23
Feb
2012

Il Governo Monti: le tasse, l’evasione e la pressione fiscale

Abbassare la pressione fiscale grazie agli introiti aggiuntivi derivanti dalla lotta all’evasione? Questa è la proposta che sembra trapelare dai rumors di Palazzo Chigi e sarebbe un buon passo in avanti dopo che il decreto di dicembre del Governo è stata pesantemente incentrata sull’aumento della tassazione. Solo per esempio si ricorda l’aumento delle accise per oltre 10 centesimi sui carburanti.

Almeno si inverte la rotta, si potrebbe affermare, ma è davvero così? Read More

22
Feb
2012

Distribuzione del metano: una riforma disattesa

Riceviamo e volentieri pubblichiamo da Francesco Chiucchiurlotto.

La riforma Letta del 2000, per la la distribuzione del gas metano, venne presentata come liberalizzazione del settore, e come impulso ad un nuovo protagonismo dei Comuni, titolari del servizio ed in alcuni casi, proprietari delle reti.

Ma i successivi decreti attuativi hanno distorto il raggiungimento di tali obiettivi, sino a raggiungere un assetto monopolistico delle grandi e note holding del gas, le uniche che avranno la possibilità di partecipare alle 177 gare indicibili per ambiti tanto grandi ( le attuali Province) da richiedere capitali ingenti ed esclusivi.

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22
Feb
2012

Clienti-fornitori: l’Asino-Stato ride e scalcia

Con la solita esagerazione di questi tempi “Monti-madonna-di-Lourdes”, per venerdì è annunciato dai media un nuovo decreto fiscale. E dico esagerazione perché a leggere Repubblica nell’ultima settimana sembra quasi che le tasse vengano tagliate come ai tempi di Ronnie Reagan, e scappa da ridere perché nel frattempo di tagli alla spesa e alla pressione fiscale non si parla affatto, è il solito esercizio “prendi ancor di più e dai qualche briciola allo scaglione più basso”.  Non  sparo pregiudizialmente, vedremo le misure quando saranno scritte invece che annunciate da agit-prop che sembrano Giornale e Libero con Berlusconi dei vecchi tempi.  Ma so da vent’anni che i due tecnici  che lavorano su tasse – Vieri Ceriani – e spesa – Giarda – sono due statalisti di sinistra, dunque non posso certo aspettarmi i 6 punti di pil almeno di meno spesa e meno tasse che vorremmo noi. Né massicce dismisisoni di asset pubblici per abbattere il debito. Ma c’è di peggio, rispetto alla delusione culturale. C’è molto di peggio: la nuova, gravissima, solenne, atroce presa in giro della reintroduzione dell’elenco clienti-fornitori. Read More

22
Feb
2012

Svolta? Macchè! Corriere e Repubblica dicono solo “viva lo Stato!”

Da Panorama Economy

C’è qualcosa di molto significativo, nell’atmosfera diffusa nel confronto pubblico dell’Italia guidata dal governo Monti. No, qui non sto parlando della ripresa di considerazione nei confronti del nostro Paese da parte dell’Europa, di Washington e pressoché del mondo intero. Cosa di cui essere sempre e assolutamente grati all’attuale esecutivo e a chi lo guida. Parlo invece del confronto culturale, economico e politico che ferve a casa nostra, sui media, nelle classi dirigenti e nell’accademia italiana mentre il governo assume le sue scelte. In sintesi estrema, la metto giù dura. Caduto Berlusconi e finita l’era politica del suo diciassettennio e di tutto ciò che l’ha contraddistinto, si torna ad apprezzare meglio ciò da cui ha originato una delle sue debolezze di fondo. Ho detto una, perché ce ne sono state numerose altre. Ma questa “una”, in particolare, è tra le più serie.  Perché si tratta dell’assoluta debolezza, del drastico iperminoritarismo, nella società italiana e nelle sue classi dirigenti, di un autentico, sincero e convinto orientamento  davvero favorevole all’economia di mercato, ai suoi princìpi, alle sue regole. Tutti dicono viva lo Stato, il Corriere spiega ogni giorno che Cdp ci salverà, Repubblica che il debito pubblico senza berlusconi da problema numero uno è diventato un non problema. Read More

21
Feb
2012

Sanità, scandali e federalismo differenziato

Da Tempi

Monta lo scandalo, l’ennesimo, sulla sanità romana e sulle condizioni posti-letto e pronto soccorso offerte da alcuni primari poli ospedalieri della Capitale. Dopo servizi televisivi e visite non preannunciate di parlamentari della città, il ministro Balduzzi ha disposto l’invio di ispettori. In alcuni casi, stupiti dello stupore, i diretti responsabili affermano trasecolati che è ordinaria amministrazione e non scandalo, che affetti da coma profondo o rianimati stiano per giorni su barelle nei corridoi. Gli ispettori accerteranno, il polverone è assicurato. Vorrei evitarmi parole inutili. Per andare a una questione più di fondo. Oltre a verificare responsabilità precise e più o meni gravi nei casi in oggetto, possiamo comunque pensare che nel medio periodo sarà abbastanza rassicurante, l’effetto combinato delle misure di federalismo fiscale applicate alla sanità su cui si è a fondo discusso nei primi tre anni della legislatura in corso? E cioè che potremo contare con buona probabilità sul fatto che insieme si abbattano molto significativamente le intollerabili deviazioni da criteri di efficienza rispetto alla congruità delle risorse disponibili, e insieme quelli di efficacia rispetto a standard di qualità convergente a fronte di costi sotto controllo? No, purtroppo la risposta è no. Read More

21
Feb
2012

Non paghe-RAI il canone sul pc con cui lavori!

Stamane la versione di oscar è stata “contro” la campagna RAI con la quale l’azienda pubblica da un mese ha iniziato a inondare milòioni di cotnribuenti italiani di una richiesta del tutto impropria. Ad artigiani, commercianti e profesisonisti, medici e veterinari, ingegneri e architettie  via proseguendo, si chiedono da 200 a oltre 6mila euro di canone sui pc collegati in server utilizzati aziendalmente, in base al regio decreto del 1939 che stabilisce la tassa di possesso sugli apparecchi audioriceventi, la fattispecie normativa attraverso la quale impropriamente sopravvive nel nostro ordinamento il canone RAI. E’ semplicemente pazzesco che la RAi si intesti la facoltà dell’estensionedi applicazione di una tassa generale, facoltà che spetyta esclusivanmente nell’ordine a parlamento e governo e – purtroppo, nell’evoluzione “delegata” del nostro ordinamento tributario, in violazione dlel’articolo 23 della Costituizione – di fatto all’amministrazione finanziaria. E’ incredibile che invece di incentivare la digitalizzazione delle imprese italiane, la si scoraggi attraverso il canone televisivo.  Che i parlamentari del Pd in commisisone di vigilanza rai – certo non sospettabili di essere storicamente insensibili alla tutela del servizio pubblico- abbiano chiesto al governo di smentire subito l’iniziativa Rai, è un’ulteriore conferma della sua abnormità.  Il mio appello a tutte le associazioni d’impresa e professionali coinvolte è triplice: interpelli di massa all’Agenzia delle Entrate, respingimenti collettivi delle diffide di pagamento, disobbedienza civile dichiarata e di massa. Non paghe-RAI il canone  sul pc con cui lavori! Mettiamo una museruola allo Stato ladro!

21
Feb
2012

Distribuzione locale gas. C’è vita su Giove

Tra oggi e domani si conoscerà il destino della distribuzione locale del gas. Sapremo, cioè, se il Parlamento accetterà l’emendamento al decreto liberalizzazioni che consentirebbe la nascita dei sub-ambiti, o se invece verrà confermata l’attuale impostazione basata su un numero relativamente ridotto di grandi ambiti, che rischiano di trasformare le gare in procedure formalmente corrette, ma il cui esito è sostanzialmente implicito nel bando stesso. La buona notizia è che qualcosa si sta muovendo.

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20
Feb
2012

Tagliare la spesa: guardate qui e poi urlate “si può fare”!

Complimenti al Mattino!  Oggi pubblica una notizia di quelle che a volte i direttori evitano, perché implica inimicarsi interessi della città in cui si vende il più delle copie. Leggete. Nella cronaca del quotidiano si apprende che a Napoli ci sono in organico 2075 vigili urbani di cui un quarto è dirigente sindacale, mille a vario titolo possono chiedere di essere esentati parzialmente o totalmente dal lavoro e che, a conti fatti, i detentori di qualche legittimo impedimento al lavoro normale sono 2187, ossia un numero superiore rispetto all’organico che è di 2075. I primi commenti che si leggono in pagina sono ostili al giornale, accusato di demagogia. Personalmente dico bravo al direttore Virman Cusenza. Quando a chi la pensa come noi – meno 5-6 punti di Pil di spesa pubblica con altrettanti punti di pressione fiscale si può e si deve fare in pochi anni, ed è questo il minimo a cui dovrebbero puntare la spending review e la delega fiscale che tra poco il governo Monti ha promesso – si replica facendo spallucce, è perché in Italia la spesa pubblica non è affatto costituita solo di denaro nelle tasche della casta e dei suoi diretti amici e parenti. Moltissimi italiani e molte imprese si sono abituati nei decenni a organizzarsi per trarre dal 52% di Pil intermediato dallo Stato il meglio per sé e il peggio per gli altri.  Dopodiché, se li tocchi, scoppia il putiferio perché ti dicono che li vuoi rovinare. Ma perché, non rovina forse noi tutti, il loro costo da rapina?