25
Gen
2011

Le cajas al centro dei problemi della Spagna

Tutti i nodi vengono al pettine. L’attenzione dei mercati sul debito pubblico dei diversi Paesi si sposta velocemente: mentre non scema la preoccupazione di un prossimo salvataggio del Portogallo, la Spagna continua a navigare a vista. Il Ministro dell’economia spagnolo Elena Salgado ha annunciato che serviranno almeno 20 miliardi di euro per salvare le Cajas spagnole, anche con soldi pubblici. Questo è il piano di riforma del Governo Zapatero che ha l’obiettivo di trasformare le casse di risparmio in entità bancarie. Read More

25
Gen
2011

Sarkò tenterà a G8 e G20 un colpo di Stato

A Deauville il 26 e 27 maggio per il G8 e a Cannes a novembre per il G20, la presidenza francese dei due maggiori fori di coordinamento della politica economica mondiale si preannuncia coi fuochi artificiali. Fuochi statalisti, e non solo perché dai tempi di Luigi XIV e di Versailles la grande pirotecnica si è sviluppata per secoli solo perché erano le corti coi soldi dei contribuenti, a poter largheggiare in spese. Fatto è che le presidenziali francesi sono tra 13 mesi, e Sarkozy ha tutte le intenzioni di giocarsi i sei mesi di grande visibilità internazionale per risalire nel gradimento degli elettori, visto che oggi sta sotto la quota per lui molto preoccupante del 30%, una ventina di punti sotto Berlusconi da noi. E per risalire nei cuori dei francesi la parola d’ordine sarkozista è una sola: Stato, Stato, Stato. Read More

25
Gen
2011

La grande finzione

“Lo Stato è la grande finzione attraverso la quale ognuno cerca di vivere a spese di tutti gli altri”: tutti conoscono la frase di Bastiat, non tutti ne capiscono la straordinaria importanza come intuizione teorica. Grazie a questo articolo di Claudia Biancotti mi è tornata in mente una delle conseguenze nefaste della politicizzazione della vita sociale.

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24
Gen
2011

Non, non mi ha convinto Veltroni Lingotto 2.0

Uscire dal Novecento. Il sogno, ha detto Eugenio Scalfari commentando più che positivamente l’indomani, il sogno che occorre recuperare per vincere. Per vincere contro Berlusconi. Ma senza ricorrere a coalizioni eterogenee, abbandonando la strada sulla quale dopo la batosta del 2008 il Pd si è disordinatamente e litigiosamente rimesso in moto. Per commentare il Lingotto 2.0 di Veltroni del 21 gennaio scorso, occorre guardarsi dalle mille piccolezze che affollano le cronache di un partito molto diviso, e andare alla sostanza.

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24
Gen
2011

Stiamo lavorando per voi. Ministri uniti contro i rincari

In genere gli incontri dei ministri dell’agricoltura non conquistano la ribalta o le prime pagine dei giornali, e questo non ha fatto eccezione. Ma la notizia che mi ha segnalato Giovanni Boggero un minimo di attenzione la merita.

Il Deutsche Welle racconta di un incontro nel quale si è affrontato il tema del rialzo dei prezzi delle commodities agricole, alla luce delle recenti rivolte del Nordafrica. In particolare i ministri francese (Bruno le Maire) e tedesco (Ilse Aigner) si sono detti convinti che non è accettabile vedere paesi come l’Algeria e la Tunisia subire rincari così repentini dei beni alimentari, e che quindi è necessario agire contro la volatilità dei prezzi e contro la speculazione.

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22
Gen
2011

Tremonti, la ricchezza e il debito

Alcune recenti affermazioni del Ministro Tremonti in tema di ricchezza e debito rischiano di mettere in difficoltà gli studenti del mio corso di Finanza pubblica. Ecco di che si tratta:

Non è più possibile andare avanti con un sistema che produce più debito che ricchezza: è necessario un cambiamento. Ad affermarlo il ministro dell’Economia, Giulio Tremonti, in occasione della presentazione del libro ‘La via dell’austerità’ che racchiude due discorsi di Berlinguer del 1977. “Noi non possiamo continuare a fare più debito che ricchezza, più deficit che Pil. Questo impone un cambiamento del sistema. La crisi ha radicalmente cambiato la struttura del mondo”. (Virgilio Economia, 20 gennaio) Read More

22
Gen
2011

Sugli utili ai lavoratori ci vuole prudenza – di Mario Unnia

Riceviamo e volentieri pubblichiamo da Mario Unnia.

Gli utili sono una cosa seria, non piovono dal cielo e arrivano quando è annullato il rischio delle perdite. Un rischio che corrono solo gli azionisti, i quali non hanno la CIG, né ordinaria né straordinaria. Occorre dunque stare attenti a non fare promesse affrettate sugli utili ai lavoratori. Read More

21
Gen
2011

Autorità per l’energia. Ci siamo?

Questa mattina il Consiglio dei ministri ha designato Guido Bortoni presidente dell’Autorità per l’energia. Il collegio, che dovrà essere approvato a maggioranza qualificata dalle commissioni parlamentari competenti, è composto anche da Alberto Biancardi, Luigi Carbone, Rocco Colicchio e Valeria Termini. Siamo arrivati alla fine del sit com? Non proprio: le telenovele non finiscono mai.

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21
Gen
2011

“Una volta laureato, guadagno assicurato”

A fine gennaio è atteso il picco influenzale, anche se sono già migliaia gli italiani a letto con la febbre. Molte persone avranno bisogno delle cure del medico di famiglia. Pare, però, che ultimamente per essere visitati dai medici in ambulatorio si debba prendere il numero, come in macelleria. E se si arriva tardi, si deve tornare l’indomani. Il motivo è sempre lo stesso: regole, regole e ancora regole. Norme sbagliate, che incentivano comportamenti inadeguati da parte dei medici, ma soprattutto una scarsa prestazione professionale. La principale distorsione, che oltre a determinare seri disagi ai pazienti richiede ulteriori regole altrimenti non necessarie, riguarda il compenso dei medici di base: essi, infatti, ricevono una quota fissa per ogni utente mutuato, indipendentemente da quante volte (e se) visitano il paziente. Detto altrimenti, citando una battuta di Tom Cruise, medico di famiglia nel film Eyes wide shut di S. Kubrik: “Una volta laureato, guadagno assicurato”, a prescindere dal fatto che si lavori o meno. Un simile meccanismo retributivo implica il tentativo da parte di tutti i medici di ottenere il numero massimo di mutuati che, per legge, non può essere superiore ai 1.500. Una volta raggiunto tale obiettivo, non importa quanti pazienti vengano curati e con quali risultati: ben vengano quindi i numeri del salumiere, anche a costo di penalizzare quanti, per motivi di lavoro, famiglia o di salute, non possono andare a prendere il posto in tempo utile.

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