31
Mag
2010

La tremontata del giorno. Impegno serio o parole in libertà?

Al netto delle solite tremontate, e di un ego che ormai è grosso quasi quanto il suo elefantiaco monistero (“Succede che dal copione è venuto fuori il film. Per come lo vedo e lo vivo io, La paura e la speranza era il copione, e quello che sta girando è il film”), oggi nella sua intervista con Aldo Cazzullo Giulio Tremonti dice una cosa interessante, su cui ci sarebbe da prenderlo in parola e attenderlo al varco.
E’ probabile che si tratti di un’uscita in buona misura strumentale. Tremonti parla dopo l’assemblea annuale di Confindustria, e prima delle Considerazioni finali del Governatore Draghi. In un caso, a fronte di una relazione ben più ricca, sui giornali è uscito che la proposta-forte degli imprenditori sarebbe convocare una grande assise coi sindacati per discutere di riforme strutturali. Insomma, l’ennesimo convegno. Nell’altro, il Governatore della Banca d’Italia potrà fare poco di più che offrire una lettura puntuale della crisi italiana:  la sua “camicia di forza” istituzionale gli rende impossibile concedersi grandi salti in avanti sul piano delle proposte.
Ed ecco, quindi, che proprio nel giorno che dovrebbe essere del “nemico” Draghi, arriva il Ministro dell’Economia a rubargli la scena.
Ma, una tantum, gli ruba la scena evitando di discutere di Eraclito e Parmenide e pigliandosi invece quello che in un Paese normale sarebbe considerato un impegno poltico preciso.
Questo il punto di partenza:
Quella della burocrazia è la questione fondamentale. Vede, i paesi poveri soffrono per un deficit di cibo, di mezzi di sussistenza, di mezzi per lo sviluppo. I paesi ricchi, al contrario, soffrono per l’eccesso delle regole che si sono autofabbricati e da cui sono condannati. Le regole giuste sono un investimento; le regole eccessive sono prima un blocco e poi un costo.
A Cazzullo che gli fa notare che “in Italia le liberalizzazioni le ha fatte il centrosinistra”, Tremonti replica che “le liberalizzazioni di Bersani pur nella loro generosa intenzione sono servite a poco, proprio perché erano disegnate all’interno del sistema”. La sua proposta invece sarebbe quella di bypassare un secolo di bizantinismi regolamentari: “una norma rivoluzionaria per cui tutto è libero tranne ciò che è vietato dalla legge penale o europea. Per due o tre anni”. Richiederebbe una modifica costituzionale? “Probabilmente sì. E io, oltre a proporla, vorrei essere tra i firmatari di una legge di riforma così fatta”. Ministro, se non ora quando?

You may also like

Il popolo delle tende e il prezzo degli immobili
Riforma del fisco: Il buon senso che si fa strada e i dubbi che restano
Un Paese per la concorrenza?
La vita grama del cittadino comune

7 Responses

  1. Gionata Pacor

    Queste cose Tremonti le diceva già più di 10 anni fa, in “Lo Stato Criminogeno”.
    Che sia giunto il momento di realizzarle?

  2. roby

    A proposito di liberalizzazioni vorrei postare il seguente articolo Da Repubblica – Affari e finanza 24 maggio – Forum delle professioni

    A proposito delle professioni interessate dalle cosidette lenzuolate mi farebbe piacere che vi interessaste anche di quella che ha riguardato il ruolo del farmacista. La liberalizzazione che h coinvolto per la prima volta una figura professionale particolarmente privilegiata, per quanto riguarda il titolare di farmacia, ha permesso di creare moltissimi posti di lavoro salvaguardando la salute del consumatore. ribadendo che dove c’è il farmaco, indipendentemente dal luogo di distribuzione, ci deve essere obbligatoriamente il filtro del farmacista, laureato ed abilitato. Sarebbe quindi il caso di spiegare all’opinione pubblica perché un provvedimento che ha portato sensibili opportunità di occupazione per tanti giovani professionisti e che ha inciso positivamente sul prezzo dei farmaci, abbia incontrato tanti nemici fortemente intenzionati a ritornare al passato.

  3. Carlo

    …e intanto flirta con gli assurdi Ordini Professionali per reinserire tariffari e compensi minimi…
    Ma va va!

  4. Caber

    Le lenzuolate saranno state una piccola cosa e poco incisiva, fin qui si può concordare…

    ma sono molto di più di quanto abbia fatto il Tremonti in tanti anni che è stato ministro…

    quindi… chi ci crede più ormai?

  5. aldo

    chi glielo spiega al ministro alfano, il quale è premurosamente impegnato a rafforzare il potere degli ordini professionali (v. Legge Forense)……?????.

  6. liberal

    Strano che proprio oggi in Korea, al G20, Tremonti abbia ripetuto, pari pari, la frase di Draghi qui riportata! Inoltre vorrei fare una precisazione doverosa. Si parla del Ministro Tremonti, del Ministro Alfano, ma sarebbe giusto anche specificare che il responsabile ultimo rimane il Capo del Governo, cioè l’ineffabile Cavaliere Silvio Berlusconi. Uomo dalle dichiarazioni stentoree, e dalle altrettanto stentoree smentite del giorno dopo!!! Bersani, dentro il sistema o no, è l’unico Ministro, nei fatti, che meriterebbe l’appellativo di liberale.

Leave a Reply