14
Lug
2010

Viva la diga!

In uno straordinario articolo del 1994, il premio Nobel Douglass North spiegava che le istituzioni hanno un ruolo fondamentale nel determinare le prospettive di crescita economica di un paese. Per sortire gli effetti sperati, però, le norme – intese sia come leggi formali sia come norme informali – devono essere credibili e stabili. Tante volte, nel passato, noi dell’Istituto Bruno Leoni abbiamo sottolineato come i problemi italiani non derivino solo dal fatto che abbiamo cattive norme, ma anche da quello che abbiamo norme che cambiano continuamente (e normalmente peggiorano). Il caso delle concessioni idroelettriche è al limite del paradosso perfino per gli standard italiani.

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14
Lug
2010

BP-Eni, l’idea non era balzana. Un po’ di charts

L’idea lanciata qualche giorno fa di mandar avanti ENI con offerte per l’upstream pregiato di BP non era poi così balzana, visto che nel frattempo le prime compagnie petrolifere USA iniziano a farsi sotto strappando il titolo verso l’alto di 10 punti,  e Abu Dhabi vuole acquistar quote di BP per prenotarne il diritto ad acquisirlo in futuro.  Intanto, tutti sperano che il nuovo “tappo” tenga, nelle profondità del Golfo del Messico. Ma in casi come questi, un azionista pubblico di controllo – il governo italiano, per ENI – o ha al suo interno o è in grado di procurarsi fini expertises di settore, in grado di vagliare tempi e modi per operazioni straordinarie valutandone l’impatto sul titolo ENI, il suo debito, i tantissimi primari fondi internazionali presenti nel suo capitale; ed è capace al tempo stesso di decidere nei tempi rapidi imposti dal mercato una volta confrontatosi col management della società; oppure tanto per cambiare si pone – e pone l’azienda – su un piano di assoluta subordinazione rispetto agli sviluppi di mercato, fatti da operatori del mercato con logica di mercato. Una logica che comprende anche  il cinico diritto di prender per sè a buon prezzo il meglio di chi è in grave difficoltà ed esposto ad azioni multipulrimiliardarie come BP. Intanto, qui oltre 50 utili videografiche del caso Deepwater Horizon-BP  rispetto aglia ndamenti e consumi e interessi energetici globali, e qui la graduatoria stimata complessiva globale dei più gravi incidenti della storia.

13
Lug
2010

Cinesi di Bocca Buona

Riceviamo da Leonardo Baggiani (IHC) e volentieri pubblichiamo

Era ancora metà giugno, e circolavano “voci” di un interesse della Cina all’acquisto dei titoli greci. Ora che ci approssimiamo alla metà di luglio, esce la notizia che la Cina ha acquistato un miliardo di euro di bond spagnoli. La Spagna non è (ancora) la Grecia, ma fa sempre parte della famiglia dei PIGS (o PIIGS), i “porcellini europei”… Insomma, la Cina è attratta dai suini nostrani. Read More

13
Lug
2010

I sogni di monete globali, il $ e il suo nemico

Ma quanto conta davvero, il fattore cambio tra le valute delle tre macroaree mondiali, ai fini dell’exit strategy? Se diamo un’occhiata alle tante proposte del post Lehman, c’è da perdere la testa. Mi faccio aiutare da una guida, elaborata in proposito da Kati Suominen del German Marshall Fund a Washington. La conclusione? Il dollaro ha un solo nemico al momento, checché dicano in tanti. Un nemico interno, però. Read More

13
Lug
2010

Agricoltura paesaggistica

Il forum  Agricoltura del Partito Democratico ha votato un documento in cui si dichiara la contrarietà del partito all’uso di Ogm in Italia. Il testo, che dovrà essere ratificato dall’Assemblea Nazionale di ottobre, è seguito ad un lungo dibattito al quale avrebbero partecipato per mesi scienziati (non troppi) ed esponenti del PD. Oggi viene sancito, oltre alla preferenza per la tutela della biodiversità rispetto alla necessità di rispondere alle esigenze quantitative dell’agricoltura moderna, il principio che le scelte di un imprenditore possono essere guidate e indirizzate dall’alto, non solo attraverso misure di stimolo, ma anche e soprattutto attraverso la mortificazione di libertà essenziali quali quella di scegliere autonomamente cosa e come produrre. Il PD, infatti, non si oppone agli Ogm perché li ritiene dannosi per la salute o per l’ambiente, ma semplicemente perché non li ritiene necessari alla nostra agricoltura. Un po’ come proibire la fabbricazione di auto di grossa cilindrata perché non le si ritiene compatibili con la nostra rete stradale… Il commento migliore sulla vicenda è quello apparso su salmone.org, il blog del biotecnologo Roberto Defez:

Il PD ci pensa bene, sente gli scienziati e poi decide per l’agricoltura paesaggistica, dove gli agricoltori sono parte dell’arredo rurale. Ecco come si rottama una attività imprenditoriale per poi versarci sopra tra qualche anno lacrime di coccodrillo.

l PD ci pensa bene, sente gli scienziati e poi decide per l’agricoltura paesaggistica, dove gli agricoltori sono parte dell’arredo rurale. Ecco come si rottama una attiività imprenditoriale per poi versarci sopra tra qualche anno lacrime di coccodrillo.
13
Lug
2010

La politica estera del rating

E’ di ieri la notizia che l’agenzia di rating cinese Dagong Global Credit Rating ha assegnato le pagelle del merito di credito ai principali emittenti sovrani globali. L’agenzia ha negato il massimo rating a Stati Uniti, Francia, Regno Unito e Germania, quest’ultima posta sullo stesso merito di credito di Pechino. Al di là della metodologia utilizzata, che pare essere centrata soprattutto sulla capacità di produrre crescita, il significato dell’iniziativa pare piuttosto trasparente: la Cina è un investitore globale, pur se al momento con enorme esposizione al dollaro statunitense.

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12
Lug
2010

Assolti?

Il climategate si è sgonfiato. Le mail dei climatologi dell’East Anglia che discutevano di quale “trick” usare “to hide the decline” non danno scandalo. La pubblicazione dell’indagine coordinata da Sir Muir Russell sembra scagionare gli scienziati che, per alcuni mesi, sono stati accusati di truccare le carte per far sembrare l’emergenza climatica più grave di quanto non fosse. Tutto finito, dunque? Tutti assolti? Tutti puliti? Vediamo.

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12
Lug
2010

Live blogging. Indice delle liberalizzazioni/5

Breve secondo giro di tavolo. Pilati è un “ottimista tecnologico” e invita a considerare la televisione non in se stessa, ma rispetto ai suoi competitori per l’attenzione del pubblico (YouTube, etc). Sulla Spagna, segnala come la tv pubblica senza canone abbia fatto bilanci disastrosi, e così pure i privati in un mercato “frammentato” (quello vantato positivamente da Gentiloni): il finanziamento dei contenuti, nel mondo di oggi, spinge ai consolidamenti. Le economie di scala sono molto rilevanti.

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12
Lug
2010

Live blogging. Indice delle liberalizzazioni/4

Interviene Gentiloni. Gentiloni comincia notando come le liberalizzazioni purtroppo sembrino inattuali: sembra problematica la “prosecuzione di un disegno”, quello dell’apertura dell’economia, che ha coinvolto “prima la destra e poi la sinistra” fra la caduta del muro e l’attentato alle torri gemelle. “Avverto il pericolo che dopo il trionfo delle idee liberali a fine Novecento si inneschi ora una controtendenza”.

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