21
Dic
2014

Se la rivoluzione è introdurre una tassa con circolare

Tra le righe del maxiemendamento notturno alla legge di stabilità, phastidio.net ha letto l’introduzione di una nuova forma di patrimoniale di impresa sui cd. beni imbullonati. La legge, infatti, prevede che i macchinari fissi collocati in immobili adibiti ad attività produttiva siano conteggiati ai fini della rendita catastale, e quindi ai fini del calcolo dell’IMU. La cosa è già di per sé allarmante, trattandosi di una tassazione patrimoniale dei beni d’impresa che, oltre a rappresentare in sé un aumento di imposte sull’attività di impresa, è evidentemente contraddittoria con gli annunci di sostegno alle imprese e all’occupazione, che si vogliono far sembrare la caratteristica principale di questa confusa Stabilità. Ma su questo, appunto, non occorre aggiungere altro all’articolo di phastidio.net e di Luca Orlando sul Sole24Ore di qualche giorno fa.

Una chiosa merita invece il fatto che l’introduzione di questa forma di tassazione passa attraverso il rinvio ad una circolare di un’Agenzia fiscale. Dice infatti la disposizione che, nelle more dell’attuazione delle disposizioni relativa alla revisione della disciplina del sistema estimativo del catasto, la rendita catastale si applica «secondo le istruzioni di cui alla circolare dell’agenzia del territorio n. 6/2012».

In tema di fonti del diritto, la fantasia del legislatore non ha confini, potendo andare per lo più a briglie sciolte. Ma è necessario quantomeno indignarsi di fronte a un legislatore che, in uno dei momenti più cruciali della sua funzione tipica (l’imposizione fiscale attraverso la manovra di bilancio) introduce una tassa rinviando non già a una circolare dell’esecutivo (il che sarebbe di per sé comunque sbagliato sotto il profilo normativo), ma di quella parte dell’amministrazione pubblica che ha l’obiettivo di raccogliere i soldi dei contribuenti.

Che fine hanno fatto le lezioni canoniche sulla ripartizione dei poteri? Sul dovere del legislativo di sovrintendere all’esecutivo? Sull’impegno che le fonti del diritto siano un sistema ordinato, gerarchico di atti nel quale, sopra quelli amministrativi, presidiano quelli legislativi? Possiamo davvero credere che basti un rinvio della legge a una circolare per garantire la riserva di legge sulle nuove imposte?

Vogliamo pensare che quelle lezioni se le siano dimenticate, piuttosto che le vogliano coscientemente disattendere. Certo un dubbio viene: il dubbio che in questa stabilità per il 2015 ci sia la firma anche delle Agenzie fiscali, se è vero che parte delle coperture verrà dall’azione di recupero della lotta all’evasione, una stima di per sé incerta che, tuttavia, entra come voce certa di bilancio 2015.

Il rinvio a una circolare come introduzione di una tassa non fa che confermare questo dubbio. Insieme a quello che questa legge di stabilità, esattamente come quelle che l’hanno proceduta, alla fin fine aumenti il livello complessivo di tassazione scaricando anche sulle imprese i costi (dell’inefficienza) della Pubblica Amministrazione. Uno strano modo di «rivoluzionare» questo Paese…

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4 Responses

  1. Francesco_P

    To’, i gabellieri neo-medioevali hanno inventato il bullonatico!
    Oltre alla tassa da pagare le imprese dovranno mettere in conto anche i costi per calcolare la nuova patrimoniale e le possibili multe. Infatti, mi aspetto delle complicazioni e dei costi da parte delle PP.AA. per rilevare le eventuali infrazioni e multe alle imprese – anche consistenti e a distanza di anni – per via della difficoltà oggettiva di valutare esattamente il valore dei macchinari. Insomma il solito mattatoio fiscale che farà molti più danni di quanto non si riesca a racimolare vessando chi produce.
    E’ inutile giustificare questa ennesima follia fiscale con la fame di soldi. 800 miliardi di entrate fiscali per il 2015 sono un’esagerazione. Il modo in cui questi soldi sono spesi sono una vergogna!

  2. ALESSIO DI MICHELE

    Occorre citare, parafrasandolo, Churchill: “Nel 21° secolo le imprese, nei loro rapporti con lo Stato, potevano scegliere tra lo sterminio ed il disonore. Scelsero il disonore, ebbero lo sterminio”. Vediamo se si svegliano, e se la smettiamo con la trita storiellina dell’ impresa vessata e dello stato cattivo. Non falsa, ma da ampliare con la favoletta dell’ impresa imbelle/complice.

  3. MG

    La struttura economica è piramidale quindi parlare di “imprese” è un po troppo generico..diciamo che da un certo punto in su della scala alimentare l’impresa da sfruttata e tartassata diventa “imbelle e complice”..cosa peraltro vera non solo in italia ma un pò ovunque (vedi ad esempio le varie imprese americane fornitrici del governo)…mettiamo pero anche il caso dell’italia che gli spostamenti verticali verso l’alto stanno diventando sempre piu difficlli….tradotto impossibili, molto di piu di quanto no fosse nel secondo dopo guerra passare dalla Germani Est a Ovest. Verrebbe da chiedersi..ma se la base della piramide comincia ad assotigliarsi come il vertice..perche i giovani se ne vanno, le micro imprese non diventano mini, le mini non diventano piccole..e cosi via..qualche genio di meccanica razionale sa descrivere cosa succederà a chi sta sopra o dall’altra parte del muro..insomma cosa succederà non piu ad una “piramide”..ma ad una “trottola”..che smetterà di girare? Niente di bello.

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