10
Feb
2010

Taylor sulla FED: Bernanke inadeguato

Il mio rene destro continua a insistere che c’è qualcosa di molto peggio della crisi, e inizio a credergli perché è peggio di molti politici e banchieri centrali, non ne vuole proprio sapere di exit strategy. Oggi, la novità è che Bernanke ha dichiarato che presto i tassi potranno riprendere a salire, ma ha fatto capire che più che quelli sui Fed funds saliranno quelli sull’eccesso di riserve che il sistema bancario continua a mantenere in deposito presso la banca centrale americana. Proprio oggi doveva tenersi al Congresso un’audizione dedicata alla Exit strategy della FED del nostro amato John Taylor. È stata annullata per neve, ma qui trovate il testo, sintetico e limpido come nello stile dell’autore, per me uno dei più grandi quando si tratta di moneta e banche centrali. Il giudizio di Taylor è secco ma argomentato: la FED non merita la sufficienza. E avanza una proposta appropriata, proprio in merito alle riserve di cui oggi parla Bernanke.
Il merito di Taylor è di non perdersi in troppe parole. Il Congresso gli ha chiesto un giudizio sui programmi speciali messi in atto dalla FED nella crisi e contro la crisi (sono otto, più due salvataggi, quello di AIG e Bear Stearns), e lui lo dà. Allo stesso modo, non si sottrae nel dire che uscirne. Nelle prime tre tabelle in fondo al testo, trovate l’ammontare delle risorse messe in campo nell’evoluzione della crisi per ciascun programma fino a dicembre 2009 (la prima, si tocca quasi il trilione di dollari a dicembre 2008), gli swap verso altre banche centrali (la seconda si sfiorano i 600 bn $ verso dicembre 08 e gennaio 09), quanto resta a carico FED dei prestiti per i salvataggi (oltre 110 bn$, invariato praticamente da settembre 08, nel terzo grafico). Nel quarto, infine, l’esposizione residua dei programmi che non sono stati ancora chiusi,e come si vede è il Mortgage Backed Securities Purchase Program a dominare con oltre un trilione di dollari solo lui. Naturalmente, sono esclusi dall’esame i salvataggi compiuti direttamente dal Tesoro o dalla FDIC, come Fannie Mae e Freddie Mac, né il controversissimo TARP che mandò il mondo nel panico, quando Paulson quattro giorni dopo il crac Lehman lo chiese con oltre 700 bn$ in bianco al Congresso senza saper dire come e con chi sarebbero stati utilizzati, e dall’iniziale acquisto di titoli tossici con reverse auctions divenne poi interventi nel capitale delle banche “troppo grandi per fallire”.
Taylor spiega che i provvedimenti assunti dalla FEd tra estate 2007 e settembre 2008, cioè prima del panico, essenzialmente il TAF cioè il Term Auction Facility che fornì a Paulson l’idea per la prima versione del TARP che scatenò il terrore, non hanno funzionato o sono astati addirittura controproducenti. Quelli assunti invece nei mesi del panico pieno, per Taylor, meritano un giudizio essenzialmente positivo: soprattutto la Commercial Paper Funding Facility, perché si tratta di arginare l’effetto devastante dell’errore compiuto dal Tesoro con il primo Tarp. Quanto infine agli interventi straordinari nel post panico, in corso di 2009, quello più rilevante è destinato ai mutui, e il giudizio di Taylor è di bocciatura. Empiricamente, è indimostrato che abbia sin qui esercitato un effetto su solvibilità e foreclosures, e inoltre è essenzialmente proprio questo programma, il maggior responsabile degli eccessi di riserve depositate alla FED  (1,1 trilioni di dollari al 3 febbraio, la metà un anno fa, 9 soli miliardi di dollari due anni fa).
Il giudizio generale è che questi programmi, nel complesso, hanno tre gravi difetti. Non identificano obiettivi di politica monetaria e dunque sono impropri per la FED, avrebbero dovuto esser lasciati alla politica o ad altre agenzie da questa controllate.  Si espongono a conseguenze incontrollate e indesiderate, come avverrebbe sui mutui laddove nessuno è in grado di dire quale sia la correlazione tra il loro andamento di mercato e l’impegno enorme dello specifico programma FED. Infine, l’ampiezza del balance sheet della FED promette inevitabilmente inflazione. Di qui la proposta finale: alzare i tassi, e alzarli in maniera dichiarata ex ante di 25 punti base per ogni i 100 bn $ di riserve in eccesso in meno, per prosciugare il potenziale inflazionistico.
Meglio questa chiarezza, secondo me, che i mille fumi di cui si nutrono le zigzaganti traiettorie dei banchieri centrali attuali, troppo asserviti alla politica.

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3 Responses

  1. juancarlos

    bellissima sintesi del problema principale del mercato ,ma vorrei sapere cosa succedera nel 2010 se non alzeranno a breve ,i tassi di interesse,diventera un problema per le borse,o per le ecomomie del mondo?

  2. eonia

    Non so perchè ma sicuramente non mi sento, in base alle mie conoscenze, di buttare l’ennesimo secchio d’immondizia sulla testa della FED.
    Intanto il programma d’acquisto MBS ha quasi sgravato il sistema bancario dai mutui di vecchia generazione, quelli per intenderci che sono nati come junk quando il sistema li acquistava dall’intermediazione immobiliare purchè fosse credito. Ci sono i nuovi mutui che sono erogati con diversi criteri e se l’occupazione non aumenta e se l’economia non riprende certo non è colpa della FED ma dei meccanismi che governano l’economia.
    Fanny e Freddie, oggi proprietarie dei mutui da ora in poi ogni settimana saranno sul mercato a vendere obbligazioni per fare cassa e poter erogare, considerando che il sistema bancario si e tirato dietro del business.
    Nei momenti di concitazione e panico voglio vedere chi avrebbe la lucidità necessaria ad inventarsi una rosa di opzioni e scegliere quella migliore. Col senno di poi si è tutti bravissimi.
    Finiti gli swap currency con le diverse monete……ecco là che l’euro perde causa la Grecia.
    Per ultimo. La Fed lancerà l’inflazione. Sin ora l’ha tenuta in pugno schiacciandola ogni volta che si azzardava ad alzare la testa…..domani sarà un altro giorno.

  3. Oscar Giannino

    scusate ma nel delirio farmacologico non avevo messo il link al paper di Taylor, dunque il testo risultava monco del meglio. mi scuso con tutti, sono un po’ groggy e grazie a chi me l’ha segnalato

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