19
Lug
2010

Bugiardi e mentitori

Oggi il Forum dei movimenti per l’acqua ha consegnato in Cassazione oltre un milione e quattrocentomila firme per i tre quesiti referendari contro la “privatizzazione” dell’acqua. Secondo gli organizzatori, “nessun referendum nella storia repubblicana ha raccolto tante firme”. In un contesto normale parlerei dei tre referendum, del loro contenuto e delle ragioni per cui sono contrario (qui Luigi Ceffalo e qui Piercamillo Falasca e Rosita Romano spiegano le nostre posizioni sul decreto Ronchi e dintorni). Oggi non lo faccio. Oggi faccio qualcosa che normalmente non farei: parlare degli organizzatori. Perché penso che le firme raccolte siano firme estorte.

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17
Lug
2010

Colpa del mercato, anche quando non c’è

C’è qualcosa di grottesco nella serie di accuse che ha fatto seguito all’increscioso black-out dell’aria condizionata su molti treni ICE (gli equivalenti dei nostri Eurostar) facenti capo alla Deutsche Bahn. Stando alle informazioni della stampa tedesca, gli impianti di un quinto dei treni non sarebbero tarati per un calore esterno superiore ai 32 gradi. Superata quella soglia, il condizionamento andrebbe automaticamente in tilt, come abbiamo osservato nella settimana passata, quando decine di persone sono state ricoverate negli ospedali di diverse città della Germania, perché i locali di alcuni vagoni avevano raggiunto temperature che rasentavano i 50 gradi. Read More

16
Lug
2010

Sulla Consob e le critiche di Giavazzi

Stamani finalmente si è riletto sul Corriere della Sera un editoriale del professor Francesco Giavazzi. E diciamo finalmente perché, con ogni sincerità, preferiamo di gran lunga i suoi – anche se non sempre li condividiamo in tutto – rispetto a quelli recenti di altri editorialisti che indicano la via del “tutto pubblico” per uscire dalla crisi. Crisi in cui ci troviamo perché, secondo gli stessi, l’Italia si è arresa al crac del capitalismo anglosassone. Cioè “l’idea che la mera privatizzazione dell’economia potesse restituirci un’etica pubblica”. Evidentemente c’eravamo addormentati e ci siamo persi il film. Read More

16
Lug
2010

The American paper dream

I prestiti per l’acquisto di macchine alle persone dell’ultima classe di credit worthiness, che erano circa il 15% del totale nel 2007, prima della crisi, per poi scendere a circa il 6% nel 2008, stanno di nuovo in salita, e ora stanno all’8%, secondo il WSJ.

Lo squilibrio commerciale USA, che aveva raggiunto quasi i 900 miliardi di dollari l’anno nel 2006, per poi scendere a 350 miliardi nel 2009, è di nuovo in salita, ora a 440 miliardi di dollari annuali (FRED).

Il tasso di risparmio personale (FRED), che era sceso fino all’1% nel 2008, e aveva dato segni di tornare a livelli sensati, ma si è stabilizzato al 4%.

Insomma, dal sogno americano al sogno cartaceo: le brutte abitudini alla base del collasso finanziario del 2007-2009 stanno riprendendo vigore.

16
Lug
2010

Liberismo e legalità

Quanto è diversa, e come e perché, la “nuova Tangentopoli” da quella vecchia? La mia sensazione è che siamo all’eterno ritorno dell’eguale, per la banale ragione che le cause profonde che hanno portato a Mani pulite sono state rimosse solo in parte. Non so quanto ci sia di vero nei diversi filoni di inchieste di cui le cronache di questi giorni sono piene: immagino che alcune arriveranno a delle condanne, altre finiranno nel nulla; qualcuno ne uscirà pulito, altri no. Penso che sospetti fondati convivano con sonore sciocchezze (suvvia, la P3, se questi progettano il golpe le “istituzioni democratiche” possono dormire sonni tranquilli, come peraltro fanno in tutte le possibili interpretazioni del termine). Penso che, per certi versi, la cosa più desolante sia il panorama tristemente zeppo di ladri di galline: almeno, i mariuoli della Prima repubblica avevano una loro dignità. Ma penso che tutte queste cose – così come il concentrarsi su specifiche indagini, per sostenere le tesi dei pm o difendere le ragioni dei sospettati – sia in fin dei conti fuorviante. Il problema vero non è che qualcuno delinqua: succederà sempre. Il problema vero è: perché la delinquenza, la corruzione, la propensione ad aggirare le leggi per aiutare gli amici degli amici (con annessa mancia) è così comunemente diffusa?

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16
Lug
2010

Dopo la riforma della lirica, ora è il turno del cinema?

Dopo la conversione in legge del decreto di riforma delle fondazioni lirico-sinfoniche, il Ministro Bondi si sta preparando ad affrontare anche il capitolo cinema. A breve dovrebbe arrivare in Consiglio dei Ministri un ddl governativo che, come minimo, scatenerà lo stesso clamore che si è avuto nel mondo della lirica. Da una nota di agenzia si è infatti appreso che, a partire dal 2011, la volontà del governo è quella di concedere “l’esclusività del finanziamento [pubblico] ai soli documentari, cortometraggi e opere prime e seconde”. Dall’elenco mancano i cosiddetti film di interesse culturale nazionale. La cosa non è di poco conto. Read More

15
Lug
2010

Il mercato dice: probabilità di default Italia a 5 anni 15,5%!

Sono appena reduce da una trasmissione a Rai3 dalle 12,15 alle 13 in cui sembravo scendere da Marte. L’unico a indicare la necessità di tagli alla finanza pubblica. L’unico a indicare la necesità di prestare orecchio ai mercati, che dicono a tutti i paesi Ocse di limitare deficit e debito pubblico. Gli altri, il pm dottor Ingroia per la magistratura, un ricercatore per l’università, una precaria della scuola e via procedendo, per illustrare la totale inaccettabilità delle misure per ciascun comparto a nome del quale parlavano, usavano termini come “massacro”, “strage di legalità” et similia. Ingroia ha liquidato cortesemente  gli esempi delle circoscrizioni giudiziarie che con le attuali dotazioni, sotto la guida di magistrati capaci di dare efficienza ai colleghi, hanno abbattuto pendenze e durate dei procedimenti in Tribunali e Corti d’Appello anche del 70% in un paio d’anni, sostenendo che mica si tratta di sedi esposte alla grande criminalità come Gela e Crotone. Solo che c’è anche Torino, tra chi ha ottenuto quei risultati, mica solo piccoli centri come Bolzano. Marco Rizzo, dei Comunisti italiani, benignamente mi ha concesso che i mercati dicono proprio quel che sostengo io, ma infatti sono i mercati a sbagliare, perché espressione di una cricca di pochi grandi soggetti internazionalizzati il cui fine è abbattere i governi e affamare i popoli. Questione di punti di vista, naturalmente. Michele Mirabella, conduttore, ci ha tenuto a sottolineare molto civilmente che per questo ero stato invitato, per esporre un punto di vista diverso. Peccato che, solo contro tutti che amabilmente sorridevano scuotendo il capo, sembrassi proprio il marziano a Roma di Flaiano. Forse è il caso che ci riflettiamo allora tutti, su questi dati freschi freschi sui debiti sovrani che stamane hanno rimbalzato su tutti gli schermi. L’Italia, alla fine del secondo trimestre 2010, ha visto innalzarsi la stima delle sue probabilità di default al 15,5%, dal 9,7% di tre mesi prima. Ed è sesta nella graduatoria mondiale dei Paesi più a rischio. Come si possa raccontrare alla gente, in queste condizioni, che i tagli sono cose da pazzi, è proprio cosa da pazzi. Ripeto: non sto parlando qui della logica lineare dei tagli della manovra, che ho molto criticato anch’io. Parlo dei tagli in quanto tale, quando in realtà ne occorrerebbero – rectius: ne occorreranno, con certezza – tre, quattro e cinque volte di più. Perché l’atmosfera di incertezza sui bond sovrani europei resta molto forte, come ammoniscono oggi il bollettino di luglio della BCE e Mario Draghi all’ABI. Ma vediamo mmeglio, ne vale la pena.     Read More

15
Lug
2010

Relazione annuale di Ortis. Liveblogging

Oggi il presidente dell’Autorità per l’energia, Alessandro Ortis, ha letto la sua ultima relazione annuale. Oltre a evidenziare le persistenti criticità – con particolare enfasi sulla scarsa competizione nel gas e sulle inefficienze nel sostegno alle fonti rinnovabili – Ortis ha rivendicato i sensibili progressi nel mercato del gas e soprattutto in quello elettrico verso una maggiore concorrenza. In vari passaggi il presidente ha rimarcato l’importanza dell’indipendenza dell’Autorità, peraltro richiesta dalle norme comunitarie. Senza indulgere in polemiche dirette, ha però accennato alla più recente aggressione – il micromanagement dei tagli presente nella manovra finanziaria – e ha lasciato solo all’immaginazione (e alla memoria) le polemiche precedenti, sui ripetuti tentativi di menomare l’autonomia del regolatore energetico. Ortis è stato bravo nel leggere in parallelo il bilancio di quest’anno di regolazione ed evoluzione dei mercati energetici, coi risultati ottenuti durante l’intero mandato. Implicito nelle sue parole era l’auspicio che l’Aeeg sia tutelata attraverso il dovuto rispetto istituzionale e la nomina di un collegio, alla scadenza dell’attuale a fine anno, in grado di porsi su un sentiero di continuità, esattamente come Ortis ha cercato di proseguire con coerenza il percorso avviato da Pippo Ranci prima di lui. E’ una speranza che mi sento di condividere ed è il modo migliore per chiudere, con umiltà e con orgoglio al tempo stesso, un’avventura che troverà tra pochi mesi il suo epilogo formale.

Qui sotto è possibile trovare i miei commenti, irriverenti e sgangherati, in tempo reale alla relazione di Ortis.

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