Libertà economica. Italia meglio, ma sempre male
Ai tempi del liceo, nulla era più crudele che veder la propria versione di greco valutata “3+”. Passi il 3: sapevi fin da principio che l’avevi fatta male. Ma quel benedetto “+” ti dava la sensazione della beffa. Ecco: l’Indice della libertà economica 2010, pubblicato oggi a cura di Heritage Foundation e Wall Street Journal in collaborazione, tra gli altri, con l’IBL, ricorda quel tipo di sensazione. Col 62,7 per cento, l’Italia migliora sia in valore assoluto (1,3 punti percentuali in più dell’anno scorso), sia in graduatoria (siamo settantaquattresimi, due posti avanti rispetto al 2009). Ma, appunto, restiamo classificati come “moderatamente liberi”, e davanti a noi stanno altri 73 paesi. Dietro di noi, in Europa, solo la Bulgaria.