15
Lug
2010

Relazione annuale di Ortis. Liveblogging

Oggi il presidente dell’Autorità per l’energia, Alessandro Ortis, ha letto la sua ultima relazione annuale. Oltre a evidenziare le persistenti criticità – con particolare enfasi sulla scarsa competizione nel gas e sulle inefficienze nel sostegno alle fonti rinnovabili – Ortis ha rivendicato i sensibili progressi nel mercato del gas e soprattutto in quello elettrico verso una maggiore concorrenza. In vari passaggi il presidente ha rimarcato l’importanza dell’indipendenza dell’Autorità, peraltro richiesta dalle norme comunitarie. Senza indulgere in polemiche dirette, ha però accennato alla più recente aggressione – il micromanagement dei tagli presente nella manovra finanziaria – e ha lasciato solo all’immaginazione (e alla memoria) le polemiche precedenti, sui ripetuti tentativi di menomare l’autonomia del regolatore energetico. Ortis è stato bravo nel leggere in parallelo il bilancio di quest’anno di regolazione ed evoluzione dei mercati energetici, coi risultati ottenuti durante l’intero mandato. Implicito nelle sue parole era l’auspicio che l’Aeeg sia tutelata attraverso il dovuto rispetto istituzionale e la nomina di un collegio, alla scadenza dell’attuale a fine anno, in grado di porsi su un sentiero di continuità, esattamente come Ortis ha cercato di proseguire con coerenza il percorso avviato da Pippo Ranci prima di lui. E’ una speranza che mi sento di condividere ed è il modo migliore per chiudere, con umiltà e con orgoglio al tempo stesso, un’avventura che troverà tra pochi mesi il suo epilogo formale.

Qui sotto è possibile trovare i miei commenti, irriverenti e sgangherati, in tempo reale alla relazione di Ortis.

12.07. “Una confessione: essere stato chiamato a tutelare i consumatori, a promuovere la competizione, a servire il mio paese per regolare e controllare nell’accezione einaudiana è stato per me un’esperienza bellissima”.

12.06. “Titoli di coda” di un intero mandato: gratitudine per chi ci ha assegnato “il dovere di guidare, in piena autonomia, una autorità indipendente per un settore così importante”. Gratitudine anche per il personale.

12.04. Evidenzia la continuità col collegio precedente, presieduto  da Pippo Ranci.

12.02. Chiede potenziamente dell’organico, senza aggravio per il bilancio dello Stato e per i consumatori e operatori, tenendo conto che il personale è lo stesso dal 2004 mentre le funzioni sono aumentate. “Confidiamo che sia tenuta in conto la nostra segnalazione sulla manovra finanziaria” nella quale abbiamo dichiarato disponibilità a partecipare allo sforzo economico ma “abbiamo evidenziato la criticità di alcune misure” relative all’organizzazione interna dell’Autorità. Ortis è disposto a partecipare ai tagli ma chiede indipendenza e autonomia nel ripartirli al proprio interno. Sottolinea che l’Aeeg, la quale si autofinanzia, già partecipa al finanziamento di altre autorità (una piccola mostruosità).

11.58. Cosa pensa la giustizia amministrativa dell’operato dell’Aeeg? Ovviamente questo è una proxy della capacità tecnica dell’Autorità. Nei sette anni si è dimmezzato il numero delle delibere impugnate, e quelle annullate sono pochi punti percentuali: il “tasso di resistenza” è superiore al 98 per cento. Impressive.

11.57. Ortis vanta l’impegno al dialogo con gli stakeholder, in particolare attraverso i documenti di consultazione che non solo danno trasparenza, ma anche legittimazione, all’attività di regolazione. E ciò sebbene la consultazione pubblica non sia esplicitamente prevista dalla legge. Questo è un punto molto importante e molto condivisibile, che viene approfondito anche da Stephen Littlechild nel saggio introduttivo al nostro Indice delle liberalizzazioni 2009.

11.55. Sottolinea che l’Autorità “non ritiene opportuno beneficiare” delle sanzioni, che vengono versate al bilancio dello Stato e utilizzate a favore dei consumatori (spero non, ma temo di sì, delle associazioni dei consumatori, sennò il fondo dovrebbe essere chiamato “contro i consumatori”. Ma questa è mia polemica spicciola).

11.48. Rivendica lo sforzo dell’Autorità per informare i consumatori. Frecciata molto indiretta alla manovra tremontiana, come da recente segnalazione inviata a governo e parlamento (qui).

11.46. Le differenze nel mix di produzione rappresenta solo il 15 per cento nella differenza dei prezzi Italia-Ue. Il resto dipende da componenti diverse, in particolare gli oneri. Affermazione pesantissima.

11.42. Sulle bollette elettriche pesano anche gli oneri parafiscali, principalmente quelli per l’incentivazione delle fonti rinnovabili. Gli obiettivi europei sono condivisibili (noblesse oblige) ma proprio perché sfidanti serve efficienza. Il nostro sistema è inefficiente. Da qui costi eccessivi, con l’aggiunta di distorsioni e opacità. Nel 2010 costi di incentivazioni superiori ai 3 miliardi di euro con un incentivo medio pari al doppio del valore dell’energia prodotta. Occorre rivedere durata e livello delle incentivazioni – specie per solare fotovoltaico – e correzione dei malfunzionamenti dei certificati verdi. In alternativa, rischio aumento bollette fino al 20%. A questo scopo Ortis propone, come nel passato, di spostare parte dell’incentivazione dalle bollette alla fiscalità generale (non sono sicuro di essere d’accordo). In caso contrario, sarebbe opportuno fissare gli obiettivi per via politica, lasciando poi all’autorità le modalità per farli rispettare al minimo costo, come nel caso dei certificati bianchi. Abbastanza ragionevole, direi, anche perchè questo potrebbe assicurare “una maggiore stabilità degli incentivi”, modificati quasi una volta all’anno negli ultimi dieci anni. 

11.39. I prezzi italiani sono superiori alla media europea, ma sarebbero ancora più alti senza gli investimenti nel parco di generazione e senza i progressi che sono stati fatti a livello concorrenziali. Circa i prezzi all’ingrosso gas “non esistono ancora riferimenti trasparenti”. Scarsa concorrenzialità “con un operatore dominante in tutte le fasi della filiera”. I maggiori costi all’ingrosso vengono contrastati con bassi costi tariffari. Altra frecciata all’Eni.

11.37. Entriamo nel merito della composizione della bolletta, elettrica e gas. Nel settore elettrico le tariffe per i servizi a rete sono diminuite del 14% in termini reali dal 2004 a oggi, senza pregiudicare gli investimenti (raddoppiati) e la qualità del servizio. Nel settore gas si è scelta la stabilità delle tariffe, per tener conto delle maggiori inefficienze – principalmente per la parcellizzazione di concessioni e operatori nella distribuzione.

11.33. Nel settore elettrico molti più switch in tre anni di quanti se ne siano visti in 8 anni nel mercato del gas.  

11.32. Il mercato elettrico va abbastanza bene. L’avvio della borsa elettrica ha prodotto benefici. Restano da superare le congestioni e da garantire lo sviluppo dei mercati a termine.

11.31. A fronte della bolla internazionale, noi non abbiamo quella “bolla infrastrutturale” “tempo fa paventata da alcuni per impedire investimenti” e che ci impedisce di approfittare dei bassi prezzi internazionali stoccando gas ora per consumarlo quando l’economia tirerà.

11.29. Suggerisce il passaggio di Snam alla Cdp. Boh, marginalmente è meglio, ma non ci vedo tutta sta differenza, visto che Cdp è comunque il principale azionista di Piazzale Mattei. Altra frecciata: la separazione tra Terna ed Enel ha rafforzato, non indebolito, Enel, perché dovrebbe andare diversamente per Eni? Giusto, giustissimo, giusto coi fiocchi.

11.27. Per il settore gas il grado di liberalizzazione resta insufficiente. La capacità di importazione è aumentata solo col rigassificatore di Rovigo e lo sbottigliamento di gasdotti imposto dai regolatori nazionale e comunitario. L’Eni ha il 92% della capacità di importazione e il 65% delle immissioni alla frontiera. La concorrenza è ancora fragile, anche a causa dei comportamenti dell’Eni e “dalla mancanza di un operatore di rete… senza nemmeno un sospetto di discriminazione”, come nel settore elettrico. Quanti minuti passeranno da qui alla prima agenzia di Paolo Scaroni?

11.24. Nel gas crescita investimenti e della capacità di importazione. Attacco durissimo all’Eni sugli stoccaggi: cominciano le danze! Seconda citazione di Saglia. Altro segnale politico?

11.23. Rivendica il ruolo dell’Autorità nel promuovere investimenti, in particolare sulla rete elettrica. “Intendiamo promuovere l’utilizzo di capacità a pompaggio idroelettrico attivando bacini di piccola e media dimensione soprattutto nel Sud”: giusto punto, dato il vincolo degli obiettivi comunitari.

11.21. Il processo di liberalizzazione e integrazione dei mercati soffre ancora di anacronistiche resistenze protezioniste e carenze infrastrutturali.

11.20. Abbandonare il cap and trade per adottare un meccanismo integrato che comprenda anche border taxes. D’accordo sulla prima metà, molto scettico sulla seconda, ma è fondamentale che l’Autorità per l’energia evidenzi esplicitamente il fallimento degli attuali strumenti europei. Que viva el Presidente!

11.19. Sia pure nell’ambito della discussione sulla speculazione e l’intervento europeo per contenerla, Ortis ringrazia esplicitamente Stefano Saglia. Segnale politico?

11.18. La speculazione è cattiva. Vabbé Pres., questa gliela perdono.

11.15. Per combattere la fame energetica e perseguire lo sviluppo sostenibile servono le liberalizzazioni. La riduzione di componenti tariffarie e il meccanismo competitivo hanno contenuto la dinamica dei prezzi – rispettivamente in ragione del 40 e del 60 per cento. Ben detto!

11.12. Prende la parola Ortis. Ringrazia Leone e tutti quelli che deve ringraziare. Promette brevità “anche se con più difficoltà del passato”, vista l’esigenza di fare un bilancio di un mandato “concluso e non rinnovabile”.

11.09. Parla il vicepresidente della Camera dei deputati, Antonio Leone. Introduzione business as usual. Leone sottolinea, in particolare, l’ “interesse nazionale” a ridurre la dipendenza esterna e enfatizza il ruolo del nucleare.

11.08. Sta iniziando la presentazione della relazione annuale del presidente dell’Autorità per l’energia, Alessandro Ortis. Si tratta dell’ultima relazione del suo mandato. Ortis farà i fuochi di artificio? Qui la diretta video.

You may also like

Caro bollette costi energia
Caro bollette e pulsioni anti-mercato. L’Italia spende troppo, le ferite si allargano
tassa extraprofitti
Extraprofitti, un flop annunciato. “Intollerabile elusione” o riflesso della sospetta incostituzionalità della norma?
Rifiutare la neutralità tecnologica: un modo per far male i calcoli
Maratona Pnrr. Transizione ecologica: money for nothing

Leave a Reply