21
Mag
2013

Passaggi a Livello Photoreddizzati H24 — di Ivan Beltramba

Riceviamo, e volentieri pubblichiamo, da Ivan Beltramba.

Il rapporto dell’ANSF sulla sicurezza della “Infrastruttura Ferroviaria Nazionale concessa in gestione a Rete Ferroviaria Italiana S.p.A.” recentemente pubblicato punta il dito, tra l’altro, sui Passaggi a Livello. Recentemente RFI, come provvedimento di “mitigazione” del rischio ha anche proposto di realizzare a propria cura e spese e con l’accordo degli Enti proprietari delle strade, dei “dossi rallentatori” prima dei PL, un pò come se la colpa degli investimenti fosse del treno. Vari aneddoti narrano anche di P.M. che chiedevano al macchinista il perché non avesse frenato per non investire veicoli fermi tra le sbarre (sic!).

Però a ben guardare il problema non è la velocità con cui gli automobilisti affrontano gli attraversamenti (che a volte sono sconnessi e proprio non invitano a correre) ma la certezza di farla franca passando col rosso, anche abbattendo la barriera o facendo la “esse” nei PL a semibarriere.

Come nel caso dei semafori stradali, dove si è introdotta finalmente la rilevazione fotografica delle infrazioni, perché non introdurre un meccanismo simile anche per i PL? Magari con una (meglio due, una per lato)  telecamera digitale che registri la scena a partire da qualche secondo prima della accensione della luce rossa, eventualmente con audio. Non solo si smonterebbero gli alibi più usati dagli avvocati degli automobilisti “il PL non funzionava correttamente, le luci erano spente, la barriera si è abbassata improvvisamente, etc etc etc.”, ma si avrebbero anche alcune ricadute più che positive:

  1. introiti da contravvenzioni che potrebbero essere ripartiti tra proprietario della strada ed RFI (almeno fino a recupero del costo di installazione);
  2. calo verticale degli abbattimenti delle barriere con fuga del responsabile (dato che gli arriverebbe a domicilio una salatissima fattura per il ripristino e per i ritardi causati ai treni);
  3. in caso di Procuratori della Repubblica “sensibili”, anche un bel procedimento per attentato alla sicurezza dei trasporti ( art.  432  C.P.) nei confronti dell’autista malintenzionato.

Naturalmente non propongo di attrezzare migliaia di PL con costose apparecchiature, però coprire quel 15-20% di siti particolarmente esposti potrebbe portare, anche come dissuasione occulta, a salvare tutti i PL e molte vite umane.

Certo se poi RFI riuscisse con alcune modifiche impiantistiche assolutamente legali e “sicure” ad evitare che alcuni attraversamenti rimangano chiusi 15′ e anche di più (posso nominare FCL, linea e progr. km.), ma al massimo 3’-4′ (i semafori in città hanno cicli al massimo di 90’’ come i PL a semibarriere), forse anche la percezione di “cortina di ferro” e relativo odio che RFI crea nella popolazione svanirebbe.

Sono anni che in ogni occasione, quasi come un disco rotto, ripeto queste cose, ma anche l’ANSF sembra terrorizzata da soluzioni innovative e si limita chiedere le “mitigazioni”. Evidentemente pensano che i 4 milioni di Euro (a volte ne servono anche 7-8) che mediamente ci vogliono per un’opera sostitutiva si stampino nottetempo con l’aiuto di Totò e di De Filippo, o di Crozza/Loturco. Il Ministero poi non toccherà mai gli automobilisti, poverini.

Una campagna tipo “Operation Lifesaver” degli USA (http://oli.org/) probabilmente è pretendere troppo, ma qualcosa sul lato rispetto della legge sarebbe ora di farla, o no?

Altrimenti la soluzione agognata da qualcuno, la soppressione delle Ferrovie tout-curt, è in agguato, dato che i treni fermi non fanno incidenti. Allora avremo zero PL e sicurezza assoluta.

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