7
Feb
2010

Di Grecia e slippery slopes – parte II

Questo post non parla della Grecia: parla di pensatori che in alcuni casi forse non si sono mai neanche pensati a vicenda, e che hanno analizzato determinate dinamiche in contesti diversi e esprimendosi in linguaggi diversi, giungendo però a conclusioni simili. Certi fenomeni generano spontaneamente un processo che porta alla concentrazione del potere politico e alla limitazione della libertà, una china scivolosa in cui i paesi occidentali sono caduti da oltre un secolo, senza mostrare ancora alcuna intenzione di venirne fuori, a tutto vantaggio delle elite politiche e delle lobby organizzate. Gli strumenti concettuali necessari a capire questi fenomeni di “slippery slopes” sono molto diversi: si potrebbe parlare di inconsistenza temporale (Kydland e Prescott), di equilibri di Nash in paradossi del prigioniero, di logica dell’interventismo (Mises), di effetto ratchet (Higgs), di “storia naturale del Potere” (Jouvenel), di tragedia dei beni comuni (Hardin) o di teoria delle slippery slopes (Rizzo e Whitman).

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5
Feb
2010

Il divorzio auspicabile tra Fiat e governi

Se si prendono alla lettera le dichiarazioni rilasciate – in Italia, è sempre un esercizio pericoloso – ieri si è celebrata una svolta. Nella storia pluricentenaria della Fiat in Italia, per la prima volta sono gli industriali stessi a girare pagina. Si afferma infatti una distinzione che, in passato, mai era stata considerata possibile. La Fiat è un conto, la sua profittabilità, la sua storia di grande azienda simbolo della manifattura italiana nel mondo, con i suoi periodi di fulgore al pari di quelli di crisi nera sempre sinora seguiti da un rilancio, fino alla grande sfida americana e mondiale lanciata mesi fa da Sergio Marchionne. La politica nazionale dell’auto è un’altra cosa, e non coincide per forza di cose con la tutela da parte della politica nei confronti della casa torinese, come unico produttore italiano. Ed è di grande importanza, che a fare con chiarezza tale distinzione siano appunto gli industriali per primi, non la politica contro gli industriali. Read More

5
Feb
2010

E ora, SNAM

L’Eni vince o perde? La bozza di accordo raggiunta tra il gruppo di San Donato e la Commissione europea ha tutto l’aspetto di un compromesso doroteo. Formalmente, l’Eni dovrà sbarazzarsi della proprietà sui gasdotti Tenp, Transitgas e Tag (i primi due portano il gas dal Nordeuropa in Italia attraverso Germania e Svizzera, il terzo fa affluire gas russo via Austria). Di fatto, almeno nell’immediato cambierà poco: il Cane a sei zampe mantiene i diritti di transito, e il Tag – il tubo più delicato, per ragioni economiche e geopolitiche – non sarà ceduto al mercato ma a un interlocutore amico (probabilmnete la Cassa depositi e prestiti, o forse un ente pubblico italiano costituito ad hoc). A conti fatti, se non è zuppa è pan bagnato: ma a volte un sassolino nel breve termine può scatenare una frana nel lungo.

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5
Feb
2010

Lo spirito ribassista

Lo scorso anno c’era modo di guadagnare molto comprando le azioni e le obbligazioni private. Lo scorso anno si poteva guadagnare – dopo marzo – prendendo delle posizioni “lunghe”. La gran parte degli operatori non ha venduto le azioni ed ha comprato le obbligazioni pubbliche e private. Quest’anno sta prendendo corpo un comportamento opposto.

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4
Feb
2010

Un ostacolo in meno alla installazione della banda larga

È stata pubblicata questa settimana una sentenza della Corte costituzionale (n. 20/2010) che fuga il dubbio circa l’introduzione di un nuovo ostacolo al faticoso percorso di installazione della banda larga nel nostro paese. Per agevolare la posa della fibra ottica necessaria alla banda larga, il decreto legge sulla competitività n. 112/2008, convertito in legge n. 133/2008, ha previsto delle misure di semplificazione amministrativa. Read More

3
Feb
2010

Fiat: Lo sciopero si ferma a Termini

La chiusura dell’impianto Fiat di Termini Imerese spaventa un po’ tutti. Lo stabilimento del gruppo torinese impiega circa 1400 dipendenti in Sicilia e la perdita di tanti posti di lavoro provoca differenti reazioni. I sindacati hanno già incrociato le braccia, mentre il Governo cerca di mediare in una situazione estremamente delicata.
L’amministratore delegato di Fiat, Sergio Marchionne, ha annunciato lo stop alla produzione di autoveicoli a partire dal 2011 nell’impianto di Termini Imerese, mentre anche lo stabilimento di Pomigliano d’Arco rischia la stessa sorte. Read More

3
Feb
2010

Lo Stato asociale e l’industria della povertà

Nell’immaginario collettivo di tanti italiani la Germania è il paese che per eccellenza funziona bene. C’è un bello Stato sociale, un’economia florida, nessuno evade il fisco e sentendosi parte di una comunità tutti vivono felici e contenti. Un simile quadretto idilliaco è spesso e volentieri conseguenza della barriera virtuale che si erge tra noi e una realtà straniera. A dire il vero non basta nemmeno conoscere la lingua per poter comprendere la diversa realtà che ci circonda, bisogna in qualche modo divenirne culturalmente parte. Solo così si incominceranno ad intravedere le falle del sistema, al di là di ogni feticismo dei dati e delle statistiche. Solo in tal modo, magari, eviteremo ancora di parlare della Repubblica federale come un esempio virtuoso in termini di spesa sociale. Read More