispone di un tale e costosissimo spiegamento di forze, che crea qualche non piccolo problema anche sul fronte della legittimità democratica ( a quale titolo e con quale diritto si può entrare armati in un negozio?) Eppure tutti privilegiano la prova provata, quella analitica. la Politica – di destra e di sinistra, non fa differenza – è in mano agli incapaci, anche perché tollera tutto questo ed è subalterna alla peggiore burocrazia mai vista sulla faccia della Terra

  7. martino

    Per me il problema di fondo è la totale disinformazione in merito all’evasione. Raramente vengono pubblicate analisi dettagliate. Politici e giornalisti “sparano” numeri a raffica senza specificare. Da questo ne deriva l’accettazione acritica di un sistema sanzionatorio che prevalica il diritto. Mi spiego meglio: è opinione comune che ad evadere siano gli artigiani ed i liberi professionisti. Da qui la giustificazione di studi di settore, elenco clienti fornitori, ecc. e mille normative sempre nuove e poco chiare. Da qui sempre l’idea che ” aboliamo il contante e non ci sarà evasione”, obbligiamo tutti ad avere un conto corrente, ecc. Ricordo una sola volta di aver trovato dei dati: evasione stimata 115miliardi così divisibile: 1- criminalità per 40mil.; 2- grandi aziende per 27mil. ( di cui 60% ascrivibile a banche ed assicurazioni); 3- lavoro nero 25mil.; 4- società di capitali 15mil.; 5- artigiani 8 mil. Sono dati corretti? Se lo sono la lotta all’evasione dovrebbe essere ben diversa. Bisognerebbe puntare ad un maggior contrasto alla criminalità. Bisognerebbe controllare maggiormente le grandi aziende e migliorare la normativa fiscale in materia di elusione ( vedasi Apple-Google ecc. e quanto poco pagano di tasse in Italia, o vedasi cosa l’Agenzia delle Entrate ha contestato alle maggiori banche italiane o ai concessionari di slot machine e quanto poco questi abbiano poi pagato). E non obbligare tutto ad avere un conto corrente e limitare eccessivamente l’uso di contante (ne va della libertà e privacy di ognuno di noi, per non parlare dei costi accessori – costo tenuta conto corrente, bolli, costo carta bancomat, costo transazioni,ecc).
    Si dovrebbe contrastare il lavoro nero ( però anche ammettere che altri paesi europei sembrano più bravi ma negli anni hanno legalizzato un sorta di lavoro in nero – vedasi minijobs e paghe anche inferiori ai 3€ l’ora – diminuendo fittiziamente l’evasione ma calpestando alcuni principi morali!!). E poi naturalmente contrastare anche l’evaione delle piccole e medie aziende e degli artigiani. Il tutto, però, avendo ben presenti le proporzioni.
    Aggiungo un ultimo elemento: purtroppo non ne ricordo la fonte, ma ricordo di aver letto che negli Stati Uniti forse l’evasione non è poi così bassa come da statistiche ufficiali. L’articolista riportava le opinioni di un economista americano che spiegava alcuni punti. Innanzitutto l’evasione è stimabile in una forchetta di percentuali, spesso una ampia forchetta ( del tipo tra il 15 e il 25%). Per cui dire 15% o 25% potrebbe essere corretto, ma anche strumentale ad altri fini ( e qui mi sorge un dubbio: non è che i politici italiani dicano sempre 25% per poter giustificare l’alta pressione fiscale e gli scarsi servizi. Se dicessero che è il 15% non saremmo peggio degli altri come attitudine, ma avremmo solo servizi pegggiori ad un costo maggiore!!). Aggiungeva poi che secondo le sue analisi gli States hanno una maggiore evasione di quella uffcialmente indicata, soprattutto piccola evasione. Però diceva che non era interesse del governo indicarla ne sopprimerla. Per il governo americano è prioritario lottare contro la grossa evasione e passare il messaggio che non si evade perchè i controlli sono ferrei e le conseguenze pesanti. Se poi c’è una certa piccola evasione diffusa poca importa perchè questa contribuisce a mantenere vivace l’economia e attenua alcuni scompensi sociali. Specie in lacune fasi economiche. Insomma: per gli States la piccola evasione deve essere sempre tenuta sotto controllo, anche sanzionata, ma satndo attenti che le normative e i controlli non siano controproducenti, ovvero che siano troppo onerosi e invasivi e che quindi determinino un peggioramento dell’economia.
    Non ho gli strumenti per confutare o meno questa analisi, ma ci sono elementi che mi fanno credere possa essere veritiera. Sarebbe una visione molto pragmatica. Visione che fa il paio con l’atteggiamento di altri stati. Per esempio, quando Monti ha introdotto la soglia di 1000 per pagamenti in contanti, alcuni stati a noi vicini si sono fregati le mani! Da noi si combatte
    l’evasione e l’Austria ha il segreto bancario, l’Olanda è una specie di paradiso fiscale, idem per l’Irlanda, ecc.
    Riassumendo: va benissimo la lotta all’evasione, a qualsiasi livello. Però dovremmo essere meglio informati ( qualcuno dovrebbe darci dati veri). Solo così, come cittadini, potremmo cominciare a valutare le varie norme. Altrimenti temo si stia giustificando il ddt per uccidere una zanzara.

  8. Carlo

    MGM………bravo è proprio come scrivi,vissuto in prima persona,tutte le altre chiacchiere sono solo noia,il problema che in Italia ci sono diversi milioni che la pensano così tanto a loro non capiterà mai……..

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