19
Dic
2010

Quel duro conservatorismo travestito da “sociale”

Premessa. Parlerò d’altro, di mercato, Italia, e Corriere e Repubblica di oggi. Ma prima dirò perché non ho aggiunto commenti a chi al precedente mio post su Marchionne – chi fosse interessato, trova un mio ulteriore articolo sul tema, sul Messaggero di oggi – mi ha definito “trinariciuto liberista”, aggiungendo che urlo perché ho poche idee, e che ho anche seri problemi psicologici, e che infine non attaccherei i giornalisti di destra ma solo queklli di sinistra che fanno “eguali porcate”. Non l’ho fatto perchè i commenti non si riferivano al tema Fiat e Marchionne, ma alla puntata radiofonica sui radio24 in cui ho duramente criticato i direttori di quei giornali che, a proposito degli scontri di piazza il giorno della fiducia al governo, hanno per un giorno intero presentato la cosa proponendo ai propri lettori sequenze fotografiche nelle quali si avvalorava l’ipotesi che violenze e incendi nel centro di Roma fossero stati opera di agenti delle forze dell’ordine travisati, quando invece alla stessa ora in cui si selezionavano nelle redazioni i materiali fotografici per i siti e si chiudevano le edizioni del giorno dopo, veniva compiuta la scelta  di non pubblicare le foto che smentivano radicalmente tale tesi, comprovando il fermo del presunto agente travisato che invece era un minorenne manifestante. Ribadisco la durezza del mio giudizio contro quiei direttori, e ribadisco che l’ordine dei giornalisti – che vorrei abolito – se esiste dovrebbe  fare qualcosa, e non punire a senso unico. Se vi sfugge la gravità di quel che è avvenuto siete liberi di pensare che il matto sia io; se dimenticate che Feltri mi ha licenziato e che ho detto in radio, tv e per scritto che non mi riconosco nel giornalismo mazziere e muscolare filoberlusconiano, siete liberi e padroni di inveire conto di me e insultarmi, perché non siete tenuti a sapere che da sempre e coi fatti – facendomi cacciare o comunque andandomene da diverse testate – ho cercato di dare  prova e di volere un giornalismo moderato e sui fatti economici, civili e e culturali capace di proporre un’alternativa alta e di qualità al predominio della stampa sedicente liberale made in Repubblica-Espresso, sempre pronta a piegare i problemi di fondo a un giudizio politico contro questo o contro quello. Io sono però cresciuto in una città sconvolta dalla violenza per oltre 10 anni, Torino, perché negli anni tra il 1969 e il 1974 moltissimi intellettuali, giornalisti, uomini di cultura e del teatro, dell’università e delle accademie, iniziarono a dire anch’essi allora che le proteste potevano benissimo degenerare in violenze, visto il livello intollerabile delle risposte politiche che venivano dai governi democristiani di allora. L’effetto furono innumerevoli funerali e omicidi, una situazione completamente sfuggita di mano a tutti, nelle fabbriche come nelle scuole e università, situazione che poneva ogni settimana a chi stava nei licei ed era politicizzato ma odiava la violenza e la sua giustificazione intellettuale – come me , allora giovane repubblicano ugolamalfiano – il problema di denunciare o meno chi distribuiva molotov e pistole – pistole – ai minorenni che sfilavano e assaltavano sedi di partiti e luoghi o aziende simboli del capitalismo. Cari lettori del blog tutto questo non c’entra nulla con Berlusconi, comunque la pensiate. Tutto questo c’entra con una sola cosa, che è molto diversa. Se prestigiosi giornali e intellettuali ripetono l’errore dei primi anni 70, io penso che la mia esperienza di allora obblighi me ad alzare la voce per dire che è un errore gravissimo, e che non c’è passione politica antiberlusconiana che possa evitare a tutti – comunque votino – e massime se hanno grandi media in mano, di definire con precisione chuirurgica reati e delitti dove si compionio reati e delitti: assaltare i bancomat, incendiare veicoli privati e delle forze dell’ordine, pestare la gente per strada, tuitto ciò  è reato e delitto, e la protesta degli studenti e la comprensione verso di essa non devono e non possono  giustificare alcun ammiccamento. Tutto questo solo per dire che, se la cosa si ripresentasse, rifarò puntualmente quel che ho fatto e detto. E lo griderò ancora più forte, se necessario. Perchè io ai funerali, troppi funerali, ci sono andato, e l’ingegner Ghiglieno ammazzato per strada sotto i nostri occhi ce l’ho sempre in testa, come il povero studente universitario fuori sede bruciato vivo da una molotov sotto i nostri occhi per il solo fatto di essere andato in bagno prima di un appello in un bar a via Po, tacciato di essere “covo di fascisti”.  Veniamo al tema di oggi: il conservatorismo “sociale” sui grandi media, sul Corriere della sera. parlo degli articoli del mio amico Massimo Mucchetti, che conosco e stimo molto. E che continuerò a stimare anche dissentendo radicalmente da quanto scrive.

Gli articoli che ha scritto sul caso Fiat sono andati in crescendo, fino a chiedersi esplicitamente se ciò che va bene alla Chrysler debba andar bene all’Italia, se esista davvero il piano “Fabbrica Italia” di Marchionne, se la richiesta di regole nuove negli stabilimenti – più produttività ma in cambio di più salario detassato, parecchio in più, migliaia di euro che altrimenti non vanno ai lavoratori –  non sia solo una scusa teatrale, per non investire alla fine inItalia e abbandonare il campo, seguendo il nuovo orizzonte mondialista di una Fiat AUTO  mera azionista di Chrysler, forte in Brasile e Polonia ma con l’Italia ridotta a palla al piede. Non sono d’accordo su nulla, tanto meno che la risposta vera sarebbe adottare la cogestione alla tedesca: in Germania i sindacati hanno esattamente accettato tra 2002 e 2005 svolte di contratti aziendali come e peggio di quelli che Mucchetti respinge, perché in Germania si trattò di lavorare di più senza aumenti salariali, e tra 2002 e 2007 così la Deutschland AG aumentò di 17 punti la sua produttività manifatturiera abbassando al contempo di 13 punti percentuali il CLUP. Da noi, accadeva l’esatto opposto. E continuando a dire no a Marchionne, continerà ad accadere l’esatto opposto. Come Cisl e Uil hanno capito benissimo.

Oggi Mucchetti spiega ancor meglio quale sia la cornice delle sue critiche, parlando di Amazon che apre in Italia, ma proponendo a chi vuol lavorarvi di farlo da Paesi esteri, perché hanno tasse e regole del lavoro meno ostili di quelle italiane. Ed è a questo che bisogna dire no, scrive Mucchetti, perché questa mondializzazione che avviene grazie alla libera circolazione di persone, servizi e capitali serve gli interessi dei Paesi emergenti, ma uccide il ceto medio in quelli come l’Italia. E siccome gli italiani votano, dice Mucchetti, buisognerebbe che votassero contro chi propone di non erigere argini a questa barbarie.

Eugenio Scalfari, su Repubblica di oggi, fa il paio con gli interessi. Così, i lettori di Repubblica si vedono proposta la paradossale storiella di un euro a due velocità che sarebbe frutto della cospirazione delle nove maggiori banche mondali che pensano solo a come rilanciare la speculazione, individuando nell’euro il modo per continuare a fare utili arbitraggiando sui cds sovrani.

Berlusconi farà orrore – lo ripeto solo per evitare che lo ritiriate in causa. Ma queste visioni proposte dai due maggiori quotidiani italiani fanno rabbrividire. Sono una puntuale riproposizione del peggior conservatorismo economico-sociale che affligge il nostro Paese. Non è che si spieghi – lo fa benissimo Irene Tinagli oggi sulla Stampa – che al nostro paese, ai suoi giovani così privi di futuro come alle classi dirigenti così evidentemenre non all’altezza, che a tutti noi farebbe bene capire come è cambiato il mondo, e come uil cambiamento è ultreriormente accelerato dal opost crisi. E cioè che non è affatto scritto chy i Paesi avanzati perdano la priopria forza e reddito procapite, se capiscono – come la Germania –  che anche con l’esplosione della crescita dei paesi a basso costo della manodopera si resterà forti puntando sull’alto capitale umano e sulle tecnologie, su sistemi di formazine basati sul solo merito e non sul posto agli insegnanti, su welfare più magri di risorse ma solo concentrate su chi è davvero svantaggiato e non come capita da noi alll’esatto contrario, con meno spesa pubblica e meno tasse come puntualmente hanno capito i britannici sotto il governo Cameron-Clegg. No, si preferisce dire che davanti a noi c’è solo il disastro dell’impoverimento, che le tensioni sull’euro non sono provocate da chi non ha capito e continmua a crescere troppo poco a spesa pubblica e tasse troppo alte, no a  volerle e anzi a crearle sono gli orchi cattivi della finanza e delle banche straniere, che per questo Marchionne  è del giro tanto lo sanno tutti che è canado-svizzero, e per di più si accusa chi non la pensa così di stare solo al caldo con le proprie rendite, e di perseguire il modello Ruby Rubacuiori berlusconiano. Si fa in fretta, dice Massimo, a dire ai figli degli altri che la loro vita sarà quella di fare i lavapiatti.

No, non si fa in fretta. Io due settimane fa ho indicato Londra a una nuova coppia di giovanissimi amici, motivatissimi e stracapaci, due giornalisti che hanno già malgrado la loro età verde esperienze estere senza essere figli di nessuno, ma mettono in conto di doversi fare un bel fondoschiena vista la situazione italiana dell’editoria.  Indico la via della formazione estera a moltissimi figli di coppie che conosco, senza che debbano essere milionari, perché nopn per tutti c’è la Bocconi come dice massimo, ma l’alternativa non è detto che sia la dequalificata università italiana pubblica dove – con tutte le numerose eccezioni – comunque impera l’idea che la formazione sia una mangiatoia per chi ci lavora e non una fonte di skills oper chi la frequenta.  Non aver paura del mondo nuovo e libero, e indicare ai figli find alla più tenera età la via di buttarcisi dentro per imparare a nuotar meglio, è la differenza tra chi pensa sia eternabile il sistema degli alti costi inefficienti italiani – dall’università al mercato del lavoro, dal funzionamento della Pa ai 28 mila precari assunti a tempo indeterminato in Sicilia la settima ascorsa con tutti i partiti d’accordo, fino ai 900mila euro stanziati due giorni fa dalla regione campania per dare la laurea di specializzazione a tutti i dipendenti dopo aver speso ancor più per quella magistrale, naturalmente senza frequentare nè dare esami se non all0’uinterno del palazzo regionale ah ah – e trra chi invece pensa che proprio la concorrenza tra ordinamenti pubblici e privati obbligehrà più presto che tardi anche il nostro paese, a canmbiare testa e idee, e a tornare ad essere quel che siamo stati in molte luminose parti della nostra antica e recente storia italiana, cioè capaci di affermarci nel mondo e di migliorare il nostro reddito procapite attraverso il meglio di cui siamo capaci, non di sdraiarci sui fasti del passato e dello Statuto dei lavoratori e di tasse e spesa oltre il 5905 del Pil come propongono Mucchetti , Scalfari e tutti i conservatori sociali. Votino per o contro Berlsconi- perché sono maggioranza da ambo le parti –  in realtà la pensano allo stesso modo, tranne dividersi su chi comanda.

Io capisco bene che all’Italia a basso reddito dipendente come ai giovani espropriati dei diritti insostenibili dei propri genitori – io vengo di lì, di lavori ne ho cambiati a decine da quando avevo 17 anni, casupole e abituri e città e paesi –   tutto quel che proponiamo noi possa sembrare una traversata nel deserto. Capisco bene dunque quale sia la presa, dell’appello “sociale” dei Mucchetti e degli Scalfari. Ma resta la domanda: perché tedeschi e  britannici lo capiscono, e da noi no? O meglio, lo capiscono per i fatti loro un bel po’ di milioni di italiani, quelli che reggono il Paese sui mercati continuando a fare impresa che esporta e se la batte malhrado tutti gli osctacoli, anche se non so fino a quando? Perché la differenza sta appunto nelle classi dirigenti, nei giornali e nelle università e tra gli intellettuali, ancor prima che tra i capipartito. Perché capipartito per merito e mercato verranno, solo se i pifferai del conservatorismo sociale appariranno col tempo meno autorevioli e  più smentiti dai fatti. Noi qui, microbi trinariciuti, lavoriamo per quello. Senza culo al caldo né Ruby Rubacuori, ma rapinati di tasse. Buona domenica a tutti.

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44 Responses

  1. Attilio

    Quanto mi piacerebbe vedere in TV uno spazio di approfondimento, condotto dal Dott. Giannino. E’ un sogno?

  2. nicola

    Oacar, non commento, scrivo solo…meno male che ci sei. Una curiosità l’anno passato chiesi i primi di ottobre il permesso in prefettura per svolgere una fiaccolata (sono il presidente di una associazione che di occupa di bambini nelle separazioni ecc), manifestazione che si doveva svolgere l’8 di dicembre due mesi dopo per richiamare l’attenzione sull’ennesimo natale che molti bambini non avrebbero fatto con i genitori o con uno di essi. Una settimana prima dell’evento (sarebbero arrivati genitori da diverse parti d’Italia), il permesso mi è stato revocato. Chi lo desidera può leggere la lettera che ho scritto al prefetto nella mia bacheca. buone feste oscar buone feste a tutti.

  3. Armadillo

    Dott. Giannino a settembre sull’espresso è stato pubblicato un articolo che fra le altre cose metteva a confronto la crescita dei redditi in funzione dell’età anagrafica in Europa. Il grafico che rappresenta la realtà italiana si presenta come una retta, diversamente da tutti gli altri paesi civili europei. Questo significa niente meritocrazia, niente investimento sui giovani, niente visione lungimirante del futuro, è la prova provata di quello che sostiene Lei stesso.Ho 31 anni, mi trovo in procinto di avviare una mia attività professionale dopo aver maturato esperienza e competenza come dipendente. La mia preoccupazione non è di riuscire o meno nel mio lavoro ma l’unico dubbio è se sarò in grado o meno di pagare le maledette tasse e contributi previdenziali che questo Stato strozzino mi impone. Questa considerazione, che so essere condivisa da tanti nella mia posizione, credo sia la naturale conseguenza di tutto quello che Lei denuncia. La cosa triste è che Lei è l’unico ad alzare la voce usando argomenti seri e concreti. Le auguro buon lavoro e la ringrazio!

  4. Mario

    Caro Giannino,
    Circa il trinariciuto, per dirla con il Poeta, non ti curar di loro, ma guarda e passa.
    Grazie di esistere

  5. Ogni, pezzo di Oscar Giannino ha il sapore di uno sfogo. Sfogo per lui che scrive, sfogo/liberazione per me che lo leggo. Trovo difficile non condividere quanto scritto. Ritengo che i mali del nostro paese messi in ordine di responsabilità oggettiva decrescente siano: magistratura, giornalismo, politica. Nessuno di questi risponde appieno ai doveri ai quali sono chiamati. Senza giustizia, senza informazione, senza guida e destinato al fallimento qualunque sistema.
    Per quanto riguarda le imprese in particolar modo le piccole , sono continuamente rapinate ogni giorno da chi vede in esse fonte di approvigionamento finanziario, a cominciare dal fisco, a tutti gli enti, anche quelli preposti alla tutela delle stesse, dai comuni, dalle banche, dalle grosse compagnie (telefoniche, petrolifere, energetiche ecc..); tutti trovano modo e maniera di metterci le mani in tasca e di prendere quello che ritengono più opportuno, senza che nessuno muova un dito per far si che questo non avvenga. Perchè è giusto che sia così, noi siamo notoriamente “gli evasori” ed è questa la giusta pena.
    Dottor Giannino la prego con questo di continuare a liberare i suoi/nostri malesseri nel modo che a lei è tanto congeniale: per noi avranno un effetto morfina, e ci aiuteranno a non pensare troppo di essere dei vampirizzati.

  6. Francesco Morosini

    Che Scalfari e Muchetti siano diventati sponsor dell’abiura del mercatismo tipica (basta guardare all’economia dei servizi) del Centrodestra è una bella suggestione. Tuttavia, a me pare che vi sia, almeno in Scalfari, un’idea diversa. Quella degli “amici del Mondo” e della loro polemica contro le baronie economiche. E che, conseguentemente, ovunque subdoravano “capitalismo di relazione”, scalpitavano. Vero, peraltro, che ciascuno la vede a modo suo. Però io, sbaglierò, ho letto l’editoriale odierno in questione più come un appello al mercato che altro . Sul “piano Fiat” (soldi e progetto), naturalmente salve la gran parte delle Sue osservazioni, sto inquieto; ma pronto a ricredermi.
    Cordiali saluti da un post Pri. Francesco Morosini

  7. Roberto

    Dott. Giannino lucidissimo. Chi ragiona così continua ad essere visto come un marziano. In Italia piacciono i faziosi, quelli che confermano i pregiudizi ideologici dei lettori.

  8. Roberto

    Sono anni che la seguo, ed i suoi pensieri li trovo sempre interessanti! complimenti, il post lo condivido in pieno!!!

  9. Filippo Silvestri

    Forse sarebbe megio dire chiaramente “non c’è trippa per gatti”.
    Sul corsera di sabato mi ha fatto impressione la lettera della madre di una ragazza precaria, solo lamentazioni , ma nessuna utocritica…mi sembra che al solito per l’Italia, la colpa è sempre di altri.

  10. j

    Chiaramente nel precedente post non mi riferivo a lei ma a un altro commentatore del post, so benissimo che lei non è uno che prende in giro i lettori né uno che si fa imporre gli articoli dal suo editore. Infatti ho suggerito a tutti di non comprare più i giornali che cercano di perseguire interessi di partito/corrente/nemico comune (quindi niente più giornali in Italia, magari capiranno – se non vorranno provare a chiedere nuove sovvenzioni prima). Grazie a Dio c’è internet, che non prende sussidi dallo stato per i clic ricevuti e non ti fa pentire di aver speso quell’Euro prezioso con cui ti illudevi di poter approfondire, pensare, condividere informazioni, idee, pensieri (cosa che invece mi capita spesso su questo sito e per cui ringrazio lei e gli altri collaboratori).

    Anchi’io, come lei, pur consapevole delle scarse prospettive personali, non lascerò mai l’Italia, ci proverò in tutti i modi a restare onesto, dignitoso, leale e solidale sperando che chi mi sta intorno prenda esempio da me e mi aiuti a migliorare il paese, parlando, parlando, parlando parlando (di dignità più che di soldi, quelli arrivano per forza se sei una persona rispettabile).

    Ciao brav’uomo, continua così.

  11. j

    Quel Marchionne però… io non mi fido.
    Mi ricorda il presidente dell’ABI, che in risposta alla “crisi” (ovviamente non causata dai bravi banchieri come lui ma dai poveri impiegati) dice che bisogna tagliare il costo del personale bancario (non il suo, che di cappellate ne ha fatte parecchie – vedi acquisto Antonveneta).
    Come mi ricorda il vergognoso scaricabarile di venerdì (terminato sui cittadini) di Trenitalia, Autostrade, Comuni, Regioni, Anas e Protezione Civile per una nevicata malgestita che ha paralizzato il paese.
    Ormai il problema della società sono i cittadini, chi comanda li subisce poverino. Che bel mondo sarebbe per le elite se non ci fossero questi scassaballe dei lavoratori, sempre a chiedere soldi e speranza di vita!

  12. Marco Borriello

    Caro Giannino, le caste si auto sostengono tra di loro e poi c’è sempre il Berlusca (e a volte lo è veramente ma i suoi peccati sono direi senza costi per il noi) a cui dare la colpa del degrado che invece hanno iniziato loro nel ’68 ed adesso ne tirano le fila (oltre ai numerosi nodi) stracciandosi le vesti per quel che accade. Sono loro che hanno continuato a dare lezioni dopo Toni Negri e compagnia.

    Mi ricordo la sua apparizione a “Porta a Porta” dove ha detto chiaramente che il partito della spesa si era scosso per abbattere le ultime resistenze, sono rimasti tutti zitti quasi imbarazzati perchè stava dicendo la verità ma si guardavano bene dall’appoggiarla.

    Continui così che comunque ci dà speranza di andare avanti dato che non ho più l’età per andarmene in Germania, un paese molto noioso ma molto più civile (nel senso di civus) del nostro.

  13. Forse in Germania l’hanno capito perchè ci sono regole diverse? perchè si è contrattato il fatto che i posti di lavoro saranno mantenuti per anni? perchè i sindacati tedeschi – come quelli americani – sono in compartecipazione con l’impresa? perchè gli stipendi sono molto diversi? perchè…
    Facciamo sì come in Germania, ma per tutto. Altrimenti divenbta una facile presa in giro. Prima i dati e poi le proposte. Anzi, prima i fatti e poi le opinioni. Così vediamo se le opinioni sono congruenti oppure facili scorciatoie.

  14. antonio

    In questo paese non esistono solo più partiti di destra e più partiti di sinistra ; esiste un partito per ogni Prima-Donna. Se ad esempio un giorno Scalfari si facesse promotore di una campagna a favore della liberalizzazione delle licenze di taxi, Giannino, pur condividendo la proposta, non si abbasserebbe a dare la sua adesione. Potrebbe essere interpretata ( o disonore !) come una posizione subalterna. La medesima reazione avrebbe Scalfari se l’iniziativa partisse da Giannino.
    Sia Giannino che Scalfari criticano tutto e tutti, quasi sempre a ragione. Perchè qualche volta non si concedono qualche minuto di serena auto-critica ? Perchè non mettono il loro talento a disposizione di questo disgraziato Paese, silenziando il Narciso che è in loro ?

  15. Giovanni Federico

    Ottimo articolo. Io sono un professore universitario, anzi un barone, per essere precisi, e sono totalmente d’accordo con il giudizio di Giannino sui miei colleghi accademici. Anzi, è troppo buono

  16. vittore da rin

    @antonio
    ma per carità non mi si vorrà paragonare il bravo Oscar a quel demagogo dello Scalfari. La faccia una proposta decente Scalfari che sono sicuro Oscar non la disdegnerebbe.

  17. mario

    forse si dimentica le parole di cossiga di qualche tempo fa prima che morisse.. quando diceva che le manifestazioni, quando iniziano a recuperare consenso nell’ opinione pubblica (oggi come negli anni settanta quando ero lui a capo del governo), vanno infiltrate per creare scontri e per sputtanare il senso delle manifestazioni stesse. oggi come ieri la tattica è sempre la stessa caro giannino

  18. Riccardo

    Signor Giannino, io mi sento un socialista di quelli di una volta, tanto tanto tempo fa, e raramente sono d’accordo con lei, ma di fronte a questo articolo non posso che farle i complimenti e sperare che tanti italiani la leggano e la capiscano.
    Purtroppo credo che, tra individualismo italiano, e una storia fatta di tanti partiti chiesa (partito fascista, DC, partito comunista) l’Italia sia poco attrezzata a capire e valutare correttamente quello che lei scrive

  19. stefano

    Intanto grazie per l’augurio di buona domenica, però poteva andare meglio.
    Guardi caro Giannino, che l’Italia è questa. Occupata da gente autoreferenziale di ottime incapacità, o al contrario capace di tutto.
    E’ estremamente più comodo seguireil branco, anche a me è capitato di essere bollato come pazzo per aver espresso idee non conformi a quelle che formano il c.d. “sentimento popolare”, in tutti i campi: politico, economico, ma anche sportivo (e ci siamo capiti).
    I “grandi” giornalisti politically correct, stanno bene in questo stagno, ben coscienti che se vi fosse meritocrazia applicata tanti di loro dovrebbero tornare alle radici, e con loro figli e nipoti. Sanno benissimo di predicare qualcosa di scorretto, ma finché dura, e finché la gente si informa sui titoli di giornale mentre beve il caffè al bar, perché non approfittarne?
    Cioè, diciamo al popolo bue che è brutto farsi raccomandare, hai visto mai che qualche fesso si toglie di torno di sua sponte (perché se tutti si fanno strada per conoscenze, è evidente che la concorrenza, in modo strano, si sposta lì). Per cui questi predicano bene e razzolano male.
    Facciamo l’esempio della scuola: se la scuola statale è allo sfascio, a chi conviene? Non forse a quelli che ne difendono lo status quo, tanto i loro figli vanno in costosi istituti privati, così partono con un altro vantaggio?
    A me sono sempre stati sulle palle questi radical chic pieni di soldi che predicano l’uguaglianza per gli altri. Tanto loro sono più uguali di tutti.
    Discorso a parte meritano i predicatori di meritocrazia altrui, e speriamo che non entrino in politica perché siamo già a posto così.

  20. Ugo Pellegri

    Dr Giannino, sono completamente d’accordo sia per quanto riguarda la colpevole acquiescenza dei media nei confronti dei manifestanti sia per l’atteggiamento di sufficienza nei confronti del dr Marchionne.
    Nel primo caso, ho il sospetto che siano solo i professionisti dei disordini ad avere le idee chiare di cosa vogliono, dubito la stragrande maggioranza dei manifestanti abbia un sia pur minimo progetto di cambiamento in positivo della situazione attuale.
    Nel secondo caso, dove invece Marchionne sembra avere un preciso progetto, è più facile e più redditizio criticare anziché scontrarsi con quella parte del sindacato interessata solo alla propria visibilità
    Il tutto a favore dell’immobilismo, causa del continuo decadimento del sistema Italia.

  21. mario

    bene noto con piacere che passano solo i commenti a favore.. bravi, balle liberiste in animo e faccia fascista.. continua così oscar

  22. marco avallone

    Vada avanti e insista. Un poco alla volta anche i tifosi della politica cominceranno a capire (forse) altrimenti pazienza.

  23. ciao a tutti, sono michele da perugia, da poco sono iscritto a questo blog, ma da parecchio seguo il pensiero del dottor Giannino attraverso la sua trasmissione radiofonica nove in punto.
    io non so voi, ma a me le immagine delle violenze romane hanno fatto veramente paura. come mi fanno paura le persone che cercano in tutti i modi di negare l’evidenza incolpando sempre altre persone per le azioni violente commesse dai facinorosi che partercipano alle manifestazioni.
    anch’io molte volte mi arrabbio per le inefficenze della nostra amministrazione, ma non mi sono mai recato nei pubblici uffici con mazze, pale, manganelli ecc. magari ho urlato (e con il senno di poi ritengo ingiustamente) contro al funzionario che mi stava davanti, ma mai ho pensato di bruciargli l’auto o peggio.
    gradirei che il fronte culturale, giornalistico fosse compatto nel dire no alla violenza…ma purtroppo non è così. ed ogni piccola crepa, ogni esitazione, diventa per chi compie violenze, un mandato a proseguire su questa strada.
    non sono certo del partito “volemose tutti bene”….tutti noi abbiamo il diritto a manifestare la nostra diversità di opinione….ma le barbarie accadute a roma devono essere condannate da tutti, senza ma o distinguo.
    applaudo alla posizione presa dal dottor giannino, alle sue idee, al suo modo di spiegare le cose.

  24. Piero

    caro Oscar… ok hai ragione x la propaganda di Repubblica sui violenti infiltrati da Gasparri (ed intanto Alemanno assume x chiamata diretta i pacifisti di forza nuova a carico del comune).. però ora basta polemiche LOCALI se è peggio il malaffare sistemico di destra od i brancaleoni di sinistra..

    e ti invio questa mia preghiera… CONCENTRATI sulla STRATEGIA…
    xrchè il timer ormai accelera.. ed i tassi pure..

    telefona al tuo amico Tremonti.. convincilo a mettersi insieme a Ciuffetto e GS & International Company… fagli sostenere con la sua autorevolezza un governo tecnico/nazionale che faccia quelle “pesantissime manovre” che NESSUN SINGOLO GOVERNO vorrà mai fare x paura di perdere le elezioni x i prox 30 anni..

    il timer è partito.. Germania Francia (cui pure gli minacciano AAA) ed Inghilterra stanno preparando lo sgancio e finiamo in Africa senza più risparmi e con la Lira leggera..

    TE LO CHIEDO x FAVORE… TELEFONAGLI.. NON STO’ SCHERZANDO 🙁

    Grazie

    Piero Torazza

  25. Davide

    Complimenti Giannino. Sono una appartentente alle forze dell’ordine. Sono sempre stato di sinistra e la mia potrebbe esser definta la classica famiglia operaia. Devo ringraziare lei per il coraggio che ha dimostrato (lei e pochi altri) nell’analisi violenze studentesche del 14 e del comportamento sciagurato di giornali e politici di sinistra (folle e disgraziato parlare per giorni di infiltrati pure contro l’evidenza). Quelle violenze che si sono rivolte (nella deperimento dell’autorevolezza di tutte le istituzioni) contro operatori delle forze di polizia che pagano come gli altri i danni della crisi economica e che non possono sobbarcarsi compiti che sono di latri (soprattutto quando qualcuno specula sui problemi per tornaconto politico). Quelle violenze che sono e rimangono ingiustificabili. Mio padre ha fatto l’operaio e si è ritrovato duisoccupato a cinqant’anni con una famiglia da mantenere; non ha incendiato auto ma è andato nei campi a lavorare con gli extracomunitari.Mia sorella lavora per un privato ed è stata tre mesi semza stipendio; non è andata a picchiare uomini in divisa. Le violenze giovanili non possono essere giutificate con la crisi economica come fanno molti genitori e professori (coadiuvati da alcune autorità che si dimostrano stranamente idulgenti in questi casi.). Così come lew violenze, non possono essere giustificate con la Riforma Gelmini che distriggerebbe l’Università, perchè L’Università è già distrutta. Io credo ( e lo dico da lavoratore dello Stato e proletario)che il nostro Paese abbia bisogno non di più paternalismo e più Stato (le cui casse sono vuote). Ma più mercato e concorrenza. Più opportunità economiche. Più responsabilità e coraggio. Giustificare le violenze dei giovani signica togliergli la speranza non dargliela. Grazie

  26. pone

    Caro Oscar Giannino
    s’è capito che la speranza di vederla entrare in politica resterà tale (…pensi però almeno ai vantaggi personali che questa condizione le verrebbero offerti: altro che le Sue società massacrate dalle tasse…vabbè non vado oltre).
    Ma anche se personalmente non sarà coinvolto, qualcuno, che porti avanti coraggiosamente le idee da lei esposte, avrà comunque bisogno di uno spazio televisivo per fare arrivare anche alle più distratte casalinghe (..che in genere però amministrano la casa), l’idea di fondo: perchè in Germania si e da noi invece non vengono prese quelle stesse iniziative per lo sviluppo? Chi si oppone? E perchè?
    E chi si presenterà ad elettori informati, offrendo proposte e soluzioni che all’estero funzionano, rappresenterà una ventata di aria fresca.
    Vorrei vederla in TV ad “insegnare” agli italiani i concetti della finanza, dell’economia, del credito, del debito ecc. ecc.
    I più cari saluti.
    Massimo Dammacco
    p.s.: le scrissi qualche tempo fa in occasione della partenza di mia figlia per l’Inghilterra; be’ oggi sono più contento: la ragazza ha trovato anche un lavoro, va a scuola, macina l’inglese con sicurezza. Ci sentiamo spesso su Skpe..e mi manca solo di potermela abbracciare ogni tanto. Ma va bene così.

  27. Galifer

    Quasi commosso per la lucidità di analisi e la totale condivisione di ogni singola parola. Quando i giovani di questo paese smetteranno di essere vecchi? Quando capiranno che i paesi nei quali emigrano sono quelli dove i primari degli ospedali non vengono scelti dai politici e si può benissimo diventare professore di prima fascia all’Università anche se non si conosce nessuno e si viene dal Bangladesh? Quando in Italia si formerà finalmente una massa critica liberale tale dar libera via a quella semplice, banalissima, elementare rivoluzione del “buon senso” capace di salvare il salvabile? Comunque perchè preoccuparsi, Nicki Vendola ci salverà tutti……

  28. Diego

    Egregio Dott. Giannino, condivido appieno – e non da ora – il Suo pensiero. Apprezzo le persone che, come Lei, parlano chiaro e ne pagano il prezzo di persona. Tuttavia non credo che la soluzione da proporre ai giovani sia la fuga dall’Italia (e parlo avendo avuto io stesso un’esperienza in Inghilterra): e ciò non solo e non tanto perchè non tutti hanno la possibilità di andare all’estero, ma soprattutto perchè NON è una soluzione; può risolvere la situazione del singolo individuo che la adotta, ma non può risolvere i mali dell’Italia tra cui – per dirne uno – la mancanza del concetto dell’autoresponsabilità. Bisogna restare e lottare, con le (poche) armi di cui si dispone. Il Suo blog è una di queste.

  29. j

    @Davide
    Il problema è proprio quello: come gli esempi da lei citati – massimo rispetto intendiamoci – tendiamo troppo ad accettare passivamente le situazioni causate dal malgoverno, legittimando chi ha il potere a farsi gli affari suoi (o di chi lo ha fatto eleggere) invece di lavorare per il bene comune.
    Le proteste (non le violenze, che è evidente siano utili a nascondere il tema vero della protesta, pertanto almeno un sospetto – Andreotti insegna – è lecito averlo) servono a dare voce al popolo che non ci sta a farsi sottrarre la speranza di vivere dignitosamente, in favore delle elite che macinano danni e scaricano i fallimenti sui poveracci.
    Loro sono il popolo, loro sono sacri. Non strumentalizziamo episodi di violenza (da una parte o dall’altra) per non parlare del problema vero: una vita di merda

  30. Egregio Dott. Giannino, condivido appieno – e non da ora – il Suo pensiero. Apprezzo le persone che, come Lei, parlano chiaro e ne pagano il prezzo di persona. Tuttavia non credo che la soluzione da proporre ai giovani sia la fuga dall’Italia (e parlo avendo avuto io stesso un’esperienza in Inghilterra): e ciò non solo e non tanto perchè non tutti hanno la possibilità di andare all’estero, ma soprattutto perchè NON è una soluzione; può risolvere la situazione del singolo individuo che la adotta, ma non può risolvere i mali dell’Italia tra cui – per dirne uno – la mancanza del concetto dell’autoresponsabilità. Bisogna restare e lottare, con le (poche) armi di cui si dispone. Il Suo blog è una di queste.

  31. andrea

    Prima d’ogni altra risorsa, nel nostro paese, scarseggiano due qualità dell’animo umano: Coraggio ed Onestà Intellettuale, lei Oscar deve esserne colmo ed in questo è poco “ItaGliano”!!
    La saluto con profondissima ammirazione

  32. Franco Fabelli

    Carissimo Giannino,
    sono in perfetto accordo su quel che ha scritto. Tanto perfetto è l’accordo che mi piace pensare che si possa clonare chi copme lei ha il coraggio di dire , di urlare queste semplici verità che fanno parte dell’esperienza di tutti noi ma che stentano a farsi strada per la interssata azione di una parte importante dei media.
    grazie
    Franco Fabelli

  33. dan

    Giannino sei mitico, aspetto come tanti altri suoi lettori/ascoltatori uno spazio tv di commento e/o approfondimento.
    Oltre ovviamente a candidarla for president!!!!!

  34. LucaC

    grazie oscar.stavo tentando si spiegare le stesse cose poche ore fa alla mia giovane cugina alle prese con la scelta dell’universita’. Le girero’ il tuo articolo, perche’ avrei voluto che 10 anni fa qualcuno avesse fatto lo stesso con me.

  35. Prima d’ogni altra risorsa, nel nostro paese, scarseggiano due qualità dell’animo umano: Coraggio ed Onestà Intellettuale, lei Oscar deve esserne colmo ed in questo è poco “ItaGliano”!! La saluto con profondissima ammirazione

  36. Perfetto dott. Giannino. E lo capiamo in molti, moltissimi. Ma non appariamo: nei media domina il conservatorismo politicamente corretto e la demagogia catto-comunista. Da anni è così. Comincio a pensare che non ci sia nulla da fare.

  37. Ammiro Giannino, lo seguo ovunque compaia, ma non riesco a condividere un punto delle sue tesi: la sua insistenza nel ritenere che sia possibile fare ancora qualcosa per l’ Italia.
    Io non ci credo.
    L’Italia ormai e’ agonizzante, schiacciata dal peso e dalla INAMOVIBILITA’ della casta che la sovrasta.
    Casta di partiti, sindacati, giornalisti, dirigenti e funzionari pubblici, tutti aggrappati alla tetta statale, tutti a succhiare finche’ ce ne sara’.
    Purtroppo i parassiti sopravviveranno ancora per qualche anno perche’ ci sono ancora ben 3500 miliardi di euro di risparmio privato da dissipare.
    Ma poi finiranno (o fuggiranno all’estero) anche questi soldi e allora l’agonia portera’ alla morte.
    E quindi ecco che l’unica soluzione per i nostri giovani che non vogliono rassegnarsi alla morte civile ed economica – e qui concordo ancora con Oscar – diventa quella di abbandonare l’ Italietta al suo infelice destino e cercare fortuna altrove.

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