3
Feb
2010

Lo Stato asociale e l’industria della povertà

Nell’immaginario collettivo di tanti italiani la Germania è il paese che per eccellenza funziona bene. C’è un bello Stato sociale, un’economia florida, nessuno evade il fisco e sentendosi parte di una comunità tutti vivono felici e contenti. Un simile quadretto idilliaco è spesso e volentieri conseguenza della barriera virtuale che si erge tra noi e...
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2
Feb
2010

Una persona che fa la differenza: Muhammad Yunus

Ieri sera, in un Teatro Dal Verme gremito in ogni ordine di posto, ha parlato a Milano il professor Muhammad Yunus, Nobel per la Pace figura universalmente riconosciuta per il suo impegno nella lotta alla povertà nel suo paese, il Bangladesh, tramite la Grameen Bank, l’istituto bancario da lui fondato nel 1976 (e successivamente, dal...
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1
Feb
2010

Tre lezioni da Davos. Una su tutte, la politica velleitaria

  In sintesi sono state tre, le lezioni della quarantesima edizione del World Economic Forum, il grande circo Barnum della globalizzazione messo in piedi da quel geniaccio della comunicazione strategica che è Klaus Schwab. La prima: siamo ancora lontani dal sapere come darci regole nuove condivise per banche e intermediari finanziari. La seconda: possiamo dirlo...
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1
Feb
2010

Di Grecia e slippery slopes – parte I

Questo post si divide in due parti: da un lato l’analisi di breve termine della situazione greca e delle opzioni di policy, dall’altro l’analisi delle conseguenze di lungo termine del modo in cui i problemi politici vengono affrontati. La conclusione della prima parte è che la soluzione migliore è politicamente quasi impossibile da attuare perché...
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1
Feb
2010

Clima, se gli scienziati sbagliano di 300 anni….

Più che i ghiacciai, a sciogliersi sempre di più, sotto il sole cocente degli scandali, sono le panzane catastrofiste che sul clima alcuni scienziati continuano a propinarci. Nell’ultima settimana, in particolare, c’è stata una escalation di notizie, ma sarebbe più corretto parlare di fatti concreti, che quanto meno meriterebbero un bel “mea culpa” da parte...
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