23
Nov
2009
Guerra e commercio, Nazione e collant
Ora che lo spot di Calzedonia costruito sulla musica dell’inno nazionale (“Sorelle d’Italia”) è stato cancellato dalla programmazione televisiva in molti saranno contenti: inclusi quei parlamentari che si erano sentiti offesi, da bravi sciovinisti con tanto di elmo chiodato, e pure quel presidente di provincia che ha messo in moto tutta la sceneggiata italica.
23
Nov
2009
Fenomenologia dello statalismo
L’espansionismo dello stato nella sfera economica si sviluppa per stadi successivi: 1. Il primo stadio è lo stato che redistribuisce il reddito. 2. Il secondo stadio è lo stato che eroga direttamente prestazioni specifiche di welfare. 3. Il terzo stadio è lo stato che produce direttamente i servizi oggetto di erogazione pubblica. 4. Il quarto... Read More
23
Nov
2009
Comprami fermo posta. Di Gabriele Masini e Antonio Sileo
Riceviamo da Gabriele Masini e Antonio Sileo e volentieri pubblichiamo. Se fosse capitato solo tra un mese si sarebbe potuto anche pensare a Scrivimi fermo posta (The Shop Around the Corner) di Ernst Lubitsch, con James Stewart e Margaret Sullivan, del ’40, capolavoro assoluto della commedia sofisticata americana: peccato che la sobrietà e il sense... Read More
22
Nov
2009
“Non aes, sed fides”, ovvero il guanto di Jacko e l’inflazione alle porte
Un lancio di agenzia (la fonte è la Reuter) ci racconta che “il guanto bianco indossato da Michael Jackson quando nel 1983, per la prima volta, eseguì il Moonwalk – il suo celeberrimo passo di danza – è stato venduto ieri all’asta per 350.000 dollari”. Il testo prosegue in questo modo: “Ottimo risultato anche per... Read More
22
Nov
2009
Ifigenia in Aulide
Pochi giorni fa, Paul Krugman, economista nonché papa dei liberal, è intervenuto affermando che: A) la ripresa dalle crisi finanziarie nel secondo dopoguerra si è avuta attraverso le esportazioni, B) oggi però tutti i paesi sono in crisi, e dunque non è possibile esportare tutti insieme, C) mancando la domanda estera, si dovrà vivificare quella... Read More
22
Nov
2009
Clima. E se i buoni fossero i cattivi?
Nel dibattito sul clima una cosa è certo: i buoni sono loro, i cattivi noi. I buoni sono scienziati disinteressati pronti al sacrificio umano e personale per salvare il mondo, i cattivi sono le industrie e i loro tirapiedi o utili idioti, che negano l’evidenza. I buoni sono onesti ricercatori, i cattivi parte di un... Read More