Giustizia lenta, Paese bloccato: perché l’Italia rischia di sprecare l’occasione del PNRR
Riceviamo e volentieri pubblichiamo da Andrea Rosso
«Sans argent, n’est de guerre», affermava Napoleone per ricordare che nessuna battaglia può essere combattuta senza le risorse necessarie. Lo stesso vale per una delle sfide più critiche dell’Italia contemporanea: la lotta contro l’inefficienza cronica della giustizia. Con il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), l’Italia ha finalmente avuto a disposizione risorse straordinarie per ridurre la durata dei procedimenti penali e civili, sbloccare l’arretrato e modernizzare i tribunali. Ma senza un approccio coerente, costante e strutturale, anche questa “guerra” rischia di trasformarsi in un assedio senza fine, fatto di obiettivi mancati, riforme incomplete e risultati poco duraturi. A un anno dalla scadenza degli impegni europei, è il momento di chiedersi: il sistema giudiziario italiano è davvero pronto a reggere il cambiamento, o stiamo solo vincendo qualche battaglia simbolica, perdendo però la guerra?