7
Ago
2011

Le banche centrali compreranno, ma non illudetevi

La notizia è che oggi si metteranno in moto pesantemente le banche centrali degli Stati Uniti, dell’euroarea, e dell’Asia. L’accordo è stato raggiunto , dopo un sabato di telefonate sempre più allarmate. La Fed, la Bce e la Banca del Giappone – l’incognita è la Cina – hanno deciso un massiccio acquisto coordinato di titoli del debito pubblico, ciascuna della propria area di riferimento. Il segnale al mercato è: ora basta. Non è un intervento incrociato: gli europei non sosteranno il debito americano né gli statunitensi il nostro. La Bce deciderà l’ammontare degli acquisti dei paesi dell’euoarea più a rischio, a cominciare da Italia e Spagna, giudicando dagli andamenti. Ma in ogni caso ci siamo. E’  una mossa decisa verso il coordinamento del sostegno comune. Non si vedeva da ottobre 2008. Perché il rischio è altissimo. Nel fine settimana si è aggiunto il downgrading del debito pubblico americano da parte di Standard&Poor’s. Per questo, tra sabato e domenica i ministri finanziari del G7, i capi di Stato e di governo degli Usa, Germania e Francia, di molti altri Pesi tra cui l’Italia e la Sopagna, e infine il presidente della Fed , i membri del board e i governatori di tutte le banche centrali del Sistema dell’euro hanno tentato di mettere a fuoco tutte le diverse possibilità per evitare un nuovo disastro. Se anche questo lunedì si rimette in moto un rimbalzo negativo a catena tra borse asiatiche, europee e americane, significa per tutti un sabba diabolico. Questa volta, senza distinguere troppo. L’Italia nelle ultime settimane è finita in prima linea, per la sua bassa crescita e la consistenza del suo debito pubblico. Ma ce n’è per il Giappone, la cui banca centrale la scorsa settimana ha dovuto iniziare a intervenire alla disperata per impedire un ulteriore innalzamento dello yen che deprime un’economia estenuata da 15 anni a crescita zero e ora in ginocchio per lo tsunami. Ce n’è per l’America, brutalmente risvegliata dal sogno che una montagna di debito pubblico possa curare la disoccupazione. E ce n’è per tutti i Paesi dell’euroarea, non solo più per spagnoli e italiani, perché questa volta anche la Francia rischierebbe in breve la sua tripla A sul debito pubblico. Cerchiamo di capire meglio, allo stato delle informazioni ancora approsimativo, che cosa può succedere, perché, e con quali conseguenze per l’Italia.

Perché così tardi?

Per due ragioni. L’America si è decisa per lo schiaffo di S&P, che ha messo a nudo l’assoluta debolezza del compromesso raggiunto all’ultimo momento sullo sforamento del tetto del suo debito pubblico. Tra 15 anni, da quasi il 100% del Pil americano dov’è oggi, il debito federale rischia di superare di 40 punti l’attuale consistenza sul Pil di quello italiano. Ma c’è un’altra ragione. In Europa sono i tedeschi, insieme ai loro alleati olandesi e finlandesi, ad aver impostato da 20 mesi una strategia per la quale gli aiuti vanno dosati col contagocce, per obbligare i governi dei Paesi eurodeboli a fare tutto ciò che finora hanno rinviato o negato. Vale a maggior ragion per l’Italia, dal loro punto di vista.

 

Ma la Bce perché non si è mossa prima?

Da tempo la Bce può comprare titoli pubblici dell’auroarea sui mercati secondari, cioè non alle aste di emissione ma prima della loro scadenza, quando i detentori se ne sbarazzano a fronte di aumenti del rischio-Paese. Trichet aveva sempre a muso duro protestato, contro questo compito di emergenza attribuito a Francoforte a sostegno di debiti pubblici nazionali e non europei. Dovevano essere i governi, a stanziare risorse adeguate conferendole all’Efsf – il fondo europeo creato per la Grecia – prché fosse chiaro che era la politica a sobbarcarsi gli oneri comuni dovuti alle difficoltà di altri governi. I tedeschi hanno detto no per mesi. Solo un mese fa, è passato il principio. Ma l’Efsf non ha ancora i fondi per farlo e deve cambiare lo Statuto. Per questo ieri Trichet ha voluto che la Merkel e Sarkozy dicessero esplicitamente che s’impegnano in tale direzione. Il comunicato è arrivato, e la Bce si è sbloccata.

Ma la Merkel ha cambiato linea?

Fino a questo momento, la Germania e i suoi alleati hanno tirato la corda seguendo princìpi più che comprensibili, almeno dal loro punto di vista. I bassi tassi d’interesse dell’euro sono stati vissuti da molti euromembri come una bonanza per accrescere la spesa pubblica, ben prima della crisi. E per non alzare produttività ed efficienza dell’economia reale. E’ un discorso che vale anche per noi: ci siamo giocati come Italia i 7 punti di Pil di minori interessi sul debito pubblico in un decennio di euro, accrescendo di eguale ammontare la spesa pubblica corrente e alzando le tasse. Per questo cresciamo così poco, ora che invece bisognerebbe per diminuire il debito sul Pil. Vedremo se davvero la Germania ha cambiato linea. Le parole indirizzate dalla Merkel e da Trichet a Berlusconi e Tremonti si traducono per il momento così: vi daremo una mano impedendo che gli spread arrivino a quota 500, ma la Bce non acquisterà a man bassa per settimane se il governo italiano non emette provvedimenti concreti per decreto, invece di limitarsi ad annunci sull’anticipo di un anno al 2013 dell’azzeramento del deficit.

E se tra qualche giorno l’azione delle banche centrali non dovesse bastare?

Ci sono almeno tre ulteriori livelli d’intervento. Il primo è che la loro azione da coordinata diventi concertata, cioè che ciascuno – a quel punto anche la Cina, piena di liquidità – inizi a sostenere il debito dell’altro comprandone i titoli. Il secondo è che a questo si aggiungano interventi concertati non solo sul debito, ma sul monetario. Il terzo, inutile nasconderselo, è ciò che ci si aspetta dai governi dei Paesi più nel mirino, come l’Italia. Se Berlusconi e Tremonti giovedì si chiedevano con toni diversi come mai la Bce non intervenisse e ora la situazione si è sbloccata, a maggior ragione è un’illusione credere che qualcuno faccia sconti a un governo italiano che creda di avere mesi e e anni invece di giorni, per intervenire.

 

Perché i grandi operatori del mercato dovrebbero fermarsi?

Ha avuto un’incubazione molto lunga, l’enorme ondata scatenatasi sui mercati nelle ultime settimane da parte di fondi monetari e fondi hedge all ricerca di guadagni sull’alta volatilità. Quando hanno visto mesi fa che erano le grandi banche tedesche e francesi a sbarazzasi dei titoli pubblici greci, spagnoli e italiani, hanno capito che si trattava di volontà deliberata, e che il gioco era facile. Poiché però il debito pubblico e la bassa crescita di Paesi come l’Italia è un fatto e non un’opinione, e a questo si aggiunge il rallentamento della ripresa americana con una finanza pubblica disastrata, è sbagliato credere che i ribassisti cambino facilmente idea. Diciamo che da oggi parte una sfida diversa. E’ possibile se non probabile che alla notizia degli acquisti odierni le acque diventino meno tempestose. Ma nei giorni e nelle settimane a seguire la sfida sarà di testare sino a che punto, le banche centrali possono davvero immolare i propri attivi comprando titoli svalutati.

 

Che cosa dovrebbe fare il governo?

Non entro in considerazioni politiche. E’ un bene il nuovo metodo del pieno coinvolgimento delle parti sociali e, nei limiti del possibile, dell’opposizione. Ma prima il governo ha pronto un decreto con poche norme chiare che recuperino punti di Pil nel conto economico e nella parte patrimoniale senza colpire redditi, pensioni e margini d’impresa attuali, prima cioè avrà un testo che alzi il tetto dell’età pensionabile in pochi anni e decida da subito rilevanti privatizzazioni immobiliari e mobiliari, meglio sarà per l’Italia. Nessun aiuto è gratis, ricordiamocelo bene. Ed è giusto così, per Dio.

 

 

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47 Responses

  1. Angelo

    Dio in questo non c’entra nulla,devono liberalizzare notai,avvocati e assicurazioni con eliminazione di una autorithy e l’ istituzione di una class action seria come quella americana cosi poi vediamo se con 1 milione di persone che fanno causa assieme le cose non cambiano.

  2. ivano

    Caro Giannino, anche se il paese si salva con questi aiuti,non dimentichiamo che il pil si andrà a ridurre ulteriormente e prospettive di investimenti
    nel nostro paese non se ne vedono,lei dimentica che nel prossimo futuro le banche italiane non riusciranno
    a incassare credito dal mercato,chiederanno sicuramente il rientro dei fidi alle aziende x monetizzare,molti perderanno il lavoro.

  3. Alex Gatti

    Concordo con Angelo, ovvero: c’è crisi e lo stato ha convocato le “parti sociali” cioè tipicamente Confindustria e i sindacati, per vedere come “risolvere” ovvero quanto dovranno pagare i lavoratori dipendenti.
    Come al solito “ciascuno deve fare la propria parte”, e i soliti ciascuno sono imprese e dipendenti. Perchè non hanno convocato anche gli ordini professionali? Perchè questi non pagano mai nulla, soprattutto in termini di concorrenza? No, perchè se “ciascuno” deve fare la sua parte, avvocati, notai ecc. ecc., quando fanno la loro?

    Inoltre aggiungo una domanda per il signor Giannino: Ma invece di alzare l’età pensionabile (a quanto? 67 anni?) non basta parificare quella di TUTTI (uomini, donne, pubblico, privato) a 65 ed estendere retroattivamente a TUTTI il calcolo contributivo delle pensioni?

  4. luciano pontiroli

    @Angelo
    Proposta oscura e scombinata: notai ed avvocati sono categorie ben diverse dalle assicurazioni, si tratta di lavoratori autonomi, non di imprese finanziarie. Liberalizzare vuol dire eliminare l’accesso regolato alla professione: che ce ne facciamo di altri avvocati, quando già ce ne sono 200.000?
    Quale authority si dovrebbe eliminare? l’ISVAP? non lo sa che le authorities sono strumenti indispensabili nei processi di liberalizzazione, permettendo di disciplinare i settori liberalizzati in maniera tecnicamente efficace e – almeno in linea di principio – tutelandoli dalle voglie dirigiste dei governi?

  5. salvatore

    io non so quello che succederà per di dio! ma so che la situazione che si sta manifestando cadrà tutta sulle spalle di chi non l’ha provocata.
    arrivati a questo punto credo che i giornalisti ed economisti che sono sempre stati considerati degli eretici avevano ragione, l’euro è stata una enorme fregatura per tutta la classe media ci siamo fatti mettere il morso come i cavalli per farci guidare dalle grossi lobby delle banche dei fondi etc.. gli abiamo forniti di uno strumento troppo potente, mentre prima potevamo svalutare, ed era giusto per dio, perché abbiao sempre avuto una economia debole e la svalutazione compensava gli attacchi del mercato, ora no siamo costretti a subire senza avere nessuna arma, se non, la privatizzazione ed è quello che chi dirige il mercato vuole, l’italia ha ancora in pancia delle aziende che fanno gola, finmeccanica per prima, la quinta azienda al mondo che produce un certo tipo di tecnologie purtroppo anche da guerra.
    ora i paesi si conquistano così con un click dal pc, per dio non è giusto!

  6. stefano tagliavini

    @luciano pontiroli
    Sono lavoratori autonomi, ne abbiamo più che a sufficienza ma è singolare che le liberalizzazioni valgano solo per alcuni e non per altri, inoltre è criminale che un manipolo di avvocati che siedono in parlamento, abbiano ricattato il governo minacciando di non votare la manovra economica se fosse passato l’articolo che stabiliva la liberalizzazione della loro categoria.

  7. Rodolfo

    Caro Oscar, il problema ora e’ quello piu’ grande del debito americano, dopo aver
    ritoccato il rating, chiunque possieda titoli americani avra’ un valore minore.Alcuni
    paesi che hanno i titoli amricani non sono solo la Cina, ma anche il Giappone e UK che di problemi ne hanno eccome(si puo’ notare che la crescita Britannica negli ultimi 9 mesi e’ stata inferiore a quella Italiana ed ha un inflazione quasi doppia di rispetto al nostro paese), se inizia un effetto a catena, il Giappone sara’ il prossimo a soffrirne, senza considerare tutti quelli che hanno titoli americani in portafoglio, ricordi che nella crisi del subprime non si fidavano piu’ le banche dato che il valore dei mutui immobiliari era in diminuzione.L’Italia si puo’ salvare con gli eurobond ma il declassamento americano come lo risolvi?
    Distinti saluti

  8. Angelo

    @luciano pontiroli Liberalizzare non significa solo permettere l’ accesso ma permettere anche di stabilire i compensi alle parti (avvocato-cliente),permettere a chi entra di potere arrivare in cima e viceversa a chi sta in cima di chiudere baracca.Le autorithy non servono in quanto di nomina politica mentre una class action seria quella sarebbe il massimo (con il danno punitivo),ad esempio una compagnia assicurativa ha fatto pratiche scorrette 100.000 clienti gli fanno una unica causa (cosi i tribunali non si ingolfano)con un avvocato che si fà pagare solo a risultato ottenuto ed in percentuale (cosi è più stimolato) la prima,la seconda poi o la compagnia cambia o fallisce ed esce dal mercato.Ma come al solito noi guardiamo all’ america solo quando ci fà comodo giusto?

  9. gondo

    Caro Giannino,

    sono d’accordo con lei, occorre agire sull’età pensionabile e sulle privatizzazioni, ma non dimentichiamo l’esempio che dovrebbe dare la casta!!!

  10. Massimo Peruzzo

    io vorrei chiedere se qualcuno sa esattamente quali sono i compiti di un ordine professionale. vogliamo eliminarli, benissimo, però poi non lamentiamoci se cadiamo dalla padella alla brace. Si riporta spesso l’esempio dei notai e dei farmacisti. non è l’ordine che impone la regolamentazione delle licenze, ma la legge! l’ordine ha SOLO lo scopo mantenimento dell’albo e del controllo della deontologia professionale. gli ordini NON possono opporsi all’iscrizione di un abilitato, gli ordini NON possono opporsi all’apertura di un esercizio. in sostanza, gli ordini rappresentano solo un grado di giudizio della magistratura. sono aperto a confronti e discussioni.

  11. Alberto

    A questo punto faccio una ulteriore riflessione, e di cose se ne sono dette fin troppe, e mi baso su un editoriale di L. Ricolfi di stamattina oltre che su un articolo di G.M. Gros Pietro, per affermare le seguenti cose:
    -nessun intervento della banca centrale europea, servirà a salvare l’ Italia, a maggior ragione rispetto a quanto accaduto con la Grecia;
    -la precedente situazione è ancora a maggior ragione valida, considerando che questo governo arriva sempre tardi e considerando che le manovre di tipo depressivo, che si stanno definendo, bloccheranno definitivamente la crescita, come per la Grecia, appunto;
    -tutta questa storia, accompagnata da un andamento dell’ economia mondiale che si preannuncia terribilmente appesantito nei prossimi anni;
    -la Cina, piena di soldi, diventerà la padrona del mondo e sappiamo cosa sia la Cina, politicamente; abituiamoci alla presenza di manager dagli occhi a mandorla ovunque, anche nelle aziende italiane.
    -se ne potrebbe uscire con l’ unione politica, senz’ altro per qualche anno pesante economicamente, ma sicuramente non di più che con questa pessima cosa che è l’ unione monetaria, altrimenti, conviene fin da subito tornare indietro alle vecchie monete, con i contraccolpi conseguenti, ma a lungo andare, sarebbe meglio; in ogni caso noi dobbiamo cambiare radicalmente.

  12. “Come al solito “ciascuno deve fare la propria parte”, e i soliti ciascuno sono imprese e dipendenti. Perchè non hanno convocato anche gli ordini professionali? Perchè questi non pagano mai nulla, soprattutto in termini di concorrenza? No, perchè se “ciascuno” deve fare la sua parte, avvocati, notai ecc. ecc., quando fanno la loro”

    Giustissimo. Ma…in parlamento, appunto, son notai, avvocati eccetera.

  13. Non mi farei troppe illusioni, era ora che si intervenisse e forse bisogna ringraziare S&P per il downgrade USA. Per il momento le reazioni sono positive, lo spread BTP-Bund è in restringimento ma pur sempre a livelli non sostenibili nel lungo termine. Oltre 500 milioni di Euro di titoli italiani comprati dalle banche centrali fino a questo momento. Ciò che si chiedono tutti è per quanto tempo potranno andare avanti a comprare, fino a quale ammontare? E’ bene ricordare che questo intervento non si configura come un quantitative easing, sul modello USA e UK, ma che la liquidità impiegata per gli acquisti verrà riassorbita dal sistema bancario europeo.

  14. andrea

    @Massimo Peruzzo: chi è che decide i minimi tariffari per avvocati, notai, commercialisti ecc…? gli ordini professionali o la legge?

  15. Nicola

    Se avessimo dato retta mesi fa ad Oscar non saremmo in questa situazione, una dichiarazione di guerra alla Germania con immediata resa avrebbe comportato una annessione senza spargimento di sangue e di euro come sta invece avvenendo ora.
    Del resto non si capisce perché i tedeschi, che di sacrifici ne hanno fatti molti di più di noi in questi anni, debbano sobbarcarsi i nostri problemi se non siamo in grado di risolverli. Frequentando spesso Berlino non mi è difficile giustificare il ricatto della Merkel, il tenore di vita (non la qualità di vita!) di un abitante della capitale tedesca e minore di quello di un romano, siamo noi che viviamo sopra le nostre possibilità.
    Il trattamento bastone-carota è quello che ci meritiamo.

  16. giobbe covatta

    SIAMO GOIVERNATI DA UNA MASSA DI CAZZONI , CHE NON HA ANCORA CAPITO IN CHE RAZZA DI SITUAZIONE CI TROVIAMO !
    QUESTI PENSANO ANCORA CON IL CERVELLO RIVOLTO ALLE SOLUZIONI DEL SECOLO PASSATO .
    SIGNORI SIAMO NELLA MERDA ! CHE CI STA’ SOVRASTANDO , NON E’ CON LE PAROLE E LE PROMESSE CHE SI TRANQUILLIZZANO I MERCATI .
    QUESTE MUMMIE CHE SIEDONO IN PARLAMENTO NON HANNO ANCORA CAPITO CHE IL LORO TEMPO E’ FINITO .
    SENZA UNA SECCA RIDUZIONE DELLA TASSAZIONE SUL LAVORO , CHE RIMETTA IN MOTO IL CIRCOLO VIRTUOSO MAGGIOR REDDITO DISPONIBILE MAGGIORI CONSUMI ED INVESTIMENTI I NOSTRI PROBLEMI CONTINUERANNO AD AUMENTARE SINO A PORTARCI AD UNA SITUAZIONE SIMILE A QUELLA GRECA .
    NON CI SONO SCORCIATOIE , ORA BISOGNA FARE SUL SERIO , LIBERALIZZAZIONI , RIDUZIONE DELLA SPESA PUBBLICA ( DEVE ARRIVARE AL MASSIMO AL 30% DEL PIL ) , LICENZIAMENTO IMMEDIATO DEI FANNULLONI PUBBLICI ( RUBANO LO STIPENDIO CHE INCASSANO TUTTI I SANTI MESI ) , RIDUZIONE DELLA TASSAZIONE MAX 30% SUL REDDITO LORDO , SBUROCRATIZZAZIONE DEI RAPPORTI CON LE AMMINISTRAZIONI PUBBLICHE , SEMPLIFICAZIONI , MA NON FATTE ALLA MANIERA ITALIANA , MA ALLA MANIERA EUROPEA , CIOE’ VERE SEMPLIFICAZIONI .
    SENZA DI TUTTO CIO’ SIAMO CONDANNATI AD UN DECLINO INARRESTABILE CON UN CONSEGUENTE AUMENTO DELLA POVERTA’ E DELL’INSICUREZZA PUBBLICA .
    AD MAIORA !!

  17. giobbe covatta

    E’ NECASSARIA UNA RIVOLTA POPOLARE CONTRO QUESTA CLASSE POLITICA DI MERDA CHE CI STA’ TRASCINADO NEL BURRONE !!!!!!!!
    BISOGNA ASSEDIARE TUTTE LE SEDI PARLAMENTARI E FARE CAPIRE A QUEI SIGNORI , NOSTRI DIPENDENTI , CHE LI CONTROLLIAMO .
    BISOGNA AGIRE !!!!!!!!!!!

  18. Fabio

    Il problema economico è tanto grave quanto secondario. I miei concittadini (ed io stesso probabilmente) mancano di basi culturali tali da permettere l’avvento di un sano liberalismo. Non credo che vi siano le condizioni oggettive per uscire indenni da questa situazione. Da molto tempo c’è qualcosa che non va nel Paese. Ma non è l’economia, è il modo che abbiamo di pensare della vita, della società, del futuro.

  19. Borderline Keroro

    @Massimo Peruzzo
    Mi risulta che le tariffe per gli avvocati siano state reintrodotte qualche mese fa.

    @giobbe covatta
    Agire come? L’unica cosa che potrebbe preoccuparli sarebbe una rivolta fiscale.
    Io ritengo che, senza andare contro la legge, sia sufficiente svuotare i conti in banca, convertire in oro i risparmi da tenere in casa (ogni giorno fa un massimo, l’oro), e togliere così l’ossigeno alle banche che:
    – alle aziende prestano con il contagocce
    – finanziano i debiti dello Stato
    Invece svuotando i conti, il danno è enorme, anche perché le banche lavorano con la leva della riserva frazionaria. Possono stamparsi tutti i soldi che vogliono, ma più ne stampano più la gente si rende conto della vera causa della perdita di valore della moneta.
    Togliamo l’ossigeno al Leviatano, subito, prima che lo tolga lui a noi per mantenere i parassiti (che non sono solo i politici), sempre e comunque a spese nostre.

  20. Giuseppe Gilardoni - Genova

    Sottoscrivo – parolacce comprese – quanto dice Giobbe Covatta. Il Comune di Genova ha tappezzato i muri della città con una pubblicità autopromozionale: “Il Comune amico dei Cittadini”. Questo fa vedere come ci considerano. Il Comune non è e non deve essere nostro “amico”, come l’amministratore di condominio non è “amico” dei condomini. Politici e funzionari comunali sono pagati per amministrare, non per trattarci più o meno benevolmente. Questo è l’errore della classe politica. Cerchiamo – come suggerisce veementemente Covatta – di farlo capire. E spieghiamo come – con la soppressione di Province, Consigli di quartiere ed enti inutili – è possibile reperire le risorse per far fronte ai disavanzi di bilancio. Dobbiamo far “dimagrire” lo Stato. Che la sinistra sia contraria a ciò non mi stupisce, ma è scandaloso che il governo attuale – eletto sulla base di promesse che prevedevano una linea “liberale”, farnetichi di reperimento di risorse attraverso l’età pensionabile e le spese della sanità, senza toccare minimamente il Leviatano che ci divora. Tutti con Giobbe, se vuole aiutarci ad organizzarci!
    Lo scimmione.

  21. mentorex

    Ma avete letto l’annuncio degli imprenditori Italiani su Milano Finanza che invita a comprere i titoli di stato?
    Che ridere, in un paese moderno quale imprenditore chiederebbe di drenare denaro dal mercato per finanziare la spesa pubblica? E pensare che da anni abbiamo ai vertici del nostro paese uno dei più grandi imprenditori italiani che aveva esordito, quando decise di impegnarsi in politica, con la famosa frase “meno stato e più privato”.
    Che presa in giro per noi italiani, si continua a socializzare le perdite e a privatizzare i profitti. Per fortuna ci sono quei comunisti di cinesi che ancora hanno liquidità per finanziare il mondo occidentale. Se dovessero chiudere il bordellino e non rinnovari i titoli USA sai che ridere con l’America costretta a dare in contropartita al suo maggior creditore il Texas? La bandiera cinese sventore a Dallas, che ridere
    Rivolgiti ancora, caro Oscar, nel tuo prox editoriale, al nostro “caro” Cav incitandolo a tagliare per decreto le spese improduttive invece di emettere altra carta straccia.
    I dipendenti pubblici cominciano a tremare pensando non gli possa venir pagato lo stipendio? Sai che spasso e che divertimento per tutti.
    65 miliardi di titoli di stato da piazzare a settembre che ridere……..

  22. adriano

    Il peccato in origine è l’euro.Una moneta comune non può essere la sola cosa comune.Si è creduto o sperato di anacquare il debito in Europa ,ma purtroppo non ci sono scorciatoie .Avrei preferito la lira, per motivi di sovranità,ma sia con essa che con il miracoloso euro non si sostituisce la mancanza di decisioni politiche.E quelle devono riguardare l’ammissione di non poter continuare a spendere piu’ di quello che si ha,anzi a cominciare a spendere meno per pareggiare i debiti.Non ci sono alternative,ma solo trucchi destinati a fallire. Non vi sono soluzioni preferibili,ma soluzioni utili.Il metro di giudizio deve essere l’impatto sul debito.Qualsiasi cosa si faccia che non abbia l’obiettivo strategico di ridurlo sarà inutile e dannoso.

  23. carlo

    io ho una fissa: ridurre la spesa pubblica. E’ a tutti noto che la sanità al sud, gli incentivi alle imprese, le provincie, tutti gli organi costituzionali (non solo onorevoli ma anche commessi e dirigenti…Gifuni ex segretario generale del Quirinale vive ancora all’interno del Quirinale con una doppia pensione e auto del Quirinale, è vero?) tagliare i privileggi non nascondendosi dietro i diritti acquisiti. Poi lavorare tutti di più.
    Perchè la verità è anche la scarsa voglia di lavorare che ha preso molti in un clima rilassato. Anche i pensionati devono lavorare se in forza. Questo dobbiamo farlo per noi ma anche per le generazioni future.

  24. ivano

    Caro giannino mai come oggi è attuale una poesia di Ungaretti scriveva “Si sta come d’autunno sugli alberi le foglie”. Tempi felici. Ora, che hanno tagliato gli alberi, reciso le radici, è autunno ogni mese dell’anno.

  25. Borderline Keroro

    @carlo
    E chi te lo fa fare di lavorare se poi lo Stato ti lascia le briciole?
    E in più ti chiama “evasore fiscale”.
    Per me l’Italia può fallire in questo momento.
    Che poi il default è l’unica maniera per cambiare le cose e far crollare anche l’Unione delle Repubbliche Socialiste Europee.

  26. CLAUDIO DI CROCE

    Spero – ma non ho troppa fiducia – che finalmente il Governo dica chiaramente agli italiani che la festa è finita , che non si può continuare a vivere al di sopra delle proprie possibilità facendosi debiti . Cioè ripeta quello che i cinesi hanno detto agli americani . Leggendo le mail di questo blog si ha però chiarissima la precezione che la maggior parte degli italiani sia ancora convinta che con piccole manovrine demagogiche – riduzione dei parlamentari, eliminazione delle auto blu, eliminazione di privilegi di questo o di quello , mai dei propri naturalmente – sia possibile continuare come prima . Questo non è possibile e un governo che pensi a governare – e non a farsi rieleggere alle prossime elezioni – lo deve dire chiaramente e agire di conseguenza : tagli, tagli, tagli alla spesa pubblica , tutta le spesa pubblica , e aumento delle entrate vendendo parte dell’immenso patrimonio immobiliare e mobiliare che serve solo ai politici ed ai boiardi di stato ( per usare una espressione cara al guru Scalfari )e alle loro clientele . Non deve essere aumentata di nulla la pressione fiscale che è già enorme ( oltre il 50% del reddito nazionale ) che caso mai deve essere diminuita per favorire la crescita.

  27. dedi

    concordo ma,
    sono fortemente pessimista anche se subentra un governo tecnico che fatte le due cose verra’ abbattuto da i nostri incompetenti politici.
    Se penso che la nostra massima autorita’ finanziaria Tremonti, con un decreto cretino di riduzione del debito di una cinquantina di mld, ce ne ha procurato di piu’ di maggiori interessi che pagheremo for ever, mi mordo le mani.
    E lui e’ ancora li’….

  28. alex

    @Borderline Keroro
    sono d’accordo con te, solo il default potra far tornare a dare valore ai vecchi principi sani

  29. Andrea Z.

    Sono anch’io del parere che bisogna tagliare lo stato, ridurre le spese e la partecipazione nelle imprese, vendere il patrimonio immobiliare al più presto, ma penso anche che questo non si farà mai. Nessun politico o dirigente del settore pubblico o dipendente pubblico avallerà un simile cambiamento dello stato. Troppe elettori vivono di stato e la politica non può perdere i voti. E allora chi può porta i capitali all’estero, gli altri evadono e i boiardi di stato a fare le vacanze prima in Sardegna e poi a Cortina. Tanti saluti.

  30. stefano tagliavini

    Questo Governo che è commissariato da Francia e Germania, ostaggio delle indagini giodiziarie, ci dovrebbe far capire che è finito il tempo delle vacche grasse, che non possiamo vivere al di sopra delle nostre possibilità. Vorrei ricordare che il presidente del consiglio di questo governo, votato anche da qualcuno che frequenta questo blog, durante la crisi scoppiata nel 2008, andava cianciando -termine che gli si addice perfettamente – che bisognava essere ottimisti e che le cattive notizie nuocevano alla ripresa economica del paese. E, che qualcuno lo abbia preso in parola lo dimostra sempre più spesso l’elenco delle notizie che vengono date dal TG1, non ultima quella dell’esodo estivo, improvvisamente scomparsa in questi giorni, davvero strano. Questo governo che ritiene gli italiani siano tutti ricchi, che invitava in passato a spendere perchè così l’economia avrebbe funzionato, che fino all’altro ieri affermava che la colpa della crisi era dei mercati, considerati una sorta di orologio rotto, non spiegando ancora perchè ci è stato imposto di fare adesso quello che si voleva fare tra due anni, ovvero il pareggio di bilancio, ci dovrebbe dire, nella sua veste pedagogica, che la ricreazione è finita. Questo governo della Repubblica delle banane è ancora credibile dunque?
    In un altra vita devo aver fatto qualcosa di male, perchè sto espiando la pena che consiste nel vivere in un paese del genere.

  31. mentorex

    Ecco il programma per salvare l’Italia
    Ecco la soluzione:
    1) tagliare le province, accorpare i comuni, ridurre i parlamentari
    2) tagliare le comunità montane
    3) tagliare le aziende municipalizzate
    4) liberalizzare le attività e le professioni
    5) razionalizzare la spesa sanitaria
    6) realizzare la banda larga a fibra ottica
    7) riformare il fisco per i lavoratori dipendenti (esclusi gli statali) e le aziende al fine di lasciargli in tasca più soldi da spendere
    8) eliminare il bollo auto
    9) vendiamo subito le aziende pubbliche (Banco Posta in primis e le Ferrovie dello Stato) per far cassa
    10) commissariare la Sicilia ob torto collo

    Con rispetto e ammirazione per OSCAR e GIOBBE COVATTA

  32. stefano tagliavini

    Dimenticavo una cosa: premesso che voglio bene a Roma e ai suoi cittadini, ma il loro sindaco ha presentato formalmente la lettera per la candidatura di Roma per i giochi oolimpici del 2020, immagino con il sostegno del Governo, sempre quello della repubblica delle banane. Immagino che questo Governo nella sua nuova funzione educatrice, ci spiegherà dove verranno presi i soldi e che questa candidatura è compatibile con la fine del periodo delle vacche grasse.

  33. mentorex

    IO SPERIAMO CHE ME LA CAVO.
    Io sarei quasi contento che l’Italia fallisse. Io ho un mestiere e me la caverei, di fame certamente non morirei. Vorrei vedere tutti i passacarte dell’apparato pubblico, ai quali sono venute le emmorroidi solo perchè stanno seduti tutto il giorno di lavoro solo a leggere i quotidiani, che farebbero senza lo stipendio (che io chiamo pensione-anticipata).

  34. ivano

    @giobbe covatta
    troviamoci tutti alla riapertura del 11 settembre,accogliamo i nostri felici spendaioli al rientro delle meritate vacanze,trovandoci tutti allegramente davanti alla camera dei deputati a festeggiare….

  35. Alberto

    Giobbe prima che iniziasse la catastrofica situazione attuale, quando si parlava di tagli, proposi su vari blog, e non ci sono state adesioni, una manifestrazione straordinaria e mai vista a Roma, roba di milioni di persone.

    18 luglio 2011 a 13:17 | #25 Rispondi | Cita Stavo pensando da tempo a qualche cosa di assolutamente enorme, attraverso ogni contatto, divulgando i nostri conti sul debito pubblico e sugli effettivi costi della politica, bisogna organizzare a Roma una manifestazione di migliaia di persone, spontanea, senza bandiere, con all’ ordine del giorno il mottoPULIZIA, RIGORE, LEGALITA’, LIBERALIZZAZIONI, si potrebbe fare il terzo sabato di settembre p.v. Se non facciamo qual’ cosa del genere oggi, non potremo più farlo per la salvezza del Paese.

    Bisogna farla, perchè è uno dei pochi strumenti che ci restano per salvarci; concordo quindi che sia necessaria l’ insurrezione massiccia e possibilmente non violenta contro la casta. @giobbe covatta

  36. Piero

    la Speculazione MENTIVA RIALZISTA : quando faceva crescere le borse, quando se la prendeva con la Grecia ma non con l’Italia.. quando lasciava AAA gli Usa..

    la Speculazione oggi dice la VERITA’ RIBASSISTA : le borse erano drogate dalla liquidità,
    l’Italia non è troppo grande x fallire ma x essere salvata.. dopo l’Europa verranno gli Usa..

    cosa faranno le Banche Centrali Fed/Bce/Fondi Salva Stati : faranno l’unica cosa che sanno fare… compreranno spazzatura x rimandare il crack..

    cosa succederà all’Italia : come dice Monti dei Bill.. è commissariata e prox mesi ci sarà anche un cambiamento formale del governo da politico a tecnico..
    come dice il bilancio (non le dichiarazioni) della Doitch Bank.. nel medio periodo ci sarà Euro-Split o con Euro1/Euro2 o con Lira Leggera.. questo è l’unico dubbio che un agente economico razionalmente informato può avere..

  37. erasmo67

    http://www3.lastampa.it/politica/sezioni/articolo/lstp/414836/

    E per favore smettiamo di parlare di mercato e di prezzo di mercato. Qui siamo di fronte ad una banda di delinquenti.

    Se un boss mafioso entra in un negozio ed esce senza pagare direste che ZERO è il prezzo di mercato della merce che ha “comperato” ?
    Se un boss mafioso vi fa una propsta che non potete rifiutare e vi acquista la casa o l’azienda o il terreno ad 1/3 del suo valore direte che “improvvisamente” il mercato è cambiato?
    Come fate a parlare di mercato in queste condizioni.
    Se il mercato lo si fa con la forza allora il declassamento di S&P del debito americano è una barzelletta.
    Se la politica non riesce a dettare le regole alla finanza (che per inciso nuove nozionali 8 volte superiori all’economia reale) allora voule dire che non c’è più nessuna sovranità nessuna democrazia, nessuna libertà.

    E VOI sareste i liberisti? , ma siete una banda di meschinetti.

  38. Andrea Chiari

    Lo scandalo erano le pensioni a 15 – 19 anni di lavoro (stato) o 25 (enti locali). Ora paghiamo. Piuttosto mi faccio una domanda: con il sistema retributivo poteva avere un senso la pansione INPS di stato. Si prendeva di più di quanto versato. Ma con il contributivo (che ridurrà alla fame i nostri figli), che senso ha l’istituto pensionistico obbligatorio tramite l’ente pubblico? Se devo ricevere il denaro che ho versato, tanto vale che me lo gestisca come mi pare. Sbaglio? Mi sfugge qualcosa?

  39. Sara

    Gentile Oscar,
    ha visto l’ultima trovata del fisco? Un bello spot contro gli evasori-parassiti.
    Fermo restando che le tasse bisogna pagarle, ma a quando uno spot contro lo stato-parassita?
    Dispostissima a partecipare ad una eventuale colletta per realizzarlo.

    Un caro saluto in attesa di risentirla su radio24

  40. giancarlo

    se ci salviamo dal collasso…
    per anni SB e 3monti hanno negato la crisi ed hanno detto che l’italia era messa meglio degli altri. Dimenticavano che i paesi stranieri avevano sborsato miliardi per salvare le banche mentre da noi l’unica che ha preso i 3monti bond è stata UBI, ed ha usato i soldi in concomitanza con il delisting di italease.
    se ci salviamo dal collasso…
    alle prossime elezioni SB dirà che le tasse non le ha messe lui, ma le ha messe la Merkel e Sarkò. dimenticherà di autocriticare la sua totale inettitudine rispetto ai problemi del paese. per lui i problemi sono solo legati alla giustizia (infatti lui ha problemi con la giustizia, io no)
    se ci salviamo dal collasso…
    si dirà che la colpa non è dei ns politici. la colpa è dei mercati!!! e gli italiani ci crederanno e ricascheranno nella diatriba fra destri e sinistri, il tutto mentre non si accorgeranno di essere stati menati di tasse da destra e da sinistra.
    se ci salviamo dal collasso…
    CI VERRA’ UN VERO COLLASSO a noi cittadini quando vedremo che questa manica di inetti che ci governa, dal quirinale, al comitato di quartiere, via e condominio, si ripresenterà nel 2013 per chiederci il voto.
    Se la storia prevederà questo finale, ti prego Gesù mio, meglio la soluzione finale del fallimento, almeno in quel caso sti’ luridi ladri bramini sparirà dalla circolazione e potremo ripartire da zero!

  41. giancarlo

    gondo :@Alex Gatti Non sarebbe il caso di proporre per i parlamentari da subito il calcolo con il contributivo?Evitando così i ricchi vitalizi?

    sarebbe il caso!
    Ma purtroppo, in mìnome dell’autonomia del parlamento, nessuno può legiferare in merito, se non lo stesso parlamento.
    Come se noi ci potessimo decidere da noi il ns stipendio o la ns pensione o i ns anni minimi di contributi!!!
    L’italia funziona così. non un minimo di amor proprio e di rispetto per il ruolo, la carica, gli elettori…

    che poi anche la massa degli elettori: ve li raccomando!!! Mediamente non ci ricordiamo di non votare questo o quello perchè definitivamente condannato, ladro, o altro.
    La colpa è anche nostra, almeno nelle elezioni amministrative potremmo scartare il peggio e invece non lo facciamo.
    Non parliamo del parlamento, visto che lì, data l’importanza delle poltrone, non ci viene data la possibilità di scegliere. Ma questo va bene a destra e sinistra, salvo rari casi di partiti classificati dal TG1 antipolitici.

  42. Massimo74

    @Andrea Chiari

    Il problema è che tu effettivamente non stai accantonando nulla.I soldi che versi vengono utilizzati proprio per pagare le pensioni di quelli che sono andati in pensione con 19 anni di contributi.Per questo la tua proposta di gestire direttamente il tuo denaro, pur se sacrosanta da un punto di vista etico,non’è realizzabile a meno di scontentare tutta la massa di coloro che attualmente godono di un assegno pensionistico che non ha nulla a che vedere con i contributi realmente versati.

  43. francesco

    e dai con sto vivere del popolo sopra le nostre possibilita’!
    io non capisco come gente preparata non capisca e diffonda l’unica verita’:
    STIAMO PAGANDO COME PUBBLICO I DEBITI DELLE BANCHE!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!

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