22
Gen
2010

Premio di Consob-lazione

Secondo quanto riferisce Panorama, una nuova legge ad personam potrebbe essere in arrivo: quella necessaria a Lamberto Cardia, attuale presidente della Consob, di restare al suo posto. Scrive il settimanale:

Nella corsa alla poltrona della Consob spunta un outsider: l’attuale presidente. Il mandato di Lamberto Cardia scade a giugno e non potrebbe essere rinnovato. A meno che non venga approvata una leggina: come quella che nel 2007 permise a Cardia di restare alla guida della commissione di controllo sulla borsa per altri due anni.

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20
Gen
2010

Anglosassoni e levantini

La dinamica dei debiti pubblici non è sotto controllo. Se non emergerà una forte crescita economica, si dovranno prendere delle decisioni politiche difficili – una combinazione di tagli delle spese e di maggiori entrate fiscali. Vediamo come i mercati giudicano il punto. Prendiamo come riferimento i famigerati CDS – i Credit Default Swap, dei contratti che assicurano le obbligazioni in caso di insolvenza dell’emittente. I premi sono maggiori per i paesi “emersi” con una storia di modesta virtù fiscale e per quelli “emergenti”. I premi sono minori per i paesi “emersi” con una conclamata virtù fiscale. Il mercato dei CDS ha ragione, oppure ha torto?
20
Gen
2010

Libertà economica. Italia meglio, ma sempre male

Ai tempi del liceo, nulla era più crudele che veder la propria versione di greco valutata “3+”. Passi il 3: sapevi fin da principio che l’avevi fatta male. Ma quel benedetto “+” ti dava la sensazione della beffa. Ecco: l’Indice della libertà economica 2010, pubblicato oggi a cura di Heritage Foundation e Wall Street Journal in collaborazione, tra gli altri, con l’IBL, ricorda quel tipo di sensazione. Col 62,7 per cento, l’Italia migliora sia in valore assoluto (1,3 punti percentuali in più dell’anno scorso), sia in graduatoria (siamo settantaquattresimi, due posti avanti rispetto al 2009). Ma, appunto, restiamo classificati come “moderatamente liberi”, e davanti a noi stanno altri 73 paesi. Dietro di noi, in Europa, solo la Bulgaria.

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19
Gen
2010

Carburanti. Bye Bye Mr Prezzi

Non c’è dubbio: questo è il caso in cui ti si nota di più se non ci sei. Dopo la tonante intervista di domenica sul Sole 24 Ore, il Garante dei prezzi, Roberto Sambuco, oggi non ha “potuto” partecipare all’incontro presso il ministero dello Sviluppo economico con le compagnie petrolifere e le associazioni dei consumatori. Presenti il sottosegretario con delega all’energia, Stefano Saglia, il capo del dipartimento per l’impresa, Giuseppe Tripoli, e il capo del dipartimento per l’energia, Guido Bortoni. Al di là delle solite posizioni sbracalate dei consumatori, Saglia ha colto l’occasione per porre – correttamente – la questione del differenziale dei prezzi nell’ottica della concorrenza.

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19
Gen
2010

Nucleare. Tre proposte per migliorare il decreto

Oggi inizia, nelle Commissioni parlamentari competenti, l’esame dello schema di decreto approvato dal governo il 22 dicembre 2009, sulla realizzazione e l’esercizio degli impianti nucleari. Il decreto, segnato chiaramente dalla mano del ministro dello Sviluppo economico, Claudio Scajola, rappresenta finalmente un solido elemento di discussione: si cominciano, insomma, a vedere i contorni di un fatto reale, e non più mere parole o promesse. Rispetto alle intenzioni originali, è possibile constatare significativi passi avanti, tesi a calare la tecnologia atomica nel contesto di un mercato liberalizzato. Diego Menegon, in questo Briefing Paper dell’IBL, entra nel merito dei problemi.

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18
Gen
2010

Due visioni del mercato

Il precedente post di Giannino apre una serie di questioni fondamentali su cui probabilmente tornerò una volta letto Ahdieh: per il momento mi limiterò a riflettere sul rapporto tra la visione walrasiana dei mercati e quella austriaca. Il legame, tenue, è che entrambe le visioni sono totalmente individualistiche, anche se con profonde differenze, e le differenze interessanti sul piano della visione walrasiana vs visione mengeriana del mercato sono molto importanti.

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18
Gen
2010

Il lavoro precario è colpa… del sindacato

Stati Uniti e Unione europea nel mercato del lavoro funzionano molto diversamente, quanto per esempio a rigidità verso il basso delle retribuzioni e utilizzo del lavoro precario e temporaneo. Tre buoni papers approfondiscono andamenti e ragioni delle differenze in una prospettiva comparata. E consentono di giungere a una conclusione assai utile nel dibattito pubblico italiano. Da noi il lavoro a tempo e precario viene più utilizzato che altrove per colpa non dei padroni cattivi, ma del sindacato. Read More