Una Repubblica basata sulle corporazioni
Il decreto liberalizzazioni dovrebbe passare in Consiglio dei ministri il prossimo giovedì. Un decreto che dovrebbe affrontare l’apertura di molti mercati, in un paese, quale è l’Italia, che da troppi anni è fermo.
Cosa ha fermato le liberalizzazioni? Diversi Governi in Italia hanno annunciato le liberalizzazioni, senza poi riuscire a mettere in pratica le promesse. Da ultimo il Governo Berlusconi, che le aveva annunciate, ma arrivate in Parlamento, si fermarono di fronte alle modifiche dei diversi parlamentari, rappresentanti delle stesse lobbies corporative.
Questo è il primo pericolo per il Governo Monti: che nel passaggio parlamentare il decreto venga stravolto. Ma questa volta i vincoli dei mercati sono troppo stringenti ed è impossibile che i parlamentari non se ne accorgano.
Lo spread è stabilmente sopra i 500 punti e il 7 per cento di tasso d’interesse non è sopportabile a lungo, con un debito che viaggia intorno al 120 per cento del prodotto interno lordo.
L’Italia è una Repubblica basata sulle corporazioni. Storicamente è stato così, dato che sono nate addirittura sotto il fascismo e si sono stabilizzate nel corso dei decenni.