4
Mar
2014

Nessuna pietà per le imprese indebitate!—di Carlo Amenta

Riceviamo, e volentieri pubblichiamo, da Carlo Amenta.

Come si stabilisce il livello di indebitamento ottimale per un’impresa? Per chi si occupa di imprese e di finanza la domanda non ha una risposta univoca. Il debito è uno strumento fondamentale per l’imprenditore. Il denaro, come le merci dei fornitori ed il lavoro dei dipendenti, serve per far funzionare l’impresa colmando il divario temporale tra l’ottenimento dei ricavi e l’assolvimento delle proprie obbligazioni. Il ricorso eccessivo al debito ottenuto da terzi può ingolfare il meccanismo d’impresa, mettere in pericolo l’equilibrio finanziario e minacciarne la sopravvivenza. Di contro, secondo alcuni, anche un indebitamento elevato può essere strumento utile di corporate governance imponendo un severo scrutinio sulla gestione da parte dei finanziatori esterni, riducendo così i problemi legati al rapporto di agenzia tra azionisti e manager. Il dibattito non ha mai fine e l’equilibrio finanziario perfetto pare come l’araba fenice: che ci sia ciascun lo dice, dove sia nessun lo sa.

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4
Mar
2014

Supply-side in salsa francese—di Emmanuel Martin

Riceviamo, e volentieri pubblichiamo, da Atlas Network.

Nel corso del suo recente viaggio negli Stati Uniti, il Presidente francese François Hollande ha visitato la Silicon Valley per incontrare gli imprenditori – americani e francesi. Qualche giorno dopo stava già organizzando un primo “consiglio per l’attrattività”, ideato per contrastare la caduta degli investimenti diretti esteri in Francia. Nei fatti, dall’inizio dell’anno, il socialista Hollande si è spostato su posizioni favorevoli all’economia di mercato – e addirittura ai tagli della spesa. La politica economica di supply side del Presidente francese è una rivoluzione per i canoni socialisti. Ma si tratta di una rivoluzione autentica?

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4
Mar
2014

La grande bellezza e l’onore di Roma

Il successo de La Grande Bellezza agli Oscar è in parte paradossalmente quello di un film che dipinge in modo eccezionale lo stridere della grande bellezza di Roma con la decadenza dei costumi dei personaggi, vere e proprie maschere che talvolta sembrano recitare nel teatro dell’assurdo.

Il film trasmette la dissonanza tra lo squallore di episodi di vita mondana di cui il protagonista (insieme alla città) Jep è un frequentatore disincantato, al contempo sensibile e insoddisfatto della sua inconsistenza, e la bellezza piena e pittoresca di Roma.

Su questo blog dedicato prevalentemente ad analisi economiche ci ritroviamo invece,  certamente in modo meno suggestivo, a constatare il dissesto finanziario di Roma, che per la seconda volta dopo il 2008 , venerdì scorso 28 febbraio, ha ottenuto il salvataggio dal governo centrale per decreto, cosiddetto “Salva-Roma”, per tappare il bilancio, scaricando 400 milioni del passivo sulla gestione commissariale. Quest’ultima, istituita nel giugno 2008 per il piano di rientro del debito, sarebbe dovuta servire da sostegno per il parallelo riequilibrio del bilancio tramite interventi strutturali , ma la situazione non è migliorata proprio per mancanza di discontinuità nelle diverse amministrazioni nella gestione finanziaria del Comune.

Uno studio di Ernst&Young ha infatti rilevato che «Roma Capitale» ha un disavanzo strutturale pari a 1,2 miliardi annui, riconducibile alla catastrofica gestione delle società controllate e all’indebitamento del Comune, che risale persino ai contenziosi per gli espropri del villaggio olimpico di Roma 60 ( approfondimento su Wikispesa di oggi ).

Eppure il sindaco Marino ha esortato a non chiamare “Salva-Roma” il decreto varato dal governo, ma “Onora-Roma”, a conferma che, oltre al declino gestionale di una città dalla bellezza imperiale, forse nella retorica politica romana vi è anche una dissonanza semantica e valoriale rispetto a principi come l’onore.

lagrandebellezzajep

twitter @giacreali

3
Mar
2014

Venezuela: un nuovo socialismo e le solite vittime di sempre—di Federico N. Fernández

Riceviamo, e volentieri pubblichiamo, da Atlas Network.

Hugo Chávez, defunto Presidente del Venezuela, era solito dire che il movimento politico cui aveva dato inizio nel suo paese era il “Socialismo del ventunesimo secolo”. Sfortunatamente, al pari dei suoi predecessori del ventesimo secolo, il socialismo dei giorni nostri è altrettanto propenso ad uccidere i propri cittadini.

Nelle scorse tre settimane il Venezuela ha assistito ad una serie di dimostrazioni portate avanti principalmente da studenti. Il catalizzatore di queste dimostrazioni sono stati gli abusi su di una ragazza all’Università di Táchira. Tuttavia le ragioni di un malcontento sociale diffuso si possono ricondurre a due fenomeni interrelati.

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2
Mar
2014

L’illusione della BCE che compra azioni—di Andrea Battista

Riceviamo, e volentieri pubblichiamo, da Andrea Battista.

Nel suo stimolante e originale contributo dello scorso 6 Febbraio pubblicato sul Financial Times, Nikhil Srinivasan, Group Chief Investment Officer del Gruppo Generali, sostiene – per dirla sinteticamente – che la Banca Centrale Europea (BCE) dovrebbe avviare una immediata e decisa politica di acquisto di titoli azionari (europei, a quel che si capisce), al fine di evitare gli incombenti pericoli della deflazione continentale. Non è un caso infatti che altre banche centrali nel mondo abbiano già comprato azioni, come la Banca Centrale Svizzera ovvero quella giapponese, pare con successo.

Detta in questa maniera, appare davvero una sorta di free lunch, una politica priva di rischi e di costi.

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28
Feb
2014

Internet: “albergo del demonio”? (prima parte)

In un’epoca che impone semplificazioni concettuali di dubbia consistenza, il rischio di confondere lo strumento con il cattivo uso che di esso viene fatto è molto alto. Così, ad esempio, il libero mercato viene demonizzato perché spregiudicatezza e malaffare ne sarebbero gli elementi connotanti. Non si riflette sulla circostanza che non è il mercato a essere sbagliato, se fattori distorsivi ne impediscono il buon funzionamento; se l’imposizione fiscale è sempre più opprimente; se una burocrazia tanto radicata quanto straripante agevola una corruzione oltremodo diffusa. Sulla base di premesse così mal poste, si reputa quindi che la strada migliore sia quella di una regolamentazione ancor più invasiva dell’ambito considerato. In tal modo, la situazione viene ancor più aggravata con regole mutevoli e complicate, che non creano di certo un ambiente favorevole alla competizione sana, cioè idonea a premiare i migliori; al contempo, una giustizia dai tempi lenti e indeterminati, nonché sanzioni di incerta applicazione, non inducono alla fiducia nel sistema.

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27
Feb
2014

Che fine fa la web tax? Fretta e confusione sono cattive consigliere

Scade domani la conversione del decreto legge recante disposizioni finanziarie per gli enti locali, il cd. decreto salva-Roma che contiene in realtà un insieme di misure per la funzionalità degli enti locali e interventi in favore dei territori, e nel frattempo il governo fa sapere che rinuncia alla conversione.

Sempre domani, col decreto non convertito, entra in vigore la web tax, vanificando il differimento al primo luglio, deciso dal governo per “verificarne la compatibilità comunitaria”, come precisa la relazione tecnica.

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